Monday, November 8, 2021

Come si formano le nubi

Possono essere cirri, cumulinembi, altostrati e non solo: di fatto quello che (pressoché) quotidianamente possiamo osservare se volgiamo gli occhi al cielo è il fantastico spettacolo delle nuvole che la natura ci offre in tutta la sua varietà. Ma ogni nuvola ci appare diversa dall’altra principalmente per colore e per forma: ecco in cosa si differenziano le varie nubi e cosa c’è all’origine della loro formazione. Le nuvole: il ciclo dell’acqua APPROFONDIMENTO I batteri marini possono influenzare la nascita delle nuvole Di fatto le nuvole sono masse di minuscole gocce di acqua o cristalli di ghiaccio che, sospesi nell'atmosfera, risultano visibili al nostro sguardo. Si formano grazie alla condensazione del vapore acqueo e si dissolvono per evaporazione. In pratica, l'acqua presente sulla Terra evapora a causa del riscaldamento solare e si trasforma in vapore acqueo che risale nell'atmosfera. Una volta risalito si raffredda e si condensa attorno a particelle di impurità trasformandosi in goccioline di acqua (o cristalli di ghiaccio qualora la temperatura sia particolarmente bassa) che, sospese in aria, formano appunto le nuvole. Ogni nuvola è diversa dall’altra Come abbiamo detto, le nuvole sono tutte diverse tra loro: possono portare la pioggia oppure no, e ognuna ha un nome a seconda dell'altitudine cui si trova e di quanto è estesa. È quindi possibile distinguere tre gruppi di nuvole: quelle alte, quelle medie e quelle basse. L’estensione è orizzontale, ma esiste anche una famiglia di nubi a sviluppo verticale, che si sviluppano cioè in altezza. Nuvole a estensione orizzontale, classificate in base all’altitudine APPROFONDIMENTO Cosa sono i temporali? Ecco come si formano Fanno parte della famiglia delle nuvole alte i cirri (striscie sottili terminanti con un ricciolo), i cirrostrati (alte e biancastre che danno un aspetto lattiginoso al cielo) e i cirrocumuli (il cosiddetto cielo a pecorelle): la loro formazione avviene tra i 6.000 e i 12.000 metri di quota, sono formati principalmente da cristalli di ghiaccio e non portano precipitazioni. Tuttavia, quando i cirrostrati si formano dopo i cirri, indicano solitamente l’arrivo della pioggia. Nella famiglia delle nubi medie troviamo gli altostrati (distese nuvolose grigie mediamente dense) e gli altocumuli (strati di nuvole grigiobianche vicine tra loro dall’aspetto ondulato): la loro formazione avviene fra i 2.500 e i 6.000 metri di quota, producono neve o pioggia sottile che però evapora prima di giungere al suolo. Le nubi basse sono infine gli strati e i nembostrati, si trovano al di sotto dei 2.000 metri di quota e a seconda delle temperature portano neve o pioggia. Le nuvole a estensione verticale Fanno parte della famiglia delle nuvole che si sviluppano in altezza i cumuli, gli stratocumuli e i cumulinembi. La loro particolarità è la modalità di formazione, poiché nascono ed evolvono a seconda dei movimenti ascendenti e discendenti dell'aria. I cumuli sono la classica nube isolata dall'aspetto di panna montata: si formano nei giorni caldi e soleggiati e indicano bel tempo quando la sommità e basi sono bianche e appiattite. Al contrario, cumuli scuri con sommità a cupola preannunciano brutto tempo. Gli stratocumuli sono distesi di masse scure di cumuli legati tra loro da nubi sottili tra le quali si intravvede il cielo. Generalmente non portano pioggia. I cumulinembi si espandono verticalmente fino al massimo a 12 mila metri di quota. Sono le montagne del cielo, sembrano delle gigantesche torri che solitamente hanno la classica sommità dalla forma a incudine, mentre la base è molto scura e orizzontale. Quando sono presenti è il momento di forti temporali e a volte anche tornado. Piove, ma non c’entra più il governo (comunque) ladro. Se oggi 06 novembre 2021 diluvia in ogni angolo d’Italia, si racconta in queste ore sui social, è perché ha piovuto . Detto che senti, giustificazione che trovi. “Quattro aprilante, quaranta dì durante” è la filastrocca che masticano un po’ tutti dal centro al sud Italia. La si ritrova in Umbria, ma anche nel napoletano dove diventa: “Quattro aprilante, giorni quaranta”. Insomma se piove il 4 aprile piove per altri 40 giorni. Esiste anche un’ulteriore variante che fa “quattro brillanti, giorni quaranta” e spiega come questo detto antico abbia perfino un’accezione positiva. In quanto l’abbondanza di pioggia, prima che diventassimo tutti amanti del sole, zalonianamente, a catinelle, era segno di florida e rigogliosa stagione primaverile.

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