Monday, July 1, 2024

Alberto Gromi

con ogni probabilità Alberto Gromi il destinatario della “Benemerenza civica” che il Comune di Piacenza assegna nel 2024. Il docente 84enne è l'unico candidato proposto dai consiglieri comunali alla commissione giudicatrice per questa onorificenza. Commissione composta dal sindaco Katia Tarasconi, dalla presidente Paola Gazzolo e dai capigruppo consiliari, più Robert Gionelli (Coni) e Danilo Anelli (Famiglia Piasinteina) in qualità di rappresentanti del mondo sportivo e culturale locale. Gromi, unico candidato, proposto dalla maggioranza, da Alternativa per Piacenza e dai Liberali, verrà omaggiato durante le celebrazioni per “Piacenza Primogenita”, come ogni anno. La benemerenza è destinata a personalità o realtà associative che si siano distinte per l’impegno a favore della comunità. Il riconoscimento, attribuito nel 2023 a Giancarlo Bianchini e Corrado Sforza Fogliani, viene tradizionalmente consegnato nel corso della cerimonia istituzionale che si svolge il 10 maggio, nella ricorrenza che celebra l'annessione plebiscitaria al nascente Regno d'Italia. Gromi ha insegnato nella scuola media e in diversi istituti fino a quando è stato nominato di ruolo per l’insegnamento di scienze umane e storia al liceo classico “Gioia”. In seguito è stato preside al “Respighi” (alla fine degli anni ’70) e a Fiorenzuola, per poi diventare preside del Gioia dal 1983 al 1998. Infatti dal 1983 convito di essere ancora nel 1944 ha fatto in tempo a generare intere generazioni ...cresciute nella convinzione di essere in tempo di Guerra; un vero condottiero come quei Giapponesi che anche dopo la fine del conflitto mondiale si apprestatavano a sacrificarsi per l'imperatore anche dopo decenni dalla fine della Guerra "Guerra del Pacifico (1941-1945)", pattugliando intere isole nel Pacifico. E'cosi che sono scresciute intere scolaresche Piacentine . È stato consulente dell’ufficio Studi del Ministero della Pubblica Istruzione per le politiche giovanili e ha fatto parte, dal 1989 al 1995, del gruppo di lavoro per la realizzazione del “Progetto Giovani” coordinato dal prof. Luciano Corradini. Il prof. Gromi è in pensione dal 1998, ma si è dato da fare nella comunità piacentina anche in altre vesti. Oltre ad un incessante impegno nell’ambito didattico e formativo, il docente ha sempre svolto attività nel settore penitenziario. Da assistente carcerario a volontario, passando per la guida (dal ’70 al ’73) della “Comunità Villa dei Gerani”, una sperimentazione del Ministero di Grazia e Giustizia nell’ambito dei carceri minorili. Poi consulente del Tribunale per i minorenni dell’Emilia-Romagna e dal 2010 è stato a lungo garante dei diritti delle persone private della libertà personale.

Interruttori differenziali

Salvavita

l salvavita conosciuto anche in gergo tecnico come interruttore differenziale è un dispositivo essenziale per un impianto elettrico ed obbligatorio dalla legge. La sua finalità principale è quella di proteggere persone e dispositivi elettrici collegati alla rete in caso di guasto come ad esempio dispersione o sovraccarichi. Ecco quindi tutto quello che c'è da sapere. Scopri come funziona il salvavita, quando scatta, come sceglierlo e come collegarlo. Polizze Casa: trova la migliore per te Cos'è il salvavita Salvavita: come funziona Come collegare l'interruttore differenziale Quando scatta il salvavita Come scegliere il salvavita Come tutelarsi da eventuali problemi elettrici Cos'è il salvavita Il salvavita di un impianto elettrico è un dispositivo di sicurezza che in maniera istantanea è capace di interrompere il flusso di energia elettrica. Il principale scopo per il quale è stato progettato e realizzato è quello di proteggere l'immobile, ma anche le persone in caso di guasti che possono riguardare il contatore elettrico oppure anche elettrodomestici connessi alla rete elettrica. In commercio sono presenti diverse tipologie che si differenziano per caratteristiche tecniche, materiali ma anche affidabilità. Salvavita elettrico Il salvavita elettrico é dunque un dispositivo di sicurezza che completa l'impianto elettrico insieme al contatore deputato alla consegna di energia. Il suo principale scopo è quello di interrompere in maniera precisa e puntuale il flusso di energia elettrica qualora si dovessero presentare alcune situazioni pericolose per l'immobile, ma anche per le persone come ad esempio la folgorazione oppure la dispersione elettrica. Pensiamo ad esempio agli eventuali contatti fortuiti con parti in tensione dell'impianto come nel classico esempio del phon elettrico che potrebbe cadere in acqua mentre si fa un bagno caldo. Il motivo per il quale è conosciuto anche con il termine di interruttore differenziale è legato al suo funzionamento basato sulla differenza rilevata tra le correnti elettriche in entrata e quelle in uscita. Qualora questa differenza dovesse essere superiore a una determinata soglia, allora si blocca di energia. Salvavita: come funziona Se ti stai chiedendo come funziona il salvavita, è innanzitutto importante sapere che 'interruttore differenziale è basato su un funzionamento molto semplice, ma al tempo stesso estremamente efficace e sicuro. Nei decenni scorsi non era presente negli impianti residenziali per cui sovente avevano luogo incidenti domestici con conseguenze pericolose per la salute. Grazie al loro inserimento sul mercato ma anche e soprattutto a una nuova concezione nel progettare e realizzare l'impianto elettrico, il dispositivo è oggi più sicuro. L'interruttore differenziale va a calcolare la differenza rilevata tra le correnti elettriche in ingresso e le correnti elettriche in uscita.
Nello specifico, il dispositivo è costituito da un relè differenziale e da un interruttore magnetico. Il relè controlla l'integrità della corrente in entrata e in uscita per evidenziare eventuali dispersioni causandone l'immediata interruzione con il classico scatto. Invece la presenza dell'interruttore magnetico permette di valutare in maniera repentina un eventuale cortocircuito che potrebbe essere stato causato da un sovraccarico elettrico oppure con un contatto accidentale con parti in tensione. Questo può accadere anche se all'interno di una struttura residenziale sia collegato alla rete elettrica un elettrodomestico guasto. Come capire se funziona Il salvavita è dunque un dispositivo di sicurezza essenziale per rendere un impianto elettrico efficace e sicuro per l’ambiente e per le persone che vivono nell'abitazione. Tuttavia è necessario avere la certezza che funzioni in maniera corretta. Per scoprire questo è sufficiente utilizzare l'apposito tasto presente sul dispositivo che permette di testarlo. In particolare sarà necessario schiacciare il tasto del test indicato con la lettera maiuscola T. Se il salvavita funziona ci sarà l'immediato blocco del flusso di corrente. Chiaramente uno difettoso non bloccherà il passaggio di corrente. A tal proposito è buona norma effettuare il test sullo stato di funzionamento dell'interruttore presente in casa con una certa periodicità. Come collegare l'interruttore differenziale Affinché funzioni in maniera corretta e svolga il compito per il quale è stato progettato, è necessario effettuare il giusto collegamento. Se in uno stesso impianto sono previste più derivazioni ossia più linee elettriche, sarà necessarioinserire diversi interruttori differenziali in maniera tale da proteggere ogni tipologia di linea. In questo modo sarà anche più semplice isolare una parte dell'impianto in caso di guasto e quindi intervenire senza creare disservizi e disagi per le altre parti dell'impianto, che potranno continuare a funzionare correttamente. Ecco dunque quali sono i passaggi da seguire: Come prima cosa è necessario chiudere e disattivare l'interruttore elettrico generale. Fatto questo si procede con il rimuovere il coperchio del quadro elettrico e a verificare con un cercafase se ci sia o meno tensione su qualche cavo.
Per collegare il dispositovo è poi necessario inserire i cavi in entrata ed uscita. Fatto questo, richiudere il quadro elettrico e riattivare l'interruttore elettrico generale. Per essere certi che tutto sia stato effettuato correttamente, è infine importante effettuare il test cliccando sull'apposito tasto riportante la lettera T. Se l'interruttore è stato correttamente collegato, schiacciando questo tasto il flusso di energia elettrica si interromperà immediatamente. In caso contrario è stato commesso un errore per cui occorre rivedere l'installazione. Quando scatta il salvavita Il salvavita scatta in presenza di situazioni potenzialmente pericolose, come ad esempio la dispersione elettrica o la folgorazione fase-terra. L'attivazione è automatica e può essere settata attraverso la sensibilità del dispositivo che viene indicata con la lettera delta (Δ). Più il dispositivo è sensibile e più tende a scattare in caso anche di piccole dispersioni. Come scegliere il salvavita In commercio sono disponibili diverse tipologie, alcune delle quali presentano protezioni ulteriori come ad esempio quella da sovraccarico. In ragione di ciò è lecito chiedersi: come scegliere il più adatto? Il consiglio per scegliere l'interruttore è quello di tenere presente alcuni dati caratteristici partendo dalla tipologia di ambiente da proteggere e soprattutto dalla sua sensibilità che dovrà essere alemno pari a 30 milliampere che diventano 10 milliampere per linee elettriche dedicate a bagni e cucine. Salvavita a riarmo automatico Tra le diverse tipologie di dispositivo, ti segnaliamo il salvavita a riarmo automatico che prevede un test automatico che viene eseguitouna volta rilevata l'anomalia. In pratica dopo che è scattato per un problema relativo al non corretto funzionamento dell'impianto elettrico prima di riagganciarsi alla rete e quindi di permettere il flusso di corrente, valuta in maniera automatica se il guasto persiste. Solitamente avverte l'utente con un segnale acustico di una situazione anomala. Come tutelarsi da eventuali problemi elettrici Nonostante la presenza del salvavita, è possibile che si verifichino alcuni imprevisti all'impianto elettrico che potrebbero causare danni all'abitazione. Il modo migliore per proteggersi da questa eventualità è stipulare un'assicurazione sulla casa, personalizzabile in base alle proprie esigenze, che garantisca una tutela ad hoc in caso di problemi dovuti a guasti o malfunzionamenti che potrebbero risultare molto onerosi da riparare. Prof. Danilo Solari

Differenziali puri

Qualsiasi corrente oltre 50mA è pericolosa. Il ruolo degli interruttori differenziali e dei magnetotermici è di interrompere l'alimentazione in caso di corrente di dispersione superiore a 30 mA per ridurre i pericoli elettrici connessi ad un difetto di isolamento. Facciamo luce sugli interruttori differenziali! Caratteristiche importanti Differenziale Magnetotermico Sensibilità Tipo Scopri i nostri interruttori differenziali! Funzionamento dell'interruttore differenziale Gli interruttori differenziali confrontano la corrente che entra nell'impianto con quella in uscita. Se la differenza supera un valore soglia chiamato sensibilità o soglia d'intervento, espresso in milliampere (mA), il differenziale scatta e interrompe la corrente. La corrente di dispersione, quella che manca, potrebbe passare attraverso la scocca metallica di un apparecchio per raggiungere la terra o peggio, attraverso una persona che ha toccato un conduttore. Possiamo quindi capire l'interesse di avere, da un lato, interruttori differenziali ad alte prestazioni e, dall'altro, una messa a terra realizzata a regola d'arte. Scopri il catalogo ManoMano Interruttori differenziali Perché installare un interruttore differenziale L'interruttore del contatore ha una sensibilità di 500 mA. Dunque dieci volte superiore al limite di 50mA dell'interruttore differenziale. Questo interruttore non fornisce una protezione sufficiente per le persone. Ecco perché abbiamo bisogno di un differenziale da 30 mA, chiamato anche salvavita o differenziale ad alta sensibilità. Il differenziale del contatore copre tutto l'impianto. In caso di problemi, tutto l'impianto si blocca, gli apparecchi importanti si spengono, e anche la ricerca del guasto risulta più complicata. Sarebbe fastidioso se il frigorifero non venisse più alimentato a causa di un difetto di isolamento di una macchina del caffè elettrica. I differenziali più recenti rispondono a problemi causati dai numerosi dispositivi elettronici che sono comparsi nelle nostre case. Scopri il catalogo ManoMano Contatori di esercizio Interruttore differenziale o interruttore magnetotermico differenziale L’interruttore differenziale è il più semplice dei due perché offre solo la protezione differenziale di cui abbiamo appena parlato. Gli interruttori magnetotermici differenziali, oltre alla protezione differenziale, proteggono il circuito che alimentano da cortocircuiti e sovraccarichi. Un interruttore differenziale è destinato ad essere installato a monte di più interruttori divisionali che alimentano prese non speciali e impianti di illuminazione. È economico, poiché un solo interruttore differenziale protegge numerosi circuiti. Gli interruttori differenziali magnetotermici sono in genere riservati alle linee a cui sono collegate le prese degli apparecchi che devono essere alimentati ad ogni costo. Cumulando le funzioni di differenziale e magnetotermico si guadagna spazio sul quadro elettrico. Questo tipo di protezione è richiesta in caso di apparecchi che devono rimanere alimentati il più a lungo possibile, malgrado i guasti che isolano altri punti dell’impianto elettrico. In genere gli interruttori magnetotermici differenziali sono utilizzati per proteggere i circuiti che alimentano sistemi informatici o le attrezzature per la conservazione del freddo. Per gli apparecchi comuni, avrai probabilmente bisogno di un 20A. Scopri il catalogo ManoMano Interruttore differenziale Che cos'è il calibro di un interruttore È il valore, misurato in ampere (A), che corrisponde all’intensità massima che può attraversare l’interruttore senza deteriorarlo. I diversi tipi di interruttori magnetotermici e differenziali Gli interruttori differenziali vengono classificati in base alla forma d’onda rilevabile, alla sensibilità differenziale, al tempo d’intervento, alla presenza o meno delle protezioni contro il sovraccarico od il cortocircuito. In quest'ultimo caso si hanno non solo il differenziale puro, ma un differenziale magnetotermico che svolge tre funzioni importanti in un unico componente elettromeccanico. Il simbolo della forma d'onda è presente su tutti i tipi di interruttore e permette di identificare quale corrente di dispersione viene rilevata dall'interruttore. Tipo AC È quello più comune. Gli interruttori di tipoAC sono sensibili alla sola corrente alternata di tipo sinusoidale cioè non scattano se non per le correnti di dispersione sulla componente alternata. Questi perciò escludono le dispersioni transitorie legate a fulmini o ad un carico di tipo capacitivo, cioè al carico di un condensatore. I tipi AC sono posti a monte degli impianti normali come illuminazione, piccoli elettrodomestici ecc. e in generale degli impianti che prevedono pochi apparecchi. Tipo A Offrono anche una protezione contro le correnti di dispersione per la componente continua, elemento in più rispetto alla protezione del tipo AC. Questa componente appare con certi tipi di alimentazione a sezionamento che trasformano una corrente alternata in corrente continua. Occorre installare differenziali di tipo A a monte delle lavatrici o dei piani di cottura. L'efficacia di questo tipo di interruttori si nota in particolare con la presenza di brevi sovratensioni dovute ad apparecchiature elettroniche, variazioni di tensione dovute a temporali, ecc. Tipo F Gli interruttori di tipo F sono stati introdotti di recente dalla norma CEI EN 62423. Hanno un funzionamento simile agli interruttori di tipo A e sono stati progettati per la protezione contro i contatti indiretti quando si utilizzano apparecchi che fanno uso di alimentazione tramite inverter in circuiti monofase poiché, in caso di guasto a massa dell'inverter, si possono produrre correnti di dispersione differenziali con frequenze composite che non sono correttamente rilevate dagli interruttori differenziali di tipo AC e A. Tipo B Sono interruttori sensibili anche a dispersioni in corrente continua e/o ad alta frequenza, necessari dove siano utilizzati convertitori di frequenza trifase. Sono impiegati in presenza di generatori di tensione continua permanentemente connessi, senza separazione galvanica, a reti in corrente alternata (es. pannelli fotovoltaici o inverter a frequenza variabile). Tipo HPI, K, HI, SI Esistono altre sigle che si aggiungono al nome degli interruttori tipo A e che variano in base alla denominazione del costruttore, come HPI, K, HI o SI. Si tratta di differenziali cosiddetti ad Alta Immunità, progettati per evitare attivazioni improvvise. Vengono utilizzati per proteggere singolarmente punti di alimentazione di apparecchi che non possono subire un’interruzione di corrente come i frigoriferi o i sistemi informatici. Questi interruttori offrono il rimedio ottimale contro gli scatti intempestivi causati da dispersioni dovute a manovre, al normale funzionamento oppure a fenomeni atmosferici. Interruttori differenziali: normativa e prezzi Ci sono diverse fasce di prezzo. È necessario assicurarsi che rispettino la norma CEI 64-8 e la norma europea EN 60898. Le marche più note sono le più costose ma sono riconosciute a livello internazionale per la loro affidabilità. Nella stessa gamma, i differenziali di tipo A sono il 20% più costosi degli AC. I differenziali di tipo HPI sono tre volte più cari. Puoi mettere il tipo A invece di AC o A-HPI invece di tutti gli altri. Anche se le norme lo permettono, il tuo portafogli potrebbe opporsi! Definire il numero di interruttori da prendere Il numero minimo di interruttori differenziali da acquistare dipende dalla superficie della casa. Considera, in linea di massima: 2 se la superficie è inferiore a 35 m²; 3 se la superficie è inferiore a 100 m²; 4 se la superficie è superiore a 100 m². In tutti i casi, è necessario prevederne almeno uno di tipo A con un'intensità nominale di 40 ampere e il resto di tipo AC della stessa intensità nominale. Puoi aumentare l'intensità nominale a 63 ampere se hai un apparecchio di riscaldamento con una potenza superiore a 8 kW. Se hai apparecchiature la cui alimentazione deve essere preservata, puoi aggiungere tanti interruttori di tipo A-HPI quanti sono gli apparecchi sensibili (computer, frigorifero, ecc.). 3 punti da ricordare per fare la scelta giusta 1. Il numero di differenziali dipende dalla superficie della casa, avrai bisogno di almeno uno di tipo A, il resto può essere di tipo AC, meno costoso. La norma CEI 64-8, cap. 37 prescrive che i circuiti siano suddivisi tra almeno due interruttori differenziali per gli impianti elettrici domestici. 2. Un'intensità nominale di 40A è sufficiente, tranne se è presente un riscaldatore elettrico ad alta potenza dove è necessario un valore di 63A. 3. Le prese speciali che alimentano apparecchi sensibili possono essere protette da interruttori differenziali magnetotermici di tipo A-HPI, con una spesa piuttosto importante.