Monday, November 27, 2023
Pressione acqua
1/8 – Introduzione
Il problema della pressione dell’acqua, è molto comune negli impianti domestici. Aumentare la pressione dell’acqua spesso è un compito scoraggiante in quanto ci sono molte cause che riducono la pressione dell’acqua, ma esistono anche molti rimedi sorprendentemente semplici che possono essere applicati in maniera autonoma. Ecco una guida su come aumentare la pressione dell’acqua senza utilizzare un’autoclave.
2/8 Occorrente
Serbatoio in vetroresina, tubo sanitario
3/8 – Controllare la pressione dell’impianto idraulico
Iniziamo dicendo che una pressione insufficiente, o comunque bassa, in un impianto idraulico di una abitazione, normalmente e’ un problema di natura idrostatica e non dipendente dalle tubature. In genere, sebbene vari da comune a comune, la pressione minima per il buon funzionamento di un impianto idraulico casalingo dovrebbe aggirarsi da 0,3 a 0,8 atmosfere. Valori superiori possono risultare dannosi.
4/8 – Utilizzare il sistema a caduta
Un metodo infallibile per risolvere questo problema è sicuramente il sistema a caduta. Innanzitutto è necessario individuare il punto più alto dell’unità abitativa dove posizionare un serbatoio di accumulo. Bisogna creare un sistema di collegamento per il flusso dell’acqua, creato dalla naturale caduta per far aumentare considerevolmente la pressione senza utilizzare l’energia elettrica. Una volta individuato il luogo dove sistemare l’accumulo, acquistare un serbatoio possibilmente in vetroresina, corredato da galleggiante interno e un rubinetto d’uscita regolabile, da collegare all’impianto.
5/8 – Sistemare il serbatoio
Sistemare il serbatoio nell’area adibita e collegare un tubo sanitario che parte dal contatore dell’acqua e arriva direttamente all’interno del serbatoio, collegato al galleggiante che regolerà l’afflusso dell’acqua; questo tubo servirà per il riempimento dell’accumulo. Un altro tubo sarà montato al rubinetto d’uscita del serbatoio e all’innesto cardine dell’impianto idrico.
6/8 – Riempire il serbatoio
Aprire la manopola del contatore per far riempire il serbatoio. L’erogazione si arresterà automaticamente quando il galleggiante chiuderà la valvola dell’acqua. Quando il serbatoio sarà pieno, aprire il rubinetto regolatore posizionato in basso e collegato all’impianto, quindi aprire un rubinetto qualsiasi all’interno dell’abitazione per verificare se la pressione è aumentata.
7/8 – Regolare la pressione dell’acqua
La pressione dell’acqua è regolabile direttamente dal rubinetto d’uscita del serbatoio collegato all’impianto. In questo modo, più il rubinetto viene aperto, maggiore sarà la pressione dell’acqua. Man mano che diminuisce l’acqua nel serbatoio, il galleggiante scenderà e attiverà la valvola che permetterà il riempimento dell’accumulo. In questo modo, si potrà evitare di installare un’autoclave che provocherebbe un consumo maggiore di energia elettrica.
8/8 Consigli
Far eseguire il lavoro da un idraulico qualificato
Pressione Caldaia
Argomenti: caldaie, regolazione
Alle volte le caldaie presentano piccoli problemini che però causano il blocco della caldaia. Se stai leggendo questo articolo sicuramente è ciò che ti sarà capitato e stai vedendo come aumentare la pressione della caldaia. Ora ti spieghiamo come fare per regolarla al meglio.
aumentare la pressione della caldaia
Saper regolare la pressione della caldaia
Semplice e veloce anche per i meno esperti, la regolazione della pressione della caldaia, è un gesto importante che si rivela indispensabile laddove la caldaia vada in blocco all’improvviso. Spesso infatti la causa di un blocco è proprio dovuto alla mancanza di pressione dell’acqua che garantisce il corretto funzionamento della caldaia, sia per ottenere l’acqua calda, sia per avere i termosifoni accesi e ben funzionanti.
Non serve essere un tecnico esperto e neppure avere grandi competenze in materia di idraulica, è sufficiente leggere il libretto di istruzioni e manutenzione che ogni caldaia possiede e che viene sempre fornito in fase di acquisto e installazione.
Pochi semplici gesti e il blocco caldaia non è più un problema
Sfogliando le pagine relative ai guasti comuni e al buon funzionamento della caldaia si scopre infatti che la regolazione della pressione è fondamentale affinché la caldaia non abbia problemi di funzionamento. Qualsiasi sia il modello di caldaia che abbiamo nel nostro appartamento è piuttosto semplice e intuitivo poter aprire lo sportello dell’armadietto che la contiene e verificare dove è collocato un piccolo rubinetto che porta acqua all’impianto.
Il rubinetto (blu o nero a seconda dei modelli di caldaia) posizionato generalmente alla base della caldaia consente di aumentare la pressione dell’acqua che deve sempre rimanere costante tra l’indicatore 1 e il 2. Solitamente è proprio la freccetta indicata sul display della pressione (in gergo parliamo di manometro) che ci indica dove va posizionata correttamente. Aprendo piano il rubinetto si può far salire tale pressione al livello desiderato. A volte basta davvero poco perché l’impianto è solo rimasto fermo durante la bella stagione.
Il giusto livello di pressione dell’acqua nell’impianto
Nessuna preoccupazione se per sbaglio il livello sale oltre l’indicatore e supera il numero massimo indicato solitamente con il numero 2. Infatti così come aumentare la pressione della caldaia, abbiamo anche scritto un articolo su come abbassarla.
alzare pressione dal manometro
Nel caso in cui tu voglia abbassarla sarà possibile togliere un pochino di acqua dall’impianto semplicemente sfiatando i termosifoni. Ogni termosifone ha una sua piccola valvola di sfogo in alto dalla quale si può far uscire l’aria che impedisce il riscaldamento completo e l’acqua che può risultare in eccesso.
L’operazione è davvero semplice e intuitiva e non occorre spaventarsi perché è proprio questo problema di pressione che a volte può far fermare la caldaia all’improvviso. Ovviamente se dopo aver messo a livello la pressione e resettato la caldaia quest’ultima non dovesse funzionare, allora sì, sarà necessario chiedere un intervento di assistenza tecnica.
Sunday, November 26, 2023
Saturday, November 25, 2023
Friday, November 24, 2023
ADDIO ALLA TESI DI LAUREA PER LE "TRIENNALI"
Addio alla tesi per la laurea triennale: ecco la 'Maturità accademica'
Nella città emiliana, dunque, stop alla tesi o agli elaborati "fatte col copia-incolla da Internet".
di Andrea Carlino
12 Dicembre 2016
Niente più tesi per le lauree triennali. Una scelta che sta accomunando diversi atenei d'Italia. A Bologna, ad esempio, nel corso di laurea in Economia, mercati e istituzioni si fa un esame uguale per tutti i corsi. studentessa con libriQuesto non è l'altro che l'effetto (prevedibile sul lungo periodo) della riforma universitaria del 3+2, cioè quella semplificazione del sistema italiano per avvicinarlo a quello degli altri paesi europei.
Un modo per immettere più velocemente i ragazzi nel mondo del lavoro e accrescere il numero dei laureati. Nella città emiliana, dunque, stop alla tesi o alle tesine "fatte col copia-incolla da Internet". Ci sarà una prova stile Maturità: titoli scelti dalla commissione d’esame su argomenti anticipati due mesi prima e alcune ore di tempo per svolgere la traccia. Esplode subito la polemica con i professori favorevoli e i ragazzi contrari.
A "La Repubblica", Valerio Tuccella, rappresentante in senato accademico del collettivo di Economia, afferma che "la tesi è una tappa importante del percorso di studi triennale, un momento di espressione reale e di allargamento personale delle frontiere del sapere". Non la pensa allo stesso modo il coordinatore del corso: "Arrivavano lavori abborracciati, scritti all’ultimo minuto e purtroppo in più casi abbiamo riscontrato problemi di copiature, testi fatti col copia e incolla da Internet". Un’altra ragione avanzata dai professori della triennale è l’aumento degli iscritti: le matricole in cinque anni sono raddoppiate, passando da 110 a 226. Questo ha comportato un aumento del carico didattico, tra l’altro diviso in modo iniquo: chi seguiva due tesine, chi venti, chi arrivava a quaranta. "In questo modo il lavoro sarà uguale per tutti".
Anche la laurea sarà un esame
Addio dunque a cerimonie di proclamazione, lacrime, baci, spumanti e feste individuali. Ci sarà un'unica cerimonia da svolgere una volta l'anno. Da un lato la velocità, il risparmio di tempo e di risorse, dall'altro l'ammissione (più o meno velata) che i primi tre anni di università non valgono una vera e propria laurea. In effetti parlare di tesi per un elaborato di una cinquantina di pagine sembra ormai esagerato. Da più di 15 anni la prova finale è un elaborato da discutere davanti ad una commissione: dai 3 ai 6 crediti per massimo 150 ore di lavoro. Un lavoro più che altro compilativo, non sperimentale e di ricerca. La scelta del corso di laurea di Economia a Bologna è già stata adottata da altri corsi: Dams di Bologna, Bocconi, Ca’ Foscari, Palermo, Bicocca di Milano, Facoltà di Studi Umanistici della Statale di Milano e Facoltà di Studi Internazionali di Forlì, tanto per citarne alcuni. Gli studenti, soprattutto quelli che non proseguono gli studi, lamentano la perdita di occasione per lasciare spazio alla propria creatività e di dare una soddisfazione ai propri parenti e amici. Una scelta che presto potrebbe essere adottata da altri atenei. L'importante sarebbe quello di ascoltare la voce degli studenti, i veri coinvolti in questo cambiamento.
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