Monday, October 31, 2022
Escina
ESCINA: COMPONENTE ATTIVO DELL’IPPOCASTANO
L'escina è un componente attivo dell'Aesculus hippocastanum, l'ippocastano, il quale è stato impiegato nella medicina tradizionale per secoli. Tutt’oggi è utilizzato per trattare alcune condizioni, incluse le emorroidi, le vene varicose, gli ematomi e la congestione venosa.1
L'escina è stata isolata per la prima volta nel 1953 e ha dimostrato proprietà antiedematose, antinfiammatorie e venotoniche in vari preparati.1 È infatti in grado di ridurre o risolvere la presenza di edemi, di contrastare la comparsa di infiammazione e di aumentare la contrattilità venosa, riducendo il ristagno di sangue e favorendone la circolazione.
I benefici dell’escina sono primariamente legati ai suoi meccanismi d’azione.2
L’attività antiedematosa è imputabile all’attivazione di canali del Calcio, in grado di provocare un effetto “sigillante” su vasi di dimensione ridotta permeabili all’acqua. Inoltre, in condizioni infiammatorie o di ristagno sanguigno l’endotelio dei vasi può andare incontro ad ipossia, ovvero a una carenza di ossigeno. Ciò può risultare in una ridotta disponibilità di energia, innescando una risposta immunitaria locale. Escina è in grado di proteggere i vasi sanguigni dal reclutamento e dall’attivazione di cellule infiammatorie, riducendo ulteriormente la formazione di edemi.2
Come mostrato, l’attività antinfiammatoria appare strettamente legata a quella antiedematosa. Si è ipotizzato che escina interferisca con l’attivazione dei globuli bianchi, oltre a ridurre l’adesione dei neutrofili – la tipologia di globuli bianchi più abbondante – e l’associato rilascio di mediatori dell’infiammazione.2
L’attività venotonica si manifesta, essenzialmente, come aumento significativo della contrattilità delle vene.2
Lo sapevi che?
L'ippocastano è una pianta ampiamente diffusa in tutto il mondo, grazie all’eccellente adattamento a diverse condizioni ambientali. Cresce in Iran, India del Nord, Asia Minore, Europa Sud-Orientale, dai Balcani al Caucaso, e anche negli Stati Uniti. È diffusamente coltivato in parchi e giardini e lungo le strade delle città. Le parti della pianta con proprietà officinali sono i semi e la corteccia dei rami giovani.
Sunday, October 30, 2022
Saturday, October 29, 2022
Aggiornamento Penale
Sì alla depenalizzazione
Un concetto fortissimo che rappresenta anche un’apertura nei confronti di quelle che sono le dichiarate intenzioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, ovvero una forte depenalizzazione, nei confronti della quale ha mostrato apprezzamento anche il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia.
E anche secondo il magistrato del caso Consip, «solo l’effettivo e concreto recupero del principio di residualità della sanzione penale (attraverso una drastica depenalizzazione), unito alla acquisizione da parte del giudice dell’udienza preliminare della piena consapevolezza della propria funzione di “sbarramento” rispetto a processi inutili, consentirà al nostro sistema penale di fare davvero un passo avanti». Parole che confermano un sospetto: quello di un appiattimento del gup – e prima di lui anche del gip – sulle ragioni dell’accusa.
«Le carceri sono disumane»
Ma nel Woodcock-pensiero rientra anche un altro aspetto, molto caro al ministro Nordio: la situazione delle carceri. «Parlo delle condizioni in cui si trovano attualmente i detenuti – scrive il magistrato -, condizioni che, in molti casi, non esiterei a definire “disumane”, o comunque assai lontane da quegli obiettivi che la stessa Costituzione assegna alla sanzione penale».
Il problema è sì legato all’edilizia carceraria, ma è ben più «drammatico» il dato che riguarda il sovraffollamento, «legato ad un eccessivo tasso di carcerazione, che interessa tradizionalmente soprattutto soggetti provenienti, tanto per usare un eufemismo, dalle fasce sociali più sfavorite». Insomma, un uso eccessivo della custodia cautelare che colpisce soprattutto i più deboli. Nordio, da promotore dei referendum sulla «giustizia giusta» si è schierato in favore di una limitazione di tale strumento. Ma sul punto la presidente del Consiglio ha già chiarito di non essere disposta a concedere deroghe.
E mentre per il ministro il carcere non è l’unica pena possibile, nelle fila di FdI si lavora ad una modifica dell’articolo 27 della Costituzione, con lo scopo di «limitare la finalità rieducativa» e «salvaguardare e garantire il concetto di “certezza della pena”». Ora a confermare che la strada da seguire è un’altra è anche Woodcock, con la speranza che Nordio «voglia inserire nella sua agenda il tema delle carceri immediatamente, conferendo a tale tema assoluta priorità, cercando a tale riguardo di resistere il più possibile alle pur prevedibili controspinte che su tale argomento verranno da quella parte dell’elettorato di centrodestra che ritiene che basti “buttar le chiavi” per risolvere qualunque problema».
Subscribe to:
Posts (Atom)