Saturday, August 16, 2025

Morto Pippo Baudo addio al Papà di molti Italiani

Ci lascia a 89 anni Pippo Baudo, uno dei più grandi protagonisti della storia della televisione italiana. Il suo volto e la sua voce hanno accompagnato intere generazioni, regalando emozioni, sorrisi e momenti indimenticabili. Grazie di tutto.......

Tuesday, August 12, 2025

"DODO" di Neuchâtel

Una figura di spicco della scena culturale di Neuchâtel è scomparsa. Sui suoi social media, La Case à Chocs rende omaggio a "Dodo", co-fondatore e fondatore della sala concerti e pilastro della vita notturna alternativa di Neuchâtel. Christian Addor, il suo vero nome, è scomparso all'età di 68 anni. Era molto attivo nella scena musicale e artistica di Neuchâtel. "Dodo" si è distinto inizialmente come musicista nella band Débile Menthol, dal 1979 al 1985.
Nel 1991, ha co-fondato La Case à Chocs con altri musicisti per mettere a disposizione un locale e spazi per le prove. L'artista ne è stato il responsabile della programmazione fino al 1997. Nel 2022, ha presentato una pubblicazione al Neuchâtel Art Center (CAN) incentrata sul suo lavoro di artista visivo. Jean-Marie Lehmann, programmatore della Case à Choc, rende omaggio all'uomo che descrive come uno degli iniziatori della sala da concerto, ma anche dell'intera cultura alternativa di Neuchâtel. "Non ha mai smesso di evolversi per tutta la vita. Sempre pronto a discutere, a parlare con la gente delle cose che amava." Christian Addor era anche un insaziabile collezionista di storie, aneddoti, oggetti, volantini e magliette. /sma Christian Addor, soprannominato Dodo, non c'è più. Musicista e artista plastico di talento, questa affascinante personalità della cultura neocastellana è scomparsa la settimana scorsa, all'alba dei suoi 68 anni. Questo uccello raro delle notti neocastellane ha spiccato il volo verso un altro mondo, senza dubbio più alternativo e meno artificiale del nostro. Addio artista e grazie di tutto!
Christian Addor ha lavorato molto all'inizio degli anni '90 per la causa della musica...? Nato Svizzero ma di origine Svizzera - Italiana Insieme a Paxon e ad altri «musicisti costruttori», era sceso in strada per chiedere alla città di Neuchâtel dei locali per le prove e un palcoscenico dedicato alla musica contemporanea.
Agli inizi della carriera. Christian Addor, non il coupé-décalé, ma il découpage, il collage fotografico. L'artista plastico autodidatta espone a Neuchâtel, nella galleria d'arte “Balkkon” e al ristorante “L'Interlope”. Dopo essersi costruito una reputazione con il gruppo musicale “Débile Menthol” negli anni '80, colui che viene soprannominato “Dodo”, noto anche per essere stato il primo programmatore musicale della Case à Chocs, si è lanciato nell'arte plastica all'età di 42 anni. Tradotto con DeepL.com (versione gratuita) Membro fondatore dell'Associazione dei musicisti di Neuchâtel (AMN), Dodo è stato anche programmatore della Case à chocs, agli esordi, quando si trovava ancora in un edificio Suchard, a Tivoli, poi dal 1996 nell'ex birrificio Müller che le autorità comunali avevano messo a disposizione di questi...

Thursday, July 31, 2025

Acqua addolcita per le coltivazioni arboree problema perenne

1. In quali casi le radici tendono a svilupparsi in profondità? 2. In quali casi le radici tendono a svilupparsi in superficie? 3. Da cosa dipende la velocità di accrescimento delle radici? 4. Quali funzioni principali svolgono le radici? 5. Cosa si intende per angolo geotropico? 6. Entro quali valori di temperatura si ha l'accrescimento radicale? 7. Quali fattori influiscono sull'accrescimento radicale? 8. Quando vanno effettuate le concimazioni sulle colture arboree tradizionali? 9. In quale momento va eseguito il trapianto nelle latifoglie decidue? Acqua addolcita per innaffiare le piante: pro e contro L’acqua addolcita viene spesso impiegata durante la dieta e per la propria salute. Ma è possibile impiegarla per innaffiare le piante, nel caso quali sono pro o i contro? Acqua addolcita per innaffiare le piante: pro e contro Chiedi un preventivo per GIARDINAGGIO L’acqua addolcita, resa “dolce” attraverso un processo di decalcificazione, presenta caratteristiche che la rendono interessante per l’irrigazione delle piante, ma anche alcuni potenziali svantaggi da non sottovalutare. Addolcire l’acqua significa privarla del carbonato di calcio, sostituendo ioni di magnesio e calcio con sodio. Questo processo elimina il problema del calcare, che può danneggiare tubature e elettrodomestici, e offre benefici anche per la salute, riducendo il rischio di calcoli renali. Tuttavia, l’acqua addolcita potrebbe non essere la scelta migliore per le nostre amate piante. Da un lato, infatti, l’assenza di calcare può: Favorire la traspirazione e la fotosintesi, grazie all’assenza di depositi sulle foglie. Ridurre la proliferazione di funghi e batteri dannosi. Dall’altro lato, però, l’acqua addolcita presenta alcune criticità: Carenza di nutrienti: calcio e magnesio, elementi essenziali per la crescita delle piante, sono assenti nell’acqua addolcita. Accumulo di sodio: il sodio, in eccesso, può essere tossico per alcune specie vegetali. Squilibrio del pH: l’acqua addolcita può avere un pH più elevato, non adatto a tutte le piante. Per utilizzare l’acqua addolcita per l’irrigazione in modo consapevole, è consigliabile: Non abusarne: usarla solo occasionalmente, alternandola ad acqua non addolcita. Integrare con fertilizzanti: aggiungere calcio e magnesio per colmare le carenze nutritive. Monitorare il pH del terreno: regolarlo se necessario per adattarlo alle esigenze delle piante. Evitare di usarla con piante sensibili al sodio: alcune specie potrebbero soffrire o addirittura morire se innaffiate con acqua ricca di sodio. L’acqua addolcita può essere una valida alternativa per l’irrigazione, ma è fondamentale utilizzarla con cautela e adottando le opportune precauzioni per non danneggiare le nostre coltivazioni, vediamo nel dettaglio i vantaggi e gli svantaggi. Acqua addolcita per irrigare le piante: vantaggi Il processo di addolcimento dell’acqua si consiglia di solito quanto l’acqua del rubinetto è eccessivamente dura e potrebbe dunque rovinare le piante e portarle a seccarsi. Se all’interno dell’acqua c’è un eccesso di acqua calcarea, l’eccesso potrebbe arrecare dei danni irreversibili alle piante. Infatti, se all’interno dell’acqua si presenta un eccesso di magnesio e calcio, con il ferro presente nel terreno la pianta non riesce a nutrirsi e a svolgere la fotosintesi clorofilliana in modo giusto. La durezza dell’acqua si nota nel momento in cui le piante tendono a ingiallirsi e i fusti divengono rachitici. Il problema dell’acqua eccessivamente ricca di minerali che creano calcare potrebbe creare anche una patina bianca sul terreno. In questo caso, per cercare di migliorare lo stato delle piante, si può scegliere di utilizzare l’acqua demineralizzata, o comunque addolcita. In questo caso però, bisogna ricordarsi di donare alla pianta anche i giusti Sali minerali utilizzando appositi prodotti per donare alla pianta la giusta quantità di magnesio. Acqua addolcita fa male alle piante? Controindicazioni L’acqua addolcita non fa molto bene alle piante, specie se l’acqua che viene demineralizzata non ha problemi di durezza. Il motivo per il quale questa non può essere utilizzata per innaffiare il giardino è dovuta al fatto che gli ioni si trasformano in sodio. Il sodio in eccesso è nocivo per alcune piante da balcone e per quelle acidofile. Quindi l’impiego dell’acqua addolcita dipende anche da cosa si deve innaffiare. Ad esempio, i tappeti erbosi e gli ortaggi come i pomodori non andrebbero mai annaffiate con l’acqua addolcita. L’addolcimento porta l’acqua a impoverirsi e perde Sali minerali essenziali come il ferro, il magnesio e il calcio che se in dosi corrette possono aiutare a rendere le piante più forti e rigogliose. Nel caso in cui invece, come abbiamo accennato, l’acqua del rubinetto è eccessivamente dura, si può scegliere di usare l’acqua addolcita insieme a prodotti che aumentino i Sali minerali nel terreno. Si consiglia infine, di chiedere un suggerimento a un giardiniere per riuscire a scegliere se usare o meno l’acqua addolcita. Vantaggi dell'Acqua demineralizzata per Piante L'utilizzo dell'acqua demineralizzata per l'irrigazione delle piante presenta diversi vantaggi che possono contribuire alla loro salute e crescita ottimale. Di seguito sono elencati i principali vantaggi dell'acqua demineralizzata per le piante: Ridotto rischio di accumulo di minerali: L'acqua demineralizzata , priva di sali minerali, riduce il rischio di accumulo di minerali nocivi nel terreno. Ciò previene potenziali danni alle radici delle piante e mantiene l'equilibrio nutrizionale nel terreno. Protezione dalle infestazioni di insetti: Gli insetti spesso si nutrono di sostanze presenti nell'acqua del rubinetto. Utilizzando acqua demineralizzata , si elimina questa fonte di nutrimento per gli insetti e si riduce il rischio di infestazioni. Miglior assorbimento di nutrienti: L'acqua demineralizzata può favorire un migliore assorbimento dei nutrienti da parte delle piante. Senza la presenza di sali minerali o altre sostanze nocive, le radici possono assorbire più facilmente i nutrienti necessari per la crescita. Riduzione del rischio di malattie da funghi: L'acqua demineralizzata può contribuire a ridurre il rischio di malattie fungine che possono danneggiare le piante. Rimuovendo potenziali fonti di spore fungine presenti nell'acqua del rubinetto, si crea un ambiente meno favorevole alla crescita di funghi dannosi. Tuttavia, è importante considerare che l'acqua demineralizzata può eliminare anche i nutrienti presenti nell'acqua del rubinetto, quindi potrebbe essere necessario integrare l'irrigazione con fertilizzanti adeguati per garantire una corretta nutrizione delle piante. L’acqua giusta per il tuo giardino può offrire diversi vantaggi 1. Prevenzione dell’accumulo di sali: L’acqua in questione, essendo priva di minerali come calcio e magnesio, riduce il rischio di accumulo di sali nel terreno, che può danneggiare le radici delle piante. 2. Migliore assorbimento dei nutrienti: Un’acqua con una minore durezza può favorire un migliore assorbimento dei nutrienti da parte delle piante, contribuendo a una crescita più sana. 3. Controllo del pH del terreno: L’acqua addolcita può aiutare a mantenere un pH più equilibrato, evitando che il terreno diventi troppo alcalino, il che può ostacolare la disponibilità di nutrienti. 4. Salute delle piante: Alcune piante, in particolare quelle sensibili al calcare, prosperano meglio con acqua addolcita, portando a una crescita più vigorosa e a una fioritura più abbondante. 5. Riduzione delle malattie: Un ambiente di crescita più sano e bilanciato può ridurre la suscettibilità delle piante a malattie e parassiti. 6. Miglioramento della qualità dell’acqua: L’uso di acqua addolcita, soprattutto se proveniente da fonti come acqua piovana o filtrata, può migliorare la qualità dell’acqua utilizzata per l’irrigazione. Così contribuiremo ad un giardino più ecosostenibile. 7. Sostenibilità: Raccogliere e utilizzare acqua piovana o acqua filtrata può ridurre l’uso di acqua potabile per l’irrigazione. Ciò contribuisce ad una gestione più sostenibile delle risorse idriche. In generale, l’acqua addolcita può favorire la salute e la crescita delle piante, contribuendo a un giardino più bello e rigoglioso. Funzionamento Addolcitore: il ruolo cruciale dello scambio ionico Gli addolcitori d’acqua collegati all’impianto idrico funzionano tipicamente attraverso un processo chiamato scambio ionico. In questo processo, gli ioni di calcio e magnesio, che sono responsabili della durezza dell’acqua, vengono scambiati con ioni di sodio o potassio attraverso un filtro composto da resine alimentari sotto forma di perline. Ecco come funziona: Resina a Scambio Ionico: L’addolcitore contiene una resina a scambio ionico che è carica con ioni di sodio o potassio. Scambio di Ioni: Quando l’acqua dura passa attraverso la resina, gli ioni di calcio e magnesio si legano alla resina, rilasciando in cambio gli ioni di sodio o potassio nell’acqua. Rigenerazione: Con il tempo, la resina si satura di ioni di calcio e magnesio, e perde di efficacia. L’addolcitore entra quindi in una fase di rigenerazione, dove una soluzione salina ricca di sodio o potassio viene utilizzata per pulire la resina, rimuovendo gli ioni di calcio e magnesio e ristabilendo gli ioni di sodio o potassio. Questo processo riduce la durezza dell’acqua, rendendola più adatta per l’uso in casa, poiché l’acqua dura può causare problemi come accumulo di calcare, riduzione dell’efficienza di riscaldamento e problemi con saponi e detersivi. J@TCompany

Sunday, July 27, 2025

Intervista a Susanna Messaggio con Monica Setta

È nota al grande pubblico soprattutto per la sua lunga carriera di personaggio televisivo, iniziata nel 1979 ne La bustarella, su Antennatre e proseguita nel 1982 come telefonista (denominata "Goccia di Luna") nella trasmissione Portobello di Enzo Tortora e poi ne Il cappello sulle ventitré con Paolo Mosca[1]. Da allora è stata valletta in varie trasmissioni di Mediaset (all'epoca Fininvest), in trasmissioni come Popcorn con Claudio Cecchetto e poi affiancando soprattutto Mike Bongiorno in Pentatlon, Telemike, Superflash e Bis; più di recente è comparsa in Melaverde, Sabato 4 e Sapori di vino[1]. Nel 1982 ha anche partecipato al videoclip della canzone La volevo di Marco Lucchinelli. Laureatasi in lingue nel 1987 con il massimo dei voti (tesi in letteratura tedesca, su Heinrich Böll), parallelamente agli impegni in TV si è occupata in particolare di psicologia infantile e psicopedagogia, conseguendo nel 1996 una seconda laurea in pedagogia.[1] Proprio in qualità di psicopedagogista ha a lungo collaborato con l'Università Statale di Milano, dove aveva in precedenza conseguito entrambe le lauree; in particolare ha inaugurato la Casa di Susanna in piazza del Duomo e la Fattoria di Susanna in parco Sempione a Milano[1]. Nel 2000 ha aperto una propria società di comunicazione. Ha scritto su numerose testate nazionali, tra cui Il Giorno, Corriere della Sera e Salve, occupandosi soprattutto di temi legati alla salute, al benessere e alle problematiche dell'infanzia e ha diretto, nel ritorno alle pubblicazioni, Tiramolla, periodico a fumetti. Vita privata Ha avuto tre figli: la primogenita Alice, nata dal secondo matrimonio nel 1992, è deceduta poco dopo il parto. Sempre con il secondo marito ha dato alla luce la figlia Martina. L'ultimo, Iacopo, è figlio del suo terzo e attuale marito, Giorgio Olivieri, con il quale Susanna si è sposata nel 2005. Si professa cattolica[2]. Auguriamo alla Messaggio tanta felicità : il Presidente
Intervita fatta con : Monica Setta

Saturday, July 26, 2025

Museo Guerra "tre Sassi" per non dimenticare la Grande Guerra

Il forte fu costruito tra il 1897 e il 1901 per sbarrare all’esercito italiano, un probabile accesso alla Val Badia. Il forte fu dotato di cannoni M 98 da 8 cm e due cannoni M 98 da 6 cm in caponiera blindata in acciaio, di quattro mitragliatrici rivolte verso il Sief – Col di Lana e il Passo Falzàrego e di un osservatorio sul tetto. La guarnigione era composta da 50 uomini al comando di due ufficiali, e due sottufficiali con il compito di presidiare le trincee del Valparola, e del Edelweiss Stellung e altre postazioni del Sass de Stria.
Alle ore 13,00 del 5 luglio 1915 il forte fu colpito dalla artiglieria italiana che sparava dalle batterie, del Monte Pore, da Prà Pontìn, da Valiàte, e dalla Val Costeàna. Le granate da 210 mm riuscirono a perforare la copertura in calcestruzzo non armato e a lesionare la struttura, che fu abbandonata. Tuttavia, gli austriaci continuarono a illuminarlo, in modo da indurre l’artiglieria italiana a considerarlo ancora operativo. Grazie a questo stratagemma, si continuò a bersagliare il forte con evidente spreco di proiettili, che avrebbero potuto colpire altri obiettivi militari. I soldati austriaci commentarono: ” Agli italiani viene a costare di più bombardarlo che agli austriaci costruirlo”. Tutt’ora non c’è notizia per smentire o sostenere questa diceria. Non si conosce il costo di costruzione dell’opera e nemmeno quanto costarono le bombe. Un diario di un soldato austriaco racconta che per i primi due mesi furono sparate circa 80 bombe al giorno da 210 e in totale con altri calibri fino a 450 granate al giorno. Ci furono anche informazioni distorte, nel 1915 non spararono mai dalle 5 torri verso il forte, le artiglierie posizionate erano da 75 mm, e 65 mm la distanza era troppa per un tiro utile. Fra le truppe austriache si parlava che gli Italiani sparavano granate da 240 mm, in dotazione agli austriaci ma non agli italiani. Alle 5 torri nel 1915 c’erano artiglierie da 75 mm, in estate del 1916 furono posizionati pezzi da 149 mm e in settembre del 1917 fu sistemato un 210 mm che non sparò mai sul forte, poiché gli italiani erano già a conoscenza dell’abbandono dell’edificio. Masterarbeit ghostwriter ha contribuito all’impaginazione del testo.

Separazione delle Carriere Magistrati ..a parlarne è Antonio Di Pietro