Wednesday, December 5, 2018

Benessere
 Il benessere non proviene solo da un livello di soddisfazione individuale soggettivo: diviene fondamentale la possibilità per l'individuo di esprimersi in sinergia con una serie di valori condivisi, nella consapevolezza di essere al centro di sistemi e processi atti a tutelare la sua dignità, la sua autonomia e la sua crescita professionale. L'ergonomia auspica un'organizzazione del lavoro che pone al vertice delle strategie manageriali partecipazione e coinvolgimento, una comunicazione più fluida e diffusa e un efficace supporto sociale. Questo studio si propone di allargare, approfondire e diffondere la cultura ergonomica al fine di realizzare un percorso formativo "completo" di un ergonomo operante nelle odierne realtà aziendali.

Friday, November 30, 2018

Morto  Tomas  Maldonado

Nato a Buenos Aires nel 1922, Maldonado è stato compagno della compianta Inge Feltrinelli. Figura poliedrica e trasversale, ha collaborato con Olivetti e lasciato tante importanti testimonianze sul mondo dell’arte, del design e dell’architettura.

Tomàs Maldonado a Milano nel 2014, author HartemLijn fonte Wikipedia
Tomàs Maldonado a Milano nel 2014, author HartemLijn fonte Wikipedia
In una giornata già resa triste dalla scomparsa del regista italiano Bernardo Bertolucci, ecco giungere un’altra drammatica notizia. È morto a Milano a 96 anni, lontano da Buenos Aires, la città che gli aveva dato i natali nel 1922, Tomás Maldonado. Pittore, designer, filosofo, fin dagli anni della formazione è stato una delle figure più attive dell’avanguardia argentina. Indissolubilmente legato all’Italia anche grazie all’unione con Inge Feltrinelli, regina dell’editoria scomparsa nella stessa città solo due mesi fa, con la quale era stato insieme per quasi quarant’anni. Nel 1935 fonda l’associazione Arte Concreta-Invenzione con un gruppo di intellettuali coetanei. Il cosiddetto gruppo invenzionista, autore dell’omonimo Manifesto, racchiuso nel testo a firma di Maldonado Avanguardia e razionalità: articoli, saggi, pamphlets 1946-1974 (edito in Italia da Einaudi), ha una durata breve e dopo un breve viaggio di Maldonado in Europa, si dissolve.

LA COLLABORAZIONE CON OLIVETTI

L’artista si mantiene un vivo esponente del movimento concreto e fonda nel 1945 Arte Concreto Invencìon, che promuoveva l’idea di un’arte non di rappresentazione bensì di invenzione. L’insegnamento ha costituito una parte rilevante della sua vita e carriera. È stato docente della Hochschule fur Gestaltung a Ulm (della quale è stato anche presidente e rettore), ha insegnato a Princeton negli Stati Uniti, all’Università di Bologna, ed è stato anche professore emerito al Politecnico di Milano. Importantissimo anche il suo ruolo nel design italiano. Negli anni tra il ‘64 e il ’67 realizza presso la scuola di Ulm e insieme a Gui Bonsiepe, un innovativo sistema di simboli pensato per i Computer Olivetti. Sempre per Olivetti collabora con il designer Ettore Sottsass, mentre per Rinascente e Upim sviluppa la corporate image. Testimonianze di queste splendide realizzazioni sono state in mostra alla Triennale di Milano nel 2009.

I TESTI

Tante le testimonianze teoriche lasciate da Maldonado, molte delle quali pubblicate da Feltrinelli. Tra queste Cultura, democrazia, ambiente (1990), Reale e virtuale (1992; UE, 2005), Che cos’è un intellettuale? (1995), nella quale riaffermava il ruolo di questi nella società contemporanea, Critica della ragione informatica (1997), Memoria e conoscenza. Sulle sorti del sapere nella prospettiva digitale (2005). Ma anche l’intervista con Hans Ulrich Obrist, Arte e artefatti. Testimonianze di un percorso (2010) nella quale analizza retrospettivamente il proprio lavoro e la propria carriera, ma anche, con uno sguardo più ampio il sistema dell’arte, dell’architettura e del disegno industriale. “La ricerca della trasversalità”, dice in queste pagine parlando di sé, “è stata sicuramente una costante in tutto il mio ormai lungo percorso intellettuale. Ogni volta che sono stato impegnato (praticamente o teoricamente) in un determinato campo di attività, mi sono sempre chiesto quali siano (o potrebbero essere) le possibili convergenze di questo campo con altri vicini o lontani. Il che mi ha portato spesso, nella mia riflessione, ad andare oltre l’attività che stavo svolgendo. Benché la mia formazione sia stata prevalentemente artistica, devo dire che fin dagli inizi i miei interessi sono andati ben oltre il campo specifico dell’arte. Quanto più forte era il mio impegno nella pratica artistica, tanto più si allargavano i miei interessi verso temi che avevano implicazioni filosofiche, scientifiche e sociologiche. E anche, e non per ultimo, politiche. Infatti, già da molto giovane, la mia preoccupazione (io direi quasi la mia ossessione) era quella di poter contribuire a una visione totale della cultura”.

Thursday, November 22, 2018

J&TCompany  


Corporate University è l’istituto educativo di J&TCompany
riconosciuto  dal  MIUR  , realizzato per custodire e tramandare i valori che hanno reso grande l’azienda. Un’impresa nell’impresa per formare professionisti d’eccellenza nella relazione con il Cliente, nella pianificazione patrimoniale e successoria delle famiglie, nella consulenza finanziaria e nella gestione del risparmio. Con oltre 100 docenti tra manager, consulenti d’azienda e docenti universitari, Corporate University è un punto di riferimento importante per:
tutti i dipendenti nella continua crescita professionale e personale;
i risparmiatori e gli investitori, per accrescere la loro educazione economico-finanziaria;
Mondo universitario e accademico, quale interlocutore ideale con cui confrontarsi sui temi della negoziazione tra le parti, della vendita e della gestione della Relazione con il Cliente;
Partner con cui collabora e tutti coloro che sono vicini alla Community .

Thursday, November 8, 2018


Marco dezzi Bardeschi

E' morto a 84 anni il professor Marco Dezzi  Bardeschi, uno dei più importanti esperti del restauro architettonico. Nato a Firenze, laureatosi in ingegneria con Giovanni Michelucci e poi in architettura con Piero Sanpaolesi, Dezzi  Bardeschi ha lasciato il segno come docente universitario e cultore delle aree disciplinari della progettazione architettonica e della conservazione. La sua esperienza ultraquarantennale ha avuto grandi riconoscimenti nel settore della conservazione e dell'intervento di recupero del patrimonio costruito, prima a Firenze e poi a Milano. Dezzi Bardeschi era anche direttore della rivista 'Anankè.

"Con Marco Dezzi Bardeschi se ne va un cultore delle arti e del restauro, inteso come scienza della conservazione secondo lo slogan di non sottrarre materia alla fabbrica, ma piuttosto di aggiungerne, con discrezione, per un dialogo a tutto campo tra le cose", lo ha ricordato, esprimendo il suo cordoglio, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani.  Giani ha espresso vicinanza alla famiglia e di tutta l'Assemblea regionale.

Chissà  se  è  riuscito  a  farsi  onorare  di  parcella  dal  Comune  di  Piacenza  per il
Restauro  di  Palazzo  Gotico .
Il  Presidente  di  J&TCompany  esprime   alla  famiglia  le  proprie  condoglianze per  la  
scomparsa  dell'ingegnere -  architetto .Lettera di Alberto Grimoldi

Saturday, October 27, 2018

Ricordando Luigi Bandini Buti

Il 12 settembre ci ha lasciato Luigi Bandini Buti, una tra le più importanti figure di architetto e designer ad operare in campo ergonomico sino dai primi anni ’70.
Fondatore nel 1970, con Plinio Odescalchi, della Società di Ergonomia Applicata, SEA a Milano, Luigi Bandini Buti è stato Presidente della Società Italiana di Ergonomia dal 1990 al 1993, e Presidente di Design for All Italia dal 2009 al 2012.
A Bandini Buti si deve la realizzazione di progetti e ricerche esplicitamente collocati in ambito ergonomico che hanno rappresentato la base di partenza e il punto di riferimento di tutti coloro che hanno sviluppato la propria attività di designer – ricercatori e/o professionisti – nel campo dell’Ergonomia e dello Human-Centred Design.
In campo professionale ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti tra cui il “Compasso d’Oro ADI” e il premio dell’American Institute of Architecs di San Diego, California.
Di grande rilievo il suo contributo di docente presso il Politecnico di Milano, e le tante altre sedi italiane dove ha insegnato, che ha permesso a generazioni di studenti di Design di entrare in contatto con l’Ergonomia e con un modo di fare Design centrato sui bisogni e i desideri delle persone.
Luigi Bandini Buti, “Gino” per tutte le persone che gli sono state colleghi ed amici, lascia un grande vuoto ma anche il suo grande contributo culturale e professionale.
Il  Presidente  di  J&TCompany  è  vicino  alla  famiglia  ricordando  la  figura   dell'uomo, Architetto
e  Scienziato . 

Monday, September 17, 2018


Ricordando Luigi Bandini Buti

Luigi Bandini Buti, Gino, è scomparso. Siamo addolorati ma abbiamo un suo lascito. Gino è tra promotori di Città accessibili a tutti, c’è la sua firma nella proposta di costituire uno spazio collaborativo e di confronto sull’accessibilità a 360^ al Paese che vorrei dell’aprile 2016 e nella sottoscrizione a Montecitorio per l’avvio del progetto INU. Ricordiamo anche in altre iniziative l’approccio vigoroso, il pragmatismo, la perseveranza ma soprattutto nell’essere architetto la capacità di vedere problemi e soluzioni sempre per tutti e in prospettiva (ha presieduto per anni Design for all Italia). Sua l’affermazione progettuale “la diversità è una risorsa” (2010) che ha spostato il punto di vista di molte discipline. L’urbanistica gli deve molto. Noi lo ringraziamo anche se sentiamo e sentiremo la sua mancanza. Esprimiamo le più sentite condoglianze alla famiglia.
Il  Presidente  di  J&TCompany    esprime  le  proprie  condoglianze  alla  Famiglia .


Thursday, August 30, 2018

Collaborazione tra la Renzo piano  Workshop per la costruzione del Ponte Morandi di Genova e J&TCompany

Il Ponte  dell'Arch. Morandi  non è mai stato sicuro . Costruito  con  le  tecnologie  più innovative 
del  tempo  portò  il  suo  progettista  a  notti  insonni .



Protocollo d'intesa  tra la  Renzo Piano Building  Workschop e J&T Company per gli studi
e il rifacimento a parlarne è il Presidente di 
J &T Company D.Giovanni Maria dè Solari





D.Giovanni  Maria  dè  Solari
Presidente  di  J&TCompany




Ma l’architetto frena sulla possibilità che esista già un
progetto per il ponte: “I ponti li disegnano gli ingegneri,
li costruiscono gli ingegneri, diciamo che un progettista
si aiuta con degli oggetti, con degli schizzi – afferma –
per ora non si può parlare di disegno progettuale 
ma di impegno morale, a fare in maniera che questo
 nuovo ponte porti con sé i tratti della genovesità, delle
nostre caratteristiche, anche della nostra parsimonia, e ci
dovrà essere il ricordo della tragedia, il suo elaborarsi nel
tempo, questo è un tema molto importante”. Si parla di
una struttura con 43 pali della luce, che formino 
una sorta di vela luminosa, uno per ogni vittima,
 e di molti piloni (non strallati) a sorreggere le campate.
A proposito di lentezza. Renzo Piano ha risposto anche 
alla domanda relativa ai tempi per la costruzione del nuovo
ponte, quelli forniti da Autostrade sono relativi a 4 o 5 mesi. 
Crede nei tempi record? “Credo nei tempi giusti, 
bisogna fare presto, ma non in fretta“.Bisogna 
che le idee diventino disegni e poi diventino costruzioni,
c’è un pensarci, un pensarci su, sono 14 giorni esatti che 
non smetto di pensarci – ha raccontato ai giornalisti il professionista,
che vive tra Vesima, Parigi e New York – ma poi c’è una lentezza
perché nello sviluppare le idee per progetti così complesse, 
perché gli attori possono essere altri, chi costruisce, chi calcola, 
bisogna essere cauti”.
Un nuovo quartiere per Genova? Un memoriale per la tragedia?
Un nuovo ponte firmato (anche) da uno degli architetti più
stimati del mondo? Tutto è possibile. “L’architettura fa questo –
dice Piano – celebra e costruisce, le tragedie non si 
dimenticano, si elaborano“.
Il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci
hanno ringraziato l’architetto Piano. “Si è offerto volontario,
da genovese competente nel campo e noi abbiamo ben accettato
l’aiuto che ci ha dato non oggi, anche se qualche idea ce l’ha già proposta, ma sicuramente nell’immediato futuro”. Poi il tempo di qualche battuta.
“Avrei voluto che mi disegnasse la mia nuova barca –
 ha scherzato Marco Bucci, velista appassionato ma
 temo che per i prossimi 8 anni non avrò tempo per andarci”.

La  Redazione  .