Wednesday, January 25, 2023

videocamera stradale

Rapporti con l'ordine

Si ritiene utile riportare le indicazioni nel tempo date da questa Federazione sia con cir colari (30/1999 e 15/2009) sia nelle diverse richieste occasioni di incontro (Giornata dei Se- gretari, Seminari, ecc.) in merito alla procedura di cancellazione per morosità con particolare riguardo: 1. alla cancellazione e re-iscrizione. Modalità 2. all’istituto della prescrizione del credito derivante dall’obbligo di pagamento della quota annuale di iscrizione al Collegio, alle eventuali responsabilità connesse alla carica di Presidente e Tesoriere in caso di avvenuta prescrizione del credito e alla possibilità di proce- dere alla cancellazione anche in caso di mancato pagamento del saldo dovuto. Si fa quindi presente quanto segue. 1. L’art. 11 del Dlcps 13/9/46 n. 233 letteralmente dispone: “La cancellazione dall'albo è pronunziata dal Consiglio direttivo, d'ufficio o su richiesta del Prefetto o del Procuratore della Repubblica, nei casi: a) di perdita, da qualunque titolo derivata, della cittadinanza italiana o del godimento dei diritti civili; b) di trasferimento all'estero della residenza dell'iscritto; c) di trasferimento della residenza dell'iscritto ad altra circoscrizione; d) di rinunzia all'iscrizione; e) di cessazione dell'accordo previsto dal 2° comma dell'art. 9; f) di morosità nel pagamento dei contributi previsti dal presente decreto. La cancellazione, tranne nei casi di cui alle lettere d) ed e), non può essere pronunziata se non dopo sentito l'interessato”. Come si evince chiaramente la lettera f) prevede la cancellazione in caso di morosità nel pagamento della tassa annuale di iscrizione. Poiché la morosità per effetto del citato art. 11 deve riferirsi all’obbligo già maturato di versamento dei contributi, il mancato adempimento costituisce per sé la condizione giustificante la cancellazione, la quale va allora considerata come sanzione rispetto a tale mancanza. Il provvedimento di cancellazione per morosità quindi interrompe e non sospende il rap porto giuridico instaurato con l’iscrizione. La precisazione che precede fa assumere particolare rilevanza a quanto disposto dal com- ma 4 art. 11 del DPR 5/4/1950 n. 221, il quale così disciplina: “Il sanitario cancellato dall’albo è, a sua richiesta, reiscritto quando siano cessate le cause che hanno determinato la cancellazione”. Ne consegue che la domanda di reiscrizione può essere presa in considerazione solo al ve- rificarsi di tale condizione giuridica. Questa nel caso della morosità richiede che avvenga il versamento delle quote relative agli anni di mancato pagamento fino all’anno dell’avvenuta cancellazione. La reiscrizione, poiché la cancellazione importa l’inibizione all’esercizio professionale, non può costituire mai sanatoria ad un eventuale esercizio abusivo della professione sanitaria punita dall’art. 348 codice penale. L’articolo 11, lett. f) dichiara che la cancellazione non può essere pronunciata se non dopo aver sentito l’interessato. Evidentemente il Collegio è obbligato ad informare in modo formale l’iscritto, avvertendolo della morosità, invitandolo a fornire spiegazioni ed informandolo inol tre che in caso di mancata risposta il Consiglio Direttivo provvederà a deliberare la sua cancellazione dall’Albo per morosità ai sensi della normativa vigente. Inoltre, sempre con riferimento alla cancellazione per causa di morosità, va affermato che, essendo questa deliberata per causa addebitabile al soggetto interessato, opportunamente si ri chiede che lo stesso faccia cessare detta causa, adempiendo ora per allora all’obbligo rimasto inosservato. L’art. 11 ultimo colla del DPR 221/50 dispone che: Per la reiscrizione sono applicabili le disposizioni che regolano le iscrizioni”. La re-iscrizione comporta che il sanitario riproponga integralmente una nuova doman- da, producendo nuova documentazione e ottenendo un nuovo numero di iscrizione e nuova data. L’eventuale esercizio professionale svolto nel periodo di cancellazione fino alla re-iscrizione comporta esercizio abusivo della professione , penalmente rilevante. 2. In primo luogo occorre fare riferimento alla normativa vigente, ovvero: - Dlcps 233/46, articolo 8; - Dpr 761/79, articolo 1, comma 2; - Dlgs 502/1992 - Dm 739/94, articolo 1, comma 1; - Legge 42/1999 - Dpr 220/2001, articolo 2, lett. d); - Codice Civile, articolo 2229 - Legge 43/2006. Il principio di obbligatorietà dell’iscrizione all’albo trova conferma nella normativa vi- gente, non ultima la legge 43/2006. La mancata iscrizione all’albo configura il reato, ex articolo 348 codice penale, di eser- cizio abusivo della professione: “chiunque abusivamente esercita una professione, per la qua- le è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi e con la multa da Euro 103 a Euro 516". L'albo professionale va inteso, quindi, quale strumento attraverso il quale professionista consegue quello speciale status giuridico che lo legittima all'esercizio dell'attività professiona- le. L’iscrizione all’albo determina automaticamente l’insorgenza dell’obbligo di versamen- to della quota di iscrizione nella misura annualmente determinata con delibera del Consiglio direttivo e un corrispondente diritto di credito in capo al Collegio. Per una insormontabile esigenza di certezza dell’ordinamento sociale i diritti di credito devono essere esercitati entro un termine prestabilito decorso il quale, ai sensi dell’art. 2934 c.c. si estinguono per prescrizione e non possono più essere esercitati (anche attraverso proce- dure coattive). L’art. 2948 del codice civile enumera alcuni diritti ed obbligazioni che si prescrivono in 5 anni tra cui al n. 4. “tutto ciò che si deve pagare a scadenze periodiche di un anno o meno di un anno”. La quota di iscrizione ad Ordini o Collegi deve intendersi tra quei crediti che si prescri- vono in 5 anni. Al contempo si deve ricordare che l’art. 2943 c.c. indica alcuni atti idonei ad interrom- pere il termine della prescrizione, tra questi ogni atto che valga a costituire in mora il debitore, come una richiesta di pagamento inviata per raccomandata con ricevuta di ritorno. Tale previsione normativa comporta che in tutti i casi in cui dal debitore venga invocata la prescrizione occorre valutare in concreto l’esistenza di atti interruttivi della prescrizione quinquennale. Ancora è necessario precisare che nel caso che ci interessa il termine prescrizionale ini- zia a decorrere unicamente al 1 gennaio dell’anno successivo a quello di pagamento in quanto la quota di iscrizione non ha un termine proprio di pagamento, ma deve semplicemente essere pagata entro l’anno solare di riferimento. Per quanto riguarda l’eventuale responsabilità degli Organi in ordine alla intervenuta prescrizione del credito appare opportuno evidenziare che per l’esperienza diretta in materia di funzionamento dei Collegi provinciali sembra di potersi affermare che in materia di riscos- sione dei crediti il Collegi operino sempre in virtù di delibera del Consiglio direttivo e non de- leghino tali funzioni a Presidente o Tesoriere per cui sembrerebbe doversi di escludere una ta- le forma di responsabilità individuale a meno che non si sia in presenza di una delega all’operatività diretta. Per quanto riguarda, infine, la possibilità di procedere alla cancellazione per morosità si conferma che secondo quanto previsto dall’art. 11 del Dlcps n. 233/1946 la cancellazione può essere disposta proprio in pendenza di morosità e che tale cancellazione non determina la per- dita del diritto per il Collegio di procedere alla riscossione coattiva dei crediti che hanno de- terminato tale morosità ( salvi gli effetti della prescrizione). Infine in merito alla possibilità di procedere alla cancellazione per morosità di chi, rima- nendo moroso per annualità pregresse, ha versato la quota dell’anno in corso (2009) si fa pre- sente che la normativa applicabile nulla prevede riguardo a quale anno ci si debba riferire né tantomeno quanti siano gli anni di morosità che possano dare vita al procedimento di cancel- lazione. La norma (art. 11 del Dlcps n. 233/1946) prevede che il Consiglio direttivo del Collegio d’ufficio possa pronunciare la cancellazione dall’albo in caso di “ morosità nel pagamento dei contributi previsti dal presente decreto” (leggi contributo annuo di iscrizione). Nessun vincolo viene imposto in ordine al numero della annualità di morosità o ad un eventuale importo debitorio minimo per attivare la procedura. Unico vincolo fissato dalla norma è che la cancellazione possa essere pronunziata solo dopo avere sentito l’interessato. Infatti l’art. 11 del Regolamento 221/50 di esecuzione prevede la procedura di convoca- zione dell’interessato che deve essere seguita per la validità del provvedimento di cancella- zione. L’azione di recupero può essere esercitata dal Collegio o attraverso l’emissione di un ruolo esattoriale che è immediatamente coattivo (la procedura può agevolmente essere desun- ta dal sito dell’esattoria provinciale) ovvero attivando una procedura giudiziale per l’emissione di un decreto ingiuntivo a carico dell’iscritto moroso.

Tuesday, January 24, 2023

Zecchi

Analisi superficiale e tendenziosa non si può fare un articolo cosi "confuso" e senza logica !! Art. 12 Legge professionale ingegneri/architetti 1933

Case con ipoteca

Ipoteca: a cosa serve? Quando si parla di ipoteca, gli avvocati rispondono tutti allo stesso modo: si tratta di una garanzia reale. Ma cosa significa questo termine? Significa che il creditore titolare dell’ipoteca viene garantito nel caso in cui il bene ipotecato (di solito un immobile) venga ceduto a terzi, sia che si tratti di vendita o di donazione. La garanzia consiste in questo: se il debitore dovesse smettere di pagare le somme dovute, il creditore potrebbe ugualmente pignorare l’immobile nonostante il passaggio di proprietà. Non importa dunque che la casa non appartenga più al debitore: essa può ugualmente essere sottoposta all’asta, in pregiudizio dei diritti acquisiti dal nuovo titolare. Ci si può chiedere: ma perché pregiudicare il terzo, acquirente o donatario, per un debito che non è proprio e di cui potrebbe non essere a conoscenza? In verità, il terzo è messo nelle condizioni di sapere se il bene è ipotecato o meno: difatti, l’ipoteca risulta nei registri immobiliari ed è possibile prenderne conoscenza, prima ancora del rogito notarile, chiedendo una visura ipocatastale. Anzi, dovrebbe essere lo stesso notaio a fare questa verifica e a informare l’acquirente e, se non lo fa, è personalmente responsabile. L’ipoteca ha anche una seconda funzione: quella di garantire il creditore di soddisfarsi per primo, rispetto ad altri eventuali creditori dello stesso soggetto, sul ricavato della vendita del bene. Il che vuol dire che se la casa dovesse andare all’asta, il prezzo di aggiudicazione finirebbe prima alla banca, in quanto titolare di ipoteca di primo grado, e poi sarebbe ripartito tra tutti gli altri creditori chirografari. Se c’è un’ipoteca di secondo grado, si soddisfa quest’ultima e così via. Come funziona l’ipoteca? Se sei stato in banca e hai chiesto un mutuo ipotecario saprai già che l’iscrizione dell’ipoteca avviene a cura dell’istituto di credito stesso. A estinzione del debito, è la banca a dover cancellare l’ipoteca, ma se non lo fa, il debitore può procedere autonomamente con una procedura ad hoc. Leggi a riguardo Mutui: cancellare l’ipoteca dopo il pagamento alla banca. Quanto dura un’ipoteca? L’ipoteca dura 20 anni dalla sua iscrizione. Il creditore, prima della scadenza, può rinnovarla. Se lo fa, l’ipoteca si rinnova con lo stesso grado. Diversamente scade e bisognerà iscriverne una seconda che però farà salvi i diritti di eventuali creditori che abbiano iscritto un’ipoteca di grado inferiore (che quindi saliranno di grado). Se il creditore non rinnova l’ipoteca allo scadere del ventesimo anno, il bene è definitivamente libero dal vincolo. Immobile con ipoteca per il mutuo: la banca si può opporre alla vendita o alla donazione? Il fatto che su una casa ci sia un’ipoteca non ne impedisce la possibilità di trasferire il bene a un altro soggetto a titolo di vendita o di donazione. Come detto, infatti, l’ipoteca non risente dei passaggi di proprietà, potendo il creditore agire sul bene a prescindere da chi ne sia l’intestatario. «L’ipoteca segue il bene» si usa dire per descrivere questo fenomeno. Dunque per la banca è assolutamente indifferente che la casa sia del mutuatario, del figlio o di un perfetto sconosciuto: essa potrà ugualmente sottoporla a vendita forzata se il suo credito non viene restituito. Ne consegue che la banca non può vietare la vendita o la donazione dell’immobile ipotecato. Il notaio comunque è tenuto a darne informazione al nuovo titolare, così come l’atto di vendita o di donazione deve riferire dell’esistenza dell’ipoteca. Se è vero che tale trasferimento non può nuocere i diritti della banca è tuttavia vero, dall’altro lato, che può ledere i diritti dell’acquirente nell’ipotesi che l’intestatario del mutuo non rispetti le scadenze di pagamento delle rate. Questo perché il donatario o l’acquirente dell’immobile acquista la proprietà del bene nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, e dunque gravato da una garanzia reale. In altri termini: laddove il mutuatario venditore o donante si rendesse inadempiente nei confronti della banca, l’acquirente o donatario non potrebbe eccepire che l’immobile è ormai di sua proprietà, ovvero di proprietà di un soggetto non debitore nei confronti dell’istituto di credito, atteso che quest’ultimo conserva il diritto, per tutelare il proprio credito, di intraprendere un’esecuzione forzata avente ad oggetto l’immobile medesimo, indipendentemente dal soggetto che risulta proprietario. Casa con ipoteca: la vendita è valida? Da quanto sin qui detto è possibile vendere la casa con l’ipoteca, anche senza comunicarlo prima alla banca. È necessario però informare l’acquirente. Non importa che questi possa prendere conoscenza dell’ipoteca tramite una visura: l’informazione è un obbligo che ricade sia sul venditore che sul notaio delegato al rogito. Casa con ipoteca: la donazione è valida? Anche la donazione segue le stesse regole della vendita, essendo considerata un contratto (è infatti richiesto sempre il consenso del donatario).

Friday, January 20, 2023

Renata Codello

Renata Codello

Metodo Agazzi

Secondo Agazzi educazione sociale e pedagogia sociale sono due concetti diversi. L’educazione sociale concerne l’avviamento della persona di interagire con il contesto “ambiente” e sviluppa nel soggetto la sociabilità e la socialità. Essa assume varie connotazioni in virtù del background antropologico di riferimento che tende a privilegiare ora il ruolo sociale, ora la funzione sociale dell’uomo. Tuttavia l’insieme di valori su cui poggia l’educazione sociale dipende anche dallo sviluppo tecnico-scientifico, in particolare dalla diffusione dei Mass media, che possono indurre comportamenti che esaltino la personalità, la responsabilità e la libertà umana, oppure che privilegino la massificazione e l’assegnazione dell’individuo ad un ruolo in un quadro sociologico preordinato. L’educazione sociale si accompagna all’educazione tecnica, a quella civica, all’istruzione professionale e allo sviluppo economico per spingere l’uomo, che ha una tendenza naturale alla socializzazione, ad inserirsi creativamente e consapevolmente nella comunità umana nella quale può assolvere precisi ruoli, funzioni e compiti, al fine di realizzare una formazione adeguata dell’individuo come uomo, cittadino e lavoratore. In sintesi con l’educazione sociale l’accento è fatto cadere sul “che cosa può fare l’educazione a favore dell’uomo e della società”. La pedagogia sociale aggiunge al progredire della società la necessità che la società stessa si dia un programma educativo. Essa da una parte valuta l’influsso esercitato dal contesto societario sulla crescita dell’uomo, dall’altra intraprende lo studio dei fattori sociali allo scopo di delineare un’opera educativa da parte della società. La società è dunque un soggetto educante, che non può reggersi semplicemente sull’educazione funzionale (cioè l’apprendimento spontaneo di ciascun individuo, che non necessita di una guida), ma deve porre in opera una sua educazione intenzionale (cioè quella che richiede un intervento adulto intenzionalmente progettato).

Sunday, January 8, 2023

stufe in sostituzione Emilia Romagna

Dalla Regione fondi per sostituire vecchie stufe a legna o pellet 14 settembre 2022 Dalla Regione fondi per sostituire vecchie stufe a legna o pellet Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari del contributo del ‘Conto termico’ BOLOGNA – Via stufe e camini fortemente inquinanti e largo a nuovi impianti di riscaldamento, con un sostegno economico che può arrivare a coprire l’intero costo dell’operazione. Sono gli incentivi messi a disposizione dalla Regione per sostituire con dispositivi di ultima generazione camini, stufe e caldaie a biomassa ormai obsoleti. Obiettivo: incrementare l’efficienza energetica e migliorare la qualità dell’aria. È possibile fare domanda fino al 31 dicembre 2023 attraverso la piattaforma telematica della Regione. Le risorse a disposizione per il 2022 ammontano a 3 milioni e 105mila euro, che si aggiungono ai 3,5 milioni del 2021 e ai quasi 5 milioni per il 2023, per uno stanziamento complessivo di 11,5 milioni di euro per il triennio. Fondi destinati al ricambio di impianti di calore alimentati a biomassa legnosa – camino aperto, stufa a legna o pellet, caldaia – di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore. Si tratta di una misura prevista dal Piano Aria per ridurre l’impatto delle emissioni e aumentare l’efficienza energetica, con particolare attenzione per il settore termico. Le risorse sono state assegnate all’Emilia-Romagna dal Ministero dell’Ambiente. Il provvedimento è rivolto ai cittadini residenti nei comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari del contributo del ‘Conto termico’ – il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni – da parte del Gestore Servizi Energetici, che decorreva dal 7 gennaio 2021. L’incentivo regionale consiste in una percentuale aggiuntiva rispetto a quella rilasciata dal GSE e può coprire fino al 100% della spesa ammissibile. Sono ammesse le spese relative all’acquisto e all’installazione di nuovi generatori in sostituzione di quelli obsoleti, ma non i casi di nuova installazione. Gli incentivi saranno erogati ai richiedenti in possesso dei requisiti fino a esaurimento fondi e secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.

Saturday, January 7, 2023

Indici

L’ MSCI World è un indice di mercato azionario ponderato per la capitalizzazione che include oltre 1.500 tra le principali aziende di tutto il mondo. L’indice è composto e gestito da MSCI, precedentemente Morgan Stanley Capital International. 😕 Cos’è? L’ MSCI World è un indice che comprende più di 1.500 tra le principali aziende di tutto il mondo 🏆 E’ l’indice più importante? E’ tra i più importanti al mondo 📅 Anno di creazione 1969 🤓 Sono compresi anche i mercati emergenti? No, solo azioni da paesi sviluppati Si tratta di uno degli indici azionari globali più importanti tanto da essere comunemente utilizzato come benchmark per fondi azionari “globali” destinati a investire in un’ampia selezione di aziende rappresentativa della comunità del business di tutto il mondo. L’indice include una raccolta di azioni dei principali mercati sviluppati. All’interno di esso possono essere incluse aziende di 23 paesi, ma sono esclusi i titoli delle economie emergenti e di frontiera. Tecnicamente, al di là di quanto possa suggerire il nome, non si tratta dunque di un indice che mira a una massima rappresentatività geografica, ma piuttosto a essere il punto di riferimento per l’azionario globale dei mercati sviluppati. Al contrario, l’indice MSCI All Country World (ACWI), comprende sia i paesi sviluppati, sia quelli emergenti. L’MSCI World Index è calcolato dal 1969, in varie forme: senza dividendi (Price Index), con dividendi netti o lordi reinvestiti (Net and Gross Index), in dollari USA, euro e valute locali. Da un punto di vista degli investitori, l’indice è il punto di riferimento per coloro che volessero costruire in modo semplice e pratico un investimento azionario diversificato a livello globale. In Moneyfarm siamo esperti nella costruzione di strategie di investimento multi-asset globali, se desideri approfondire la nostra offerta, ottenendo una proposta di investimento costruita intorno alle tue esigenze, ti basterà completare il breve percorso online. INIZIA IL PERCORSO DI INVESTIMENTO CON MONEYFARM La storia dell’indice MSCI World La storia dell’indice MSCI World ha radici molto antiche, il che rende questo indice uno degli indici globali per cui è più semplice reperire dati rispetto alle performance storiche. L’azienda statunitense Capital International introdusse una serie di indici azionari nel 1969 per rispecchiare la performance dei mercati internazionali, questi indici possono essere considerati i primi indici di borsa per i mercati al di fuori degli Stati Uniti. Quando Morgan Stanley ha acquistato i diritti di licenza sui dati di Capital nel 1986, ha iniziato a utilizzare l’acronimo MSCI, come acronimo di Morgan Stanley Capital Investments. Nel 2004, MSCI ha acquisito Barra, una società di gestione del rischio e analisi di portafoglio, per circa 816,4 milioni di dollari. La fusione ha portato alla creazione di una nuova società, MSCI Barra, che è stata scorporata attraverso la quotazione tramite (IPO) nel 2007 e il cui titolo ha iniziato a essere scambiato sulla Borsa di New York con il ticker azionario MSCI. L’azienda è diventata una società per azioni completamente indipendente nel 2009. A oltre 50 anni dal lancio, gli indici azionari restano l’attività per cui l’azienda resta maggiormente conosciuta. I migliaia di indici dell’azienda si concentrano su diverse aree geografiche o tipologie di azioni. Proprio per l’affidabilità e l’ampio utilizzo di questi indici, essi sono comunemente usati come base per la quotazione di fondi (ETF). Gli indici più famosi di MSCI L’indice MSCI World è uno degli indici più di successo tra quelli lanciati da MSCI ma non è l’unico. Tra gli altri ricordiamo l’MSCI Emerging Market, che dal 1988, include i titoli di 24 economie emergenti tra cui Cina, India, Tailandia, Brasile, Sud Africa, Russia e Messico. Un altro indice spesso utilizzato come benchmark è l’indice MSCI Frontier Markets che misura la performance dei mercati finanziari in paesi emergenti e sviluppati con mercati azionari di piccole o medie dimensioni. L’MSCI World metodologia: cos’è un indice cap weighted? L’indice MSCI World mira a rappresentare la grande e media capitalizzazione in 23 paesi dei mercati sviluppati. Attraverso l’investimento in 1.546 aziende (a dicembre 2021) l’indice riesce a coprire l’85% della capitalizzazione di mercato di ciascun paese. L’ MSCI World MSCI è un indice Cap Weighted ovvero ponderato per la capitalizzazione di mercato, il che significa che l’influenza della performance delle singole aziende sulle performance dell’indice dipende dalla capitalizzazione di mercato di esse (la capitalizzazione è il valore di borsa di un’azienda, calcolato moltiplicando il prezzo di un’azione per il numero di azioni in circolazione). La metodologia tende a favorire le aziende con maggiore capitalizzazione: i titoli delle aziende più grandi ottengono una ponderazione più alta sull’indice. Ciò riflette il fatto che le società a grande capitalizzazione hanno un impatto maggiore sull’economia rispetto alle società a media o piccola capitalizzazione. Una variazione percentuale del prezzo delle azioni a grande capitalizzazione comporterà dunque un movimento maggiore nel valore dell’indice rispetto a una variazione del prezzo di una società a bassa capitalizzazione. La composizione dell’indice MSCI viene rivalutata ogni quattro anni, e l’indice viene ribilanciato due volte l’anno. La performance dell’indice MSCI World La performance dell’indice MSCI World viene spesso utilizzata come punto di riferimento per avere un senso della performance dell’azionario globale. Come è noto, l’azionario globale viene da un trend decennale di crescita molto significativa e pertanto l’andamento dell’indice MSCI world è stato estremamente positivo e costante nel tempo. Come si nota dal grafico l’indice ha ottenuto una performance annualizzata di circa il 12,70% all’anno negli ultimi 10 anni, sovraperformando sia l’analogo indice di MSCI sui mercati emergenti, sia l’MSCI All Country World. Ovviamente le performance passate non sono una garanzia delle performance future, ma la performance annualizzata dell’indice a partire dalla data di lancio (oltre l’11%) è un’ottima testimonianza di come l’investimento azionario di lungo termine si sia storicamente dimostrata una scelta vincente per gli investitori. La composizione dell’indice MSCI World Anche il peso dei settori e delle geografie riflettono una diversificazione che mira a ricalcare il peso relativo delle aziende quotate sui mercati finanziari globali. Ovviamente il settore tecnologico è oggi quello che domina l’indice, così come la Borsa americana, che pesa per oltre il 60% dell’intero listino. SCOPRI LA PROPOSTA D'INVESTIMENTO COSTRUITA PER TE 1. Crea il tuo profilo 2. Scopri il tuo portafoglio 3. Comincia a investire Simula Un Portafoglio Non sorprende che, andando a guardare le principali società per peso all’interno dell’indice troviamo in testa i grandi colossi tecnologici americani, che con le loro capitalizzazioni da record si sono imposti negli ultimi anni come le società più rilevanti nel determinare l’andamento dei mercati finanziari e (in un certo senso) dell’economia globale. Investire nell’indice MSCI World Index Come detto in precedenza, l’indice MSCI world traccia la performance di 1500 aziende rappresentative dei mercati azionari nei paesi sviluppati. Non stupisce che esso sia uno dei principali punti di riferimento per tutti coloro che desiderano costruire strategie azionarie globali. L’indice MSCI world è uno dei più utilizzati a livello globale come benchmark. Nel 2019 è stato stimato che oltre 12.000 miliardi di dollari di asset sono oggi investiti in strumenti o fondi che o replicano o si riferiscono all’MSCI World come benchmark. Senza entrare dunque nel dettaglio dell’ampissima offerta di strumenti a disposizione degli iper investire sull’azionario globale, ci soffermeremo in questo caso sulle strategie passive. Se si vuole, infatti, replicare la performance dell’indice MSCI World, il metodo oggi probabilmente più conveniente e più accessibile è quello di acquistare un ETF. Gli ETF sono dei fondi passivi che prendono come punto di riferimento un indice con l’obiettivo di replicarne la performance. Lo possono fare o attraverso l’acquisto di tutti i titoli inclusi nell’indice (formula fisica), o attraverso un sistema di campionamento (formula sintetica). I migliori ETF sull’MSCI World Index Ma come individuare la migliore scelta tra le centinaia di fondi che investono sull’indice MSCI world? A Moneyfarm utilizziamo i fondi passivi per la creazione di strategie di investimento diversificate a livello globale. Gli ETF, con costi molti ridotti, hanno reso possibile la creazione di strategie che utilizzano gli indici di investimento per esporsi ai fattori macroeconomici che guidano la performance degli asset globali. Per selezionare gli ETF abbiamo perfezionato un metodo che tiene conto di sette parametri fondamentali. Tra questi sette parametri il prezzo è il più importante, ma non è l’unico criterio che va tenuto in considerazione nella selezione degli investimenti. Altri parametri sono la liquidità dei fondi, gli asset in gestione, il tracking error e la reputazione della società di emissione del fondo. In seguito alla nostra valutazione abbiamo scelto di investire nell’ETF ISHARES CORE MSCI WORLD UCITS ETF che abbiamo ritenuto il maggiormente adatto tra i fondi quotati su Borsa Italiana. Altri fondi che utilizziamo per evitare troppo la concentrazione sono quelli offerti da Lyxor e Ubs, Per i portafogli socialmente responsabili offriamo LCWD IM Eqtuiy e SWDA IM Equity. Conviene investire nell’MSCI World Investire nell’MSCI World può essere un ottimo metodo per esporsi al mercato azionario globale. Investire sull’economia globale è una buona idea per accrescere il proprio capitale nel tempo, un’opzione che la maggior parte degli investitori dovrebbero considerare. Tuttavia la creazione di un portafoglio ben diversificato non è semplice: gli investitori hanno tutti profili e situazioni particolare diverse, pertanto non tutti dovrebbero esporsi al rischio in modo uguale. Inoltre, seppur è buona norma differenziare gli investimenti a livello globale, invertire solamente attraverso l’MSCI World potrebbe far perdere alcune opportunità, come quelle dell’azionario dei mercati emergenti, o non sfruttare al massimo l’opportunità tattica di sovrapporsi ad alcuni segmenti del mercato obbligazionario. Non bisogna inoltre dimenticare che oltre la diversificazione geografica è buona norma operare la diversificazione per asset class. Per massimizzare il rendimento di un portafoglio dal punto di vista del rischio/rendimento può essere vantaggioso affiancare alla componente azionaria altre tipologie di asset come per esempio le obbligazioni o le materie prime. Se hai intenzione di considerare una Gestione Patrimoniale, una soluzione di investimento gestita professionalmente da un team di esperti, il primo passo è quello di delineare il tuo profilo investitore completando senza impegno il breve processo online. Domande Frequenti Cosa significa indice MSCI World Index? È un indice a livello mondiale sostenuto dalla ormai ex Morgan Stanley Capital International Quali paesi ci sono nel MSCI World? Questo indice racchiude i titoli dei paesi sviluppati e non quelli dei mercati emergenti E’ possibile investire nell’indice MSCI World? Assolutamente sì, è possibile J@TCompany

Friday, January 6, 2023

Vialli

Gianluca Vialli è morto a 58 anni. La famiglia: «Vivrà per sempre nei nostri cuori» È morto Gianluca Vialli: l’ex calciatore aveva 58 anni, da tempo era in cura per un tumore al pancreas. Lascia la moglie Cathryn e le due figlie Sofia e Olivia Gianluca Vialli è morto a 58 anni. La famiglia: «Vivrà per sempre nei nostri cuori» È morto Gianluca Vialli: l’ex calciatore, campione e simbolo di Sampdoria, Juventus, Chelsea e della Nazionale italiana, aveva 58 anni. Da tempo era in cura per un tumore al pancreas. Il 14 dicembre scorso aveva annunciato il ritiro dalla Nazionale, in cui ricopriva l’incarico di capo della delegazione. «Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo 5 anni di malattia affrontata con coraggio e dignità», ha scritto la sua famiglia — la moglie Cathryn, le due figlie Olivia e Sofia — in una nota. «Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori». I funerali si terranno a Londra in forma privata. A Reggio Emilia, il 15 novembre 2020, durante la terza ondata della pandemia, l’Italia si gioca la Nations con la Polonia e deve fare gol. Il c.t. Mancini è a casa, positivo al Covid. Vialli è accanto alla panchina. Un pallone esce, lui non lo calcia ma lo prende in mano e lo bacia. Quel gesto del vecchio marine, in un attimo mostra agli azzurri un approdo sicuro e arriva dritto al cuore: perché dentro quel bacio c’è la passione per la maglia azzurra, l’affetto per la palla, vecchia amica di sempre, la voglia di stupire e di lottare in un momento complicato, dentro e soprattutto fuori dal campo. Ci sono tanti modi per ricordare il capitano coraggioso Gianluca Vialli, ma questa immagine scalda l’anima e nel suo piccolo racchiude un po’ tutto: la fede cieca nel pallone e nella vita, la lotta alla malattia, il suo istinto di capobranco e la sua sensibilità, l’energia che fino agli ultimi giorni è sembrata inesauribile e la nostalgia per quello che sapeva di poter perdere, di lì a poco. Una bufera di emozioni, che Luca ha imparato a governare negli ultimi anni in pubblico da capodelegazione azzurro. Debuttò nel novembre 2019, già nel pieno della lotta al tumore. Il suo ruolo era quello di saper trovare le parole giuste per accogliere i nuovi arrivati e motivare il gruppo: «Molti di voi sono come me, appassionati di mantra — raccontava ai giocatori — e allora vi dico che un viaggio di mille chilometri inizia con un singolo passo». Chissà quante volte se l’è ripetuto nel suo cammino con la malattia. Senza retorica, ma con la profondità di chi ha imparato ad apprezzare il viaggio, sempre con il vento in faccia. Il ragazzo ricco di Cremona, negli anni 80 coi suoi riccioli e i suoi enormi polpacci al vento, aveva la fisicità esuberante di quegli anni spensierati, era lo Stradivialli dipinto da Brera. Tra 1987 e il 1990, tra i gol alla Svezia che ci riportarono all’Europeo e l’esplosione di Schillaci nelle Notti Magiche, si confermò la vera locomotiva calcistica, una forza della natura. Poi lo scudetto del 91, il culmine della Sampd’oro con Mancini gemello del gol; la finale di Coppa Campioni persa con il Barcellona nel 1992, l’addio al presidente Mantovani. Quindi la seconda vita, juventina: i capelli rasati, il rapporto non facile con Baggio, il passaggio da Trap a Lippi, i muscoli del capitano che alzano al cielo di Roma la Champions con la Juve nel 1996. Infine gli anni da pioniere al Chelsea, giocatore e tecnico: Londra era diventata la sua città, lì si era costruito una bellissima famiglia. Vialli giocatore era ingombrante, scomodo. Nell’armadietto alla Juve aveva la foto del c.t. Sacchi «nemico» del momento. A pensarci, fa sorridere e piangere al tempo stesso, per l’addio di Luca di poche settimane fa all’Italia: «Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri. L’obiettivo è utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia in modo da essere in grado, al più presto, di affrontare nuove avventure e condividerle con voi». Il suo fisico asciutto era diventato ancora una volta un simbolo, ma di resistenza. Gianluca all’Europeo vinto era il solito trascinatore, cantava Battisti a squarcia gola («Chissà che sarà di noi»), scherzava, incassava dubbi e confidenze, dava consigli. E speranza: «Le persone vedono in me un uomo forte, ma anche fragile. Penso che qualcuno possa riconoscersi in me, coi miei difetti, le tante paure. Con il tumore non sto facendo una battaglia, perché lui è molto più forte di me. È un compagno di viaggio indesiderato, devo andare avanti a testa bassa, senza mollare mai, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora tanti anni». Non è andata così. Ma ogni volta che qualcuno darà un bacio a un pallone, penseremo a Luca.

Sunday, January 1, 2023

MADONNA DELLA CORONA

Tappa al Santuario Madonna della Corona, il luogo mistico sul Monte Baldo In cima al Monte Baldo ad un’altezza di quasi ottocento metri sopra la Val d’Adige e circondato da ‘una corona’ di monti. Ecco perché si chiama così il famoso Santuario Madonna della Corona che sembra magicamente costruito in bilico nella roccia, incastrato da una parte e sporgente dall’altra Il Santuario Madonna della Corona è uno spettacolo architettonico oltre che un luogo mistico da visitare per i turisti che si trovano nella zona del Lago di Garda; la Scala Santa che porta alla chiesa (una riproduzione di quella che si trova a Roma vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano), in passato, è stata oggetto di ‘penitenza’ da parte dei pellegrini pronti a risalirla in ginocchio chiedendo perdono dei peccati. Ancora oggi al Santuario si celebrano le messe (anche in tedesco). Come arrivare a piedi al Santuario Madonna della Corona Prima residenza-eremo dei monaci dell’Abbazia di San Zeno di Verona, poi proprietà dell’Ordine della Croce di Malta che lo riedificarono. Il Santuario Madonna della Corona sembra sospeso nell’aria e per raggiungerlo bisogna attraversare un sentiero panoramico altrettanto spettacolare partendo da Brentino Belluno e continuando a piedi per due ore circa di cammino (2,5 chilometri con un dislivello di circa 600 metri). Il percorso è a dir poco scenografico ed è chiamato il Sentiero della Speranza, immerso in un bosco per poi sbucare alla scalinata che porta alla chiesa. In passato si incontravano soprattutto devoti e religiosi mentre oggi questo itinerario è ampiamente battuto anche da semplici appassionati di trekking o di immersioni nella natura. Preparatevi ad attraversare un sentiero con tornanti con vari punti di riferimento durante il percorso (vedi croce di cemento come prima stazione della Via Crucis) e tratti sterrati prima di arrivare alla scalinata (ripida e a zig zag) che sale al Santuario. Prima ammirerete la Valle dell’Adige, incontrerete la Grotta della Pietà, una capanna dentro le rocce, e il Ponte del Tiglio, un ponte in pietra che, una volta superato, vi aprirà lo sguardo sul Santuario Madonna della Corona. Godetevi l’agognata meta per poi da qui raggiungere il paese di Spiazzi che si trova nella parte superiore. Storia del Santuario della Madonna della Corona Il Santuario della Madonna della Corona è diventato tale intorno al 1630 grazie all’intervento dei cavalieri di Malta. Nel 1900 venne restaurata la facciata in stile gotico e ulteriori lavori di scavo vennero attuati nel 1975, quando il santuario assunse l’aspetto attuale. Nel 1982 Papa Giovanni Paolo II trasformò il santuario in basilica minore.
Una leggenda caratterizza la storia del Santuario della Madonna della Corona. Si narra che intorno al XVII secolo, tra le rocce del Monte Baldo, furono visti dei fuochi prodigiosi. Alcuni coraggiosi accorsero per verificare il fenomeno facendosi calare con delle corde. Nel punto esatto in cui erano stati visti i bagliori, venne rinvenuta una statua della Madonna che portava inciso sul piedistallo il nome di un cavaliere gerosolimitano. La statua venne, quindi, spostata in una zona più comoda e divenne oggetto di culto, ma per quanto i fedeli la spostassero e la venerassero quotidianamente, la statua tornava sempre al suo luogo di origine. Ecco perché si decise di realizzare un sentiero che permettesse di raggiungere la Madonna, ma un ulteriore ostacolo si presentò sulla via dei fedeli. Un tumultuoso torrente interrompeva il percorso, ma anche in questo caso un evento soprannaturale fu provvidenziale. Nella notte un albero cadde a bloccare il torrente, rendendo possibile la realizzazione del sentiero, che ancora oggi i fedeli possono percorrere per arrivare al Santuario della Madonna della Corona.