Monday, July 1, 2024

Differenziali puri

Qualsiasi corrente oltre 50mA è pericolosa. Il ruolo degli interruttori differenziali e dei magnetotermici è di interrompere l'alimentazione in caso di corrente di dispersione superiore a 30 mA per ridurre i pericoli elettrici connessi ad un difetto di isolamento. Facciamo luce sugli interruttori differenziali! Caratteristiche importanti Differenziale Magnetotermico Sensibilità Tipo Scopri i nostri interruttori differenziali! Funzionamento dell'interruttore differenziale Gli interruttori differenziali confrontano la corrente che entra nell'impianto con quella in uscita. Se la differenza supera un valore soglia chiamato sensibilità o soglia d'intervento, espresso in milliampere (mA), il differenziale scatta e interrompe la corrente. La corrente di dispersione, quella che manca, potrebbe passare attraverso la scocca metallica di un apparecchio per raggiungere la terra o peggio, attraverso una persona che ha toccato un conduttore. Possiamo quindi capire l'interesse di avere, da un lato, interruttori differenziali ad alte prestazioni e, dall'altro, una messa a terra realizzata a regola d'arte. Scopri il catalogo ManoMano Interruttori differenziali Perché installare un interruttore differenziale L'interruttore del contatore ha una sensibilità di 500 mA. Dunque dieci volte superiore al limite di 50mA dell'interruttore differenziale. Questo interruttore non fornisce una protezione sufficiente per le persone. Ecco perché abbiamo bisogno di un differenziale da 30 mA, chiamato anche salvavita o differenziale ad alta sensibilità. Il differenziale del contatore copre tutto l'impianto. In caso di problemi, tutto l'impianto si blocca, gli apparecchi importanti si spengono, e anche la ricerca del guasto risulta più complicata. Sarebbe fastidioso se il frigorifero non venisse più alimentato a causa di un difetto di isolamento di una macchina del caffè elettrica. I differenziali più recenti rispondono a problemi causati dai numerosi dispositivi elettronici che sono comparsi nelle nostre case. Scopri il catalogo ManoMano Contatori di esercizio Interruttore differenziale o interruttore magnetotermico differenziale L’interruttore differenziale è il più semplice dei due perché offre solo la protezione differenziale di cui abbiamo appena parlato. Gli interruttori magnetotermici differenziali, oltre alla protezione differenziale, proteggono il circuito che alimentano da cortocircuiti e sovraccarichi. Un interruttore differenziale è destinato ad essere installato a monte di più interruttori divisionali che alimentano prese non speciali e impianti di illuminazione. È economico, poiché un solo interruttore differenziale protegge numerosi circuiti. Gli interruttori differenziali magnetotermici sono in genere riservati alle linee a cui sono collegate le prese degli apparecchi che devono essere alimentati ad ogni costo. Cumulando le funzioni di differenziale e magnetotermico si guadagna spazio sul quadro elettrico. Questo tipo di protezione è richiesta in caso di apparecchi che devono rimanere alimentati il più a lungo possibile, malgrado i guasti che isolano altri punti dell’impianto elettrico. In genere gli interruttori magnetotermici differenziali sono utilizzati per proteggere i circuiti che alimentano sistemi informatici o le attrezzature per la conservazione del freddo. Per gli apparecchi comuni, avrai probabilmente bisogno di un 20A. Scopri il catalogo ManoMano Interruttore differenziale Che cos'è il calibro di un interruttore È il valore, misurato in ampere (A), che corrisponde all’intensità massima che può attraversare l’interruttore senza deteriorarlo. I diversi tipi di interruttori magnetotermici e differenziali Gli interruttori differenziali vengono classificati in base alla forma d’onda rilevabile, alla sensibilità differenziale, al tempo d’intervento, alla presenza o meno delle protezioni contro il sovraccarico od il cortocircuito. In quest'ultimo caso si hanno non solo il differenziale puro, ma un differenziale magnetotermico che svolge tre funzioni importanti in un unico componente elettromeccanico. Il simbolo della forma d'onda è presente su tutti i tipi di interruttore e permette di identificare quale corrente di dispersione viene rilevata dall'interruttore. Tipo AC È quello più comune. Gli interruttori di tipoAC sono sensibili alla sola corrente alternata di tipo sinusoidale cioè non scattano se non per le correnti di dispersione sulla componente alternata. Questi perciò escludono le dispersioni transitorie legate a fulmini o ad un carico di tipo capacitivo, cioè al carico di un condensatore. I tipi AC sono posti a monte degli impianti normali come illuminazione, piccoli elettrodomestici ecc. e in generale degli impianti che prevedono pochi apparecchi. Tipo A Offrono anche una protezione contro le correnti di dispersione per la componente continua, elemento in più rispetto alla protezione del tipo AC. Questa componente appare con certi tipi di alimentazione a sezionamento che trasformano una corrente alternata in corrente continua. Occorre installare differenziali di tipo A a monte delle lavatrici o dei piani di cottura. L'efficacia di questo tipo di interruttori si nota in particolare con la presenza di brevi sovratensioni dovute ad apparecchiature elettroniche, variazioni di tensione dovute a temporali, ecc. Tipo F Gli interruttori di tipo F sono stati introdotti di recente dalla norma CEI EN 62423. Hanno un funzionamento simile agli interruttori di tipo A e sono stati progettati per la protezione contro i contatti indiretti quando si utilizzano apparecchi che fanno uso di alimentazione tramite inverter in circuiti monofase poiché, in caso di guasto a massa dell'inverter, si possono produrre correnti di dispersione differenziali con frequenze composite che non sono correttamente rilevate dagli interruttori differenziali di tipo AC e A. Tipo B Sono interruttori sensibili anche a dispersioni in corrente continua e/o ad alta frequenza, necessari dove siano utilizzati convertitori di frequenza trifase. Sono impiegati in presenza di generatori di tensione continua permanentemente connessi, senza separazione galvanica, a reti in corrente alternata (es. pannelli fotovoltaici o inverter a frequenza variabile). Tipo HPI, K, HI, SI Esistono altre sigle che si aggiungono al nome degli interruttori tipo A e che variano in base alla denominazione del costruttore, come HPI, K, HI o SI. Si tratta di differenziali cosiddetti ad Alta Immunità, progettati per evitare attivazioni improvvise. Vengono utilizzati per proteggere singolarmente punti di alimentazione di apparecchi che non possono subire un’interruzione di corrente come i frigoriferi o i sistemi informatici. Questi interruttori offrono il rimedio ottimale contro gli scatti intempestivi causati da dispersioni dovute a manovre, al normale funzionamento oppure a fenomeni atmosferici. Interruttori differenziali: normativa e prezzi Ci sono diverse fasce di prezzo. È necessario assicurarsi che rispettino la norma CEI 64-8 e la norma europea EN 60898. Le marche più note sono le più costose ma sono riconosciute a livello internazionale per la loro affidabilità. Nella stessa gamma, i differenziali di tipo A sono il 20% più costosi degli AC. I differenziali di tipo HPI sono tre volte più cari. Puoi mettere il tipo A invece di AC o A-HPI invece di tutti gli altri. Anche se le norme lo permettono, il tuo portafogli potrebbe opporsi! Definire il numero di interruttori da prendere Il numero minimo di interruttori differenziali da acquistare dipende dalla superficie della casa. Considera, in linea di massima: 2 se la superficie è inferiore a 35 m²; 3 se la superficie è inferiore a 100 m²; 4 se la superficie è superiore a 100 m². In tutti i casi, è necessario prevederne almeno uno di tipo A con un'intensità nominale di 40 ampere e il resto di tipo AC della stessa intensità nominale. Puoi aumentare l'intensità nominale a 63 ampere se hai un apparecchio di riscaldamento con una potenza superiore a 8 kW. Se hai apparecchiature la cui alimentazione deve essere preservata, puoi aggiungere tanti interruttori di tipo A-HPI quanti sono gli apparecchi sensibili (computer, frigorifero, ecc.). 3 punti da ricordare per fare la scelta giusta 1. Il numero di differenziali dipende dalla superficie della casa, avrai bisogno di almeno uno di tipo A, il resto può essere di tipo AC, meno costoso. La norma CEI 64-8, cap. 37 prescrive che i circuiti siano suddivisi tra almeno due interruttori differenziali per gli impianti elettrici domestici. 2. Un'intensità nominale di 40A è sufficiente, tranne se è presente un riscaldatore elettrico ad alta potenza dove è necessario un valore di 63A. 3. Le prese speciali che alimentano apparecchi sensibili possono essere protette da interruttori differenziali magnetotermici di tipo A-HPI, con una spesa piuttosto importante.

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