Wednesday, December 8, 2021

Montanari

Prof. Montanari e moglie

Presidente Bayer

Stefan Oelrich della Bayer ha ammesso che i vaccini a mRna sono terapie geniche e cellulari? Nient’affatto, eppure la bufala circola in Rete e approda in tv, visto che Massimo Cacciari nella puntata odierna di Agorà ha citato proprio il membro del Board of Management della multinazionale farmaceutica. L’intervento risale al World Health Summit 2021 e secondo quanto riportato da Il Tempo il dirigente avrebbe ammesso che «i vaccini a mRNA sono terapie cellulari e geniche e il pubblico non avrebbe accettato di assumerli se non fosse stato per la pandemia. La pandemia ha creato il consenso su innovazioni prima improponibili. Stiamo davvero facendo quel salto per guidare l’innovazione, noi come azienda Bayer, nelle terapie cellulari e geniche… In definitiva i vaccini a mRNA sono un esempio di quella terapia cellulare e genica».

Tuesday, December 7, 2021

Italia Nostra ...Il Mercato Ortofrutticolo di Piacenza

Descrizione immagine Ex Mercato ortofrutticolo di Piacenza: vista dell'asse viario posto tra gli edifici destinati a magazzino Descrizione generale del bene Il complesso dell’ex mercato ortofrutticolo di Piacenza, costruito negli anni Trenta del Novecento su disegno dell’ing. Giuseppe Cogni, occupa un’area di circa 12.000 mq che si sviluppa da via Cristoforo Colombo fino ai binari della ferrovia. Al suo interno si riscontra la presenza di sei edifici, utilizzati come magazzini e dotati di un ampio piano interrato, il cui fronte principale, caratterizzato da un portico utilizzato per l’esposizione delle merci, affaccia su un asse collettivo che, negli anni ’90 del Novecento, è stato coperto da una pensilina con struttura metallica e manto di copertura in fibrocemento ondulato. Questo si interrompe di fronte ad un’ulteriore palazzina, anch’essa su due livelli fuori terra, adibita ad autorimessa e a locale frigorifero. Sempre all’interno di questo spazio, sul lato sud est, si trovano locali un tempo utilizzati con funzione di stalla per i cavalli, di abitazione dello stalliere e come servizi igienici dell’intero complesso. L’accesso all’area avviene da via Cristoforo Colombo ed è segnato dalla presenza di una palazzina di stampo razionalista che, richiamando lo stile degli altri fabbricati, conteneva alcuni servizi ad essi afferenti come la Direzione, una Trattoria, BAR , tabaccheria , la Banca, "di Roma fino al 1990 e la Pesa, Pubblica . Ad oggi il complesso è in stato di abbandono e, su progetto del Comune di Piacenza, ente proprietario del bene, questo dovrà essere demolito per lasciare spazio alla costruzione di un parcheggio legato all’adiacente lottizzazione privata destinata, in prevalenza, al terziario e al commerciale. Di contro, la Sezione di Piacenza di Italia Nostra e altre associazioni di settore, insieme ad un comitato cittadino, si sta battendo per la conservazione del bene e la sua trasformazione in Cittadella della Cultura e dello Spettacolo.Motivazione della scelta Negli anni Trenta del Novecento, il complesso Mercato Ortofrutticolo di Piacenza, di proprietà del Comune di Piacenza, dal centro antico si trasferisce in primissima periferia sull’area dell’ex mercato del bestiame fuori Barriera Roma, un’area di circa mq.12.000, che si sviluppa da via Cristoforo Colombo a ovest fino alla ferrovia e il canale Rifiuto a est e il Piano Caricatore a nord. All’interno sono stati progettati sei fabbricati di uguale dimensione con due magazzini ciascuno, uno al piano terreno e uno al primo piano, tutti comunicanti tramite una scala interna, dotati di un vasto locale sotterraneo, oltre ad un portico con pensilina nella parte anteriore, per l’esposizione della merce su di un asse collettivo, orientato est-ovest con ingresso da via Colombo che si interrompe davanti una palazzina di due piani con autorimesse e locali frigoriferi. I fabbricati si distribuiscono sull’asse, quattro a sud e due a nord; questi ultimi due proseguono con una pensilina di circa cinquanta metri a servizio del piano caricatore sul raccordo ferroviario. Due strade di servizio, carico/scarico ai magazzini, completavano la distribuzione del complesso a nord e a sud sul retro delle palazzine. A sud-est lungo il canale, sono costruite la stalla per cavalli con sopra il fienile, a fianco l’abitazione dello stalliere e i servizi igienici del complesso. Su via Cristoforo Colombo un palazzo adibito a Direzione, trattoria, abitazione del custode, banca, e la pesa. All’ingresso del mercato è costruita la palazzina a un piano per gli uffici del mercato. Il progettista del complesso, l’ing. Giuseppe Cogni, tra gli stili e le correnti dell’architettura dell’allora periodo fascista seguì il Razionalismo Italiano, più interessante e in sintonia con le tendenze europee. Tutto l’impianto è improntato su questi caratteri stilistici che si conformano e si adeguano con logica funzionalista alla logica distributiva e organizzativa del mercato. Per tutti questi motivi l’impianto morfologico e la tipologia degli edifici posseggono numerosi elementi qualificativi. Nella seconda metà del Novecento il complesso ha subito poche modifiche: per migliorare il ciclo lavorativo furono costruite tettoie tra una palazzina e l’altra, staticamente isolate dalla struttura delle stesse.
Nel 1991/92 fu costruita una grande copertura a riparare dalle intemperie l’asse centrale con una struttura metallica zincata con manto di copertura in fibrocemento ondulato (no Eternit) firma dell' Architetto Piacentino, Arch Danilo Solari . Ottima è la fruibilità dell’intero sito, grazie alla sua localizzazione a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria e adiacente alla stazione delle autocorriere per la città e la provincia. Stessa accessibilità dai complessi universitari e scolastici cittadini. Con un Accordo di Programma con privati, il Comune di Piacenza proprietario dell’area intende demolire tutto il complesso – con l’eccezione forse di un paio di edifici che risulterebbero comunque totalmente decontestualizzati – per creare un parcheggio a servizio di una adiacente lottizzazione privata a massima caratterizzazione di terziario e commerciale (albergo, uffici, centro commerciale). La Sezione di Italia Nostra di Piacenza, insieme ad altre 10 associazioni culturali e gruppi teatrali hanno da tempo richiesto all’Amministrazione comunale per trasformare il complesso in Cittadella della Cultura e dello Spettacolo, vista la mancanza di spazi per la creazione e produzione culturale sul territorio. Il complesso sarà demolito, e perso per sempre, una volta che la società privata proprietaria dell’adiacente comparto firmerà l’Accordo di Programma con il Comune di Piacenza i primi di marzo 2021, come è previsto, ha tempo 120 giorni per demolire il complesso.
Interesse culturale del bene (c.d. vincolo) No Tipo interesse Il bene non presenta specifica dichiarazione di interesse (vincolo) ma possiede un interesse storico e culturale secondo quanto disposto dall'art. 10 del D.Lgs 42/2004. Interesse pubblico del bene Il bene rappresenta un interessante esempio di archeologia industriale con un grande valore culturale e urbanistico poiché, per anni, è stato la sede del mercato ortofrutticolo comunale di Piacenza e, quindi, un luogo centrale per la vita sociale ed economica della città. Allo stesso tempo, esso potrebbe rappresentare una grande possibilità per i cittadini poiché offre spazi già esistenti da poter riconvertire per fini sociali e culturali. Autore/i Giuseppe Cogni, Danilo Solari . Periodo di realizzazione XX secolo Funzione in passato Il bene fu costruito per ospitare il Mercato ortofrutticolo della città di Piacenza che, negli anni '30 del Novecento fu spostato dal centro storico alla periferia. Elementi di rilievo dal punto di vista storico-documentale Il bene è un interessante esempio di infrastruttura dei primi anni del Novecento in cui si conservano manufatti di chiaro stampo razionalista. Sito/URL http://vincoliinrete.beniculturali.it Sito/URL https://www.liberta.it/luoghi/piacenza/2021/03/01/ex-mercato-ortofrutticolo-demolito-entro-120-giorni-costi-a-carico-del-privato/ Sito/URL https://www.piacenzasera.it/2021/06/no-alla-demolizione-ex-mercato-ortofrutta-e-consorzio-agrario-la-petizione/385840/ Stato di conservazione Mediocre Motivazioni del degrado Aspetti strutturali (crolli), Superficiali (mancanza di intonaco.), Generali (abbandono), Uomo (finestre rotte) Descrizione dello stato di conservazione Il bene manifesta un mediocre stato di conservazione legato alla situazione di abbandono in cui si trova dal 2014. In tutte le strutture si manifestano piccoli crolli e distacco di intonaco. Proprietà Soggetto pubblico Tipologia soggetto pubblico Comune Funzione attuale del bene Il bene è in stato di abbandono. Eventuali progetti finalizzati al recupero/riutilizzo: Il Comune di Piacenza, attraverso un Accordo di Programma con un privato, ha previsto la demolizione della maggior parte degli edifici interni a questo complesso e la costruzione, al suo posto, di un parcheggio. Questo dovrà servire un'area ad esso adiacente destinata a una lottizzazione privata a carattere quasi interamente terziario e commerciale.
Come sarà l'area . Eventuali proposte di riutilizzo: La sezione di Piacenza di Italia Nostra, insieme ad altre dieci associazioni culturali e gruppi teatrali, stanno chiedendo all'Amministrazione comunale di rinunciare alla costruzione del parcheggio per trasformare il complesso in Cittadella della Cultura e dello Spettacolo, vista la mancanza di spazi per la creazione e produzione culturale sul territorio. E’ raggiungibile da una strada? Sì E’ raggiungibile da un sentiero? No E’ possibile avvicinarsi? No E’ possibile accedere all’interno? No Indicazioni Il bene si colloca alla periferia di Piacenza, lungo la Via Cristoforo Colombo, tra questa e la ferrovia. Attualmente è inaccessibile e l'ingresso è interdetto dalla presenza di un muro di cinta. E' aperto al pubblico? No

Obbligo Vaccinale

Monday, December 6, 2021

Decreto - Legge

Obbligo vaccinale

Valutazione sulla non vaccinabilità demandata ai medici di base e pediatri. Fondamentale la valutazione dei casi singoli per tutti i malati con sistema immunitario compromesso Alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di esibire il Green Pass per accedere a ristoranti, spettacoli pubblici, musei, piscine, palestre, centri benessere, strutture ricettive, ecc. (l’elenco completo è inserito nel comma 1 dell’Art. 3 del DL 105/2021) è stata pubblicata sul sito del Ministero della Salute la Circolare 0035309-04/08/2021 con oggetto “Certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-COVID-19”. Vediamo di seguito, in dettaglio, che cosa prevede. In generale – illustra la circolare – una vaccinazione non deve essere somministrata quando è presente una controindicazione perché il rischio delle reazioni avverse è maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione. Tale valutazione deve essere riferita allo specifico tipo di vaccino che si intende somministrare. La controindicazione alla somministrazione di un vaccino non implica automaticamente la stessa controindicazione per tutti i vaccini. Una precauzione a non somministrare il vaccino può derivare, invece, da una condizione nel ricevente che può aumentare il rischio di gravi reazioni avverse o che può compromettere la capacità del vaccino di indurre un’adeguata risposta immunitaria. Rientrano tra questi il milione e mezzo di italiani affetti da una malattia autoimmune o autoinfiammatoria e i 5 milioni che hanno un sistema immunitario più fragile, molti dei quali, come ha denunciato dall’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, non hanno ancora potuto sottoporsi alla vaccinazione, vista la necessità di non sovrapporsi al trattamento farmacologico e alle terapie in atto per tenere sotto controllo la propria patologia. Una situazione, quella messa in luce da APMARR, che riguarda potenzialmente una platea molto più ampia, che tocca soprattutto i malati rari e cronici, che ci spinge ancora una volta a sottolinea da un lavoro la necessità di approfondire il singolo caso, valutando il rapporto beneficio/rischio della somministrazione vaccinale, e dall’altro l’importanza fondamentale per tutti i cittadini più fragili di questa certificazione “alternativa”. La maggior parte delle persone che al momento della seduta vaccinale abbia una precauzione alla vaccinazione Covid-19 – precisa la Circolare – può essere vaccinata ma in alcuni casi deve essere presa in considerazione la consultazione con il medico curante o con uno specialista per determinare se la persona può ricevere la vaccinazione in sicurezza. Questo ci conferma, una volta di più, l’imprescindibilità di una valutazione individuale di tutti i soggetti fragili, in primis i malati rari e cronici. A CHI SPETTA LA CERTIFICAZIONE Ai soggetti che per condizione medica non possono ricevere o completare il ciclo vaccinazione per ottenere una certificazione verde Covid-19 potranno essere rilasciate in formato cartaceo le certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 potranno essere rilasciate in formato cartaceo, con validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni. Nel frattempo è in lavorazione un sistema nazionale per l’emissione digitale delle stesse al fine di consentirne la verifica digitale. La durata di validità delle certificazioni cartacee, definita sulla base delle valutazioni cliniche individuali, verrà aggiornata una volta che questo sistema digitale sarà pienamente operativo. IN QUALI CASI VIENE RILASCIATA La certificazione di esenzione viene rilasciata nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea. CHI PUÒ RILASCIARE LA CERTIFICAZIONE DI NON VACCINABILITÀ Le certificazioni potranno essere rilasciate – obbligatoriamente a titolo gratuito - direttamente dai medici vaccinatori dei Servizi vaccinali delle Aziende ed Enti dei Servizi Sanitari Regionali o dai Medici di Medicina Generale o Pediatri di Libera Scelta dell’assistito che operano nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 nazionale. COME DEVE ESSERE REDATTA LA CERTIFICAZIONE Per essere valide, le certificazioni dovranno contenere: i dati identificativi del soggetto interessato (nome, cognome, data di nascita); la dicitura: “soggetto esente alla vaccinazione anti SARS-CoV-2. Certificazione valida per consentire l’accesso ai servizi e attività di cui al comma 1, art. 3 del DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n 105”; la data di fine di validità della certificazione, utilizzando la seguente dicitura “certificazione valida fino al _________” (indicare la data, al massimo fino al 30 settembre 2021); dati relativi al Servizio vaccinale della Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale in cui opera come vaccinatore COVID-19 (denominazione del Servizio – Regione); timbro e firma del medico certificatore (anche digitale); numero di iscrizione all’ordine o codice fiscale del medico certificatore. La certificazione, invece, non dovrà contenere altri dati sensibili del soggetto interessato, nemmeno la motivazione di non vaccinabilità. CASI ACCERTATI DI CONTROINDICAZIONI Per agevolare il lavoro dei medici certificatori, la Circolare raccoglie anche le principali condizioni o situazioni che possono rappresentare o meno una controindicazione e precauzione alla vaccinazione anti-SARS-CoV-2, precisando tuttavia che “data la complessità dell’argomento trattato, le condizioni riportate non sono esaustive”. Vaccino Controindicazioni Comirnaty (Pfizer-Biontech) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP) Spikevax (Moderna) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP) Vaxzevria (Astrazeneca) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP) Soggetti che hanno manifestato sindrome trombotica associata a trombocitopenia in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria Soggetti che in precedenza hanno manifestato episodi di sindrome da perdita capillare Janssen (J&J) Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (paragrafo 6.1 del RCP) Soggetti che in precedenza hanno manifestato episodi di sindrome da perdita capillare In aggiunta: reazione allergica grave dopo una dose di vaccino o a qualsiasi componente del vaccino: in caso di reazione allergica grave alla prima dose di un vaccino COVID-19, si può considerare la possibilità di utilizzare un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione; tuttavia, vista la possibilità di reazioni crociate tra componenti di vaccini diversi è opportuno effettuare una consulenza allergologica e una valutazione rischio / beneficio individuale; gravidanza e allattamento: lo stato di gravidanza o il periodo di allattamento non costituiscano controindicazioni per la vaccinazione, tuttavia, qualora dopo valutazione medica si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione. Anche in questo caso, quindi, la valutazione è individuale; Sindrome di Guillain-Barré: in caso di sindrome di Guillain-Barré insorta entro 6 settimane dalla somministrazione del vaccino Covid-19 (rari casi ne sono stati segnalati dopo somministrazione di vaccino AstraZeneca), senza altra causa riconducibile, è prudente non eseguire ulteriori somministrazioni dello stesso tipo di vaccino. In tali situazioni va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione; miocardite/pericardite: la decisione di somministrare la seconda dose di vaccino Pfizer o Moderna in persone che hanno sviluppato una miocardite/pericardite dopo la prima dose (ne sono stati segnalati casi molti rari) deve tenere conto delle condizioni cliniche dell'individuo e deve essere presa dopo consulenza cardiologica e un’attenta valutazione del rischio/beneficio. Anche in questo caso va considerato l’utilizzo di un vaccino di tipo diverso per completare l’immunizzazione.