Saturday, September 28, 2024

Diploma "Ingegnere - Architetto" (R.D. 23 ottobre 1925 N. 2537) e (R.D. 27 ottobre 1927 N. 2145) (RD. 31 Agosto 1933 N. 1592) nr. 180 - 330

Per anni dopo la fine dell'esperienza degli Efebi di "Fossano" Cuneo ,abbinato alla Segreteria del Ministro della Difesa " Senatore Giovanni Spadolini" era la fine degli anni '80 , insegnai Matematica e Fisica negli anni successivi, per ragioni complesse da spiegare ho ripreso a insegnare,in modo particolare Meccanica..o meglio Tecnologie Meccaniche, fuori graduatoria; più in la , Chimica per smetterla definitivamente qualche anno dopo. Sebbene in molti pensino che sia possibile imparare a insegnare, personalmente essendo figlio di insegnanti (imprenditore lui, maestra lei) ho una opinione più complessa. È senz'altro vero che si può imparare a insegnare nel senso di seguire un corso di rudimenti. Ma è anche vero che al termine di un corso di studi Universitario ciascuno di noi ha visto in azione dal vivo decine di insegnanti di varie materie, formazioni ed età per molti anni, almeno quindici, e questa è una formidabile esperienza. Inoltre molto spesso, molto più spesso di quanto si pensi, insegnare non è una scelta di vita ma semplicemente una scelta residuale che, iniziata, diventa la tua vita anche se non ne sei entusiasta. La mia esperienza è di questo tipo: a me piace molto insegnare ma cerco anche altro, un posto al Ministero. Ma moltissimi colleghi invece hanno semplicemente iniziato come soluzione di transizione che poi, magari col matrimonio, i figli e simili circostanze della vita, è diventato il lavoro. Ma non proprio scelto. Dunque con questo scenario, in relazione alla Matematica occorre fare varie ulteriori osservazioni. Insegnare significa principalmente capire quello che lo Studente non ha capito: ripetere tante volte la stessa spiegazione, magari anche cambiando qualcosa serve a poco se non si è individuato lo scoglio. Per capire questo, ci vuole una specifica empatia che non necessariamente ha a che vedere con la formazione. Vai in un negozio, la commessa ti squadra e quando inizi a parlare lei ha già capito cosa vuoi: intendo una capacità psicologica di questo tipo. Ho insegnato anche molto facendo lezioni private da Liceale o Universitario per integrare i miei guadagni, e anche in quella esperienza mi riusciva di essere chiaro e di guadagnarmi la Stima dello Studente (in quel caso uno a uno) per questa qualità che ho innata: capire quello che l'altro non ha capito. Tutti i Prof bravi che ho avuto durante la formazione e anche dopo, avevano questo zac, questa capacità innata che nessuna formazione ti può insegnare. "Insegnanti si nasce". Nello specifico della Matematica la cosa è ancora più rilevante in quanto spesso quello che manca allo studente non è la capacità di memorizzare o di compiere complessi passaggi logici ma la capacità di astrarre e di creare legami tra argomenti diversi. Quando uno studente si incaglia su un punto di questo tipo, la chiarezza dell'esposizione, la calma e quello che vuoi servono a poco. Bisogna usare una via laterale, analizzare sia quello che dice che quello che scrive ma anche altri dettagli comportamentali per capire qual è il passaggio logico che gli manca, quale il malinteso. Sicuramente con l'esperienza si migliora ma se non si hanno come insegnante le qualità psicologiche di cui prima, si può anche essere chiarissimi nelle spiegazioni, limpidi e cristallini nella logica consequenziale degli esercizi propedeutici ma al dunque, davanti a uno studente o a una classe incagliata ci vuole lo zac e quello o ce l'hai o non ce l'hai. Insegnando Meccanica, anche se non è una mia Classe di concorso; molti anni dopo la prima esperienza di insegnamento di matematica, ho scoperto un livello di preparazione davvero minimo e mi è capitato spesso di dover riprendere e rispiegare concetti di matematica. Quando parli di accelerazione e agli studenti manca il concetto di derivata (non perché non l'abbiano fatto ma perché non l'hanno capito) ti tocca fermare tutto e spiegare bene il concetto di rapporto incrementale, il concetto di continuità, le derivate eccetera....formulato nella tempistica. Il collega dell'anno precedente, che conoscevo benissimo in quella occasione, era molto preparato. Lo so perché da sempre ho interessi di matematica sia "pura che applicata" e parlare con lui mi faceva capire che aveva passione. Eppure agli studenti non arrivava nulla: non capivano nulla. Quello fu uno dei vari episodi in cui capii definitivamente che preparazione e capacità di insegnamento non possono essere inclusi nella laurea ma anche in un corso di insegnamento; ci vuole molto di più. Oltre a Insegnare nella Scuola Pubblica ho insegnato per dieci anni Matematica e Fisica nei corsi di preparazione agli Esami di Ingresso ad Architettura. Lo dico perché mentre per iniziare a insegnare a chiamata (quando ancora si poteva fare) al Preside serve solo il titolo accademico e magari qualche altra supplenza,(anche se questo non è vero) ufficialmente si ..ma fondamentalmente serve solo un buon INSEGNANTE ; mi dissero qualche minuto prima su quale argomento avrei dovuto fare la mia lezione e poi mi gettarono nella fossa dei leoni della loro aula Magna (che ha la forma di un Teatro Greco) davanti a vari Colleghi. Attualmente nella Scuola Pubblica con gli Insegnanti di Sostegno quindi con le presenze continue si è soggetti ad un giudizio, un giudizio che arriverà sempre.
Dunque mi giudicarono altri insegnanti vedendomi all'opera. Perché insegnare davanti agli Studenti non è solo la Capacità di Spiegare. È anche portamento, chiarezza nell'eloquio, i movimenti quando si viene interrotti per un chiarimento, atteggiamento del singolo davanti a cento occhi, insomma la postura. Come gestisci le pause. Come le interruzioni. Come una possibile polemica. L'insegnamento ha bisogno di qualità spirituali e mentali che poco hanno a che vedere con la preparazione, che comunque è una precondizione, essenziale. Quindi quando sento chiedere se un "Ingegnere-Architetto" quando spiega Matematica, Fisica, o Chimica (quest'ultima prerogativa della Vecchia laurea in ARCHITETTURA ) ...DM. 1972-1982, di Tecnologia delle Arti applicate,lo fa con lo stesso spirito di un fisico... ..ci sono i decreti della Prima Repubblica che lo sostengono ..o una delle decine di materie di cui ha Superato un Esame o SSD. Esattamente come quando vedo "matematici" ...laureati in Matematica che odiano insegnare ma lo fanno per la pagnotta. La Scuola Italiana è molto formale e negli ultimi anni si è perfezzionata anche se è vero che alcuni Corsi prevedono una lezione frontale di Prova, so per esperienza diretta che chi ha i Galloni per insegnare spesso non lo sa fare mentre chi sa insegnare spesso non può perché gli Manca "l'imprimatur Ministeriale". Questo è il modo di pensare degli italiani ma per fortuna la Scuola italiana è cambiata....certamente in meglio, perchè l'insegnamento è una questione di potere ...e onestamente a me piacerebbe vedere tra qualche anno alcuni dei miei studenti Progettare una nuova "Tesla" o addirittura ideare una nuova coltura Agraria....sognando sempre poi di andare su Marte.

Wednesday, September 25, 2024

Riforma Lauree Abilitanti

La riforma verso le lauree abilitanti La semplificazione si affaccia sulle novità attese sul fronte delle lauree abilitanti. «Si ritiene opportuno (anche in considerazione della prospettiva di istituzione di ulteriori lauree abilitanti) consentire anche per il 2024, mediante la proroga in esame, la semplificazione delle modalità di svolgimento degli esami e l'organizzazione degli stessi da parte dei singoli atenei, con la costituzione in via autonoma (anziché in sede centrale ministeriale) delle commissioni giudicatrici», si legge nella relazione del governo sul Milleproroghe. Riguardo alle lauree abilitanti, va ricordato è prevista l'abolizione dell'esame di Stato per gli architetti, che potrà essere rimpiazzato da una prova pratica a conclusione del corso di laurea, purché venga svolto anche un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi. Si tratta di un'innovazione innescata dalla legge sulle "Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti" approvata dal Parlamento ad ottobre 2021, ma che deve seguire un iter abbastanza lungo e complesso che prevede tavoli inter-istituzionali con le rappresentanze professionali interessate e la stesura di regolamenti ad hoc. I regolamenti dovranno definire il percorso abilitante nel dettaglio, andando a disciplinare, tra l'altro, gli esami finali dei corsi, lo svolgimento della prova pratica valutativa per il conseguimento delle lauree abilitanti, nonché le modalità di svolgimento del tirocinio, il cui superamento sarà obbligatorio.

Tuesday, September 24, 2024

Danilo Solari,giornalista pubblicista, libero professionista, membro di J@TCompany e docente MIUR. Prima di assumere la carica di Consigliere Segretario è stato Vicepresidente di J@TCompany. È responsabile del Dipartimento Lavori pubblici, concorsi. E’ stato componente del Gruppo di Lavoro sui Lavori Pubblici della Rete delle Professioni Tecniche, del Tavolo Tecnico Ministero Della Difesa con Giovanni Spadolini . Si occupa di “Qualità del costruito e materia di processi tecnici – amministrativi che governano le grandi riqualificazioni, le trasformazioni edilizie e lo sviluppo del territorio” e dell’Osservatorio, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, per assicurare il monitoraggio dell’attività dei Collegi consultivi tecnici. Si occupa, tra le altre attività, di interventi di restauro e consolidamento, di palazzi storici vincolati privati e pubblici, svolgendo incarichi di progettazione edilizia in ambiti vincolati paesaggisticamente, di direzione lavori, di progettazione di piani attuativi; come Docente di Progettazione di Stalle.

Sunday, September 22, 2024

Ricostruzione carriera entro i cinque anni art. 63 decreto 2001

Antonello Risoli

Antonello Risoli, è il nuovo dirigente dell’Istituto comprensivo di Borgonovo e Ziano. È subentrato a Maria Cristina Dragoni, chiamata un anno fa a dirigere il Comprensivo di Castelsangiovanni. Risoli negli ultimi nove anni ha invece diretto l’Itas, Istituto Agrario, Tosi di Codogno. Laureato in pedagogia a Milano, Risoli è un ex maestro elementare. In passato, è stato vice preside al Comprensivo di Castello, dove peraltro risiede. Diciannove anni fa ha fatto il concorso come dirigente scolastico. Ha diretto scuole nel Pavese e nel Lodigiano e ora torna in Valtidone. “So che ci saranno criticità, come ci sono in ogni cosa, ma il lavoro è molto bene avviato. La struttura e le persone mi hanno fatto un’ottima impressione. Ora si tratta di lavorare giorno dopo giorno”. Istituto comprensivo di Borgonovo e Ziano, il nuovo dirigente è Antonello Risoli

Autonomia reale Auto elettrica

25-28 Salone Montecarlo

Norme a tutela della Professione di Ingegnere-Architetto

Collegio dei Docenti

Friday, September 20, 2024

Finanza

Procedimenti disciplinari inerenti la Professione .

CAPITOLO PRIMO Procedimento disciplinare di competenza del Consiglio dell’Ordine. 1.1.- Azione disciplinare. L’azione disciplinare può trarre origine su iniziativa delle parti che vi abbiano interesse, su richiesta del Pubblico Ministero o comunque d’ufficio in seguito a notizie di abusi e mancanze, avute anche in via occasionale come ad esempio tramite la stampa, commessi dagli iscritti (art. 43 R.D. n. 2537/25). Tali mancanze o abusi devono essere stati commessi nell’esercizio dell’attività professionale (101) e (202). Il Presidente di propria iniziativa o su decisione del Consiglio può, in qualsiasi momento, convocare il proprio iscritto per acquisire informazioni, con riserva di poterle utilizzare, verificando in un momento successivo l’opportunità di dare corso ad un procedimento disciplinare. L’esercizio dell’azione disciplinare è soggetto alla prescrizione di 5 anni, decorrenti dal momento in cui si è verificato il fatto. Qualora si apprenda, anche occasionalmente, che a carico dell’iscritto sia stata adottata una sentenza di condanna, spetterà al Consiglio esperire le iniziative più opportune per verificare l’esattezza della notizia ai fini di una sua valutazione in sede disciplinare. 1.2.- La fase preliminare. Il Presidente del Consiglio dell’Ordine è il titolare del potere esercitato nella fase preliminare dell’istruttoria (art. 44, R.D. 2537/1925). Per l’esercizio di tale funzione istruttoria può essere coadiuvato da un Consigliere con espressa decisione del Consiglio (102). Egli deve tendere all’accertamento dei fatti e delle circostanze che costituiscono violazione alle norme deontologiche. Assumerà tutte le informazioni che reputerà opportune per lo svolgimento delle indagini stesse e, se necessario, potrà accedere ad uffici pubblici per estrazione della documentazione utile e, se del caso, ricorrendo, attraverso l’intervento del Procuratore della Repubblica, agli organi di polizia giudiziaria. In questa fase può sentire il professionista indagato al fine di trarre utili elementi. 1.3.- Conclusione della fase preliminare. Il Presidente, verificati i fatti, valuta se i medesimi costituiscono o meno presupposto di violazione di nome deontologiche: - in caso negativo ( sentito il Consiglio) archivia il caso; - in caso positivo convoca il Consiglio e l’indagato affinché sia udito. Nell’apposita seduta, il Consiglio, su rapporto scritto od orale del Presidente, previa contestazione scritta (vedi allegato) degli addebiti all’indagato ed uditolo in ordine ai medesimi, decide se vi sia motivo per il rinvio a giudizio disciplinare. L’inosservanza dell’obbligo di audizione dell’incolpato può comportare, se tempestivamente dedotta dall’incolpato medesimo, la nullità del procedimento (103). Della seduta deve essere stilato apposito verbale contenente le dichiarazioni rese dal Presidente, con eventuale allegazione del rapporto scritto nonché degli atti e documenti prodotti, le dichiarazioni fornite dall’indagato e dal suo difensore e/o esperto di fiducia, con eventuale allegazione degli atti e documenti prodotti. Nel caso il Consiglio ravvisi l’inesistenza di fatti e circostanze disciplinarmente rilevanti, decreta non luogo a procedere. L’art. 49 del R.D. 2537/1925 prevede, nell’ipotesi in cui, l’incolpato sia membro di un Consiglio dell’Ordine che questo venga giudicato dal Consiglio dell’Ordine viciniore. Il Presidente del Consiglio dell’ordine non è titolato ad entrare nel merito dell’istruttoria né del procedimento, quindi trasmetterà tempestivamente il fascicolo all’Ordine viciniore determinato con decisione del Consiglio sulla base della nota del Ministero di Grazia e Giustizia prot.n. 7/54/6326 del 11 novembre 1989 (allegato n.ro 1). In caso di contenzioso circa l’individuazione dell’Ordine viciniore sarà competente la Corte di Appello (104). Di questa fase istruttoria non deve essere data comunicazione alla Procura della Repubblica. 1.4.- Procedimento disciplinare. Nel caso in cui il Consiglio deliberi che vi sia motivo per il rinvio a giudizio disciplinare, il Presidente apre formalmente il procedimento nominando un Consigliere Relatore, al quale trasmette gli atti relativi alla fase preliminare con assegnazione di un termine entro cui produrre la relazione scritta al Consiglio. Il Presidente provvede a citare, attraverso l’ufficiale Giudiziario, l’incolpato a comparire a giorno e ora fissati avanti al Consiglio dell’Ordine in un termine non inferiore a 15 giorni per essere sentito e per presentare eventuali documenti a suo discarico. E’ bene ricordare che l’inosservanza del termine minimo di 15 giorni riportato sull’invito di convocazione può essere motivo di richiesta da parte del ricorrente di annullamento di tutto il procedimento (105), salvo che l'incolpato non si costituisca e presenti le proprie difese, senza nulla eccepire in ordine a simile inosservanza.

Tuesday, September 17, 2024

Luigi Carlo Daneri

Villa Domus, in vendita il capolavoro ligure di Carlo Luigi Daneri Sestri Levante, Liguria. Siamo a due passi dalla splendida Baia del Silenzio, una fra le spiagge più suggestive d’Italia, angolo di rara bellezza che attirò, fra gli altri, il compositore Richard Wagner, lo scienziato Guglielmo Marconi - che a Sestri lavorò ai suoi progetti nell’omonima Torre Marconi - e Arthur Van Schendel, famoso scrittore olandese che abitò per anni nella maestosa Casa Bianca, affacciata proprio sulla Baia. A Sestri Levante, località inserita nel Grand Tour ottocentesco, abitò anche Hans Christian Andersen, scrittore e poeta danese celebre soprattutto per le sue fiabe. A lui Sestri dedica ogni anno il premio omonimo di letteratura per l’infanzia, mentre a una delle sue opere più famose è legata la scogliera che domina “la baia delle favole”. Villa Domus Sestri Levante photo Fani Kurti courtesy Italy Sothebys International Realty. Villa Domus, Sestri Levante, photo Fani Kurti, courtesy Italy Sotheby’s International Realty. Fani Kurti Un capolavoro di Carlo Luigi Daneri Un sentiero ripido immerso nel bosco e una scalinata altrettanto impervia portano dalla cima della collina fino alla spiaggia. Un approdo privato che impreziosisce una delle costruzioni più affascinanti dell’intera Riviera ligure di Levante, Villa Domus, oggi in vendita - la trattativa è privata - dopo essere entrata nel portfolio di Italy Sotheby’s International Realty. Villa Domus Sestri Levante photo Fani Kurti courtesy Italy Sothebys International Realty. Villa Domus, Sestri Levante, photo Fani Kurti, courtesy Italy Sotheby’s International Realty. Fani Kurti Difficile non rimanere incantati da questa villa progettata da Carlo Luigi Daneri nel 1934 e costruita fra il 1938 e il 1940. Allievo di Marcello Piacentini, tra i protagonisti delle vicende architettoniche genovesi, Daneri operò applicando soluzioni progettuali originali e relazionandosi spesso con il territorio della Superba. Suoi i progetti per il quartiere residenziale Ina Casa sulle collina di Quezzi e lo scenografico insediamento a C di Piazzale Rossetti, che include come quarto lato il mare. Villa Domus Sestri Levante photo Fani Kurti courtesy Italy Sothebys International Realty. Villa Domus, Sestri Levante, photo Fani Kurti, courtesy Italy Sotheby’s International Realty. Fani Kurti Da Le Corbusier al Mar Ligure Legato ad alcune tipologie ed elementi espressi da Le Corbusier, l’architetto nato a Ronco Scrivia nel 1900 ne riadatta gli stilemi al contesto paesaggistico ligure. Proprio la costruzione del complesso Ina, di cui Daneri fu coordinatore, è l’espressione del Plan Obus pensato da Le Corbusier per Algeri e mai portato a termine. Forte Quezzi, chiamato dai genovesi “il Biscione”, rappresenta uno dei più importanti e significativi esempi di architettura italiana di grandi dimensioni in Italia, come più volte sottolineato dalla critica. Villa Domus Sestri Levante photo Fani Kurti courtesy Italy Sothebys International Realty. Villa Domus, Sestri Levante, photo Fani Kurti, courtesy Italy Sotheby’s International Realty. Fani Kurti Villa Domus è uno dei progetti più “manieristi” di Daneri, anche in questa occasione memore della lezione del movimento moderno, caratterizzato da cemento a vista e facciate libere. La villa non sfigura al cospetto di altri famosi edifici come “le case di Sanremo” - che riprendono il sinuoso procedere della costa - o l’ospedale genovese San Martino.
Le proposte di revisione in discussione in Parlamento Le banche non devono poter chiudere i conti correnti dei cittadini. E’ in pratica questo il nocciolo della questione al centro del disegno di legge “Disposizioni in materia di utilizzo ed erogazione del rapporto do conto corrente” depositato alla Camera e che riprende il ddl Siri, il cui percorso legislativo è stato interrotto dalla fine anticipata della XVIII legislatura. Soprattutto “in un contesto normativo che impone l’uso della moneta elettronica”, limitando l’uso del contante, l' interdizione dell’uso di un conto corrente condanna alla morte civile la persona che ne è colpita, rendendola un apolide finanziario, privo di diritti costituzionalmente garantiti, a partire da quello di ricevere una retribuzione per il lavoro svolto”. Così spiega il primo firmatario del progetto di legge nonché deputato e responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai. La proposta normativa nasce proprio dalle segnalazioni dei cittadini che, sotto osservazione per i possibili reati finanziari dalla Guardia di Finanza o dalla magistratura, si sono visti chiudere il conto corrente, pur in presenza di saldi attivi, trovandosi così impossibilitati a effettuare o ricevere pagamenti con gli usuali canali elettronici (bancomat, bonifico e via dicendo). Allo stesso tempo, ha sottolineato Bagnai, alla chiusura del conto corrente al cittadino verrebbe consegnato un assegno circolante che non solo per essere convertito in liquidità necessita di essere depositato in un conto corrente, ma soprattutto anche se riuscisse a farlo liquidare in contanti “il correntista si troverebbe nella paradossale situazione di non poter usufruire del proprio denaro per effetto della normativa sulla limitazione di contante”. Ovviamente non è in discussione l’iniziativa economica che è libera, ma questa “ci ricorda la Costituzione, non può svolgersi in modo da recare danno alla dignità umana”. E, in particolare, le infrastrutture elementari di pagamento, ossia i conti correnti bancari, “se pure esercitate in regime privatistico, assolvono a una finalità sociale che non può essere dimenticata”. D’altronde chiudere un conto corrente unilateralmente significa di fatto “privare una persona del diritto al lavoro, alla retribuzione, alla mobilità, al sostentamento, attenta alla sua dignità", dichiara Bagnai. Si chiede quindi con il disegno di legge che “i necessari presidi volti a scongiurare che l’accesso a un conto bancario sia presupposto di comportamenti delittuosi” siano abbinati “all’indispensabile garanzia nel mondo della moneta elettronica dell’uso di questa infrastruttura come in quello della moneta fisica era garantito l’accesso al circolante”.

Monday, September 16, 2024

I Savoia secondo Gustavo Moglia di Novaglio

Torre Fara , Generale FARA Chiavari GE

Ponte sullo Stretto quello più Cantierizzabile

Perché si farà il ponte sullo Stretto di Messina La prima fase del progetto di fattibilità dovrà essere sottoposta ad un successivo dibattito pubblico. Tra i fattori che portano la commissione a decretare "le profonde motivazioni" di fattibilità viene spiegato che: A livello di infrastrutture di trasporto, stradali e ferroviarie, il sistema di collegamento stabile "comporterebbe un corridoio multimodale passeggeri e merci, aumentando l'utilità complessiva degli investimenti già fatti e in corso di realizzazione dell'intero sistema di mobilità interessato, in primis il nuovo tunnel ferroviario del Brennero, che costituisce proprio sul corridoio Scandinavo-Mediterraneo la più grande opera in realizzazione in Europa". Un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina consentirebbe di realizzare una rete di collegamenti stradali e ferroviari interni al Mezzogiorno per aumentare la connettività interregionale, incrementando il mercato interno alla macroregione con rilevanti potenzialità di sviluppo di questa parte del Paese". Un collegamento stabile dello Stretto "consentirebbe anche di aumentare notevolmente la integrazione delle due città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che già oggi esprimono circa il 30% della domanda di attraversamenti dello Stretto. Un'unica area metropolitana integrata dello Stretto, con i suoi circa 800 mila abitanti, costituirebbe un acceleratore di sviluppo più che proporzionale alla dimensione demografica". Dall'analisi dei collegamenti realizzati con ponti e gallerie negli ultimi decenni risulta chiaramente che, fra le grandi isole del mondo senza un collegamento stabile e confrontabili con il caso italiano, la Sicilia ha il potenziale di collegamento in termini di rapporto fra abitanti e distanza dalla terraferma più alto, mentre esistono numerose isole che, pur possedendo un collegamento stabile, hanno potenziali di collegamento significativamente inferiori".

Sunday, September 15, 2024

Ponte di Sabbioncello

Ponte di Sabbioncello Localizzazione Stato Bandiera della Croazia Croazia Città Slivno e Stagno Attraversa Baia di Stagno Piccolo, mare Adriatico Coordinate 42°55′58″N 17°32′13″E Dati tecnici Tipo Ponte strallato Materiale acciaio, calcestruzzo armato Campate 10 Lunghezza 2 404 m Luce max. 285 m Larghezza 21 m Altezza 55 m Carreggiate 2 Corsie 4 Realizzazione Progettista Marjan Pipenbaher (Ponting & Pipenbaher Consulting Engineers) Costruzione 2007-luglio 2022 Inaugurazione 26 luglio 2022 Costruttore China Road and Bridge Corporation Intitolato a Sabbioncello Mappa di localizzazione MapWikimedia | © OpenStreetMap Modifica dati su Wikidata · Manuale Il ponte di Sabbioncello (in croato: Pelješki most) è un ponte strallato situato nella regione raguseo-narentana della Croazia meridionale. L'infrastruttura, che collega la località di Komarna con la penisola di Sabbioncello, mette in comunicazione l'estremitá meridionale della Croazia, inclusa Ragusa di Dalmazia (Dubrovnik), con il resto del paese, permettendo di evitare la striscia costiera di Neum (in Bosnia-Erzegovina) e i relativi valichi di frontiera. Il ponte è stato inaugurato nel luglio 2022.[1] Indice 1 Storia 2 Note 3 Voci correlate 4 Altri progetti 5 Collegamenti esterni Storia Carta della penisola di Sabbioncello, in cui si possono notare la posizione del ponte (linea rossa) e il porto bosniaco di Neum che divide la Croazia in due (i confini internazionali sono punteggiati). Quasi tutta la regione raguseo-narentana è separata dal resto della Croazia dalla striscia costiera di Neum, l'unico sbocco al mare della Bosnia ed Erzegovina. Il ponte consente di evitare lo sconfinamento in territorio bosniaco (precedentemente possibile solo grazie al traghetto tra le città croate di Trappano e Porto Tolero). Il progetto è stato avviato per la prima volta nel 2007 dalle autorità croate,[2] prima di essere interrotto nel 2012 a causa della crisi economica. Nel 2015, l'allora Primo ministro croato Zoran Milanović ne annunciò il rilancio. L'iniziativa ha suscitato la contrarietà delle autorità bosniache (sostanziata in una lettera del settembre 2017), che temevano che il ponte costituisse un ostacolo al passaggio di grandi navi da e verso il porto di Neum. Per venire incontro a tali perplessità, il ponte presenta un'altezza di 55 metri. Nel gennaio 2018, la presidente croata Kolinda Grabar-Kitarović ha riaffermato che il ponte è di grande importanza per la Croazia e non è diretto contro gli interessi della Bosnia ed Erzegovina. Nell'agosto dello stesso anno il primo ministro della Bosnia-Erzegovina Denis Zvizdić aveva chiesto di fermare il progetto e di risolvere prima la disputa sui confini tra i due Paesi[3]. A giugno 2017, la Commissione europea aveva annunciato il finanziamento all'85% del suo costo, pari a 357 su 420 milioni di euro[4]. Il contratto per la sua costruzione è stato firmato nell'aprile 2018 tra il governo croato e il consorzio cinese China Road and Bridge Corporation, che se lo è aggiudicato con l'offerta vincente di 2 miliardi di HRK.[5] Nel luglio 2021 è stata completata la parte strutturale.[6] Nel cantiere hanno lavorato 200 operai, di cui 155 cinesi e 50 croati. Il 26 luglio 2022, insieme al ponte, è stata inaugurata la tratta stradale tra gli svincoli di Duboka (inizio della nuova superstrada a nord) e Prapratno. Possibili soluzioni per lo Stretto di MESSINA.
Il punto non è essere contro o a favore, sostenuti da argomentazioni più o meno contaminate dall’ideologia. No. È una questione di principio o forse di dignità che spinge buona parte dei messinesi in primis, ma anche i siciliani e perché no meridionali in genere, a non credere che il Ponte sullo Stretto si faccia. Alla base c’è senz’altro quel pizzico di “gattopardiana” rassegnazione, ma sarebbe troppo superficiale e ingiusto rimanere fermi sul classico leitmotiv “tutto cambia affinché nulla cambi” per giustificare la riluttanza davanti ai recenti annunci del governo. Bisogna provare ad andare oltre nel ragionamento, senza addentrarci in considerazioni tecniche che spettano giustamente solo agli esperti. Perché evidentemente non basta neanche una inaspettata quanto perfetta congiuntura astrale, anzi politica, a rendere gli animi meno diffidenti. Strano, visto che è proprio il governo alla fine ad avere tutto in mano. Al netto di spaccature ormai croniche nel centrodestra, sul Ponte c’è assoluta sintonia tra Regione e Governo, c’è un sindaco Basile che lascia fare, ma soprattutto c’è un ministro delle Mobilità Sostenibili mai così entusiasta e determinato (anche a campagna elettorale finita) a costruire l’opera, facendone quasi una questione di principio. E proprio la figura di Matteo Salvini è quella che fa storcere più di tutti il naso, vuoi per le sue origini “nordiste”, vuoi per i suoi continui slogan più o meno credibili. Anche se, in una nazione che va al contrario, l’idea che uno dei più fedeli leghisti e del diktat “prima il nord” si trasformi nel Masaniello per lo sviluppo del Mezzogiorno, possiamo tranquillamente accettarla. Come possiamo accettare la resurrezione, da far impallidire Lazzaro, della Stretto di Messina Spa o il ritorno ciclico dell'eterno dibattito sull'attraversamento stabile con frenate e accelerazioni, conferme e smentite.

Saturday, September 14, 2024

Con la sentenza n. 1550/2013, il Consiglio di Stato ha riconosciuto le competenze professionali degli architetti in materia di progettazione di impianti collegati al fabbricato. È stato così accolto il ricorso dell’Ordine degli architetti di Roma contro l’Istituto superiore prevenzione e sicurezza del lavoro (Ispesl) riguardo le competenze in materia di impianti soggetti a omologazione […] Architetti vs Ingegneri sulla progettazione di impianti collegati al fabbricato Con la sentenza n. 1550/2013, il Consiglio di Stato ha riconosciuto le competenze professionali degli architetti in materia di progettazione di impianti collegati al fabbricato. È stato così accolto il ricorso dell’Ordine degli architetti di Roma contro l’Istituto superiore prevenzione e sicurezza del lavoro (Ispesl) riguardo le competenze in materia di impianti soggetti a omologazione Ispesl. Nel dettaglio, l’Ordine capitolino aveva impugnato il provvedimento con cui l’Ispesl negava agli architetti la possibilità di progettare impianti di riscaldamento accessori all’edificio, sostenendo che questo dovesse essere compito di un ingegnere. Ma il parere dei giudici di Palazzo Spada è risultata differente, stabilendo che nella competenza professionale degli architetti rientrano tutte le “opere di edilizia civile”, concetto da intendersi come “esteso oltre gli ambiti più specificamente strutturali, fino a ricomprendere l’intero complesso degli impianti tecnologici a corredo del fabbricato e, quindi, non solo gli impianti idraulici ma anche quelli di riscaldamento compresi nell’edificazione”. Per formulare la sentenza i giudici fanno riferimento, in particolare, all’articolo 52 del regio decreto n. 2357/1925 che recita: “formano oggetto tanto della professione di ingegnere quanto di quella di architetto le opere di edilizia civile, nonché i rilievi geometrici e le operazioni di estimo ad esse relative”.
Le competenze degli architetti nella progettazione di impianti e nel fotovoltaico L'Ordine degli Architetti di Milano ha inviato un quesito al Consiglio Nazionale, chiedendo chiarimenti sulle competenze professionali degli architetti in materia di progettazione di impianti, e in particolare di impianti fotovoltaici integrati. La risposta non è immediata ma c'era da aspettarselo. Le competenze degli architetti in materia impiantistica sono state infatti oggetto di tante sentenze non sempre concordi e per trovare risposta bisogna risalire al Regio decreto del 1925 (n.2537). La conclusione, però, è positiva: secondo il CNAPPC l'architetto è competente per gli impianti elettrici ed ha la formazione giusta per affrontare e risolvere, positivamente, la progettazione del fotovoltaico integrato negli edifici. Il Regolamento in materia di attività di installazione di impianti all'interno di edifici (DM 37/2008) riserva la competenza per la loro progettazione in maniera generica ai professionisti iscritti ad albi professionali, secondo le specifiche competenze tecniche. Competenze mai delineate in maniera esauriente dalla legge. Per cui bisogna far riferimento al Regio Decreto del lontano 1925, secondo cui «formano oggetto tanto della professione di ingegnere quanto di quella di architetto le opere di edilizia civile, nonché i rilievi geometrici e le operazioni di estimo ad esse relative».

John Kennedy

GENIO RURALE