Saturday, September 28, 2024

Diploma "Ingegnere - Architetto" (R.D. 23 ottobre 1925 N. 2537) e (R.D. 27 ottobre 1927 N. 2145) (RD. 31 Agosto 1933 N. 1592) nr. 180 - 330

Per anni dopo la fine dell'esperienza degli Efebi di "Fossano" Cuneo ,abbinato alla Segreteria del Ministro della Difesa " Senatore Giovanni Spadolini" era la fine degli anni '80 , insegnai Matematica e Fisica negli anni successivi, per ragioni complesse da spiegare ho ripreso a insegnare,in modo particolare Meccanica..o meglio Tecnologie Meccaniche, fuori graduatoria; più in la , Chimica per smetterla definitivamente qualche anno dopo. Sebbene in molti pensino che sia possibile imparare a insegnare, personalmente essendo figlio di insegnanti (imprenditore lui, maestra lei) ho una opinione più complessa. È senz'altro vero che si può imparare a insegnare nel senso di seguire un corso di rudimenti. Ma è anche vero che al termine di un corso di studi Universitario ciascuno di noi ha visto in azione dal vivo decine di insegnanti di varie materie, formazioni ed età per molti anni, almeno quindici, e questa è una formidabile esperienza. Inoltre molto spesso, molto più spesso di quanto si pensi, insegnare non è una scelta di vita ma semplicemente una scelta residuale che, iniziata, diventa la tua vita anche se non ne sei entusiasta. La mia esperienza è di questo tipo: a me piace molto insegnare ma cerco anche altro, un posto al Ministero. Ma moltissimi colleghi invece hanno semplicemente iniziato come soluzione di transizione che poi, magari col matrimonio, i figli e simili circostanze della vita, è diventato il lavoro. Ma non proprio scelto. Dunque con questo scenario, in relazione alla Matematica occorre fare varie ulteriori osservazioni. Insegnare significa principalmente capire quello che lo Studente non ha capito: ripetere tante volte la stessa spiegazione, magari anche cambiando qualcosa serve a poco se non si è individuato lo scoglio. Per capire questo, ci vuole una specifica empatia che non necessariamente ha a che vedere con la formazione. Vai in un negozio, la commessa ti squadra e quando inizi a parlare lei ha già capito cosa vuoi: intendo una capacità psicologica di questo tipo. Ho insegnato anche molto facendo lezioni private da Liceale o Universitario per integrare i miei guadagni, e anche in quella esperienza mi riusciva di essere chiaro e di guadagnarmi la Stima dello Studente (in quel caso uno a uno) per questa qualità che ho innata: capire quello che l'altro non ha capito. Tutti i Prof bravi che ho avuto durante la formazione e anche dopo, avevano questo zac, questa capacità innata che nessuna formazione ti può insegnare. "Insegnanti si nasce". Nello specifico della Matematica la cosa è ancora più rilevante in quanto spesso quello che manca allo studente non è la capacità di memorizzare o di compiere complessi passaggi logici ma la capacità di astrarre e di creare legami tra argomenti diversi. Quando uno studente si incaglia su un punto di questo tipo, la chiarezza dell'esposizione, la calma e quello che vuoi servono a poco. Bisogna usare una via laterale, analizzare sia quello che dice che quello che scrive ma anche altri dettagli comportamentali per capire qual è il passaggio logico che gli manca, quale il malinteso. Sicuramente con l'esperienza si migliora ma se non si hanno come insegnante le qualità psicologiche di cui prima, si può anche essere chiarissimi nelle spiegazioni, limpidi e cristallini nella logica consequenziale degli esercizi propedeutici ma al dunque, davanti a uno studente o a una classe incagliata ci vuole lo zac e quello o ce l'hai o non ce l'hai. Insegnando Meccanica, anche se non è una mia Classe di concorso; molti anni dopo la prima esperienza di insegnamento di matematica, ho scoperto un livello di preparazione davvero minimo e mi è capitato spesso di dover riprendere e rispiegare concetti di matematica. Quando parli di accelerazione e agli studenti manca il concetto di derivata (non perché non l'abbiano fatto ma perché non l'hanno capito) ti tocca fermare tutto e spiegare bene il concetto di rapporto incrementale, il concetto di continuità, le derivate eccetera....formulato nella tempistica. Il collega dell'anno precedente, che conoscevo benissimo in quella occasione, era molto preparato. Lo so perché da sempre ho interessi di matematica sia "pura che applicata" e parlare con lui mi faceva capire che aveva passione. Eppure agli studenti non arrivava nulla: non capivano nulla. Quello fu uno dei vari episodi in cui capii definitivamente che preparazione e capacità di insegnamento non possono essere inclusi nella laurea ma anche in un corso di insegnamento; ci vuole molto di più. Oltre a Insegnare nella Scuola Pubblica ho insegnato per dieci anni Matematica e Fisica nei corsi di preparazione agli Esami di Ingresso ad Architettura. Lo dico perché mentre per iniziare a insegnare a chiamata (quando ancora si poteva fare) al Preside serve solo il titolo accademico e magari qualche altra supplenza,(anche se questo non è vero) ufficialmente si ..ma fondamentalmente serve solo un buon INSEGNANTE ; mi dissero qualche minuto prima su quale argomento avrei dovuto fare la mia lezione e poi mi gettarono nella fossa dei leoni della loro aula Magna (che ha la forma di un Teatro Greco) davanti a vari Colleghi. Attualmente nella Scuola Pubblica con gli Insegnanti di Sostegno quindi con le presenze continue si è soggetti ad un giudizio, un giudizio che arriverà sempre.
Dunque mi giudicarono altri insegnanti vedendomi all'opera. Perché insegnare davanti agli Studenti non è solo la Capacità di Spiegare. È anche portamento, chiarezza nell'eloquio, i movimenti quando si viene interrotti per un chiarimento, atteggiamento del singolo davanti a cento occhi, insomma la postura. Come gestisci le pause. Come le interruzioni. Come una possibile polemica. L'insegnamento ha bisogno di qualità spirituali e mentali che poco hanno a che vedere con la preparazione, che comunque è una precondizione, essenziale. Quindi quando sento chiedere se un "Ingegnere-Architetto" quando spiega Matematica, Fisica, o Chimica (quest'ultima prerogativa della Vecchia laurea in ARCHITETTURA ) ...DM. 1972-1982, di Tecnologia delle Arti applicate,lo fa con lo stesso spirito di un fisico... ..ci sono i decreti della Prima Repubblica che lo sostengono ..o una delle decine di materie di cui ha Superato un Esame o SSD. Esattamente come quando vedo "matematici" ...laureati in Matematica che odiano insegnare ma lo fanno per la pagnotta. La Scuola Italiana è molto formale e negli ultimi anni si è perfezzionata anche se è vero che alcuni Corsi prevedono una lezione frontale di Prova, so per esperienza diretta che chi ha i Galloni per insegnare spesso non lo sa fare mentre chi sa insegnare spesso non può perché gli Manca "l'imprimatur Ministeriale". Questo è il modo di pensare degli italiani ma per fortuna la Scuola italiana è cambiata....certamente in meglio, perchè l'insegnamento è una questione di potere ...e onestamente a me piacerebbe vedere tra qualche anno alcuni dei miei studenti Progettare una nuova "Tesla" o addirittura ideare una nuova coltura Agraria....sognando sempre poi di andare su Marte.

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