Saturday, June 1, 2024

10 REGOLE PER UN BUON DESIGNER

Vi siete mai trovati davanti a una porta che non sapete come aprire? O alle prese con una manopola che non capite da che parte girare, una leva impossibile da premere o da tirare? Rincuoratevi: non siete i soli. Ogni giorno migliaia di persone si trovano alle prese con oggetti e dispositivi che faticano a far funzionare e non certo per loro ignoranza. I veri colpevoli sono i designer. Siamo all’inizio degli anni Ottanta e il grande designer Dieter Rams è seduto alla scrivania. Guarda un foglio bianco, poi alcune immagini delle sue tante creazioni e si chiede: Is my design good design? E’ una domanda che tutti i designer, prima o poi, si pongono; perché azzeccare ogni volta la forma giusta sembra il risultato di un sottile gioco di alchimie. La risposta non è semplice, ma esiste una ricetta per realizzare nel miglior modo possibile ciò di cui la gente ha bisogno. Guardando i suoi tanti progetti Tams sintetizzò quelli che sono passati alla storia come i 10 comandamenti per buon design, 10 linee guida per progettare in modo efficace. 1. Un buon design è innovativo Non copia le forme di prodotti esistenti, non produce novità per il solo scopo di farlo. L’essenza dell’innovazione dev’essere chiaramente visibile in tutte funzioni di un prodotto (o progetto). Entro questi limiti le possibilità sono infinite. Lo sviluppo tecnologico offre di continuo soluzioni innovative. 2. Un buon design rende utile il prodotto Un prodotto viene acquistato per essere usato. Deve servire per un determinato proposito, sia nella sua funzione primaria che in quelle secondarie. Il principale obiettivo del design è di ottimizzarne l’utilità. 3. Un buon design è esteticamente attraente La qualità estetica di un prodotto (e il fascino che suscita) è parte integrante della sua utilità. E’ difficile avere a che fare con prodotti che irritano, creano disordine, confondono e con i quali si fatica a entrare in sintonia. Non si può però negare quanto sia complesso lavorare sulla qualità estetica degli oggetti, per due ragioni: primo, è difficile parlare di aspetti visivi quando le parole hanno significati diversi per le persone; secondo, l’estetica è la somma dei dettagli, dell’armonia delle parti, del ritmo degli elementi che compongono l’oggetto. Per questo un buon designer dovrebbe avere una buona base di teoria delle forme. 4. Un buon design aiuta la comprensibilità di un prodotto Chiarifica la struttura dell’oggetto. Ancora meglio, fa parlare il prodotto. Quando il design è ben studiato è in grado di spiegare da solo il funzionamento dell’oggetto, risparmiando tempo e impegno all’utente finale. 5. Un buon design non è intrusivo I prodotti che soddisfano questo criterio vengono comunemente definiti “strumenti”. Non sono né oggetti decorativi né pezzi d’arte. Il loro design deve essere perciò neutrale e lasciare spazio all’utilizzatore di esprimere se stesso. 6. Un buon design è onesto Un oggetto progettato onestamente non promette qualità o caratteristiche che non possiede. Non deve influenzare o manipolare gli acquirenti e gli utilizzatori. 7. Un buon design dura nel tempo Non c’è niente di trendy oggi che non possa diventare fuori moda domani. Questa è una delle maggiori differenze fra un prodotto ben progettato e un oggetto che occupa inutilmente gli scaffali dei negozi. Lo spreco non è tollerabile. 8. Un buon design si riconosce anche nei piccoli dettagli Nulla può essere lasciato al caso. Mettere attenzione e cura nel processo progettuale dimostra rispetto nei confronti del cliente. 9. Un buon design si preoccupa dell’ambiente Il design deve contribuire al benessere dell’ambiente e delle sue materie prime. Questo significa non soltanto considerare l’inquinamento, ma anche ciò che l’inquinamento, ma anche ciò che l’inquinamento produce a livello umano e ambientale. 10. Un buon design è invisibile Ritorniamo alla purezza, ritorniamo alla semplicità.

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