Monday, November 6, 2023
ex. ITIS di Piacenza
L'Istituto tecnico Industriale nasce grazie all'impegno e alla tenacia dell'Ing. Gaetano Modonesi. Ordinario di meccanica e disegno presso la Regia Scuola Tecnica di Rimini, il 19 dicembre 1933 vinse il concorso di Direttore di scuole tecniche di avviamento professionale ed arrivò a Piacenza nel 1934 per assumere la direzione della Scuola di avviamento professionale "Spartaco Coppellotti" che allora aveva sede in via Maddallena n. 16-18. Nel 1937 divenne direttore della scuola tecnica industriale e nel 1939 incominciò a far presente alle Autorità cittadine l'importanza dell'istruzione tecnica nelle scuole.
Il 3 agosto 1941 il quotidiano Liberà annunciava "L'istituzione di un Regio Istituto Tecnico Industriale per meccanici elettricisti ". In Italia allora esistevano solamente 40 istituti Tecnici Industriali. Escluse le provincie romagnole, quello di Piacenza era l'unico Istituto Regio di quel tipo in Emilia. Il 3 settembre 1942 Modonesi ne fu nominato ufficialmente Preside.
L'Istituto incominciò la sua attività in un fabbricato di proprietà della Provincia posto in via Mazzini n. 62 dove restò per molto tempo. Nel luglio 1943 però intanto la Amministrazione provinciale di Piacenza aveva provveduto ad acquistare dai proprietari di allora (Clara e Teresa Anguissola Scotti, Attilio Vitali ed Emilio Casana) 28.000 mq di terreno posto in aperta campagna, fuori dal centro cittadino, dove avrebbe dovuto sorgere il nuovo Istituto.
La costruzione della nuova sede incominciò nel settembre 1951 e la prima parte ad essere costruita fu il capannone adibito alle officine per meccanici ed elettricisti. Il capannone fu inaugurato il 1 ottobre 1956 dall' avv. Alfredo Conti, Presidente della Provincia, alla presenza delle autorità ciitadine . Subito dopo l'avv. Conti celebrò anche la cerimonia di inizio lavori del primo fabbricato dell'Istituto Tecnico Industriale , quello che sarebbe poi diventato la sede dell'attuale biennio.
I lavori si protrassero per molto tempo, anche a causa di alcune interruzioni. Intanto però nel 1959 veniva costruita anche la parte annessa al capannone officine denominata "La Palazzina" che doveva ospitare il laboratorio per radiotecnici e quello per le saldature.
La sede dell'attuale biennio , che allora era la sede dell'ITI , venne inaugurata il giorno 8 novembre 1964 dal Ministro della Pubblica Istruzione On. Luigi Gui in visita a Piacenza.
Il 22 giugno 1965 moriva l'Ing. Modonesi e il 16 dicembre gli veniva dedicata l'attuale Aula Magna dell'Istituto. A lui , nel 1966, succedeva come Preside l'ing. Lionello Nigelli. Sotto la sua presidenza, come annunciato da Libertà il 16 aprile 1967, ebbe luogo il raddoppiamento dell'Istituto con la costruzione dei fabbricati dell'attuale triennio.
Nel 1970 furono appaltati due nuovi lotti di lavori. Il primo lotto, riservato ai nuovi laboratori del triennio, sarebbe stato ultimato nell'ottobre 1972. Il secondo lotto, riservato a nuove aule e agli uffici, sarebbero stati ultimati nel 1974. Nel 1985 il Preside Nigelli ( medaglia d'argento benemerenza istruzione tecnica) andava in pensione e gli subentrava alla presidenza l'ing. Bruno Sozzi che sarebbe rimasto in servizio fino ad agosto 2012. All'ing. Sozzi toccò la definitiva modernizzazione dell'Istituto a cominciare da tutti i lavori necessari alla prevenzioni incendi previsti dalla legge n. 818 del 7 dicembre 1984 .
Sotto la sua presidenza tante furono le novità , a cominciare dalla introduzione della nuova specializzazione di Informatica. Alcune molto particolari , come la creazione del laboratorio denominato "Satellite didattico" (in collaborazione con la Agenzia Spaziale Italiana) che permetteva agli studenti dell'Istituto di acquisire una conoscenza di base nella ricezione di dati da satelliti in orbita bassa.
Chi è il Prefetto
Analisi
Quella del prefetto è una figura che raramente trova spazio nel dibattito pubblico ma che invece ricopre una posizione centrale all’interno della pubblica amministrazione, con grandi poteri e responsabilità. Non bisogna dimenticare infatti che nelle facoltà dei prefetti ci sono, tra gli altri, anche poteri sostitutivi in caso di inerzia degli amministratori locali, oltre al fatto che ricoprono un ruolo di primo piano nei commissariamenti per mafia.
Cosa sono e come funzionano i commissariamenti degli enti locali.
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Non a caso, il percorso di carriera per arrivare al rango di prefetto è molto lungo. Dopo aver superato il concorso, seguono infatti due anni di preparazione nella scuola superiore dell’amministrazione dell’interno, terminati i quali i consiglieri ottengono l’incarico di viceprefetto aggiunto e possono iniziare a lavorare nei vari uffici che fanno capo al ministero.
Devono poi trascorrere almeno 9 anni e 6 mesi e la valutazione positiva di una apposita commissione di avanzamento prima che un viceprefetto aggiunto possa essere promosso al rango di viceprefetto.
A questo punto, il passaggio per diventare prefetto non è automatico. Questa nomina infatti è a totale discrezione del ministero e si basa sulle capacità dimostrate dai candidati nel corso della loro carriera.
Chi nomina i prefetti.
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Con la riforma apportata dal decreto legislativo 29/2004 al prefetto sono stati attribuiti compiti di coordinamento anche al fine di garantire l’attuazione del principio di leale collaborazione tra lo stato e le autonomie territoriali.
In un quadro istituzionale ancora in movimento fra scenari di federalismo, più o meno spinto, e nuove ipotesi di regionalismo (…), si svela insopprimibile l’esistenza di un’autorità che eserciti funzioni di regolazione giusta e saggia dei processi e delle relazioni e svolga compiti di mantenimento dell’equilibrio del sistema
– Claudio Sammartino, Del prefetto ovvero il saggio regolatore. Elogio della “governazione” o della Governance (2007).
Oggi il prefetto è un polo di aggregazione e centro di imputazione di responsabilità che deve facilitare il dialogo e la coesione sociale ed istituzionale tra i soggetti che operano a livello periferico.
Sunday, November 5, 2023
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Friday, November 3, 2023
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