Sunday, March 26, 2023

Capitale sociale

Il capitale sociale è una somma di risorse – economiche e materiali – costitutive di un'azienda; è di fatto il punto di partenza di ogni attività commerciale. Dal capitale sociale, infatti, si attinge principalmente per recuperare, in fase iniziale, tutto ciò che serve ad avviare l’azienda: i macchinari, le attrezzature, i soldi che servono per pagare spese e stipendi. Il suo valore viene stabilito in accordo con gli altri soci ed è reso esplicito già nello statuto. Ma nel corso del ciclo di vita di un’azienda, l’ammontare del capitale sociale può crescere e fornire così una maggiore garanzia di solvibilità ai soci coinvolti. Ecco come funziona e che ruolo riveste all’interno della gestione finanziaria della tua impresa. Che cos’è il capitale sociale di un’azienda Al momento della sua costituzione, un’azienda ha bisogno di un capitale iniziale per poter dare il via alla sua attività. Un capitale iniziale che non deve per forza limitarsi al denaro, ma che include anche beni materiali (come macchinari e attrezzature) e immateriali (brevetti o prestazione d’opera) che sono essenziali per l’azienda. Queste risorse – di qualsiasi natura esse siano – vengono conferite in azienda da chi l’ha fondato a titolo di capitale iniziale. Nel caso di azienda con un unico fondatore, il capitale iniziale sarà definito come capitale proprio. Ma quando l’attività commerciale nasce da più soci fondatori si parlerà allora di capitale sociale. Il capitale sociale è allora la somma di tutte le risorse messe a disposizione dai soci, risorse materiali o immateriali e considerate secondo il loro valore in denaro. Si può parlare di capitale sociale anche utilizzando l’espressione «capitale di rischio». Infatti, il capitale sociale è la somma di risorse soggetta al rischio di investimento e che, in caso di fallimento dell’impresa, verrebbe liquidata per intero allo scopo di pagare i debiti insoluti. Le risorse conferite dai soci non devono necessariamente essere di pari valore: ogni socio può infatti contribuire all’azienda in misura diversa. Se prendiamo come esempio un’azienda di tre soci, con capitale sociale iniziale di 60mila euro, potremmo trovarci di fronte a una situazione in cui: Socio n°1 ha messo a disposizione 20mila euro; Socio n°2 ha conferito 25mila euro; Socio n°3 ha contribuito con 15mila euro. Il totale è appunto 60mila euro ma, come possiamo vedere, i conferimenti iniziali di ogni singolo socio hanno un valore diverso. Questa differenza nel valore comporta ovviamente una differenza anche nella quota di partecipazione. Ogni socio sarà quindi proprietario di una quota di partecipazione sociale in proporzione a quanto ha contribuito alla costituzione del capitale sociale. Nello specifico, seguendo questo esempio, al socio n°1 spetterà il 33%; al socio n° 2 invece circa il 41%; per ultimo, al socio n° 3 toccherà il 25%. Le quote di partecipazione rappresentano un elemento di primaria importanza nelle società, perché è proprio sulla base di queste che vengono attribuiti diritti e oneri dei soci in relazione alla gestione dell’azienda. Da cosa è formato il capitale sociale? L’esempio riportato nel paragrafo precedente ci mostra un’azienda con un capitale iniziale di 60mila euro, cifra che corrisponde al valore nominale del capitale sociale. Come abbiamo già detto, infatti, il conferimento di ogni socio viene considerato in base al suo valore economico, ma può essere messo a disposizione in forma di bene materiale o immateriale. A tal proposito è bene fare una distinzione tra diverse tipologie di conferimento. Alla costituzione del capitale sociale si può contribuire infatti con conferimenti: in denaro; di azienda; in natura; di diritti di godimento; di crediti ceduti; di contratti. Inoltre, nel caso delle società di persone, anche le prestazioni d’opera possono valere come contributo al capitale sociale. Com’è chiaro, la natura dei conferimenti è varia e ampia. Distinguere tra le diverse tipologie di partecipazione al capitale sociale è però utile a stabilire la modalità di conferimento. Il conferimento in denaro, per esempio, al momento della sottoscrizione, può essere versato anche parzialmente. Nello specifico, quando un socio contribuisce con una somma di denaro, al momento del suo ingresso in azienda può versare liquidità per un importo pari al 25% del conferimento totale. Il resto del denaro rimane comunque di proprietà dell’azienda, ma potrà essere messo a disposizione successivamente. Diverso è il caso dei conferimenti non in denaro – siano essi in natura o di azienda e così via – che va invece reso disponibile integralmente. Dunque, se per esempio un socio decide di contribuire con un bene immobile, questo deve essere dato all’azienda per intero e nell’immediato. In seguito nello statuto dell’azienda verrà inserito il valore economico di ogni conferimento, così come calcolato da un perito specializzato. Dunque il capitale sociale è – sulla carta – un valore economico, ma nel concreto può essere formato da: beni mobili, quindi macchinari o attrezzature; beni immobili, cioè locali o terreni; crediti di un socio verso terzi; rami d’azienda o intere aziende; marchi e brevetti; prestazioni d’opera (per le società di persone) ecc. IT - WP previsione di cassa Capitale sociale, patrimonio sociale e patrimonio netto Le risorse del capitale sociale sono quindi fondamentali per un’azienda. È grazie a queste che la tua attività può iniziare a muovere i primi passi, e procedere con l’assunzione di personale o la produzione di beni a partire da materie prime. Ma proseguendo nel suo ciclo di vita, la disponibilità di risorse subisce ovviamente delle variazioni. Infatti, non appena prende il via l’attività di produzione vera e propria, il capitale sociale è affiancato da: riserve legali, statutarie e straordinarie; utili portati a nuovo, cioè liquidità che non viene conferita in alcuna riserva; utili d’esercizio, e quindi il profitto vero e proprio. Queste tre voci, insieme al capitale sociale, costituiscono il patrimonio netto, un ammontare di risorse da utilizzare nell’auto-finanziamento della tua azienda, e che ti fornisce il necessario per coprire eventuali debiti commerciali e finanziari. Il patrimonio sociale è invece un insieme più ampio. Include non solo il patrimonio netto – e quindi anche il capitale sociale – ma, più in generale, -tutti i beni di cui è titolare una società._ Per spiegarlo in altre parole, il patrimonio sociale corrisponde alla somma di attivo e passivo di un’azienda. Il capitale sociale si può modificare? Ci sono diverse ragioni per prendere in considerazione una variazione del capitale sociale. Una di queste è, per esempio, il fabbisogno di liquidità. Se la tua azienda ha problemi di liquidità, aumentare il capitale sociale potrebbe scongiurare il rischio di liquidazione giudiziaria. Il capitale sociale, però, è un valore indicato nello statuto costitutivo dell’azienda. Pertanto la sua variazione rientra tra le operazioni straordinarie da mettere in atto in caso di necessità. Esistono due strade possibili per aumentare il capitale sociale: una gratuita e una a pagamento. Si parla di aumento gratuito del capitale sociale, quando il capitale sociale viene accresciuto trasferendo in esso una parte della liquidità già accantonata a riserva. In quel caso, il capitale sociale aumenta con la liquidità di cui l’azienda già dispone perché propria del suo patrimonio netto. Questa operazione, dunque, non modifica il patrimonio sociale. L’aumento a pagamento del capitale sociale riguarda invece il conferimento di liquidità extra, che può arrivare dai soci già coinvolti o da nuovi ingressi. Il nuovo gettito di liquidità contribuirà all’aumento del patrimonio sociale e servirà a supportare l’azienda in caso di situazione finanziaria critica. È chiaro, a questo punto, che il capitale sociale può anche diminuire. Come già sappiamo, le perdite d’esercizio riducono il patrimonio sociale dell’azienda e vanno coperte con gli accantonamenti a riserve obbligatori per legge. Qualora le riserve dovessero terminare, le perdite saranno gestite con le risorse del capitale sociale. A quel punto però il rischio di una crisi di liquidità – con conseguente fallimento – si farà sempre più concreto. IT - CTA - Cash flow previsionale Con Agicap proteggi il capitale sociale, monitorando il tuo cash flow Il capitale sociale della tua azienda le garantisce stabilità finanziaria. Ma una gestione imprecisa della liquidità aziendale può compromettere gravemente i tuoi investimenti e quelli dei tuoi soci. Agicap è un software di gestione della tesoreria che ti mostra un quadro completo del tuo flusso di cassa grazie al monitoraggio in tempo reale di entrate e uscite. Agicap ti guida nelle decisioni aziendali offrendoti scenari di previsioni affidabili, costruiti sui dati importati in automatico dai tuoi tool aziendali. Tenere sotto controllo il flusso di cassa ti aiuta a mantenere in equilibrio il denaro in entrata e in uscita, così da scongiurare il rischio di una crisi di liquidità e proteggere il capitale sociale da ogni possibile riduzione.

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