Tuesday, March 14, 2023

Vittime di mafie prima o poi ..se ne parla al "Tosi" di Codogno ..poi tutti al "Canda l'Uga" ..sempre a Codogno .

Nella giornata di oggi c'era solo un rappresentate delle forze politiche; dal Provveditore di Lodi....
Allora il dovere della verita', fino in fondo, fino alla fine, e' anche nel dire agli assenti, a voi forze politiche, superficiali su questi punti fondamentali della vita delle persone, di questo cancro del nostro Paese che si chiama mafia e corruzione, voi siete complici. Mafie e corruzione è un problema serio non uno dei tanti problemi. Questa assenza grida: dove siete? Siete complici di tutto questo". Lo ha detto Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, nel corso del suo intervento di chiusura all'edizione 2022 di Extralibera, all'Auditorium di Roma, la due giorni di Contromafiecorruzione promossa da Libera che ha visto la partecipazione di oltre 1000 persone, 11 gruppi di lavoro con la presenza di 100 relatori. Due giorni di studio, confronto e approfondimento per denunciare il pericolo di una “normalizzazione” dell'infezione virale mafiosa e corruttiva, infezione da cui il nostro Paese deve decidersi di guarire una volta per tutte. Normalizzazione perché l'attuale variante del virus mafioso è all'apparenza asintomatica, agisce sottotraccia minando nell'ombra le basi della democrazia. Tanti i temi affrontati nella due giorni dall'aggressione dei patrimoni criminali ed il riutilizzo sociale dei beni confiscati, dalla transizione ecologica e lotta all’ecomafia, dai rischi di infiltrazione mafiose e corruttive nel PNRR ai percorsi per l’affermazione dei diritti delle vittime innocenti delle mafie, dall'intreccio mafie e politiche alla lotta alla corruzione alle politiche sociali per sconfiggere mafie e disuguaglianze alla globalizzazione delle mafie. I resoconti dei lavori , le proposte degli undici gruppi di lavoro possono essere scaricati a questo Link. La due giorni ha visto la presenza dei magistrati Paolo Savio, DDA di Brescia, Ilaria Calò, DDA di Roma, Giuseppe Lombardo, Procura di Reggio Calabria, Franca Imbergamo, Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, Roberto di Bella - Presidente del Tribunale per i minori di Catania, Federico Cafiero de Raho già Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo , del segretario della Cgil Maurizio Landini, di Giuseppe Busia - Presidente ANAC, Maurizio Vallone - Direttore della Direzione Investigativa Antimafia. Il presidente della Camera Roberto Fico e il Ministtro della Giustizia Marta Cartabia hanno inviato un videomessaggio. Roberto Fico, Presidente della Camera "Condivido appieno il senso di questa iniziativa: tenere alta l'attenzione sul fenomeno della criminalità' organizzata e soprattutto ribadire un impegno condiviso da parte dell'intera comunità' contro corruzione e infiltrazioni della criminalità' organizzata nella nostra societa'. Lo scenario emerso dalla relazione semestrale della Dia da' in effetti conto di una criminalità' organizzata apparentemente meno violenta ma infiltrata in modo diffuso e capillare nel territorio e nell'economia. Una presenza letale che condiziona politica, economia e società' e che pone a serio rischio il corretto utilizzo delle ingenti risorse stanziate nell'ambito del Pnrr. Negli ultimi anni il Parlamento ha rafforzato con numerosi provvedimenti il quadro legislativo in tema di lotta alla criminalità' organizzata e alla corruzione, ma cio' non basta se non si afferma gia' sul territorio la volontà' di mettere in campo una reazione civile determinata a liberarsi dalle catene della violenza, dell'omertà' e della paura imposte dalla mafia. E' un impegno che ciascun cittadino deve saper porre in essere anche nel proprio quotidiano e che le istituzioni devono saper sostenere facendo sentire la loro presenza e vicinanza. Per tali ragioni apprezzo molto il vostro lavoro, perché' suscita mobilitazione contro le pratiche del malaffare, risveglia il coraggio di dire basta al cancro della mafia, rinnova speranza nel cambiamento e fiducia in un futuro migliore. Un futuro che sia finalmente libero da tutte le mafie", Marta Cartabia, Ministro della Giustizia Saluto ciascuno di voi, che da anni animate di passione civica la preziosa attività di Libera. La vostra determinazione nel contrasto a mafie e corruzione, a fianco delle vittime e per la migliore restituzione alla società civile di quello che la malavita le ha tolto, è un faro costantemente acceso su fenomeni criminali che beneficiano soprattutto dell'oscurità e delle emergenze. L'emergenza pandemica, i grandi investimenti del Pnrr e ora anche la guerra alle porte d'Europa rappresentano - siete voi a insegnarmelo - grandi occasioni per le mafie, grandi occasioni per illeciti arricchimenti. La guerra in Ucraina, oltre a seminare morte e distruzione, porta con sé il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel traffico di armi, quando non addirittura nel traffico di esseri umani e nel proliferare di altre forme di sfruttamento vile delle migliaia di persone in fuga, in cerca di un ricovero sicuro per sé e i propri figli. La vulnerabilità dei mercati dell'energia e dei prodotti agricoli sono altre condizioni estremamente propizie per gli affari illeciti.Tutti fronti su cui le nostre forze dell'ordine e la nostra magistratura - presidio del nostro vivere democratico - sapranno muoversi al meglio, come hanno già mostrato in altri contesti storici, tanto da diventare modello a livello internazionale". Nel suo messaggio ha parlato anche di un tema "che sta particolarmente a cuore a noi tutti: quello della gestione delle aziende e dei beni sequestrati e confiscati". Una grandissima conquista della nostra legislazione antimafia, ora sempre più esportata e studiata nel mondo; una grandissima intuizione di Pio La Torre, ucciso esattamente 40 anni fa, il 30 aprile 1982, insieme al suo più stretto collaboratore, Rosario Di Salvo alla cui memoria è dedicato - giustamente - quest'incontro. La legge che porta il nome di Pio La Torre e Virginio Rognoni ci consegna un patrimonio che dobbiamo dimostrare di essere in grado di gestire nel modo più proficuo per la collettività, per trasmettere il giusto messaggio: lo Stato porta ricchezza, la mafia porta solo morte" Maurizio Landini, segretario generale Cgil Grazie a Don Ciotti e a Libera per la capacita' di mettere assieme tante competenze. Questo dovrebbe essere il metodo di lavoro per realizzare il Piano di ripresa e resilienza. Non dovremmo incontrarci solo perche' ci convoca Libera. E' utile ricordare a tutti che sulla realizzazione e presentazione del piano, nel nostro Paese, e' cambiato un governo. Questo ha determinato che il tempo per un confronto preventivo con le parti sociali, sui progetti da presentare, non c'e' stato". Giuseppe Busia presidente dell'Autorita' Nazionale Anticorruzione, l Pnrr ha tante risorse e soldi da dover spendere in fretta e questo ha portato a procedure derogatorie e acceleratorie. Quindi il rischio vero e' che questi soldi finiscano in mano sbagliate. E' il rischio più' grave non solo perché' i soldi vengono spesi male ma anche perché' si perde una ricchezza come la fiducia verso le Istituzioni. Quelle risorse e investimenti passano in gran parte attraverso i contratti pubblici che quindi occorre presidiare",. Gian Luca Trequattrini, funzionario generale della Banca d'Italia responsabile per l'etica e la prevenzione della corruzione Le criptoattività sono nuovi strumenti non regolamentati che, in alcune varianti, si caratterizzano per scarsa trasparenza e possibilità di utilizzo anonimo e possono dar luogo a utilizzi illeciti o essere impiegati per attività corruttive.La Banca d'Italia è fortemente impegnata a partecipare alle sedi di coordinamento nazionali e internazionali che mirano a regolare questi fenomeni, in modo da valorizzare i benefici dell'innovazione digitale sterilizzandola dal rischio di usi impropri o addirittura illeciti ed è in via di finalizzazione un regolamento europeo volto a stabilire le condizioni affinché lo sviluppo del mondo crypto avvenga secondo canoni rispettosi degli obiettivi di tutela della clientela e di stabilità finanziaria”. Nicola Zingaretti, presidente Regione Lazio Sentir dire a don Ciotti che la Costituzione e' tradita ci richiama tutti all'ordine, e ci dice che c'e' molto da fare per costruire dentro la democrazia un regime di piena liberta', che vuol dire anche lavoro per tutti e buon salario per tutti, diritti affermati dalla Costituzione ma non presenti all'interno della pratica quotidiana di milioni di persone.Serve un'assunzione di responsabilita' sulle cose che dovremo fare in questo 2022: da amministratore, da presidente di Regione, dico che questo sara' l'anno della ripresa della socialita' e della vita democratica e l'anno nel quale ricorderemo le tante occasioni democratiche della lotta alla mafia e dovremo viverle con dolore e ricordo ma anche con spirito di battaglia"

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