Monday, October 27, 2025

Legionella in Condominio

Responsabilità dell'amministratore e normative Anche se la normativa italiana non obbliga l’amministratore a effettuare controlli regolari per la Legionella nei condomini, il Decreto legislativo n. 31/2001 stabilisce che chiunque gestisca un edificio dove viene fornita acqua potabile al pubblico deve assicurare la salubrità dell’acqua. Questo significa che l’amministratore ha la responsabilità di monitorare lo stato dell’impianto idrico condominiale, verificando che non ci siano situazioni che favoriscano la proliferazione di batteri come la Legionella. Condizioni che includono una temperatura dell'acqua compresa tra i 25°C e i 45°C, stagnazione dell’acqua, tubature vecchie, incrostazioni, sedimenti e la presenza di amebe e alghe, che alimentano il batterio. I punti più critici in un condominio sono le tubature vecchie, i tratti d’impianto meno utilizzati o stagnanti, dove calcare e biofilm favoriscono la crescita delle colonie batteriche. L’amministratore, quindi, deve monitorare e manutenere regolarmente gli impianti idrici, verificare che l’acqua distribuita nell’edificio sia priva di contaminanti e batteri nocivi, anche se la Legionella non compromette la potabilità dell'acqua stessa Il pericolo Legionella nei condomini è una questione di primaria importanza per garantire la salute pubblica. Un problema che non va sottovalutato, soprattutto da chi gestisce l’edificio, cioè l’amministratore. Vediamo dunque quali sono i suoi compiti in fatto di prevenzione, corretta gestione degli impianti idrici condominiali e come deve agire in caso di contaminazione. Malattia e trattamento La legionellosi, o malattia dei legionari, provocata dal batterio Legionella pneumophila, si manifesta con sintomi simili a quelli di un'influenza: febbre alta, dolori muscolari, brividi, mal di testa e confusione. Altri sintomi comuni includono nausea, diarrea, dolori addominali e tosse. In alcuni casi possono presentarsi anche dolori articolari. Fortunatamente, se diagnosticata per tempo, la malattia può essere trattata efficacemente con antibiotici specifici, che agiscono sul batterio responsabile della polmonite da Legionella. Il batterio prolifera naturalmente in ambienti acquatici come laghi, fiumi o sorgenti, ma può facilmente trovare condizioni favorevoli anche negli impianti idrici di strutture artificiali, come i condomini, oltre che negli impianti di aria condizionata. Una volta introdotta nell’impianto, la Legionella può diffondersi tramite aerosol prodotti da rubinetti, docce o fontane, mettendo a rischio la salute degli abitanti. Responsabilità dell'amministratore e normative Anche se la normativa italiana non obbliga l’amministratore a effettuare controlli regolari per la Legionella nei condomini, il Decreto legislativo n. 31/2001 stabilisce che chiunque gestisca un edificio dove viene fornita acqua potabile al pubblico deve assicurare la salubrità dell’acqua. Questo significa che l’amministratore ha la responsabilità di monitorare lo stato dell’impianto idrico condominiale, verificando che non ci siano situazioni che favoriscano la proliferazione di batteri come la Legionella. Condizioni che includono una temperatura dell'acqua compresa tra i 25°C e i 45°C, stagnazione dell’acqua, tubature vecchie, incrostazioni, sedimenti e la presenza di amebe e alghe, che alimentano il batterio. I punti più critici in un condominio sono le tubature vecchie, i tratti d’impianto meno utilizzati o stagnanti, dove calcare e biofilm favoriscono la crescita delle colonie batteriche. L’amministratore, quindi, deve monitorare e manutenere regolarmente gli impianti idrici, verificare che l’acqua distribuita nell’edificio sia priva di contaminanti e batteri nocivi, anche se la Legionella non compromette la potabilità dell'acqua stessa.
Quali sanzioni Se l'amministratore omette di adottare misure preventive o di intervenire in presenza di un rischio accertato di Legionella, può incorrere in sanzioni amministrative che vanno da 5.000 a oltre 60.000 euro. Se però l’acqua risulta contaminata nonostante i controlli adeguati e le manutenzioni, l’amministratore non è responsabile penalmente o civilmente, poiché l’inquinamento potrebbe provenire dal fornitore dell’acqua. Prevenzione e manutenzione Anche se, come detto, non c’è un obbligo legale stringente, è sempre consigliabile che l’amministratore adotti misure preventive per ridurre il rischio di contaminazione. Queste azioni includono la manutenzione regolare dell’impianto idrico, con particolare attenzione ai punti in cui l’acqua può ristagnare, e la pulizia periodica di cisterne, serbatoi e boiler. Verificare la temperatura dell’acqua e sostituire tubature vecchie o deteriorate sono altre azioni utili per prevenire la crescita del batterio. Interventi in caso di contaminazione Se viene riscontrata la presenza di Legionella nell’impianto, l’amministratore deve agire tempestivamente. Di solito è consigliabile rivolgersi a esperti specializzati nella gestione e bonifica degli impianti idrici. Un protocollo di intervento tipico prevede il prelievo di campioni d’acqua, l’analisi microbiologica, interventi di disinfezione e, infine, il rilascio di certificati che attestino l’avvenuta bonifica e conformità dell’impianto alle normative. Documento di Valutazione del Rischio Per i condomini dotati di impianti idro-sanitari centralizzati, le Linee Guida Nazionali richiedono che l’amministratore rediga un Documento di Valutazione del Rischio Legionella. La Presidenza di J@TCompany

Sunday, October 19, 2025

Battaglia di Culloden

Culloden Moor è un luogo in Scozia famoso per la battaglia di Culloden, che si è svolta il 16 aprile 1746. Questa battaglia è stata l'ultima battaglia campale combattuta in Gran Bretagna e segnò la sconfitta definitiva dei Giacobiti guidati da Carlo Edoardo Stuart contro le forze governative. Oggi, il sito è un importante memoriale e una destinazione turistica con un centro visitatori che illustra la storia del conflitto e le sue conseguenze, tra cui la soppressione della cultura gaelica.

Carlo Edoardo Stuart

Figlio maggiore di Giacomo (Francesco) Edoardo (detto il Vecchio Pretendente) nato a Roma il 31 dicembre 1720, ivi morto il 31 gennaio 1788. Prese parte nel 1734 all'assedio di Gaeta. Su di lui erano rivolte le speranze dei giacobiti inglesi, disgustati della condotta di Giacomo Edoardo. Il 9 gennaio 1744, approfittando della guerra di successione austriaca, lasciò Roma, recando un proclama del padre che lo nominava reggente. Ottenne navi e soldati dalla Francia a cui interessava di rimettere sul trono gli Stuart, ma la spedizione, che salpò da Dunkirk nel febbraio (1744), dové tornare indietro a causa di una tempesta incontrata vicino alle coste inglesi. Il principe si rifugiò a Parigi, ma la sconfitta toccata agl'Inglesi a Fontenoy lo indusse a ritentare l'impresa. Sbarcato a Moidart, nella contea di Inverness (Scozia), con un seguito di sole 7 persone, radunò un esercito di 1600 uomini, e il 20 agosto incominciò la marcia verso sud. Il 17 settembre entrò a Edimburgo, e ben presto, sconfitto il generale inglese sir John Cope a Preston Pans, ebbe tutta la Scozia in suo potere. Giorgio II si vide minacciato sul trono: ma sarebbe stato necessario approfittare del momento favorevole e compiere una rapida azione. Invece, costretto a sostare a Edimburgo, il principe, quando riprese la marcia il i° novembre, dovette accorgersi che le forze inglesi si erano ormai organizzate per la resistenza. Ciò nonostante occupò Carlisle (17 novembre), Manchester e Derby. Ma ben presto venne a trovarsi in difficili condizioni. Il 6 dicembre dové iniziare la ritirata verso la Scozia. Riuscitogli vano il tentativo di conquistare il castello di Stirling, tentò di sorprendere le forze del duca di Cumberland a Nairn,
ma fu completamente sconfitto a Culloden Moor (16 aprile 1746). Il principe andò errando per varî mesi, finché nel settembre riuscì a riparare in Francia. A Parigi fu cordialmente accolto da Luigi XV, ma in seguito al trattato di Aquisgrana dové abbandonare la Francia nel 1748. Morto nel 1766 Giacomo Edoardo, Carlo tornò a Roma sperando di essere riconosciuto come re titolare d'Inghilterra da Benedetto XIV. Ma rimase deluso. Nel 1772 aveva sposato Luisa di Stolberg (la contessa di Albany, amata dall'Alfieri), dalla quale ben presto si separò. Le relazioni di questa con l'Alfieri condussero a una separazione definitiva dei coniugi.