Wednesday, February 15, 2023

La tragica morte di Raquel Welch

La tragica morte di Raquel Welch Febbraio 15, 2023 Raquel Welch posa sul tappeto rossoKathy Hutchins/Shutterstock L’attrice e cantante Raquel Welch, meglio conosciuta per il suo ruolo in “Fantastic Voyage”, è morta a 82 anni, ha riferito TMZ il 15 febbraio. Lascia due figli adulti – Damon e Tahnee Welch – dal suo primo matrimonio con la fidanzata del liceo Giacomo Welch. Hanno divorziato nel 1964. Welch ha continuato ad avere altri tre matrimoni – tuttavia, tutti sono finiti con il divorzio – e non si è mai risposata. I membri della famiglia di Raquel hanno confermato a TMZ che l’amata star è morta il 15 febbraio dopo aver combattuto una breve malattia senza nome. La famiglia non ha offerto commenti insieme alla conferma della sua morte. Sulla scia della morte di Welch, i fan stanno rivisitando il suo impatto e il suo contributo all’industria dell’intrattenimento. Con questo in mente, ecco cosa abbiamo da condividere sulla sua eredità. Raquel Welch era più di un sex symbol Raquel Welch sorride sul tappeto rossoD Gratuito/Shutterstock Raquel Welch è nata Jo-Raquel Tejada a Chicago, Illinois, il 5 settembre 1940, secondo il New York Times. Era considerata uno dei sex symbol più importanti di Hollywood negli anni ’60, apparendo in film come “One Million, BC” (dove indossava notoriamente un bikini di pelliccia) e “Fathom”, per IMDb. Welch ha inaugurato una nuova era della sessualità moderna a Hollywood ed era nota per il suo status di sex symbol, anche se non le piaceva particolarmente la stampa che si concentrava sul suo fascino invece che sul suo talento. “Mi sentivo come se ci fosse sempre una lotta”, ha detto Welch a Men’s Health nel marzo 2012 riguardo al non essere preso sul serio come attore. “C’era questa percezione di” Oh, lei è solo un sexpot. Lei è solo un corpo. Probabilmente non può camminare e masticare gomma allo stesso tempo.” Ha aggiunto che “non aveva dialoghi” nei suoi primi film ed è stato “frustrante” per lei. “E poi ho iniziato a rendermi conto che è arrivato con il territorio”, ha continuato. “…Hollywood non onora la commedia e non onora il sex appeal. E sicuramente non assegnano premi a nessuno dei due. Quindi ti senti sempre un po’ insicuro”. Sebbene Welch fosse preoccupata di non ottenere il riconoscimento che meritava dai suoi colleghi, era grata per tutto ciò che aveva vissuto nel settore. Ha detto a The Observer nel 2012: “La mia presenza nel mondo del cinema aveva un significato diverso da Meryl Streep … C’è stato un impatto che è stato fatto, ma non era il solito”.

Tuesday, February 14, 2023

Conto termico

Il conto termico 2023 GSE, chiamato anche 2.0, sostituisce la precedente versione avviata nel 2012 ed è stato pensato per sfruttare meglio gli incentivi per gli interventi mirati ad una maggiore efficenza energetica e allo sviluppo delle cosiddette rinnovabili termiche. Nel corso dell'articolo vedremo come funziona, quali sono gli interventi incentivabili, le regole applicative, quindi la normativa in vigore, ma anche in quali casi è preferibile accedere agli incentivi del conto termico 2.0 oppure alle agevolazioni fiscali del 65%, i cosiddetti Ecobonus, per gli interventi di risparmio energetico. Per approfondimenti sulle detrazioni Irpef vi rimandiamo alla nostra guida agli Ecobonus 2023. In effetti, ma ne parleremo nel corso dell'articolo, molti interventi per migliorare l'efficienza energetica degli edifici, come ad esempio la sostituzione della vecchia caldaia con una di nuova generazione a condensazione, possono godere sia degli incentivi del Conto Termico 2.0 che della detrazione fiscale degli Ecobonus, quindi è importante capire come funziona il discorso per decidere qual'è la soluzione migliore a seconda delle esigenze di ognuno. Cos'è il Conto Termico 2.0 GSE Il Conto Termico 2023 è un fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell'efficenza energetica di edifici e abitazioni. Il fondo è gestito dal GSE, che sta per Gestore Servizi Energetici. Proprio quest'ultimo si occupa di stabilire quali sono gli interventi ammessi, chi può accedere agli incentivi, cioè chi ne ha diritto e quali sono le modalità di accesso, naturalmente sulla base della normativa (la legge) decisa dal legislatore. Vediamo una sintesi delle caratteristiche principali di questo fondo per l'efficienza energetica. Per pubblico e privato Il Conto Termico 2023 prevede dei bonus economici equivalenti al 65% della spesa sostenuta per il miglioramento dell'efficienza e del risparmio energetico degli edifici e per la produzione di energia rinnovabile, per Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati, sia imprese che di natura residenziale. Il Conto Termico GSE 2.0 è stato pensato anche in funzione delle aziende del settore agricolo (serre e simili), in funzione dell'abbattimento dei costi per l'approvvigionamento energetico. Cosa incentiva Il Conto Termico 2.0 2023 eroga contributi economici per il miglioramento dell'efficienza energetica per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Disponibilità del fondo Lo Stato italiano mette a disposizione 900 milioni di euro all'anno. 200 di questi sono destinati alle Pubbliche Amministrazioni, gli altri 700 finanziano gli interventi di soggetti privati, per esempio nel caso di lavori in casa per il risparmio energetico. Tempistica Il GSE rimborsa il 65% della spesa sostenuta per gli interventi entro 2 mesi dalla stipula della convenzione. Modalità di accesso al Conto Termico 2.0 2023 I privati possono presentare le richieste di rimborso spese alla fine dei lavori, con la modalità dell'accesso diretto (che spiegheremo in dettaglio più avanti). Le Pubbliche Amministrazioni possono invece sfruttare anche la modalità cosiddetta "a prenotazione", che dà la possibilità di usufruire degli incentivi prima dell'avvio dei lavori. Erogazione degli incentivi Per quanto riguarda i privati, in modalità accesso diretto l'incentivo viene versato in un'unica soluzione, ma fino ad un massimo di 5.000 euro. Per le PA, invece, in modalità accesso diretto viene erogato subito tutto il contributo corrispondente al 65% della spesa sostenuta, mentre in modalità "a prenotazione" viene versato un acconto ad avvio lavori ed il saldo al termine. Il mandato irrevocabile all'incasso In accesso diretto si può decidere di destinare l'incentivo del Conto Termico 2023 2.0 per i lavori di risparmio ed efficienza energetica direttamente a soggetti terzi. Le PA possono fare la stessa cosa anche in modalità "a prenotazione". Cumulabilità Gli incentivi del Conte Energia Termico GSE possono essere cumulati con altri contributi non statali, per quanto riguarda i privati. Nel caso delle Pubbliche Amministrazioni, si può cumulare il Conto Termico 2023 con altri incentivi anche se questi ultimi sono sempre statali. Le novità dal 2023 Ma in che consistono, esattamente, le differenze tra la vecchia versione del Conto Energia Termico introdotta nel 2012 e quella definita 2.0? Vediamo la sintesi delle novità, nel corso dell'articolo approfondiremo le singole voci. Più soggetti ammessi I requisiti per accedere al bonus degli incentivi Conto Termico 2023 si ampliano ed adesso prevedono anche le società "in house" e le cooperative di abitanti. Le società in house sono aziende pubbliche in forma societaria. Nuovi interventi di efficienza energetica Vedremo l'elenco più avanti. Va detto che, anche se non sono pochi gli interventi che danno diritto alle agevolazioni economiche previste dal fondo per i lavori che comportano un risparmio energetico, diversi di questi sono più idonei a sfruttare le detrazioni fiscali degli Ecobonus che gli incentivi del Conto Termico 2023. Dimensione impianti Il Conto Termico 2.0 ha aumentato la dimensione massima degli impianti che danno diritto ad accedere agli incentivi. Procedura più snella La procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo è stata semplificata e velocizzata, quindi meno burocrazia e minori tempi di rimborso della spesa sostenuta. Rata più alta Adesso il limite per l'erogazione dell'incentivo in un'unica rata risulta notevolmente più alto, passando da 600 a ben 5.000 euro. Tempistica ridotta Anche in questo caso un notevole miglioramento. I tempi di pagamento dell'agevolazione economica per l'efficienza energetica si riducono a 2 mesi, contro i 6 della versione precedente. Incentivi più alti Il Conto Energia Termico 2023 2.0 prevede un valore più elevato degli incentivi, rispetto alla versione precedente. Edifici nZEB Fino al 65% delle spese sostenute per i coseddetti "Edifici a energia quasi zero", che producono tutta l'energia di cui hanno bisogno da fonti rinnovabili. Isolamento termico e altro L'incentivo arriva fino al 40% nel caso in cui si svolgano lavori di isolamento termico di muri e coperture, come per esempio con il cappotto termico, ma anche se si sostituiscono gli infissi, soprattutto le finestre, con modelli di nuova generazione specifici per il risparmio energetico, come per esempio le finestre a doppio vetro. Inoltre, vengono rimborsate anche schermature solari, lavori per migliorare l'efficenza dell'illuminazione degli interni, le tecnologie di Building Automation (automazione delle funzioni di un edificio o di un'abitazione) e l'installazione di una caldaia a condensazione. Su quest'ultimo punto però va fatta attenzione. Come abbiamo spiegato nella guida alle detrazioni 2023 caldaia a condensazione, la strada migliore da seguire per rientrare dalla spesa sostenuta per l'installazione di un apparecchio di questo tipo non è quella del Conto Termico, ma l'Ecobonus 2023, a condizione però di installare anche un sistema per la termoregolazione degli ambienti, come ad esempio le valvole termostatiche, altrimenti la detrazione Irpef scende dal 65 al 50%. Se abbinati aumentano Nel caso in cui i lavori di isolamento termico siano abbinati alla sostituzione o realizzazione di altro impianto (solare termico, pompe di calore o caldaia a condensazione), l'incentivo concesso dal Conto Termico GSE 2023 per l'isolamento sale al 50%. Impianti e apparecchi Il bonus incentivo sale fino al 65% della spesa sostenuta per la realizzazione di impianti solari termici, sistemi a pompe di calore (anche ibridi), caldaie e apparecchi a biomasse. Ricordiamo che sono in vigore le nuove regole sul libretto impianti. Sono previste, per i trasgressori, importanti sanzioni nel caso in cui vengano trovate irregolarità in seguito ad un controllo, quindi vi consigliamo la lettura dell'articolo di approfondimento. Rimborso diagnosi energetica e APE Una delle novità più importanti del Conto Energia Termico 2.0 2023 è rappresentato dal rimborso totale, quindi un incentivo del 100%, per la Diagnosi Energetica degli edifici e l'Attestato di Prestazione Energetica, il cosiddetto APE. Tutto questo, però, nel caso in cui parliamo di Pubbliche Amministrazioni. Per i privati, le cooperative di abitanti e le cooperative sociali, viene rimborsato 50% della spesa sostenuta. Come funziona il Conto Termico 2.0 2023 Il GSE eroga gli incentivi mediante delle rate annuali per una durata compresa tra 2 e 5 anni. La durata del rimborso dipende dalla tipologia e dalla dimensione degli interventi e degli impianti. Nel caso in cui l'ammontare non sia superiore a 5.000 euro, l'incentivo verrà corrisposto in una singola soluzione. Parliamo dei privati, infatti le PA e le ESCO che operano per loro conto possono chiedere la liquidazione del contributo statale in un'unica soluzione anche nel caso in cui quest'ultimo superi la soglia dei 5.000 euro, se hanno optato per l'accesso diretto. Le regole applicative Sul proprio sito il GSE pubblica ogni anno le cosiddette "regole applicative", che stabiliscono le modalità per accedere agli incentivi del Conto Termico 2.0, mirati a favorire gli interventi per una migliore efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. A seconda della tipologia del soggetto richiedente l'agevolazione economica, quindi Pubblica Amministrazione, impresa o privato, vengono descritte le seguenti condizioni: Procedura di accesso agli incentivi del Conto Termico 2.0 GSE Requisiti di conformità (come da Decreto Legge) Come si calcolano gli incentivi Modalità di erogazione Chi ha diritto agli incentivi del Conto Termico 2023 Bene, vediamo chi può usufruire del bonus contributo statale per chi mette in atto lavori che portano ad una migliore efficienza energetica degli edifici o delle abitazioni, in pratica chi può accedere agli incentivi del Conto Termico 2.0, e cosa deve fare il soggetto responsabile per ottenere il contributo alle spese sostenute. Più avanti nell'articolo spieghiamo come funziona l'iter burocratico, quali sono i documenti da presentare al GSE e tutte le informazioni necessarie per completare la pratica di richiesta degli incentivi. Vediamo adesso chi sono i cosiddetti "soggetti responsabili". Titolare della spesa Colui che ha sostenuto in modo diretto le spese per gli interventi di efficienza energetica per cui richiede il rimborso. Presentazione istanza al GSE Il soggetto responsabile può presentare un'istanza di riconoscimento degli incentivi ed è responsabile della veridicità delle informazioni relative alla conformità della sua richiesta alle normative vigenti. Contratto Il Soggetto responsabile è colui che materialmente firma il contratto con il GSE e quindi riceve gli incentivi del Conto Termico 2.0 2023. Conservazione dei documenti Il soggetto responsabile è tenuto a conservare i documenti indicati del Decreto Ministeriale del 16/02/2016 per tutta la durata del periodo di incentivazione e per i 5 anni successivi all'erogazione dell'ultimo importo. Attività di controllo Va garantita per il GSE la possibilità di effettuare controlli, anche con sopralluogo diretto, atti a verificare la conformità degli interventi per cui si è richiesto il bonus incentivo Conto Termico 2023. Cumulabilità con detrazioni Irpef Come abbiamo detto nel caso delle caldaie a condensazione, gli incentivi del Conto Energia Termico GSE 2023 non sono cumulabili con le agevolazioni fiscali Irpef, i cosidddetti Ecobonus 2023, o con altre forme di incentivazione statale (ma solo per i privati). Per chi ne volesse sapere di più: come funziona l'Irpef, quali sono i vari oneri deducibili, le cosiddette detrazioni, come si calcola l'Imposta sul reddito delle persone fisiche, quali sono le aliquote, gli scaglioni e chi la paga. Iva e fattura Una delle domande che più frequentemente si trovano sul web è la seguente: gli incentivi del Conto Termico 2.0 GSE sono soggetti ad Iva e ritenuta d'acconto? e bisogna fare la fattura? La risposta è no. Il bonus spese erogato dallo Stato per chi effettua lavori mirati ad una migliore efficienza eneregetica o alla produzione di energia rinnovabile, ha natura di contributo in conto impianti e non viene assoggettato alla ritenuta del 4% (art. 28 del D.P.R. 600/73). Inoltre, essendo privo dell'elemento cosiddetto "sinallagmatico", è da ritenersi fuori dal campo di applicazione dell'Iva e quindi non impone l'emissione della fattura. Costo della pratica Il soggetto responsabile, vale a dire colui che fa richiesta dell'incentivo, è tenuto a corrispondere un corrispettivo dell'1% dello stesso (del valore del contributo statale ricevuto) per coprire le spese sostenute dal GSE per la pratica e tutte le attività correlate, comprese le verifiche tecnico-amministrative, ma con un massimale di 150 euro di imponibile. Questo corrispettivo è assoggettato ad Iva ad aliquota ordinaria e viene fatturato dal GSE. Gli interventi ammessi agli incentivi Bene, passiamo adesso all'elenco degli interventi mirati ad una migliore efficienza energetica di edifici e abitazioni che danno diritto ad accedere agli incentivi del Conto Termico 2023. Solo Pubbliche Amministrazioni Miglioramento dell'efficienza energetica in edifici già esistenti. Coibentazione (isolamento termico) pareti e coperture. Sostituzione infissi. Efficientamento dell'illuminazione d'interni. Trasformazione edifici in nZEB (tutta l'energia necessaria da fonti rinnovabili). Building Automation (automazione delle funzioni di un edificio o di un immobile), domotica e teleriscaldamento. Schermature solari. Sostituzione impianti esistenti per la climatizzazione (per esempio con caldaie a condensazione). Anche per i privati Vengono ammessi al bonus incentivi Conto Termico 2.0 2023 gli impianti di piccole dimensioni per la produzione di energia termica e gli interventi per il risparmio energetico (sostituzioni di caldaie gpl o metano, per esempio, o nuove installazioni, valvole termostatiche, stufe a pellet e altro). Per soggetti privati il GSE intende le persone fisiche, i condomini, i soggetti titolari di reddito d'impresa o agrario. Vediamo una lista riassuntiva degli interventi che danno diritto agli incentivi disponibili (i link puntano ad articoli di approfondimento che vi invitiamo a leggere se vi interessa saperne di più). Pompe di calore Sia per la climatizzazione che per la produzione di acqua calda ad uso sanitario. Caldaie, termocamini a biomassa, stufe a pellet e simili Sistemi ibridi a pompe di calore Impianti solari termici e termodinamici Anche nel caso in cui siano abbinati a tecnologia "solar cooling", che permette la produzione di freddo, quindi il condizionamento nei mesi estivi. Vi invitiamo, a questo proposito, a leggere l'articolo sugli impianti solari termodinamici Ohikia, una nuova tecnologia che permette di realizzare energia come con i normali impianti fotovoltaici, ma sfruttando un sistema di solare termodinamico ed alcune importanti innovazioni introdotte da questa interessante start-up italiana. Naturalmente anche in questo caso sono previsti incentivi sotto forma di detrazioni Irpef. Impianto solare termico per la produzione di acqua calda. Incentivi o detrazione fiscale? Un'altra delle domande più frequenti è se è più conveniente il Conto Termico o l'Ecobonus. La risposta migliore a questa domanda è la seguente: dipende. L'argomento più dibattuto è quello relativo alla sostituzione della vecchia caldaia per il riscaldamento e l'acqua calda con una macchina di nuova generazione a condensazione. In effetti le regole applicative del Conto Energia Termico 2.0 GSE del 2016 non prevedono la possibilità di usufruire degli incentivi per le caldaie a condensazione, ma solo per quelle a pompa di calore. Per il 2023 è prevista anche questa possibilità, ma la verità è che lo Stato preferisce detrarre la "sua" spesa dall'Irpef con una rateazione di 10 anni, piuttosto che tirar fuori i soldi direttamente con gli incentivi. In effetti l'iter burocratico del Conto Termico è molto più complesso di quello per usufruire degli Ecobonus, quindi non perdete tempo. Per la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione la scelta giusta, ma per molti versi obbligata, è quella della detrazione fiscale degli Ecobonus, che tra l'altro è del 65% se si installa contemporaneamente un sistema di termoregolazione. Come abbiamo spiegato nell'articolo sugli Ecobonus, inoltre, il Decreto Crescita 2019 ha introdotto anche la novità dello sconto in fattura, invece che della detrazione Irpef spalmabile in 10 anni. In pratica si ottiene uno sconto immediato sull'acquisto del bene o degli interventi effettuati, sia per l'efficientamento energetico che per i lavori di ristrutturazione edilizia. Una bella novità. Conto Energia Termico 2023: modalità di accesso Come abbiama detto all'inizio esistono due modalità per accedere al bonus incentivi promesso dal nuovo Conto Termico 2.0 GSE. Vediamoli. Accesso diretto Quella dell'accesso diretto è la modalità possibile anche ai privati, oltre che per la Pubblica Amministrazione e prevede un limite di 60 giorni dalla fine dei lavori per la presentazione della domanda. Per gli interventi di installazione di apparecchi considerati di piccola taglia (generatori fino a 35 kW e sistemi solari fino a 50 mq) è previsto un iter semplificato. Prenotazione La modalità riservata alle Pubbliche Amministrazioni e alle ESCO (Energy Service Company) che operano per loro conto. Prevede l'erogazione di un acconto sul costo dei lavori ancora da effettuare e il saldo al termine degli interventi. Per la prenotazione dell'incentivo si può presentare una scheda-domanda a preventivo. Modalità di accesso e regole applicative per privati Come abbiamo detto precedentemente, nel caso di richiedenti privati l'unica modalità disponibile per ottenere gli incentivi del Conto Termico 2023 è quella dell'accesso diretto, che prevede la compilazione della richiesta entro 2 mesi dalla fine dei lavori, la stipula di un contratto e un iter semplificato. Cosa si intende per soggetti privati Persone fisiche Condomini Titolari di reddito di impresa o di reddito agrario Documentazione per la richiesta degli incentivi Ma cosa bisogna fare per ottenere il contributo promesso dal Conto Termico 2.0 2023? Vediamo. Scheda domanda e documenti da presentare al Gse Le modalità di accesso agli incentivi previsti dal Conto Energia Termico prevedono la compilazione della cosiddetta "scheda domanda" presente sul sito di Gse, il Gestore Servizi Energetici. Attenzione a non fare errori La compilazione di questo documento è affare delicato e importante. Il richiedente dovrà informare il Gse, in modo dettagliato e senza errori, riguardo la tipologia di alcuni documenti che poi il gestore stesso potrà richiedere, anche in formato cartaceo. E' quindi importantissimo non commettere errori. Le verifiche e i controlli ci sono e sono molto severi, come è giusto che sia per evitare truffe e appropriazioni indebite varie, e le regole sono molto stringenti. La lista Riassumiamo i documenti di cui bisogna essere necessariamente in possesso per poter fare la richiesta degli incentivi previsti dal Conto Termico 2023 e vediamo anche come fare la o le fatture che vanno aggiunte ai documenti per la richiesta. Attestato di certificazione energetica Schede tecniche dei componenti e delle apparecchiature installate Certificazione da parte di un tecnico abilitato (asservazione) riguardo l'appropriato dimensionamento del generatore di calore Diagnosi energetica (solo se prevista nello specifico) Certificazione del rispetto ambientale relativamente ai livelli di immissione in atmosfera (lo rilascia il produttore) Fattura delle spese sostenute Va specificato in dettaglio la tipologia di intervento che è stato realizzato e per cui si fa richiesta dell'incentivo promesso. Se sono stati effettuati più lavori incentivabili, vanno realizzate più fatture, con pagamenti separati per ogni documento (anche se ultimamente è stata proposta la possibilità di fornire una singola fattura con la lista di tutti gli interventi effettuati). All'interno della fattura vanno inseriti i seguenti dati: Partita Iva dell'emittente Dati del soggetto responsabile del Conto Termico (chi sostiene le spese) Codice fiscale o Partita Iva del soggetto responsabile Se si è fatto ricorso alla locazione finanziaria la fattura va intestata alla società di leasing (di cui bisogna fornire anche copia del contratto). Se volete informazioni più dettagliate su come fare una fattura per le detrazioni fiscali vi consigliamo l'articolo linkato, dove spieghiamo come funziona questo documento nel caso in cui si voglia accedere ad incentivi, agevolazioni fiscali e bonus vari. Ricordiamo che adesso non è più necessario inserire tra le voci obbligatorie il costo della manodopera, ma che è bene elencare in dettaglio tutti i lavori effettuati. Bonifico Innanzitutto va precisato che il pagamento per i lavori di cui si richiede l'accesso al Conto Termico 2.0 2023 vanno effettuati mediante il modello di bonifico ordinario, a differenza di quanto avvviene per la richiesta delle detrazioni fiscali per il risparmio energetico e le ristrutturazioni, dove vanno utilizzati modelli di bonifico apposito. Nella causale vanno inserite le seguenti informazioni: Riferimento al Decreto Ministeriale 28/12/2012 Riferimento al numero della fattura (con data della stessa) Partita Iva/codice fiscale del ricevente il pagamento e del soggetto responsabile Nel caso in cui la fattura non sia stata emessa al momento del pagamento, nella causale del bonifico si può inserire il numero d'ordine. Successivamente però va inviata al GSE la copia e quella del bonifico con il numero d'ordine corrispondente. Tempistica La richiesta per accedere agli incentivi del Conto Termico 2023 va presentata entro 60 giorni dal termine dei lavori. I tempi vanno rispettati in ogni caso, altrimenti non sarà possibile nessun rimborso per i lavori effettuati. Per quanto rigurda il rimborso promesso: la legge stabilisce che va ricevuto entro 30 giorni dalla fine del bimestre entro cui si è presentata la domanda. Il superbonus 90% Se siete interessati all'argomento vi consigliamo la lettura del nostro articolo di approfondimento sul Superbonus 90%, dove spieghiamo tutto in dettaglio. Facciamo però una considerazione. La possibilità di detrarre una gran parte dell'importo di spesa per lavori, sicuramente utili, di efficientamento energetico, a cui si aggiunge anche il bonus sisma, è sicuramente interessante, ma va detto che il tutto deve essere piuttosto importante, in quanto il requisito fondamentale è che ci sia un miglioramento della resa energetica di almeno due classi (una se non è possibile di più). Insomma, i lavori devono essere importanti, non basta solo la sostituzione di una caldaia o degli infissi, ma si possono anche cumulare tra loro. Argomenti che potrebbero interessarti Contenuto simile Cos'è il pellet e come scegliere il migliore Questo combustibile non è sempre uguale e può essere anche nocivo per la salute se acquistato pensando solo al risparmio. Vanno analizzate le etichette e l'eventuale certificazione presente, a partire dalla europea En Plus. Il termocamino come alternativa alla stufa a pellet Una bella soluzione per il riscaldamento di casa, ecologico e con un importante risparmio di costi, ma senza rinunciare al fascino del classico caminetto, con prodotti ormai molto belli esteticamente e decisamente eleganti. Il solare termodinamico che produce energia Chiamato collettore solare, un'idea tutta italiana, questo pannello è capace di aumentare in modo considerevole la resa energetica e produce un costo per chilowatt di soli 13 centesimi, la metà di un impianto fotovoltaico. Finestre doppio o triplo vetro - Quali scegliere Negli ultimi anni questa tipologia di prodotti ha conosciuto una notevole crescita tecnologica, soprattutto nel trattamento delle superfici vetrate, sempre più efficienti nel contrastare la dispersione termica ed il surriscaldamento. Altre sezioni le migliori monete da investimento in oro La fattura. Cos'è, chi la deve emettere, tipologie ETP - Cosa sono, vantaggi e rischi Il mutuo fondiario. Requisiti e differenze con quello ipotecario

Conoscenze abilità e competenze

Monday, February 13, 2023

Penale

La Cancellazione Dall’ Albo Professionale Non è Conseguenza Automatica Della Condanna Penale Molto spesso la condanna penale non riflette i suoi effetti solo a livello giuridico e materiale sulla sfera prettamente personale del soggetto, ma si riverbera anche su altri aspetti ad essa collegati. Ne è un esempio la cancellazione dall’albo professionale, a cui il soggetto appartiene, in conseguenza della sentenza di condanna. Tale atto da parte dell’ordine professionale è una conseguenza automatica della condanna? È a discrezionalità, e quindi affidata al mero arbitrio, dell’ordine? Oppure è soggetta a dei requisiti? Sul punto, è intervenuta recentemente la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1171 del 21 gennaio 2014. Il caso sottoposto agli Ermellini riguardava il ricorso da parte di un medico dentista che, a seguito di una condanna penale per diversi reati, tra cui maltrattamenti in famiglia e ingiuria, era stato cancellato dal proprio ordine di appartenenza, il quale, inoltre, gli contestava di non aver fatto presente all’atto di iscrizione l’esistenza di tali, al tempo, carichi pendenti. A detta dell’ordine, la cancellazione era stata determinata dal fatto che, a seguito della condanna, era venuto a mancare il requisito della ‘specchiata condotta morale e politica’ del medico. I giudici di Piazza Cavour dichiarano illegittima la cancellazione in quanto, ai fini della stessa, occorre fare una distinzione tra le condotte dell’iscritto che si riferiscono alla sua sfera privata, che, come nel caso di specie, non sono valutabili ai fini dell’iscrizione e permanenza all’interno di un ordine professionale, dalle condotte che influiscono direttamente sull’affidabilità del soggetto rispetto alle funzioni e le attività professionali che egli svolge, le quali, quindi, saranno le uniche ad essere prese in considerazione ai fini dell’iscrizione o cancellazione da un ordine professionale. A far propendere la Corte per l’illegittimità della cancellazione, inoltre, vi è il fatto che il medico ricorrente, per i reati che hanno determinato la cancellazione, non era stato ancora condannato in via definitiva.

Licei in Svizzera

Thursday, February 9, 2023

Tuesday, February 7, 2023

Buoni Fruttiferi Postali.

Buoni fruttiferi postali sono pignorabili? Vediamo cosa dice la legge Dalle inesorabili mani del fisco non sfuggono nemmeno i buoni fruttiferi postali, che sono soggetti in qualsiasi momento a pignoramento. Scopriamo cosa prevede la legge. Image Dalle inesorabili mani del fisco non sfuggono nemmeno i buoni fruttiferi postali, che sono soggetti in qualsiasi momento a pignoramento. Ovviamente rispettando le regole e le norme del Codice di Procedura Civile. I buoni fruttiferi postali, senza dubbio, sono una delle forme di investimento preferite dai risparmiatori: sono garantiti dallo Stato Italiano e per questo sono sicuri. La logicità e la sicurezza, che stanno a monte a questo tipo di gestione del risparmio privato, non mutano. Cosa succede se l'investitore dovesse trovarsi in cattive acque e non riuscisse a saldare i propri debiti? Quali sono gli strumenti finanziari che i creditori possono vincolare? In estrema sintesi, i buoni fruttiferi postali possono essere pignorati? Buoni fruttiferi postali: ecco cosa sono Iniziamo con il ricordare cosa sono i buoni fruttiferi postali: questi prodotti di investimento altro non sono che dei titoli di credito emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, una società posseduta per l'83% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e per il 17% dalle fondazioni bancarie. I buoni fruttiferi postali vengono collocati in via esclusiva da Poste Italiane e vengono garantiti direttamente dallo Stato. Possono essere dei titoli cartacei, ma possono essere venduti anche nella loro forma dematerializzata, rappresentando delle vere e proprie registrazioni contabili di un credito in favore del titolare nei confronti dell'emittente. Ci sono vari tipi di buoni fruttiferi postali: per sottoscrivere quello che è più adatto alle proprie esigenze, è necessario recarsi personalmente presso un ufficio postale. Questi prodotti non sono soggetti a commissioni o spese: questa particolarità caratterizza sia l'emissione che il rimborso. Quest'ultimo può essere richiesto in qualsiasi momento, percependo il capitale investito e gli interessi maturati fino a quel momento: attenzione, però, a richiedere il rimborso prima che sia decorso almeno un anno dalla data di acquisto, perché gli interessi non sono dovuti. Ricordiamo, inoltre, che i buoni fruttiferi postali non possono essere ceduti a terzi, ma entrano nella successione. Quando sono pignorabili i buoni fruttiferi postali Passiamo all'aspetto meno felice. Nel caso in cui il sottoscrittore di un buono fruttifero postale abbia anche contratto un mutuo per acquistare casa e non abbia provveduto a restituire le rate del prestito, cosa succede? La banca, che sia in un possesso di un regolare precetto e di un titolo esecutivo, potrà intimare direttamente al debitore di procedere con il pagamento. Nel momento in cui questo non vi dovesse provvedere, la banca avrà la facoltà di disporre un pignoramento di un suo bene mobile, immobile o di un credito che lo stesso abbia presso terzi. Grazie al pignoramento ha inizio quella che è, a tutti gli effetti, l'espropriazione forzata. In altre parole stiamo parlando del procedimento giudiziale che arriva alla sua conclusione con la vendita dei beni vincolati, grazie alla quale sarà possibile soddisfare tutti o quasi i creditori. Ma come funziona questa operazione? L'ufficiale giudiziario emette un'ingiunzione nei confronti del debitore, con la quale gli vieta di astenersi da ogni atto diretto che abbia lo scopo di sottrarre alla garanzia del debito i titoli assoggettati all'esecuzione ed i loro frutti. Al pignoramento sono assoggettabili tutti i titoli di credito, anche i buoni fruttiferi postali, i quali incorporano un credito del sottoscrittore nei confronti delle Poste. Sui buoni fruttiferi postali è necessario effettuare un'ulteriore precisazione: sono soggetti al pignoramento presso terzi. L'articolo 543 e ss. del Codice di Procedura Civile prevede che l'intimazione dall'astenersi dal disporre del credito debba essere rivolta sua al debitore che a Poste Italiane. Questa non potrà rendere disponibile al debitore stesso qualsiasi somma, se prima non viene autorizzata dal giudice. Nel caso in cui il soggetto dovesse presentarsi allo sportello per chiedere il rimborso del capitale investito e degli interessi maturati, Poste italiane dovrebbe opporre un rifiuto. Poste Italiane dovrà comunicare, nel frattempo, al creditore pignorante - entro dieci giorni dall'ingiunzione - i buoni che si trovano presso di lei. I passi successivi Nel corso dell'udienza, il giudice provvederà ad acquisire la dichiarazione del terzo pignorato. A questo punto provvederà ad assegnare quanto riconosciuto al creditore: sarà ordinato a Poste italiane l'ammortamento dei buoni fruttiferi postali necessari per coprire il debito del risparmiatore. In estrema sintesi questo significa che una parte dei buoni fruttiferi postali verranno annullati. Il creditore riceverà quanto è stato disposto dal giudice e liquidato direttamente da Poste Italiane. Nel caso in cui i buoni fruttiferi postali siano cointestati non crea problemi. La procedura sarà la stessa: i titoli verranno liquidati, il 50% del loro ammontare sarà erogato al cointestatario e l'altra metà servirà per coprire i debiti del risparmiatore insolvente.

Dichiarazione dei Servizi

Disciplinare