Wednesday, November 10, 2021

Altro caso di apertura del giudicato in “bonam partem” è la previsione dell’art. 673 cpp di revoca della sentenza per abolizione del reato. La norma in esame codifica il principio, da sempre avvertito in tutti i settori del diritto, per cui è contrario a ragionevolezza che possa permanere un effetto, ove giuridicamente annullata la sua premessa: abolita la premessa maggiore e cioè l’incriminazione per un fatto non più previsto come reato, è consequenziale rimuovere la sentenza di condanna. Il legislatore del 1930 con l’art. 2 c.2 cp , che prevede che “nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali.”, aveva stabilito che l giudicato poteva venire meno solo nell’ipotesi di abolitio criminis. L’art. 30 della l. 87/1953 sul funzionamento della Corte Costituzionale aveva poi stabilito analogo principio nell’ipotesi di declaratoria di incostituzionalità. L’art. 673 cpp prevede ora tutte e due le ipotesi ed attribuisce espressamente al G.E il potere di revoca della sentenza di condanna o del decreto penale “perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. Il G.E. procede allo stesso modo quando è stata emessa sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere per estinzione del reato o per mancanza di imputabilità (art. 673 c.2 cpp).

Legge 241/2006

Monday, November 8, 2021

Concorsi

BENEFICI E CONCORSI PUBBLICI Vediamo ora come l’estinzione del reato a seguito di patteggiamento o decreto penale e la riabilitazione penale si rapportano con la possibilità di accedere ai concorsi pubblici, tendenzialmente esclusa qualora il candidato abbia riportato una condanna. Estinzione del reato: l’estinzione del reato, in linea di massima, consente di partecipare ad un concorso pubblico. Vi sono tuttavia alcuni concorsi pubblici che richiedono la totale pulizia del casellario per la ritenuta delicatezza del lavoro che si andrà a svolgere (concorsi per forze Armate o magistratura). In questi casi, la possibilità di accedervi è esclusa pur avendo estinto il reato. Riabilitazione: ai sensi dell’art. 28 del Testo unico sul casellario giudiziale, la PA può chiedere all’ufficio locale del casellario il certificato penale generale, certificato che riporta tutte le iscrizioni esistenti nel casellario giudiziale a carico di un determinato soggetto. Nel certificato de quo non sono, in ogni caso, riportate le iscrizioni relative alle condanne per contravvenzioni punibili con la sola ammenda e alle condanne per reati estinti a seguito di sospensione condizionale; ai provvedimenti che dispongono la sospensione del procedimento con messa alla prova, nonché alle sentenze che dichiarano estinto il reato per esito positivo della messa alla prova; ai provvedimenti giudiziari che hanno dichiarato la non punibilità per particolare tenuità del fatto. Si comprende, dunque, che la P.A. può ottenere il certificato generale di una persona, certificato dal quale comparirà anche la condanna riabilitata, visto che quest’ultima non compare nell’elenco appena illustrato.

Come si formano le nubi

Possono essere cirri, cumulinembi, altostrati e non solo: di fatto quello che (pressoché) quotidianamente possiamo osservare se volgiamo gli occhi al cielo è il fantastico spettacolo delle nuvole che la natura ci offre in tutta la sua varietà. Ma ogni nuvola ci appare diversa dall’altra principalmente per colore e per forma: ecco in cosa si differenziano le varie nubi e cosa c’è all’origine della loro formazione. Le nuvole: il ciclo dell’acqua APPROFONDIMENTO I batteri marini possono influenzare la nascita delle nuvole Di fatto le nuvole sono masse di minuscole gocce di acqua o cristalli di ghiaccio che, sospesi nell'atmosfera, risultano visibili al nostro sguardo. Si formano grazie alla condensazione del vapore acqueo e si dissolvono per evaporazione. In pratica, l'acqua presente sulla Terra evapora a causa del riscaldamento solare e si trasforma in vapore acqueo che risale nell'atmosfera. Una volta risalito si raffredda e si condensa attorno a particelle di impurità trasformandosi in goccioline di acqua (o cristalli di ghiaccio qualora la temperatura sia particolarmente bassa) che, sospese in aria, formano appunto le nuvole. Ogni nuvola è diversa dall’altra Come abbiamo detto, le nuvole sono tutte diverse tra loro: possono portare la pioggia oppure no, e ognuna ha un nome a seconda dell'altitudine cui si trova e di quanto è estesa. È quindi possibile distinguere tre gruppi di nuvole: quelle alte, quelle medie e quelle basse. L’estensione è orizzontale, ma esiste anche una famiglia di nubi a sviluppo verticale, che si sviluppano cioè in altezza. Nuvole a estensione orizzontale, classificate in base all’altitudine APPROFONDIMENTO Cosa sono i temporali? Ecco come si formano Fanno parte della famiglia delle nuvole alte i cirri (striscie sottili terminanti con un ricciolo), i cirrostrati (alte e biancastre che danno un aspetto lattiginoso al cielo) e i cirrocumuli (il cosiddetto cielo a pecorelle): la loro formazione avviene tra i 6.000 e i 12.000 metri di quota, sono formati principalmente da cristalli di ghiaccio e non portano precipitazioni. Tuttavia, quando i cirrostrati si formano dopo i cirri, indicano solitamente l’arrivo della pioggia. Nella famiglia delle nubi medie troviamo gli altostrati (distese nuvolose grigie mediamente dense) e gli altocumuli (strati di nuvole grigiobianche vicine tra loro dall’aspetto ondulato): la loro formazione avviene fra i 2.500 e i 6.000 metri di quota, producono neve o pioggia sottile che però evapora prima di giungere al suolo. Le nubi basse sono infine gli strati e i nembostrati, si trovano al di sotto dei 2.000 metri di quota e a seconda delle temperature portano neve o pioggia. Le nuvole a estensione verticale Fanno parte della famiglia delle nuvole che si sviluppano in altezza i cumuli, gli stratocumuli e i cumulinembi. La loro particolarità è la modalità di formazione, poiché nascono ed evolvono a seconda dei movimenti ascendenti e discendenti dell'aria. I cumuli sono la classica nube isolata dall'aspetto di panna montata: si formano nei giorni caldi e soleggiati e indicano bel tempo quando la sommità e basi sono bianche e appiattite. Al contrario, cumuli scuri con sommità a cupola preannunciano brutto tempo. Gli stratocumuli sono distesi di masse scure di cumuli legati tra loro da nubi sottili tra le quali si intravvede il cielo. Generalmente non portano pioggia. I cumulinembi si espandono verticalmente fino al massimo a 12 mila metri di quota. Sono le montagne del cielo, sembrano delle gigantesche torri che solitamente hanno la classica sommità dalla forma a incudine, mentre la base è molto scura e orizzontale. Quando sono presenti è il momento di forti temporali e a volte anche tornado. Piove, ma non c’entra più il governo (comunque) ladro. Se oggi 06 novembre 2021 diluvia in ogni angolo d’Italia, si racconta in queste ore sui social, è perché ha piovuto . Detto che senti, giustificazione che trovi. “Quattro aprilante, quaranta dì durante” è la filastrocca che masticano un po’ tutti dal centro al sud Italia. La si ritrova in Umbria, ma anche nel napoletano dove diventa: “Quattro aprilante, giorni quaranta”. Insomma se piove il 4 aprile piove per altri 40 giorni. Esiste anche un’ulteriore variante che fa “quattro brillanti, giorni quaranta” e spiega come questo detto antico abbia perfino un’accezione positiva. In quanto l’abbondanza di pioggia, prima che diventassimo tutti amanti del sole, zalonianamente, a catinelle, era segno di florida e rigogliosa stagione primaverile.

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