Saturday, May 14, 2022

Rete

E’ passato un anno da quando ho scritto un mio primo articolo sulla situazione digitale in Italia, da allora sono cambiate tantissime cose nel campo della tecnologia e soprattutto in quello delle reti di telecomunicazioni, di fatti il focus di quell’articolo era proprio quello, le reti per la banda ultra larga (o VDSL). Per questo voglio fare un bel recap e darvi nuove informazioni sullo stato della rete internet nel nostro paese, forse sarò un pò troppo tecnico e se siete a corto di riferimenti di questo tipo troverete molto utile il glossario che vi ho preparato. La copertura della banda ultra larga o BUL in Italia negli ultimi anni sta crescendo giorno dopo giorno a ritmi sostenuti, certo, i problemi ci sono specialmente con la burocrazia, ma si procede abbastanza spediti, in tutte le regioni ormai. La rete telefonica e telematica che oggi ci permette l’accesso a Internet risulta vecchia, poco aggiornata e non in linea con i principali paesi del mondo e spesso non permette l’accesso a contenuti di ultima generazione, video in HD alta definizione, streaming, impedisce la o ostacola la comunicazione tra le istituzioni e i cittadini privati, oppure gli scambi culturali e digitali con il resto del mondo, tutta una serie di opportunità che devono essere fruite anche dai cittadini italiani, ed è quindi necessario fare qualcosa. Il Governo Italiano presieduto nel 2015 da Matteo Renzi ha deciso di avviare il progetto dell’Agenda Digitale e della Banda Ultra Larga per l’Italia. Come dettato dall’Agenda Digitale Europea (partita la prima volta nel 2010) lo Stato ha avviato tutte le procedure e le misure necessarie affinchè si procedesse con una prima fase di consultazione con gli enti pubblici (2015), poi con una fase di progettazione dei vari piani (2015-2016) e infine con i lavori veri e propri per la realizzazione della nuova rete di telecomunicazioni in fibra ottica (2016-2020), vedremo nel dettagli tutte queste fasi. Gli obbiettivi e gli investimenti statali verso il 2020 L’obbiettivo è quello di arrivare al 2020 garantendo a tutta la popolazione Europea, nel nostro caso Italiana, di arrivare ad avere una connessione ad Internet nella propria abitazione con una velocità di navigazione pari ad almeno 30 Megabit per secondo, mentre per l’85% di essa una connessione di 100 Megabit. Banda Ultra Larga Italia Per consentire questa diffusione della banda ultra larga inizialmente lo Stato aveva pensato ad un investimento di 12 MLD complessivi, per un mix tra interventi statali e privati, attualmente da parte pubblica si stanno investendo 5 miliardi di euro (3,5 miliardi dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, 1,8 miliardi da programmi regionali e 230 milioni dal Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività). Bisogna ricordare che secondo la Commissione Europea sarebbero necessari almeno 270 miliardi di euro per coprire tutti gli obbiettivi a livello comunitario. Il progetto sin dalle sue fasi iniziali prevedeva l’intervento di tanti soggetti e attori, in primis lo Stato, non direttamente ovviamente, attraverso una sua società che avrete già sentito nominare, Infratel. Tutto il territorio nazionale necessità di interventi strutturali urgenti che non sono mai stati fatti negli anni passati, e i governi che si sono succeduti hanno lasciato correre. I privati non sono mai stati fermi da questo punto di vista ma non hanno mai garantito tutti e sono relativamente molto indietro, da questo punto di vista per esempio la privatizzazione di Telecom Italia, mal gestita nei primi anni 2000, non ha sicuramente giovato. Per cui quando entrano in gioco i diritti ed un bene primario come quello di Internet (già riconosciuto tale in moltissimi stati) che devono essere suddivisi equamente e senza distinzioni tra tutta la popolazione deve entrare per forza in gioco la politica e lo Stato a tutelare gli interessi, per questo è nata Infratel, società in house del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo Economico, creata proprio con il compito di garantire e sviluppare le telecomunicazioni di ultime generazione nel paese e che questo scopo venga raggiunto in tutto il territorio nazionale equamente. La stessa società negli anni passati ha garantito alla quasi totalità del territorio italiano (96,9 %) l’accesso alla Banda Larga (2-20 Megabit al secondo), la classica ADSL portando insieme agli operatori privati la fibra ottica nelle centrali telefoniche. Una piccola curiosità, un piano simile, con il nome di “Progetto Socrate” sarebbe già dovuto partire alla fine degli anni 90 quando Telecom era ancora statale ma dopo una breve sperimentazione e dopo l’avvento dell’ADSL su scala globale si ritenne che il rame era ancora la migliore via per la rete nazionale, economico e già presente sul territorio, la fibra venne accantonata, erroneamente. Infratel come “operatore” pubblico Come già detto in precedenza lo Stato nel progetto ha considerato un mix di operatori privati e pubblici, ma opera anche direttamente attraverso Infratel, chi è e quali azioni amministrative, tecniche e infrastrutturali mette in campo? Infratel dal lato amministrativo gestisce i fondi che abbiamo citato prima, vengono destinati dal Ministero a questo tipo di lavori, con il piano attualmente in atto per la Banda Ultra Larga però la società ha assunto un ruolo più importante e di primaria importanza, supervisionando i lavori stessi, collaborando con propri funzionari (anche tecnici) insieme agli enti e le istituzioni locali per il raggiungimento degli obbiettivi. La Rete in Italia ed in EuropaSu questi obbiettivi Infratel ci da alcuni dati sulle coperture della Banda Larga e della Banda Ultra Larga con un confronto tra Italia ed Europa. Possiamo analizzare anche questi dati nel sito ufficiale Italiano del Governo dedicato al progetto della Banda Ultra Larga o Reti NGA (Next Generation Access) , possiamo vedere i risultati di copertura stilati secondo le consultazioni per gli anni prossimi e per ogni singolo comune, possiamo trovare anche tutte le informazioni sul piano strategico. Dal lato tecnico la società pubblica ha stabilito tre diversi criteri da utilizzare per le infrastrutture e secondo questi ultimi verranno utilizzati diversi approcci per la copertura in base alle aree coinvolte: Reti cablate in fibra ottica (FTTx) Reti cablate dedicate Reti Wireless per le zone scarsamente popolate Secondo le linee guida della Commissione Europea e durante la fase di consultazione con gli enti pubblici e gli operatori privati, Infratel ha adottato metodi di suddisivione delle aree coinvolte nel progetto, sono nate così le aree bianche, grigie, nere e i cluster, questo inquadramento voluto dalla Commissione Europea in merito all’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato, può sembrare bizzarra ma è molto utile per inviduare le zone del territorio Italiano che: Nelle aree grigie e nere: sono le zone in cui gli operatori privati e provider di rete hanno pianificato interventi (entro i prossimi 3 anni) o sono già intervenuti colmando le lacune, per esempio facendo un accordo singolo con il comune per coprire una determinata città in fibra ottica, spesso popolosa. Nelle aree bianche: sono le cd. zone “a fallimento di mercato” in cui nessun operatore e provider di rete privato ha intenzione di investire i propri soldi, ed è quindi la più svantaggiata, la definizione testuale fornita dalla Commissione europea infatti è questa: “aree attualmente sprovviste di reti di questo tipo (NGA ndr.) e nelle quali è improbabile che, nei prossimi tre anni, investitori privati provvederanno a svilupparle”. Oltre a questa suddivisione operata anche al livello Europeo Infratel con il Piano Nazionale per la Banda Ultra Larga del 2015 ha adottato anche la suddivisione per cluster, A, B, C e D. Cluster A: Aree nere Cluster B: Aree grigie Cluster C: Aree bianche, in cui è prevedibile o previsto un investimento dei privati solo a fronte della concessione di contributi Cluster D: aree bianche, nelle quali non vi sono le condizioni per investimenti privati neanche a fronte della concessione di incentivi Dopo le consultazioni del 2015 Infratel ha pubblicato l’elenco dei comuni suddivisi per le categorie che ho appena elencato. (File Excel) Consultazioni BUL 2015 Aree Nere e Grigie (Cluster A e B) Consultazioni BUL 2015 Aree Bianche (Cluster C e D) Ritornando un pò indietro ai numeri comunque è chiaro che siamo abbastanza lontani dalle percentuali europee e c’è ancora parecchio da fare per arrivare al “massimo”. Per raggiungere gli obbiettivi è necessaria ovviamente una procedura pubblica e sono stati avviati dei bandi a cui società private possono partecipare per la costruzione effettiva delle infrastrutture ottiche. Di fatti l’azione dello Stato attraverso Infratel è stata resa necessaria anche per evitare procedure di infrazione dell’Unione Europea in materia di aiuti di stato, di fatti la commissione non fornisce solo i metodi ma stabilisce anche che i singoli stati non possono finanziare direttamente una società privata affinchè questa svolta un servizio, è necessario che sia lo stato stesso a intervenire direttamente o al massimo incentivare lo sviluppo delle infrastrutture. Il primo bando avviato a Luglio 2016 da Infratel riguarda 7 Regioni Italiane: Abruzzo – Emilia Romagna – Lombardia – Molise – Toscana – Veneto. Questo bando da 1,4 miliardi per la realizzazione della rete in fibra ottica è stato vinto da una società che attualmente sentiamo nominare abbastanza spesso in questo settore, OpenFiber, di questa società, creata da Enel che è a sua volta di partecipazione statale parlerò dopo. Il bando è già stato vinto ma purtroppo questi lavori stentano a partire, se tutto va bene dovrebbero iniziare già questa estate, il problema è che gli altri operatori che non hanno partecipato alle “selezioni” o che hanno partecipato alle selezioni ma sono stati esclusi vedendo minacciati i loro interessi hanno presentato molti ricorsi, tra le società in primis ci sono Fastweb e Telecom Italia, contestando incongruenze e favoristismi a favore di OF, 2 di questi sono già stati respinti dal TAR del Lazio ma ne rimangono altri prima di poter avviare realmente i lavori. Bando che comunque ricordo aveva già ricevuto il via libera dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e dalla Commissione Europea. Il secondo bando indetto da Infratel l’8 Agosto 2016 è attualmente in fase di definizione e comprende 10 Regioni e la Provincia Autonoma di Trento Piemonte – Valle D’Aosta – Liguria – Friuli Venezia Giulia – Umbria – Marche – Lazio – Campania – Basilicata – Sicilia. Per questo si hanno ancora poche notizie e si è in attesa di sapere la società che vincerà questo turno, si spera presto, se tutto va bene anche per questo bando i lavori dovrebbero iniziare questa estate. E la Sardegna, la Puglia, Calabria e Trentino Alto-Adige? Cantiere per la posa della Fibra Ottica Cantiere per la posa della Fibra Ottica Queste 4 Regioni per ora rimangono “escluse” da questi bandi, molto probabilmente verranno inserite successivamente alle consultazioni che Infratel ha fatto nuovamente partire nel mese di Marzo 2017 per aggiornare costantemente i dati. Questa esclusione non è voluta da Infratel stessa ma è anche data dal fatto che le amministrazioni regionali hanno voluto intraprendere un piano autonomo di investimenti sulle reti NGA, le stesse comunque collaborano ugualmente con la società del ministero dell’economia. Questi piani regionali sono ugualmente validi ma se li confrontiamo con i bandi e gli obbiettivi che si è posta una società come Open Fiber per le altre Regioni le cose cambiano parecchio. Rimane ancora una ipotesi da confermare ma in questo modo dal lato tecnico si potrebbe arrivare ad avere disparità di trattamento tra diverse aree del territorio italiano, spieghero perchè successivamente. Attualmente, a Maggio 2017, Infratel con istituzioni locali e regionali è impegnata con lavori e pianificazioni in 8 Regioni, la stessa ci fornisce l’elenco completo con tutti comuni e tutte le infrastrutture pianificate o già costruite. Potete trovare tutto in questo file, sono inclusi anche i comuni dei piani autonomi regionali. Bisogna ricordare inoltre che questa nuova rete in fibra ottica indipendentemente da chi sarà costruita rimarrà di proprietà statale o comunque delle istituzioni pubbliche per almeno 20 anni, garantendo la concorrenza tra tutti. Open Fiber e il lato tecnico della copertura in fibra ottica Dopo Infratel, l’altro attore chiave nella rivoluzione nelle telecomunicazioni italiane di questi anni è senza ombra di dubbio Open Fiber, come già detto vincitore del primo bando Infratel, nel suo Curriculum dopo la creazione da parte di Enel e la fusione con un’altra azienda di telecomunicazioni MetroWeb, ha già un suo piano che possiamo definire “interno”, definito in accordo con il governo italiano il 3 Marzo 2015 per la copertura di banda ultra larga in tecnologia di ultima generazione FTTH a 9,5 milioni di case, cioè 270 comuni in grandi aree urbane, nelle aree grigie e nere. Il bando vinto va quindi ad aggiungersi a questi lavori consentendo di portare la fibra ottica direttamente con la tecnologia FTTH (Fiber to the Home), quindi portare il cavo in fibra ottica non più solo agli armadi ripartilinea telefonici (ARL) come nella FTTC (Fiber to the Cabinet) e lasciare l’ultimo tratto nel classico rame, ma letteralmente dentro le case degli utenti, garantendo velocità molto elevate o comunque al di sopra dei 100 Megabit previsti dai piani nazionali. OF comunque non ha in programma di utilizzare la tecnologia FTTC, solo FTTH o Wireless. In questa semplice infografica Open Fiber ci mostra le varie tecnologie che possono essere utilizzate per cablare le nostre città e i nostri quartieri, in realtà qua mancano anche FTTN e FTTB, che rispettivamente stanno per Fiber to The Node e Fiber To The Building, la prima molto simile alla FTTC con il Node che può indicare un armadio ripartilnea ma anche altri apparati di rete che semplificando “smistano” il segnale ma è intesa per reti di vastità più ampia di una città, e la seconda molto simile alla FTTH, con la differenza che prendendo in esame un condominio ad esempio la fibra arriverà solamente nell’edificio, ma non nei singoli appartamenti come avviene per quella Home. Queste questioni tecniche sono molto importanti, se dal lato pubblico le tecnologie utilizzate e la scelta delle infrastrutture di rete sono un aspetto secondario, per una società come Open Fiber e tutte le altre private coinvolte sono scelte essenziali, ma forse soprattutto per gli utilizzatori finali, cioè noi stessi anche perchè i diversi approcci utilizzati determineranno a che velocità potremmo arrivare. Nel caso mostrato sopra OF ci fa capire chiaramente che con la sua FTTH avremo una fibra ti ultima generazione, capace di arrivare a velocità impressionanti, 1 GBps in Download e Upload, tornando per un istante agli obbiettivi europei, con questa tecnologia si possono superare di gran lunga i 100 Megabit per secondo, le possibilità di miglioramento in futuro sono pressochè infinite, una volta che la fibra arriva a casa il passo è breve! OF non punta ad utilizzare solo linee fisse e fisiche ma ha previsto di utilizzare anche connessioni wireless con FWA (Fixed Wireless Access) tecnologia a frequenza 28 GHz per raggiungere le aree più disabitate e di campagna. Lo schema delle Infrastrutture previste da Open Fiber – da Il Sole 24 Ore Come già detto la società di Enel non è solo impegnata con un bando pubblico ma porta avanti un suo progetto mostrato dalla stessa mappa nel sito ufficiale www.openfiber.it a Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Venezia, Bologna, Milano, Torino i lavori sono già partiti ed in alcuni casi la commercializzazione della fibra ottica posata casa per casa è già stata attivata ed è pronta all’uso. Open Fiber però ha bisogno di qualcuno che attivi il segnale nella rua rete, perchè non fornisce un servizio come quelli dei provider, fornisce solo la copertura e i lavori fisici in Wholesale (da grossista). Per commercializzare rapidamente la rete infatti ha stipulato un accordo con operatori e provider tra i quali Fastweb, Vodafone, Wind e Tiscali. Il piano triennale di TIM – Telecom Italia entra in gioco Abbiamo parlato abbondantemente degli obbiettivi pubblici e le risorse messe in campo dal settore pubblico, ma i provider di rete, operatori privati? Quelli che ci forniscono tutti i servizi di telefonia fissa e mobile? Che fine hanno fatto? Visto il costante e crescente interesse verso questo settore e la fibra ottica da parte di tutti, aziende e cittadini specialmente e il relativo valore economico che questo comporta hanno smosso un pò le acque e anche i provider hanno deciso di spingere sempre di più per poter migliorare le proprie infrastrutture e per fornire ai propri clienti una buona connessione con tutto il mondo, ma come già detto purtroppo non è stato sufficiente per le esigenze di tutti, le aziende d’altronde mettono al primo posto il loro profitto. Alla fine però non sono rimasti poi così fermi, TIM due mesi fa ha presentato e approvato la sua consueta relazione finanziaria, da questa relazione è emerso chiaramente che la società di telefonia ha recuperato tutte le perdite degli anni passati ed è riuscita ad avere un risultato utile netto di 1,8 miliardi di euro, con un ricavo dell’esercizio nel 2016 di ben 19 MLD totali, a questo puntoil CDA e gli investitori hanno deciso di spingere con gli investimenti. Questi investimenti si traducono nel Piano Industriale e Strategico TIM per il triennio 2017-2019 e nella decisione di creare addirittura una nuova società ad hoc per lo sviluppo e la copertura della Banda Ultra Larga nelle aree bianche a fallimento di mercato, anticipando i tempi di qualche anno secondo le loro previsioni iniziali.TIM Fibra Ottica Telecom ha già annunciato che non parteciperà al secondo bando di gara Infratel, l’intenzione di correre da sola è chiara, il Piano Strategico presentato prevede entro la fine del primo semestre 2018 una copertura del 95% della popolazione con connessioni VDSL (Very High-speed Digital Subscriber Line) o NGA di ultima generazione e nel 2019 una copertura del 99% con l’aiuto delle tecnologie e delle reti wireless. Questo piano interesserà oltre 6.000 comuni e 7 milioni di abitazioni, purtroppo da parte sua TIM non ci ha ancora fatto sapere se continuerà nella strada della FTTC fino a 200 Megabit per secondo, oppure virerà massiciamentesulla FTTH come Open Fiber, la multinazionale però ha specificato chiaramente che agirà nel rispetto della concorrenza, offrendo agli altri operatori di mettere a disposizione senza alcun tipo di problema la propria rete, fornendo un servizio Wholesale, proprio come succede oggi per l’ADSL nella maggior parte del territorio, una apertura decisamente importante. TIM però non ha iniziato il suo percorso l’anno scorso, ma negli anni passati ha comunque contribuito nel bene o nel male alla copertura e all’aggiornamento della rete telefonica nazionale, grazie ai registri e alle pianificazioni che la società mette a disposizione per gli altri operatori di rete possiamo sapere come, quando e perchè verrà pianificato quel determinato comune o quella determinata infrastruttura. Data la sua grandezza come società e il suo vantaggio di avere la proprietà esclusiva della maggioranza della rete telefonica nazionale e soprattutto delle centrali telefoniche è quella che riesce a pianificare molti comuni in tutta Italia con la VDSL, spesso tramite accordi diretti con le comunità interessate, tutti per ora con FTTC classica, fibra ottica fino agli armadi e poi tratta in rame già esistente fino a casa dell’utente. TIM ci mostra le sue architetture di Rete Nel sito Telecom Italia Wholesale, dedicato proprio alla rivendita delle infrastrutture “all’ingrosso”, possiamo consultare tutti questi elenchi in formato Excel per tenerci aggiornati, ogni registro viene aggiornato settimanalmente, per chi come me è appassionato e soprattutto ansioso di vedere il proprio comune pianificato è un’appuntamento fisso! Comuni e centrali pianificate da TIM per la FTTC/FTTH Bitstream NGA. In questo file possiamo controllare l’elenco di tutte i comuni pianificati da TIM per le nuove reti NGA in fibra ottica e alcune informazioni tecniche correlate sulle tecnologie utilizzate. Comuni e centrali attive con la FTTC/FTTH Bitstream NGA. In questo file possiamo controllare l’elenco di tutti i comuni coperti dalle Reti NGA in fibra ottica di TIM e alcune informazioni tecniche correlate sulle tecnologie utilizzate. In merito alla società che TIM dovrebbe creare, il presidente di OF ha dichiarato il mese scorso che una fusione di Open Fiber con la newco Telecom potrebbe essere una buona soluzione per portare la fibra in tutta Italia. Di fatti questa corsa verso la fibra ora sta diventanto a due e l’ipotesi che un giorno potrebbero unirsi non è così remota a quanto sembra. Questa competizione accesa che si è creata tra i due competitor di mercato è riuscita insomma ad accellerare i lavori, il che è un bene per noi utenti finali che attendiamo da anni di poter letteralmente mettere le mani su una connessione veloce. Non è un caso infatti se TIM nella sua agenda ha al primo posto la necessità di espandere ulteriormente la propria rete in fibra ottica, quello che teme maggiormente è che OF o altre società che arriveranno nei prossimi bandi pubblici possano ostacolarla e “rubargli clienti” dango le reti in concessione ad altri operatori come già accade oggi nelle città OF già cablate. E gli altri operatori? Stanno a guardare? A parte Telecom per ora gli altri in sostanza si limitano ad appoggiarsi molto alla rete TIM (come succede per l’ADSL) o più recentemente a quella di OF da parte di Vodafone, 3 Wind, Fastweb, Tiscali, ecc. per accordi stipulati in precedenza, oppure realizzano comunque le infrastrutture ma in questi casi si tratta di reti limitate o comunque maggiormente nelle grandi città, d’altronde si tratta di operatori più piccoli o che comunque hanno un budget limitato e investono anche in altre tecnologie e servizi, specialmente Wireless. Le maggiormente attive sulle nuove reti comunque sembrano essere Vodafone e Fastweb che comunque si difendono con un buon numero di infrastrutture proprietarie sul territorio. Ma come sapere se nel nostro comune è disponibile la fibra ottica, come possiamo attivarla? E stato pianificato dai piani pubblici o da qualche operatore? Dopo aver esaminato tutte le operazioni strategiche dello Stato, degli operatori pubblici e dei provider di rete privati arriviamo ad esaminare quello che interessa maggiormente gli utenti, gli utilizzatori finali di queste reti di nuova generazione. Come già detto in questi anni c’è stato un crescente interesse da parte di tutti su questo settore, anche da persone che sono al di fuori di questo mondo ma che comunque hanno la necessità di usufruire di nuove possibilità che le reti possono dare, infatti molti si chiederanno: E possibile sapere se il mio comune verrà coperto? E’ già stato coperto in fibra ottica? Premettendo che tutti i comuni verranno coperti bisogna farsi una domanda diversa, quando, dove e da chi? Infratel Italia Ho già accenato come Infratel e lo Stato si stanno muovendo per portare avanti la copertura dell’Italia, per tenersi aggiornati sul suo operato possiamo recarci nel sito ufficiale www.infratelitalia.it Sul sito si possono trovare tutti i progetti e tutti i piani, molti dati sulle coperture attuali, notizie e novità. Sul sito www.bandaultralarga.italia.it correlato oltre a dati e informazioni si possono trovare le previsioni di copertura al 2018 e al 2020, sulla base dei dati delle consultazioni e sulla basa dell’andamento dei bandi Infratel. Tornando sul sito della società invece c’è una pagina dedicata alle infrastrutture che sono disponibili o saranno disponibili per essere date in concessione ai provider di rete. Nell’area Download sono disponibili un pò di file e alcuni link utili. Mappa delle Infrastrutture realizzate o in pianificazione da Infratel – Questa è una mappa a cui è possibile accedere in modo anonimo per controllare tutte le infrastrutture realizzate o in pianificazione da parte di Infratel, su questa (in parte) sono disponibili anche le nuove pianificazioni, ma in larga parte si trovano anche le realizzazioni degli anni passati, come per l’ADSL. Consiglio di scegliere la propria Regione di riferimento e scaricare in alto a destra il file in .kmz da aprire con Google Earth, perchè sulla mappa visualizzata da browser c’è qualche incongruenza con le tratte. Ma possiamo anche andare più nel dettaglio di così, nella stessa area di download come accennato già nel paragrafo Infratel abbiamo a disposizione: Elenco dei Comuni e degli Armadi Ripartilinea (FTTC) pianificati o attivati da Infratel In questo file possiamo andare a cercare direttamente comune per comune, armadio telefonico o area la pianificazione delle infrastrutture in Fibra Ottica per Infratel, questo è dedicato maggiormente per gli operatori che potrebbero essere interessati ad avere in affito la rete. Per ora Infratel e le società di costruzione coinvolte stanno rispettando tutte le date e gli impegni fortunatamente. Open Fiber La copertura di Open Fiber per ora si concentra solamente sui suoi progetti “interni”, i lavori che verranno effettuati con i fondi pubblici per il bando Infratel vinto si andranno ad aggiungere probabilmente nei file della società del Ministero. Per ora OF è ferma a 13 città tra quelle da completare e quelle già attivate (in parte) con la fibra ottica casa per casa, ma se volete comunque guardare da vicino la copertura e rimanere aggiornati basta recarsi sul sito ufficiale, nella stessa pagina principale è presente la mappa dell’Italia, se si clicca nella città si può trovare anche nel dettaglio la copertura e le aree della città stessa, con la possibilità di controllare l’indirizzo esatto della propria abitazione. TIM e gli altri operatori Abbiamo già visto un pò nel dettaglio gli elenchi dei comuni che TIM ci fornisce nel suo sito, ma a disposizione abbiamo moltissimi altri strumenti per verificare la copertura del nostro comune o città. A parte i file nel sito Wholesale Telecom ci mette a disposizione (in realtà per operatori e call center) un portale “Telecom Lido” in cui si può controllare la vendibilità delle tecnologie e i servizi forniti, semplicemente inserendo il proprio numero, sia per ADSL che per le nuove reti. Un tool web molto utile per verificare la copertura della rete in fibra ottica di TIM si chiama FibraClick, in questo mini sito inserendo nel campo di ricerca del comune vengono mostrate le centrali, se sono attive o sono pianificate e nel dettaglio anche tutti gli armadi ARL cittadini in FTTC. Una società Planetel che fornisce servizi di rete personalizzati invece mette a disposizione un tool per verificare la copertura, uno dei migliori secondo me perchè consente di verificare precisamente per il proprio indirizzi con anche informazioni tecniche a riguardo, distanza dalla centrale o dall’armadio, disponibilità, pianificazioni e date di attivazione dei servizi TIM, anche questo tool si serve dei file Wholesale. Ovviamente resta valida la pagina di Verifica di Copertura nel sito ufficiale TIM, inserendo il proprio indirizzo. Attualmente con TIM commercialmente parlando è possibile attivare le seguenti connessioni, rispettivamente con velocità Download/Upload. In FTTC: 30/3 – 50/10 – 100/20 Mbit In FTTH: 300/20 – 1000/200 Mbit (In fase sperimentale in poche città italiane, le più grandi) Vodafone Per Vodafone, leader nel settore Mobile abbiamo a disposizione due vie per verificare la loro copertura nelle città italiane, una è quella del sito ufficiale, una pagina in cui possiamo controllare il nostro comune, correlata da un elenco chilometrico. Esiste anche un tool che rimane un pò nascosto e dedicato agli operatori di rete per lo più, GEA Vodafone, inserendo l’indirizzo e/o il numero di telefono se presente possiamo controllare i servizi e le tecnologie che ci può fornire l’operatore britannico. Abbonamenti e velocità disponibili con Vodafone: In FTTC: 50/10 – 100/20 Mbit In FTTH: 1000/200 Mbit Fastweb Fastweb dopo TIM e Vodafone è il terzo operatore per quanto riguarda la fibra ottica, per verificare la copertura ADSL/VDSL possiamo recarci qui sul sito ufficiale. Abbonamenti e velocità disponibili con Fastweb: In FTTC/FTTS: 30/10 – 100/20 – 200/20 Mbit In FTTH/GPON: 100/50 – 1000/200 Mbit Tiscali Altro importante player, la società amministrativamente non si trova in buono stato ma può contare un buon numero di clienti ed ultimamente ha portato a casa un pò di accordi, specialmente quello con Open Fiber per poter commercializzare la fibra ottica. Per fare una verifica con la compagnia telefonica sarda possiamo scegliere il tipo di abbonamento che desideriamo e sperare di essere coperti, inserendo il nostro indirizzo qui. Abbonamenti e velocità disponibili con Tiscali: In FTTC: 30/10 – 100/30 – 200/30 Mbit In FTTH: 1 Gbit/300 Mbit La compagnia telefonica ha anche stipulato un accordo con la compagnia cinese Huawei per portare una connessione a Banda Ultra Larga completamente Wireless nelle aree più difficili. Infostrada In gioco con la fibra ottica c’è anche Infostrada, il nome con cui viene commercializzata la telefonia fissa da parte di Wind, per verificare la copertura VDSL possiamo recarci qui sul sito ufficiale. In FTTC: 100/20 – 200/30 Mbit In FTTH: 1 Gbit/100 Mbit Gli operatori sono tanti ed hanno tutti delle specificità e sono diversi tra loro ma ho voluto inserire solo i più grandi e quelli che hanno dedicato qualche sforzo alle nuove reti. Considerazioni finali Quello che sta avvenendo nel settore delle telecomunicazioni in Italia è proprio una rivoluzione digitale, non si era mai visto così tanto interesse nel settore, forse nemmeno all’avvento dell’ADSL che rimaneva cosa per pochi, e per nerd specialmente, ma ora le cose sono cambiate, sempre più servizi e contenuti vengono fruiti praticamente da tutti e c’è necessita, anzi, fame di connessione, ed è bastato per spingere tutti verso una corsa alla fibra che spero serva una volta per tutte a rimetterci in pari con gli altri paesi. Questa rivoluzione sta portando ad uno sforzo economico e amministrativo di non poco conto, gli investimenti sono imponenti, anche in termini di risorse umane, e se il settore si espande può solo essere una cosa buona, specialmente nel mondo del lavoro. Ora non ci resta che aspettare che tutti gli attori in gioco facciano il loro lavoro, sperando che tutti siano rispettati equamente e non lasciati indietro. Spero di essere stato abbastanza chiaro e preciso, se volete dei chiarimenti o desiderate avere più informazioni non esitate a lasciare un commento qui sotto, fatemi sapere cosa ne pensate, seguiranno aggiornamenti sulla situazione della fibra ottica in Sardegna! 100 Megabit, ADSL, alta definizione, Banda Larga, Banda Ultra Larga, bando pubblico, BUL, centrali telefoniche, comun, copertura adsl, copertura fibra ottica, diafonia, digitale, doppino telefonico, Enel, europa, fastweb, fiber, fibra, Fibra Ottica, fibre ottiche, FTTC, FTTH, hd, infrastrutture ottiche, Infratel, isdn, italia, megabit, metroweb, network, networking, open fiber, piano tecnico, rame, reti, reti e telecomunicazioni, Reti Informatiche, Reti telematiche, Sardegna, streaming, telecom italia, telecommunications, telecomunicazioni, TIM, Tiscali, Unione Europea, verifica copertura, video, video hd, Vodafone

Architettura Rete

Il nodo Metroweb: Telecom Italia non sarà mai padrona Telecom Italia e men che meno Vodafone difficilmente riusciranno ad acquisire il controllo di Metroweb, il service provider che possiede la seconda rete in fibra ottica più grande d'Italia. Il fondo infrastrutturale F2i che è l'azionista di maggioranza avrebbe ribadito, secondo indiscrezioni intercettate da La Repubblica, la sua intenzione di valorizzare la sua quota e concedere l'ingresso a un operatore TLC a patto di una governance comune. metroweb progetto Architetture fibra e rame Telecom Italia e Vodafone, in trattativa da mesi con l'azienda milanese, saranno valutate anche per il piano industriale proposto. Di fatto è un argomento molto a cuore anche a Palazzo Chigi. Una settimana fa il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, il consulente del premier Yoram Gutgeld, il vicesegretario generale della presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar e Franco Bassanini, presidente della Cassa depositi e prestiti, si sarebbero incontrati per fare il punto sugli investimenti ultra-broadband. PUBBLICITÀ L'agenzia Mf-Dj sostiene che sul caso Metroweb la linea sarebbe quella di ottenere un progetto industriale che come priorità abbia lo sviluppo. Due le opzioni: cessione di quote minori progressive in relazione agli investimenti (modello put and call) oppure convivenza degli operatori su un'unica rete. Al momento pare che l'ex monopolista punti al 51% ma le trattative sono in corso quindi i parametri degli accordi potrebbero cambiare. È anche vero però che Telecom oggi gioca in una posizione di maggiore vantaggio rispetto a un anno fa. L'implementazione della rete con architettura fiber-to-the cabinet prosegue e ormai copre circa 130 comuni – contro i 42 di Vodafone e 49 di Fastweb. La battaglia sui prezzi non si è ancora scatenata (si paga tra i 30 e i 45 euro al mese) ma è probabile che nei prossimi mesi con una maggiore diffusione del servizio qualcosa cambi. Per altro Telecom Italia detiene un asso nella manica, ancora non giocato sul tavolo. Ovvero la possibilità di ottenere dal fiber-to-the cabinet velocità superiori agli attuali 30 Megabit senza investimenti e domani di implementare il fiber-to-the-bulding per fornire i 500 Mbps.

La Fibra

L’impianto Multiservizio in fibra ottica offre due importanti vantaggi: si rivolge sia a edifici di nuova costruzione che a edifici già costruiti e, per il cablaggio delle fibre, può utilizzare cavidotti condivisi con altre tipologie di cavo, compresi quelli elettrici. Le disposizioni di legge in merito alla realizzazione degli impianti multiservizio in fibra ottica prevedono l’impiego di soluzioni aperte alle evoluzioni tecnologiche future, con l’obiettivo di garantire la massima neutralità del sistema. Tutti i dispositivi Fracarro studiati per questa tipologia di impianti rispondono a tale criterio perché sono già pronti per essere utilizzati con i nuovi standard di trasmissione, come ad esempio l’ormai prossimo DVB-T2 HEVC. PDF dell’articolo impaginato Visualizza | Download A seconda delle dimensioni dell’impianto, Solari Engineering Group propone soluzioni diverse in grado di soddisfare ogni esigenza installativa; per impianti multiservizio medio grandi, risulta particolarmente adatto il sistema Home Fibre che consente di realizzare impianti a banda larga, distribuendo un intero satellite, il segnale digitale terrestre e una vera rete dati broadband. Agli impianti di medie dimensioni è invece dedicata la nuova soluzione OPT-MBJ, anch’essa aperta alle future evoluzioni della tecnologia. Come approfondito nella scheda dedicata a OPT-MBJ, si tratta di una famiglia di trasmettitori e ricevitori facili da installare (modalità ‘Plug & Play’) che sfruttano il potenziale della rete in fibra ottica passiva (PON) per trasportare i segnali TV e SAT (IF-IF) con la massima qualità. Oltre agli apparati attivi, per realizzare un impianto multiservizio a prova di futuro è fondamentale avere a disposizione anche una infrastruttura adeguata alla distribuzione dei differenti servizi. La gamma Fracarro comprende per questo tutti gli elementi passivi utili alla realizzazione del sistema. L’impianto multiservizio in fibra ottica di un palazzo Nello schema riportato nella pagina a fianco è illustrato il principio di funzionamento di un impianto multiservizio, utilizzato come “infrastruttura fisica ottica passiva” per la distribuzione anche del servizio TV a tutti i vani abitativi. I multiplex digitali terrestri DVB-T2 e DVB-T disponibili in etere vengono ricevuti da un opportuno sistema d’antenne, per essere poi elaborati e convertiti in segnale ottico dal trasmettitore della serie OPT-MBJ. Qualora necessario, il trasmettitore ottico OPT-MBJ ha la possibilità di gestire anche un ingresso SAT (IF-IF), utile per distribuire i transponder satellitari più importanti mediante una centrale SCD2-32IF. L’impianto multiservizio in fibra ottica Una delle fibre monomodali disponibili nel sottotetto è dedicata alla distribuzione del servizio TV: la fibra sarà organizzata nel Terminale Di Testa (TDT) e sarà disponibile nel Ripartitore Ottico di Edificio (ROE), installato nel vano tecnico al piano terra, in prossimità del Centro Servizi Ottico di Edificio (CSOE). Dal Centro Servizi verso gli appartamenti sarà previsto un collegamento dedicato a 4 fibre monomodali, disponibili nella STOA (Scatola Terminazione Ottica di Appartamento): una di queste servirà per il collegamento al ricevitore OPT RX, che restituirà sul cavo coassiale tutti i segnali TV elaborati in partenza, pronti per essere collegati al televisore. ■
Con l’approvazione del Decreto Sblocca Italia del 2015 e con il nuovo progetto Banda Ultra Larga voluta dal Ministero dello Sviluppo Economico, sempre più comuni stanno adeguando i propri sistemi di comunicazione attraverso il cablaggio della fibra ottica. In questa piccola guida vedremo tecnicamente come si porta l’impianto fibra ottica in casa, quali sono i componenti che vengono utilizzati e la loro funzione all’interno del sistema Cablaggio fibra ottica in casa Cosa dice la normativa? La legge 106/2014 (decreto Sblocca Italia) stabilisce che in caso di nuovi edifici e di ristrutturazioni importanti, è obbligatorio predisporre l’impianto di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica. Gli immobili conformi alla norma possono essere venduti con l’etichetta “edificio predisposto alla banda larga“, rilasciata da un tecnico abilitato. Cerchi un impiantista per il cablaggio della fibra ottica nella provincia di Belluno? MONICO IMPIANTI srl mette a tua disposizione progettisti, impiantisti e tecnici qualificati per ogni tua esigenza. Contattaci La guida CEI 64-100 E’ il punto di riferimento per gli impiantisti elettrici che devono operare nel settore residenziale. Fornisce le raccomandazioni per predisporre già in fase di progetto gli spazi e gli impianti necessari per il cablaggio, così da far fronte alle esigenze attuali e future. I componenti dell’impianto Nell’infografica che segue è illustrato il cablaggio in fibra ottica in un edificio, ovvero tutto l’impianto necessario per portare la fibra ottica a casa. Cablaggio fibra ottica Infografica Qubix Iniziamo la descrizione dei vari componenti partendo dall’alto. STOM STOM - fibra ottica STOM è l’acronimo di Scatola di Terminazione Ottica di Montante e convoglia tutti i cavi che vengono dall’alto: TV/Sat, Videosorveglianza, Tv digitale, internet sat., … E’ collegato direttamente al modulo antenna del CSOE di cui parleremo a breve. La STOM è un box generalmente in materiale plastico, con buono grado di protezione IP e apertura con chiave di sicurezza per evitare manomissioni. Se le varie antenne sono sistemate in un unica posizione o possono essere ricondotte in un unico vano, allora è sufficiente utilizzare un’unica STOM. Se invece le antenne si trovano in posizioni differenti, per il corretto cablaggio della fibra ottica nell’edificio, verranno utilizzate due o più scatole di terminazione ottica di montante. CSOE CSOE cablaggio fibra ottica E’ l’acronimo di Centro di Servizi Ottici di Edificio e rappresenta il cervello dell’impianto perché vengono fatti convogliare tutti i dati in ingresso. Posto generalmente nella parte bassa dell’edificio, qui vengono installati sia i cavi di distribuzione provenienti dalle STOA – di cui parleremo a breve. Viene suddiviso in due in base alle funzionalità: CSOE Servizi e CSOE Distribuzione. Si tratta di un box, generalmente in materiale metallico, predisposto per servire un certo numero di appartamento. Collegando le singole fibre dell’area Distribuzione con una o più fibre dell’area Servizi, possono essere attivati i vari servizi richiesti nelle varie Unità Immobiliari. Allo stesso tempo consente l’interfacciamento con il ROE (Ripartitore Ottico di Edificio) fornito dall’operatore. QDSA QSDA cablaggio fibra QDSA sta per Quadro di Distribuzione del Segnale negli Appartamenti e funziona da centrostella. Serve cioè a smistare e distribuire tutti i segnali provenienti dalla STOA all’interno dell’appartamento (o Unità Immobiliare). E’ generalmente una struttura metallica a parete o ad incasso che ospita i componenti attivi e passivi dell’impianto. Può essere utilizzato non solo nelle applicazioni residenziali, ma anche per cablaggio strutturato e rete dati di uffici e negozi. STOA STOA fibra ottica casa E’ l’acronimo di Scatola di Terminazione Ottica di Appartamento ed è il punto di connessione, presente in ogni Unità Immobiliare o appartamento, che consente all’utente di fruire dei vari servizi. E’ collegato al CSOE dell’edificio tramite un cavo dotato di almeno 4 fibre ottiche. Esistono dispositivi pre-cablati che prevengono la torsione dei cavi e facilitano l’ingresso dei cavi nei vari appartamenti grazie al ridotto diametro del cavo ottico. Cavo Ottico fibra ottica cavo Il Cavo Ottico, secondo la Guida306-22, deve contenere almeno 4 fibre per connettere CSOE e STOA, almeno 8 fibre per connettere CSOE con il Terminale di Testa. Il cavo ottico da interni deve avere guaina LSZH, ovvero schermati e che in caso di incendio producono pochissimi fumi (low smoke zero halogen) e garantire la non propagazione della fiamma e dell’incendio. Il cavo ottico da esterni deve essere completamente isolato e resistente ad umidità, trazione e schiacciamento. La guaina esterna deve proteggere dall’acqua. Splitter Ottico Splitter ottico fibra Lo splitter riceve un segnale in ingresso tramite una singola fibra ottica e produce in uscita più segnali su più fibre. Divide così la potenza della luce a seconda del numero di uscite. E’ un ripartitore ma può funzionare anche in maniera inversa, ovvero si possono far convogliare più segnale su un unica fibra. Viene chiamato anche PLC (Planar Lightwave Circuit Splitter) permette di condividere il segnale dell’antenna alle varie unità immobiliari. Poiché la potenza viene suddivisa, è talvolta necessario verificare se il segnale sia sufficiente o vadano utilizzati amplificatori.

Nuovo

Connettori

Con questa guida ci addentriamo nell’ambito delle telecomunicazioni, più specificatamente delle fibre ottiche, quali tipi esistono, con quali connettori e con quali diverse modalità di funzionamento. Senza dilungarci troppo su che cos’è una fibra ottica e le differenze rispetto a un cavo in rame (in questa guida puoi informarti su tutti i vantaggi della fibra ottica sul rame), partiamo subito in quarta con questa guida tecnica. Un cavo in fibra ottica è composto da un nucleo (core) che viene a sua volta ricoperto da una guaina protettiva con un basso indice di riflettanza (capacità di riflettere parte della luce che va ad incidere su un materiale o superficie). La luce viaggia nel nucleo del cavo attraverso il fenomeno della riflessione interna totale. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? Cominciamo con la prima grande suddivisione delle fibre ottiche: Fibre multi-mode, impiegate per il trasporto di dati a corta distanza (fino a 600m). Fibre single-mode, impiegate per il trasporto di dati a lunga distanza (anche centinaia di km). Le fibre multi-mode hanno il diametro del nucleo che è maggiore rispetto alle single-mode, all’incirca sui 50/100 µm (micrometri), indi per cui hanno un diametro più largo rispetto alla lunghezza d’onda della luce che trasportano. Grazie a questa maggiore dimensione del nucleo hanno la possibilità di trasportare una maggiore quantità di luce rispetto alle fibre single-mode. Inoltre nelle multi-mode, al contrario delle single-mode, è possibile utilizzare dispositivi più economici ai capi del cavo per trasmettere i dati, come ad esempio dei LED o dei laser VCSEL. Si va quindi ad operare ad una lunghezza d’onda compresa tra gli 850nm e 1300nm. Al contrario delle single-mode, supportano più modalità di propagazione e di conseguenza sono limitate dalla dispersione modale, di cui invece le single-mode non sono affette. Un altro limite delle multi-mode è la dispersione cromatica che va a crearsi a causa dell’utilizzo di un LED come mezzo per trasmettere le informazioni, si va quindi ad avere un range di diverse lunghezze d’onde e ciascuna di queste viaggia ad una velocità diversa. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 2 Le fibre single-mode hanno il diametro del nucleo compreso tra 8 e 10.5 µm. Operano ad una lunghezza d’onda compresa tra 1310nm e 1550nm. Impiegano dei laser ad alte prestazioni e precisione per comunicare. Sono costruite per essere in grado di trasportare il segnale anche per centinaia di km ad una velocità sino a 40Gbps. Al contrario delle multi-mode, non solo il cavo costa di più, ma le attrezzature usate ai capi del cavo sono notevolmente più costose rispetto a quelle utilizzate per le multi-mode. Nel caso si debbano unire due fibre ottiche insieme, il processo è più complesso rispetto ad unire tra loro due cavi in rame. Bisogna infatti ricorrere ad un particolare macchinario (chiamato fusion splicer) che, con l’uso di un arco elettrico, è in grado di fondere i capi e unire le fibre con molta precisione. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 3 Fatta questa importante distinzione possiamo procedere e analizzare tutti i diversi tipi di connettori impiegati nelle fibre ottiche. Si definisce “connettore” la terminazione di entrambi i capi di un cavo in fibra ottica. Ne esistono di vari tipi e con diverse caratteristiche. CONNETTORE SC Chiamato anche Standard Connector è stato sviluppato nei laboratori Nippon Telegraph and Telephone (NTT) a metà anni 80. È un connettore affidabile, resistente ed economico. Impiega una ghiera ceramica per allineare perfettamente la fibra single-mode contenuta al suo interno. È dotato di un meccanismo di blocco/sblocco (equivalente a quello nei cavi Ethernet). Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 4 CONNETTORE FC Il connettore FC (Ferrule Core) è stato il primo tipo di connettore a fare uso di una ghiera ceramica ma, al contrario del corpo in plastica dei connettori SC e LC, impiega un montaggio a vite arrotondata, costruita in nickel o acciaio inossidabile. Una volta che il connettore viene inserito, mantiene la sua posizione con estrema precisione. Con l’arrivo dei connettori SC e LC, il suo impiego è stato ridotto, in quanto quei connettori sono più veloci da connettere e più economici da produrre. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 5 CONNETTORE ST Questo connettore è stato progettato dalla AT&T poco dopo l’arrivo del connettore FC. Utilizza un montaggio a baionetta, invece di un montaggio a vite. E’ impiegato nelle fibre multi-mode. Come per il connettore FC, il suo impiego è stato ridotto negli ultimi anni, anche perché non è pratico come connettore da fibre single-mode e FTTH. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 6 CONNETTORE LC Il connettore LC (Lucent Connector) non ha avuto un’entrata in scena brillante a causa degli alti costi delle licenze richieste dalla Lucent Corporation per il suo utilizzo commerciale. Avendo un footprint che è di 1/2 rispetto a quello dei connettori SC, è diventato molto popolare nei datacenter e negli armadi e rack ad alta densità di collegamenti. E’ sempre più impiegato nel campo delle FTTH. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 7 CONNETTORE SMA E’ un connettore ormai diventato obsoleto e non viene più utilizzato. E’ il connettore predecessore al ST, che è infine evoluto nel connettore SC. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 8 CONNETTORE MTP/MPO Sviluppato dai laboratori Nippon Telegraph and Telephone (NTT), questo connettore esiste dagli anni 80. È più largo rispetto agli altri connettori, questo perché può contenere fino a 24 fibre in un’unica ghiera. Questo connettore sta iniziando a fare il suo ingresso in scena nelle fibre aggregate e nelle connessioni ad alta densità. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 9 CONNETTORE FOC Questo tipo di connettori (Plastic Fiber Optic Cable Connectors) è nato con lo scopo di essere più economico rispetto alle classiche fibre ottiche. Sono completamente realizzati in plastica e sono destinati ad applicazioni basiche. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 10 CONNETTORE ESCON Il connettore ESCON (Enterprise Systems Connection Connector) è stato realizzato dalla IBM per interfacciare ad alta velocità tutta una serie di periferiche tra cui principalmente le unità a nastro magnetico verso i mainframe. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 11 CONNETTORE FDDI Il connettore FDDI (Fiber Distributed Data Interface Connector) consente una velocità di trasmissione pari a 100Mbps fino ad una distanza massima di 200km. Questo connettore contiene una ghiera di 2.5mm che può legarsi ai connettori SC e ST attraverso l’uso di specifici adattatori. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 12 CONNETTORE OPTI-JACK Questo tipo di connettore ricorda vagamente l’RJ-45 (connettore impiegato nei cavi Ethernet). E’ composto da due ghiere di tipo ST con connettori maschio-femmina. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 13 CONNETTORE LX-5 Il connettore LX-5 fornisce alte prestazioni e alta affidabilità. Fa uso di una tecnologia ad apertura automatica e contiene una ghiera da 1.25mm. Può essere anche impiegato per la televisione via cavo. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 14 CONNETTORE MT-RJ Il connettore MT-RJ (Mechanical Transfer Registered Jack) è conosciuto per la sua dimensione ridotta e il fatto di ospitare al suo interno due fibre. Come aspetto ricorda un connettore RJ-45. Nella parte terminale (di attacco) contiene due pin, collegati alle due fibre. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 15 CONNETTORE MU Il connettore MU è un connettore dalla forma quadrata e dal recente arrivo. Ne viene fatto uso in tutte quelle applicazioni ad alta densità. Si suddivide in Single Mode APC, Single Mode UPC e Multi Mode UPC. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 16 CONNETTORE MT Questo tipo di connettore è composto da un cavo a nastro che contiene al suo interno 12 connettori. È impiegato nelle applicazioni ad alta densità Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 17 CONNETTORE E2000 Il connettore E2000 è stato realizzato dalla DIAMOND SA. Al contrario di tutti gli altri connettori, è fornito di un sistema di protezione a molla della fibra interna. Questo sistema impedisce alla polvere e allo sporco di depositarsi sulla superficie della fibra, inoltre evita alla stessa di subire graffi. È molto utilizzato nelle applicazioni FTTD, FTTH e TV via cavo.
Le connessioni in “fibra”, quelle super veloci che oggi sono così tanto pubblicizzate dai gestori di telefonia fissa (come TIM, Vodafone, Infostrada, Fastweb…), prendono il loro nome proprio dal tipo di cavo su cui viaggiano i dati per raggiungere quelle velocità: il cavo in fibra ottica. Non è però detto che questo cavo possa arrivare fin dentro la tua casa, anche se hai un abbonamento alla fibra: per esempio, esistono delle configurazioni che portano il cavo in fibra ottica fino all’armadio su strada più vicino, mentre ti portano Internet a casa con un filo di rame. Il modo con cui la tua connessione alla fibra arriva in casa tua viene specificato da una delle espressioni FTTx; di queste espressioni fa parte anche FTTH: se vedrai questa sigla, significa che la fibra ottica verrà portata fin dentro casa tua (dunque probabilmente un tecnico dovrà intervenire per crearti un impianto in casa) e che raggiungerai una velocità di collegamento molto, molto buona. In questo momento, FTTH è la migliore configurazione per gli abbonamenti alla fibra (anche se costa un po’ in più). Per trovare una spiegazione ancora più chiara di questo concetto ti consiglio di leggere la definizione di FTTx, che trovi qui in basso!