Saturday, September 25, 2021

Con l’avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 14 settembre 2020 n.228, S.O., della legge 11 settembre 2020 n.120, di conversione del decreto-legge 16 luglio 2020< n. 76 (cd “Decreto Semplificazioni”), sono divenute definitive le modifiche recate dal provvedimento d’urgenza al testo dell’art. 16 del decreto-legge 28/11/2008 n. 185, in tema di domicilio digitale dei professionisti. È obbligatorio per tutti i professionisti iscritti agli albi professionali dotarsi di un “domicilio digitale” e cioè di “un recapito digitale legato ad un indirizzo di posta elettronica certificata o ad altro recapito certificato qualificato previsto per legge”; è altresì obbligatorio comunicare tale “domicilio digitale” all’Ordine o Collegio di appartenenza. Lo spirito della normativa è quello di semplificare le comunicazioni telematiche tra imprese, professionisti e Pubbliche Amministrazioni. La recente normativa sopra citata prevede, in caso di inottemperanza a detto obbligo da parte degli iscritti, la pesante sanzione della sospensione dall’Albo Professionale che verrà comminata dal Consiglio dell’Ordine e revocata solo in caso di adempimento. Con la presente questo Ordine sollecita pertanto tutti gli iscritti, che non l’abbiano già fatto, ad adempiere a tale obbligo, dotandosi di un indirizzo pec (posta elettronica certificata) da comunicare all’Ordine a mezzo mail esclusivamente al seguente indirizzo di posta elettronica entro 30 giorni. Non verranno prese in considerazione comunicazioni attraverso altri canali. L’invito è rivolto solo a coloro che non hanno mai attivato un indirizzo pec e a coloro che, pura avendolo attivato, non l’hanno comunicato alla Segreteria dell’Ordine. Pertanto invitiamo tutti gli iscritti ad accedere all’area riservata del sito web dell’Ordine e - solo dopo aver constatato che nel proprio profilo non è pubblicato l’indirizzo e-mail pec - a comunicarcelo con le modalità sopra indicate (a tal fine si ricordano le istruzioni per accedere all’area riservata del sito web dell’Ordine per effettuare detta verifica: 1) ok 2) In alto a destra cliccare su "Accedi" 3) Inserire "Nome utente (codice fiscale)", password e spuntare "Non sono un robot", cliccare su "Accedi" 3b) Nel caso in cui non si ricordi la password cliccare su "Richiedi nuova password" 3c) Inserire "Nome utente (codice fiscale) o indirizzo email" e cliccare su "Invia una nuova password via email" 3d) Controllare la propria email e cliccare sul primo link dell'email ricevuta 3e) Cliccare su "Accedi" 4) Cliccare su "Aggiorna i tuoi dati", in alto a destra sotto il proprio nome 5) Nel menu in basso a sinistra cliccare su "PEC, E-Mail, Sito WEB" 6) Verificare se è presente un indirizzo PEC nel campo "Indirizzo e-mail PEC" Si ricorda l' Ordine ha stipulato una convenzione con il CNI-CNA per la generazione di caselle pec da fornire gratuitamente agli iscritti. Pertanto, qualora l’iscritto non abbia ancora attivato un proprio indirizzo pec, potrà farne richiesta alla Segreteria dell’Ordine con le modalità indicate nel nostro sito web Confidiamo nella collaborazione di tutti voi e nel rispetto della normativa vigente in materia. J@TCompany

Analisi del terreno

Concimazione autunno

Pre concimazione al Prato

Valore medio di una mansarda

Bacillus thuringiensis

Tuesday, September 21, 2021

Analisi combustione caldaie gas tipo B secondo UNI 10389 Le caldaie a gas atmosferiche tipo B sono dotate dell’ interruttore di tiraggio che provoca la stratificazione fumi all’interno del canale da fumo e per questo la norma prevede che l’analisi di combustione deve essere eseguita dopo la ricerca della vena fumi più calda con il nostro cono snodato. Accendere il Wöhler A 450/550, selezionare il combustibile gas naturale e attivare il menu grafico. Montare il cono snodato cod. 2491 sul canale da fumo, inserire la sonda fumi e cercare la massima temperatura fumi girando la sonda nel canale in avanti, indietro e laterale. Trovata la massima temperatura fumi si blocca il cono snodato con le sue 2 viti e si parte con l’analisi di combustione premendo il pulsante «Start». L’analizzatore esegue da solo il ciclo di misura con 3 prove e calcola i valori medi riportandole con una tabella direttamente sul display, sulla stampa e nella memoria. Misura tiraggio secondo UNI 10845 Ogni caldaia a gas atmosferica deve avere il tiraggio minimo 3 Pa e questo valore deve essere garantito dall’installatore e manutentore alle condizioni più gravose che la norma UNI 10845 stabilisce con 20°C esterni. La norma prevede una procedura con la verifica di stabilità tiraggio, per es. con 3 prove, nonché la compensazione con la temperatura esterna, indicando nella norma stessa le formule per il calcolo. Il nostro analizzatore esegue tutto questo con il menu automatico “Tiraggio UNI 10845”. Misura rigurgito fumi in ambiente secondo UNI 10845/10389 La misura del rigurgito fumi è prevista dalla norma UNI 10389 per la sicurezza dell’operatore, nonché dale norme per la sicurezza dell’impianto DPR 74/2013, UNI 7129. Questa prova è tra le prove più importanti sulle caldaie a gas tipo B e deve prevenire le intossicazioni di monossido di carbonio CO e per fortuna il termostato fumi della caldaia ha ridotto notevolmente questo rischio. Siccome l’eventuale intossicazione delle persone ha sempre conseguenze giuridiche per l’installatore e manutentore con il risarcimento danni e spesso anche conseguenze penali diamo molta importanza a questa verifica prevedendo addirittura la doppia verifica. L’esecuzione delle due prove è molto semplice, dura solo pochi minuti e viene eseguito sulla caldaia funzionante: Verifica diretta con il Wöhler TI 410 che rileva l’umidità specifica dei fumi di caldaie a gas tipo B Verifica indiretta con Wöhler KM 410 con misura dell’aria ambiente per controllare l’eventuale aumento della CO2 e CO a causa della fuoriuscita di fumi in ambiente Se entrambi le prove hanno esito positivo si può affermare con certezza l’assenza di rigurgito fumi. Verifiche visive scambiatore, canale da fumo, bruciatore e apertura di ventilazione Le verifiche visive servono per controllare se il bruciatore, scambiatore fumi della caldaia e canale da fumo sono integri, senza segni di corrosione e puliti. Nella apertura di ventilazione va controllato l’assenza di ostruzioni da foglie o altro. Per eseguire rapidamente tutte le verifiche visive consigliamo usare il videoendoscopio Wöhler VE 300 con le due sonde, la sonda a collo di cigno da 1 m per le caldaie, mentre per l’apertura di ventilazione e il canale da fumo si userà la sonda a spinta da 3 m: Controllo termostato fumi dell’interruttore di tiraggio Il termostato fumi fu introdotto per garantire una maggiore sicurezza contro il rigurgito di fumi. Siccome il termostato è un accessorio di sicurezza della caldaia va controllato ad ogni manutenzione attraverso la chiusura del canale da fumo che può essere eseguita comodamente con il ventaglio metallico inserito attraverso il foro analisi e poi aperto da fuori: Prova di tenuta tubazione gas secondo UNI 11137 La prova di tenuta delle tubazioni a gas è la prova di sicurezza per evitare il pericolo di esplosione da perdita gas ed è prevista dalla legislazione a ogni installazione e manutenzione. La prova può essere eseguita sia in modo semiautomatico con l’analizzatore di combustione Wöhler A 450/550 oppure completamente automatico con il Wöhler DC 430. Qui di seguito saranno riportate entrambi le prove: Prova di tenuta semiautomatica con l’analizzatore di combustione Wöhler A 450/550 La prova viene eseguita con il metodo indiretto descritto nella norma UNI 11137 direttamente con il gas dalla rete. La misura prevede l’inserimento nei calcoli della dispersione anche del volume impianto e grazie al sensore di pressione particolarmente preciso il Wöhler A 450/550, lo strumento misura il volume da 1 a 50 litri attraverso l’immissione di gas mediante una siringa, senza dover misurare lunghezza e diametro del tubo gas. Dopo la misura del volume lo strumento passa in automatico alla fase di stabilizzazione ed alla prova di tenuta indicando sul display, stampa e memoria le pressioni, i tempi e l’esito con tenuta Idonea, temporaneamente idonea o non idonea. La norma prevede inoltre il controllo della tenuta della valvola del gas che si esegue sempre con l’analizzatore e la tenuta dei raccordi caldaia con il Wöhler GS 300 cercafughe gas. Prova di tenuta automatica con l’analizzatore di tenuta Wöhler DC 430 La prova viene eseguita direttamente con il gas dalla rete e richiede all’operatore solo il collegamento dello strumento alla tubazione gas con caricamento del suo serbatoio. Al resto ci pensa il programma automatico del Wöhler DC 430 con l’immissione del gas disperso dall’impianto. Il Wöhler DC 430 è adatto anche per le centrali termiche con pressione fino a 200 mbar. La prova dura massimo 2 minuti ed al termine dell’analisi si premere il pulsante «valutazione» e lo strumento indicherà l’esito con tenuta Idonea, temporaneamente idonea o non idonea. La norma prevede inoltre il controllo della tenuta della valvola del gas che si esegue sempre con il Wöhler DC 430 e la tenuta dei raccordi caldaia con il Wöhler GS 300 cercafughe gas. 4-Pa-test dell’efficienza apertura ventilazione In un periodo di maggiore sensibilizzazione del risparmio energetico con rifacimento degli infissi e cappe da cucina sempre più potenti la prova dell’efficienza delle aperture di ventilazione prevista dalla UNI 7129 riceve una maggiore importanza soprattutto per il manutentore che attraverso questa prova può verificare eventuali cambiamenti sull’edificio, garantendo la sicurezza da intossicazioni. La prova è prevista ad ogni sostituzione e ogni manutenzione di caldaia e consiste nel misurare la differenza di pressione tra l’ambiente esterno ed il locale d’installazione con il sensore 0,1 Pa del Wöhler A 450/550 e il programma automatico con grafico. Al termine delle 3 prove premere il tasto «valutazione» per stampare e memorizzare l’esito OK o NON OK della misura.

UNI 10389 - 10845

Verifica del tiraggio

La UNI 10389 e 10845

Monday, September 20, 2021

Il Vero Navetta

Bilanciare l'impianto

Defangatore

Defangatore

Per parlare delle Caldaie a Condensazione

Carla De Maria

Carla Demaria, attuale è stata Presidente UCINA – Confindustria Nautica, ha lavorato per più di vent’anni nel Gruppo Azimut Benetti fino ad arrivarne ai vertici quale componente dello Steering Committee e Presidente della controllata Atlantis Spa. Negli ultimi dieci anni è stata Presidente di Monte Carlo Yachts, sviluppata da zero in pochi anni durante la peggior crisi economica del dopoguerra ed è stata membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo francese Beneteau quotato alla borsa di Parigi, dove ha ricoperto la carica di Direttore Generale del brand Beneteau.

Franceschini de Maria

La nautica strumento per la crescita del turismo in Italia. Un progetto in questo senso ha preso forma in occasione del Salone Nautico Internazionale di Genova. La presidente di Ucina Carla Demaria ne ha parlato oggi con il ministro Dario Franceschini durante una sua visita al salone. "L'Italia è come una grande banchina con il mare ai due lati. Ci piacerebbe essere, con tutti i nostri marina, il veicolo per portare il turismo all'interno - ha dichiarato la presidente di Ucina Carla Demaria -. Quest'idea è piaciuta e abbiamo un progetto in questa direzione. Abbiamo concordato con il ministro un incontro dopo il salone". La presenza, per la prima volta al salone di Genova di un ministro del turismo, è secondo Demaria "un grande segnale". "Abbiamo avuto una chiara promessa che saremo inseriti nel piano strategico per il turismo" ha affermato Demaria: "con il ministro c'è stato oggi uno scambio molto interessante con gli imprenditori del settore che ci ha permesso di portare avanti le nostre priorità". Fra queste, "il contenzioso sulle concessioni demaniali che interessa i marina, ma anche la sburocratizzazione e le tante distorsioni che non facilitano: ad esempio un pontile galleggiante in Toscana che ospita 80 barche e ha pagato 38 mila euro di Tarsu". "Un'altra grande occasione, accanto al piano strategico per il turismo - ha concluso Demaria - è la riforma del codice della nautica, che attraversa tutta la materia. Ucina è accreditata ai 12 tavoli tecnici istituiti per l'applicazione della legge delega al governo e quindi da esperti del settore porteremo la nostra esperienza"

Da Confindustria

Quando De Maria aveva lasciato

GENOVA - Saverio Cecchi, toscano di Limite Sull’Arno (Empoli), quasi 30 anni di vita associativa alle spalle, è stato designato alla successione di Carla Demaria al vertice di Ucina/Confiundustria nautica. Lo ha deciso il Consiglio Generale dell’associazione, riunitosi il 14 maggio a Genova. L’elezione sarà deliberata dall’assemblea dei soci il prossimo 20 giugno, in occasione del Satec. In quell’occasione avverrà il passaggio di consegne formale e Cecchi illustrerà il proprio programma. Già nel giorno della designazione, comunque, ha dato anticipazioni interessanti, rivelando che vuole impegnarsi come “uomo della mediazione” e che “uno degli obiettivi principali è la ricomposizione del settore, affinché ritrovi la forza che merita”. Se ciò vuol dire la pace con Nautica Italiana, dopo quattro anni di separazione, siamo in presenza di una virata epocale. Piero Formenti e Andrea Razeto, figure di prestigio dell’associazione confindustriale ed esponenti di spicco della nautica internazionale in quanto presidenti di ICOMIA (International Council of Marine Industry Associations) e di EBI (European Boating Industry) hanno rinunciato alla candidatura, lasciando via libera al candidato sostenuto dalla gran parte delle aziende. Lo statuto di Ucina prevede infatti che la nomina sia espressione dell’attività di consultazione coordinata dalla apposita Commissione di designazione. L’attività – informa una nota dell’associazione confindustriale - è stata attuata secondo le procedure statutarie e regolamentari e in stretta aderenza alla normativa di Confindustria, e ha riguardato una percentuale altamente significativa di aziende (80,6%) rappresentanti la quasi totalità dei voti (95,5%). Al termine della consultazione, la Commissione ha presentato dunque al Consiglio un unico candidato, che si insedierà ufficialmente al vertice il 20 giugno in occasione della convention Ucina-SATEC, tradizionale momento d’incontro delle aziende associate oltre che occasione di confronto per gli imprenditori e gli operatori del settore, le istituzioni e la stampa. Saverio Cecchi è entrato a far parte del Direttivo di Ucina nel 1990 ed è stato presidente di settore, vice presidente e, dal 2013, al vertice dei proboviri. Presidente di BCS prima e, poi, amministratore delegato di Twin Disc Italia fino al 2012, attualmente è membro del Cda di GP Yachts. Parlando della presidente uscente, Cecchi ha osservato: “Carla Demaria va ringraziata per tutto ciò che ha fatto. Senza la sua difesa dei valori dell’associazione e la sua energia, che ha trascinato tutta la squadra, non saremmo qui a parlare di futuro. Un ringraziamento speciale – ha aggiunto – va agli altri due candidati, Piero Formenti e Andrea Razeto, amici che stimo moltissimo e che hanno permesso di presentare in Consiglio un unico candidato, a dimostrazione della forza e della coesione di Ucina”. Cecchi ha anche accennato ai punti fondamentali che indirizzeranno il suo programma, facendo riferimento alla trentennale esperienza nel settore, allo spirito di servizio, alla volontà di rafforzare ulteriormente la squadra e al rispetto dei valori associativi. Nella sua agenda già figurano in posizione prioritaria la definitiva attuazione del Codice della nautica, la promozione e il sostegno della cosiddetta piccola nautica, la formazione, l’ampliamento delle attività di supporto all’internazionalizzazione, il sostegno alle imprese, lo sviluppo del leasing nautico, la difesa del salone di Genova. Ma nei piani – come detto in apertura - c’è soprattutto la ricomposizione del settore. E questo, anche alla luce di quanto detto da Massimo Perotti (Sanlorenzo Yacht) a Viareggio (“uniti possiamo far ritornare protagonista la nautica italiana e battere la concorrenza di un salone come Cannes) sembra essere davvero il punto più importante del programma 2019-2023.

Navette San Lorenzo

Pioniera per definizione, visionaria e determinata Sanlorenzo, ancora una volta, punta l’orizzonte e si proietta oltre plasmando un nuovo immaginario per dare vita a prospettive abitative inedite. advertising Da questo approccio nascono le novità 2020 di Sanlorenzo che toccano il mare quest'estate: lo yacht crossover SX112, che sarà presentato nella prima versione con interior di Piero Lissoni, e i superyacht 44Alloy e 62Steel. Tre nuovi modelli tra loro differenti ma accomunati da una stessa attenzione alla vivibilità degli spazi interni ed esterni e al loro rapporto con il mare, portati qui all’apice attraverso soluzioni all’avanguardia, capaci di anticipare le richieste del mercato, e frutto di una continua ricerca portata avanti da Sanlorenzo per offrire sempre la più alta qualità di vita a bordo. Perchè gli yacht Sanlorenzo sono prima di tutto luoghi da viveri, emozionanti e unici poiché costruiti attorno alle esigenze di chi li abita. Con 34 metri di lunghezza, SX112 è la nuova ammiraglia dell’innovativa linea crossover SX, la prima nel mondo della nautica lanciata nel 2017 da Sanlorenzo, nata dalla sintesi tra il classico motoryacht con flying bridge e la tipologia explorer. Una proposta “intelligente” dove stile, flessibilità e funzionalità si fondono in un linguaggio comune. SX112 rappresenta il consolidamento di un percorso iniziato con SX88 prima e con SX76 poi, una sfida che continua e si arricchisce di nuovi contenuti, e che punta a proporre una nuova modalità di vivere il mare: a bordo le barriere cadono e la barca si apre all’esterno entrando in relazione con il contesto marino. La regia è di nuovo affidata alla creatività di Bernardo Zuccon, dello Studio Zuccon International Project, per le linee esterne e Piero Lissoni, Art Director dell’azienda dal 2018, per gli interni. Se Zuccon si è occupato da un lato, di rafforzare il concetto di family feeling della gamma potenziando alcune scelte linguistiche come l’equilibrio dei volumi e le forme fluide, dall’altro Lissoni ha dedicato una grande attenzione alla suddivisione degli ambienti interni in continuo dialogo con gli esterni. In linea con il concept ideato per gli altri modelli, il main deck è pensato infatti come un open space, una soluzione innovativa introdotta per la prima volta da Lissoni su SX88, capace di massimizzare il rapporto con gli spazi open air. Punto focale del progetto è la nuova zona di poppa che rappresenta senza dubbio l’area iconica dello yacht. Pensata come una spaziosa beach area interna è però direttamente connessa all’esterno, permettendo all’armatore di vivere questi spazi in maniera inedita, anche grazie alle terrazze abbattibili, e massimizzando inoltre la connessione tra indoor e outdoor. Una scelta che regala al progetto nuove suggestioni e prospettive abitative. Il nuovo superyacht Sanlorenzo 44Alloy, modello fast-displacement di 44,5 metri di lunghezza interamente in alluminio, grazie ad un layout senza precedenti e nel segno della massima euritmia tra interni ed esterni, porta al suo apice il concetto di vivibilità. La cabina armatoriale, fulcro concettuale del progetto, è concepita infatti come un appartamento privato di 145 mq, diviso su tre livelli con un’area indoor ed una outdoor, una soluzione mai vista su un superyacht di queste dimensioni. Rinnovamento concettuale del pluripremiato 40Alloy, il nuovo modello propone spazi sorprendenti a disposizione dell’armatore ma anche dei suoi ospiti come il grande beach club che si apre su tre lati consentendo una piena connessione con il mare, mentre il ponte di prua, con la sua area aperta, offre molteplici possibilità. Con una lunghezza fuori tutto di 61,50 metri, un baglio massimo di 11,90 metri, una stazza di 1200 tonnellate lorde e cinque ponti, il nuovo Sanlorenzo 62Steel propone soluzioni sorprendenti che puntano a definire nuovi standard nel settore dei superyacht in metallo. Una proposta dal design elegante e senza tempo dalle linee sobrie e armoniche che grazie ad ampi volumi, un layout innovativo ed avanzate tecnologie garantisce eccezionale comfort e vivibilità a bordo, mai vista su modelli delle stesse dimensioni. Un concept unico che si traduce negli incredibili spazi del vasto e sontuoso appartamento dell’armatore, dell’ampio salone principale e del maestoso Beach Club sul Lower deck. Tra gli elementi caratterizzanti il progetto del 62Steel, l’appartamento dell’armatore si estende per ben 210 mq di cui 97 mq coperti articolati in zona notte, studio, due spaziosi bagni e la walk-in dressing room e 123 metri quadri all’aperto a prua del ponte superiore, l’Owner Deck. J@TCompany - TV

Gli architetti Zuccon

Ma la lungimiranza di Martina e Bernardo non si ferma ai progetti, va decisamente oltre e prevede anche una nuova sede che la dice lunga sulla filosofia e gli ideali che animano questi due giovani architetti. Si tratta di una grande villa nel quartiere di Monte Mario a Roma circondata da un parco. «L’idea è quella di migliorare la qualità della vita di chi lavora con noi e anche dei nostri clienti» spiega Martina. «Ci piace pensare a un luogo dove la gente non solo lavori, ma viva in serenità. Una sede di lavoro immersa nel verde, con piscina, percorso vita e persino un ristorante a chilometro zero dove si cucinino i prodotti cresciuti in loco. Una sorta di buen retiro dove lavorare sui progetti insieme ai nostri Principi in mezzo alla natura. Siamo sicuri che le idee ne trarranno grande beneficio». L’appuntamento è per la fine del prossimo anno.

Sunday, September 19, 2021

Carla de Maria

CARLA DEMARIA Vai alla navigazioneVai alla ricerca 2010 Carla Demaria è presidente MONTECARLO YACHTS Carla Demaria è "tutta" Italiana; è nata a Torino, ha studiato in Italia, ha lavorato nel settore dello yachting Italiano sin da ragazza e oggi è al vertice della sua carriera come top manager sempre di un'azienda Italiana. Recentemente è stata Presidente di Monte Carlo Yachts, azienda di importanza internazionale e Presidente di Beneteau Italia. Lavoravo nel gruppo Azimut di Paolo Vitelli, importatore di Bénéteau in Italia – racconta Carla Demaria – vi ero entrata a 25 anni come assistente del direttore commerciale, e ho capito subito che sarebbe stato il lavoro della mia vita”. Seguendo la trafila, Demaria prende il posto del direttore commerciale, controlla il marketing e poi si ritrova a capo di Azimut capitale business unit, dedicata ad investimenti nel settore. Ha lavorato per più di vent' anni con Paolo Vitelli nel Gruppo Azimut Benetti: iniziale gavetta come assistente del direttore commerciale, poi promossa a direttore commerciale che controlla il marketing e in seguito si ritrova a capo di Azimut Capital Business Unit, dedicata ad investimenti nel settore, fino a divenire nel 2002 Presidente e Amministratore Delegato di una società del gruppo: l'Atlantis Spa (ex cantiere GOBBI). Nel 2008 ha lasciato il gruppo Azimut Benetti per fondare con Beneteau Group il cantiere Montecarlo Yachts, destinato a inventarsi nuove tecniche di costruzione, filosofie progettuali e design d'avanguardia. E’ entrata una prima volta nel Consiglio Direttivo di UCINA nel 2006 ed è stata vicepresidente nel 2008. E’ tornata in Consiglio Direttivo nel 2014 e nel 2015 è stata nominata Presidente di UCINA. Nel 2018 lascia non pacificamente il ruolo si Presidente di MONTECARLO YACHTS e di Beneteau Italia e nel 2019 termina il suo mandato come Presidente UCINA. Nel 2019 inizia una nuova avventura con Massimo Perotti e diviene AD di una società del gruppo BLUEGAME

Saturday, September 18, 2021

Speciale Salone Italiano

Salon Nautique Spécial Gênes

Il Salone Nautico

La seconda giornata del 61° Salone Nautico di Genova si è aperta con l’incontro “Nautica, Fisco e Dogane”, il consueto appuntamento sulla normativa fiscale e doganale del settore assume particolare rilevanza a seguito delle innovazioni legislative e regolamentari su leasing nautico, navigazione di altomare e Brexit. Ha introdotto l’evento il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi ricordando i dati della nautica diffusi ieri in occasione della giornata inaugurale della 61°edizione del Salone Nautico: “Ad oggi il fatturato arriva già a quasi +24%. Sono certo che a fine anno saliremo di qualche altro punto percentuale”. Sono stati inoltre illustrati alcuni passaggi clou della nuova edizione della guida Nautica, Fisco e Dogane realizzata da Confindustria Nautica vagliata da Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane. Le Agenzie, commenta Maurizio Balducci, Vicepresidente Confindustria Nautica, "ci hanno ascoltato e chiarito i dubbi. Lavorando insieme abbiamo trovato soluzioni. Ma ora è già tempo di fissare i prossimi obiettivi. Le bandiere inglesi, predominanti nel mercato, sono in libera uscita e dobbiamo intercettarle. Oggi alle barche extra Ue che devono fare dei lavori in Italia è richiesta una fideiussione bancaria del 100% del valore dell’Iva sul valore della nave. I francesi e spagnoli hanno trovato il modo di no dare queste garanzie. Adesso tocca a noi. Una nave che viene a fare i lavori in un cantiere in Italia non può sparire, una nave da diporto non si perde. Il rischio è equivalente a zero". "Vi anticipo - sottolinea Valerio Barbantini, Vice Direttore Agenzia delle Entrate - Agenzia delle Dogane - in questa importante sede che vogliamo fare una circolare, sotto forma di risposta ai quesiti, che uscirà a breve per dare ulteriori certezze agli operatori”. Andrea Zucchini, Direttore interregionale per la Liguria, il Piemonte e la Valle d’Aosta Agenzia delle Dogane ha confermato che "il nostro Direttore Generale conosce l’importanza della Nautica e della cantieristica italiana. Il dumping fiscale tra stati membri sta creando problemi e aiuteremo il settore. Per questo daremo il nostro contributo nel non far pagare costi più alti all’Italia rispetto ad altri Paesi". Marco Viola, Responsabile Area consulenza fiscale di Assilea ha quindi spiegato come è cambiata la disciplina fiscale e al leasing nautico e quali sono i margini di miglioramento. "Si è passati da regime forfettario ad un sistema che non è ancora ben conosciuto da aziende italiane e utenti che hanno reagito (lo dimostra il - 57% di stipulato leasing nautico nel 2021)". Marco Campomenosi, Eurodeputato ha concluso condividendo "molte delle posizioni che avete illustrato. Temo che sull’Iva la Ue non farà marcia indietro ed è lenta nei percorsi di riforma e le procedure normative sono molto farraginose. Il Governo italiano deve dialogare di più con la Commissione Ue e fare più pressione. Un dialogo che deve comprendere, oltre le autorità statali, anche la politica. L’Italia si deve far sentire di più per il peso che ha". Come sempre molto intensa l’attività al Breitling Theatre: la mattina si è aperta con l’appuntamento “Cartografia Nautica Elettronica per il diporto” a cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare, dove è stato presentato da parte del Direttore, Contrammiraglio Massimiliano Nannini, il progetto Magnaghi, la nuova linea cartografica di prodotti Ufficiali basati su rilievi idrografici ad alta densità eseguiti con le nuove tecnologie a disposizione dell’Istituto Idrografico della Marina, prodotto cartografico destinato al diporto, che affiancherà la produzione cartografica dell’IIM. A mezzogiorno si è svolto l’“Harken Tech Talk”, un evento promosso da Harken, produttore di attrezzatura di coperta per barche a vela. Partendo dalla lunga esperienza accumulata in tanti anni di regate (e non solo), il Direttore Commerciale di Harken Italia Emanuele Cecchini e il Direttore Tecnico Michele Cazzaro, coordinati dal giornalista di Vela & Motore Alberto Mariotti, hanno parlato dell’evoluzione tecnica dei piani di coperta e dei winch negli ultimi decenni, partendo dalle barche protagoniste nella prima edizione del giro del mondo in equipaggio a tappe, fino ad arrivare alle attuali barche a foil, protagoniste di una vera e propria rivoluzione. "Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera rivoluzione e Harken, anche da questo punto di vista, è sempre stata in prima fila", spiega Emanuele Cecchini. "Per questo abbiamo deciso, in un contesto eccezionale e perfettamente calzante come il Salone Nautico, di rivivere questa evoluzione della specie, molto utile anche per capire verso quale direzione andremo nei prossimi anni".

Salone - Espositori

Tuesday, September 14, 2021

Il Grafene

Questo materiale ultra sottile ma molto resistente, se posto sopra la pelle, può infatti costituire una vera e propria barriera attraverso la quale delle zanzare non riescono più ad infilare il proprio “pungiglione” nella carne. Inoltre lo stesso grafene, come dimostrato da alcuni esperimenti, riesce anche a bloccare i segnali chimici provenienti dal corpo umano che le zanzare facilmente riescono a percepire. L’idea è arrivata ai ricercatori, come afferma Robert Hurt, professore alla Brown’s School of Engineering, uno degli autori dello studio, mentre lavoravano su dei tessuti fatti a base di grafene. Hanno pensato che questo stesso tessuto potesse essere utile anche in ambienti in cui ci sono molte zanzare. Hanno fatto inserire le braccia a vari partecipanti ad un esperimento in un contenitore pieno di zanzare con la zona del braccio ricoperta da un sottile strato di grafene, da una garza oppure da niente. I ricercatori scoprivano che le zanzare cambiavano del tutto il proprio comportamento in presenza del braccio coperto di grafene, come spiega Cintia Castilho, autrice principale dello studio: “Con il grafene, le zanzare non atterravano nemmeno sulla zona della pelle – semplicemente non sembravano curarsene. Avevamo supposto che il grafene sarebbe stata una barriera fisica al morso, attraverso la resistenza alla perforazione, ma quando abbiamo visto questi esperimenti abbiamo iniziato a pensare che fosse anche una barriera chimica che impedisce alle zanzare di percepire che c’è qualcuno”.

Saturday, September 11, 2021

Svuotamento impianto per valvola termostati

Aspettativa

Licenziamento insegnanti

Un’insegnante di ruolo, anche se in molti credono il contrario, può essere licenziato. Come spiega La Legge per Tutti, il licenziamento di un docente a tempo indeterminato può avvenire per via della commissione di uno degli illeciti disciplinari che la legge spiega. Se sussiste incapacità professionale del docente (ossia l’inidoneità) anche per motivi di salute, allo svolgimento il servizio, è il preside a decidere sul licenziamento del dipendente pubblico. Ci sono, però altri casi che spesso anche i docenti ignorano. Uno di questi è il licenziamento per scarso rendimento protratto. In Italia sono stati registrati solo 2 casi di questo tipo di cessazione del rapporto di un insegnante Il motivo è incapacità professionale. In questa circostanza, è il dirigente scolastico che ha il compito di avviare la procedura, segnalando i fatti all’Ufficio Scolastico Regionale e richiedendo l’intervento di un ispettore che verifichi la fondatezza di quanto segnalato. Come si apprende su La Legge per Tutti, il riscontro, che può durare anche mesi, se ha esito positivo permette al preside di sancire il licenziamento, in caso contrario a fare marcia indietro. La stessa procedura, viene utilizzata in caso di inidoneità all’insegnamento dovuta a motivi di salute. In questa circostanza però, è necessario l’intervento di una commissione medica. Se, però, in sede giudiziaria viene comprovata l’illegittimità del provvedimento, spetterà al dirigente in persona risarcire il docente anche per mensilità pregresse. Altra possibilità è il mancato superamento periodo di prova da parte dell’insegnante. In questo caso il preside è assistito da un comitato di valutazione che, se il docente non supera l’anno di prova,può decidere di licenziare. Infine, come tutti i dipendenti, anche gli insegnanti sono soggetti a licenziamento per motivi disciplinari.

Wednesday, September 1, 2021

Vaccini

Green pass

Green pass: non si ferma il dibattito sul documento che attesta la somministrazione di almeno una dose di vaccino contro il Covid-19, che da venerdì 6 agosto bisognerà mostrare in caso di ingresso in diversi luoghi al chiuso. Uno dei fronti su cui più è acceso il confronto riguarda le esenzioni per quelle persone che non si sono vaccinate non perché negazionisti della malattia o no vax ma perché costretti a "rifiutare" il siero per questioni di salute, per esempio a causa del rischio di reazioni allergiche. Chi può riguardare l'esenzione Come sarà Gli altri casi Francia Esenzione green pass: chi può riguardare C'è una categoria di persone che va distinta da chi, in questi giorni, va in piazza sbandierando la sua assoluta contrarietà al green pass e che, però, non può - almeno per il momento - mostrare il lasciapassare verde. Ovvero chi, per motivi di salute, pur superando i 12 anni di età, non può ricevere uno dei quattro antidoti attualmente in uso, ovvero Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Si tratta di persone che potrebbero manifestare pericolose reazioni allergiche in caso di somministrazione del siero. L'anafilassi, effetto collatrale raro ma non impossibile, si può sviluppare a fronte di qualsiasi vaccino, quindi anche nel caso di quelli sviluppati per combattere il coronavirus. Al momento queste persone sono nel limbo, anche se qualche giorno fa il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha annunciato che si sta lavorando per trovare una soluzione che consenta loro di poter entrare lo stesso nei locali off limits per chi non avrà il green pass, data la loro situazione. "Si stanno studiando le esenzioni al green pass - ha detto Rezza - ad esempio chi non può completare il ciclo vaccinale perché magari ha avuto una reazione allergica grave alla prima dose del vaccino, e ci sono anche altri casi che stiamo studiando. Ci sarà una circolare in tempi brevissimi per arrivare pronti al 6 agosto". Per ora, però, il documento che chiarisca questa specifica situazione non è ancora arrivato. Come sarà l'esenzione Ma che sistema verrà ideato, nel concreto, per poter dimostrare di ricadere nella categoria di persone esente dall'obbligo di green pass. Un decreto legge del marzo dell'anno scorso, approvato nelle prime fasi della pandemia, si parlava di esenzioni alla futura campagna vaccinale per le persone "che non possono effettuare la vaccinazione Covid-19 a causa di patologie ostative certificate". Nel documento si faceva cenno anche alla disponibilità di un milione di euro per intervenire a sanare la situazione: denaro che, a questo punto, se non è stato già utilizzato, potrà essere impiegato sul fronte esenzioni e green pass. Le persone esenti dovrebbero poter contare su una certificazione digitale a loro dedicata (da ottenere, ovviamente, sulla base di una certificazione medica che attesti la loro condizione particolare). Possibile anche che, nell'attesa di uno sviluppo di una tecnologia ad hoc possa essere sufficiente una certificazione firmata dal proprio medico per poter accedere a luoghi, ritrovi ed eventi altrimenti vietati. Questo, però, non potrà funzionare nel lungo periodo, anche per il rischio falsificazione che riguarda maggiormente i documenti scritti. Da qui l'esigenza di un "lasciapassare digitale" per chi non può ottenere il green pass. Molto probabilmente questa documentazione sarà una sorta d'integrazione al green pass che i vaccinati conseguono scaricandolo dal sito web dedicato, dal fascicolo sanitario digitale, dalle app Immuni e Io oppure ricevendolo dai propri medici e farmacisti di fiducia. L'esenzione da green pass, quindi, con tutta probabilità sarà integrata nel sistema green pass stesso, con un ampliamento delle certificazioni che funzionino da lasciapassare valido per chi non può ricevere il vaccino non perché contrario, ma perché impossibilitato. Gli altri casi da verificare Ci sono anche altri casi da verificare. Uno dei fronti più caldi è quello di chi, per un motivo o per l'altro, non è in possesso della tessera sanitaria (in Lombardia la Carta unica dei servizi) e che, pur avendo ricevuto il vaccino, anche in due dosi, non riesce a ottenere il green pass. Una storia di cui abbiamo parlato anche sulle nostre pagine e che riguarda, per esempio gli italiani residenti all'estero che oggi, per un periodo breve o lungo, vivono in Italia. Anche a loro bisognerà pensare quando si affronterà il nodo esenzioni Cos'ha fatto la Francia La Francia di Emmanuel Macron ha anticipato tutti sulla questione green pass obbligatorio. Ieri è arrivato il via libera del parlamento al provvedimento che indica anche le norme sulle eventuali esenzioni. Sono esenti dal presentare il green pass fino al 30 settembre i giovani fra i 12 e i 17 anni, la cui vaccinazione è cominciata più tardi. Il parlamento, poi, ha subordinato la proroga del green pass al ripristino dello stato di emergenza sanitaria, fino al 31 ottobre e ha previsto l'esenzione per alcuni luoghi inizialmente previsti, come terrazze e centri commerciali. © Riproduzione riservata Ti potrebbe interessare Hai un panificio e vuoi guadagnare sull'invenduto?Pubblicità Too Good To Go Hai un panificio e vuoi guadagnare sull'invenduto? Con Link fino al 2/9 hai un caffè Starbucks® al giorno per 4 mesi.Pubblicità Eni gas e luce Con Link fino al 2/9 hai un caffè Starbucks® al giorno per 4 mesi. 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