Friday, May 13, 2022

Fibra - monomodale

Con questa guida ci addentriamo nell’ambito delle telecomunicazioni, più specificatamente delle fibre ottiche, quali tipi esistono, con quali connettori e con quali diverse modalità di funzionamento. Senza dilungarci troppo su che cos’è una fibra ottica e le differenze rispetto a un cavo in rame (in questa guida puoi informarti su tutti i vantaggi della fibra ottica sul rame), partiamo subito in quarta con questa guida tecnica. Un cavo in fibra ottica è composto da un nucleo (core) che viene a sua volta ricoperto da una guaina protettiva con un basso indice di riflettanza (capacità di riflettere parte della luce che va ad incidere su un materiale o superficie). La luce viaggia nel nucleo del cavo attraverso il fenomeno della riflessione interna totale. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? Cominciamo con la prima grande suddivisione delle fibre ottiche: Fibre multi-mode, impiegate per il trasporto di dati a corta distanza (fino a 600m). Fibre single-mode, impiegate per il trasporto di dati a lunga distanza (anche centinaia di km). Le fibre multi-mode hanno il diametro del nucleo che è maggiore rispetto alle single-mode, all’incirca sui 50/100 µm (micrometri), indi per cui hanno un diametro più largo rispetto alla lunghezza d’onda della luce che trasportano. Grazie a questa maggiore dimensione del nucleo hanno la possibilità di trasportare una maggiore quantità di luce rispetto alle fibre single-mode. Inoltre nelle multi-mode, al contrario delle single-mode, è possibile utilizzare dispositivi più economici ai capi del cavo per trasmettere i dati, come ad esempio dei LED o dei laser VCSEL. Si va quindi ad operare ad una lunghezza d’onda compresa tra gli 850nm e 1300nm. Al contrario delle single-mode, supportano più modalità di propagazione e di conseguenza sono limitate dalla dispersione modale, di cui invece le single-mode non sono affette. Un altro limite delle multi-mode è la dispersione cromatica che va a crearsi a causa dell’utilizzo di un LED come mezzo per trasmettere le informazioni, si va quindi ad avere un range di diverse lunghezze d’onde e ciascuna di queste viaggia ad una velocità diversa. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? 2 Le fibre single-mode hanno il diametro del nucleo compreso tra 8 e 10.5 µm. Operano ad una lunghezza d’onda compresa tra 1310nm e 1550nm. Impiegano dei laser ad alte prestazioni e precisione per comunicare. Sono costruite per essere in grado di trasportare il segnale anche per centinaia di km ad una velocità sino a 40Gbps. Al contrario delle multi-mode, non solo il cavo costa di più, ma le attrezzature usate ai capi del cavo sono notevolmente più costose rispetto a quelle utilizzate per le multi-mode. Nel caso si debbano unire due fibre ottiche insieme, il processo è più complesso rispetto ad unire tra loro due cavi in rame. Bisogna infatti ricorrere ad un particolare macchinario (chiamato fusion splicer) che, con l’uso di un arco elettrico, è in grado di fondere i capi e unire le fibre con molta precisione. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre ottiche? Fatta questa importante distinzione possiamo procedere e analizzare tutti i diversi tipi di connettori impiegati nelle fibre ottiche. Si definisce “connettore” la terminazione di entrambi i capi di un cavo in fibra ottica. Ne esistono di vari tipi e con diverse caratteristiche. CONNETTORE SC Chiamato anche Standard Connector è stato sviluppato nei laboratori Nippon Telegraph and Telephone (NTT) a metà anni 80. È un connettore affidabile, resistente ed economico. Impiega una ghiera ceramica per allineare perfettamente la fibra single-mode contenuta al suo interno. È dotato di un meccanismo di blocco/sblocco (equivalente a quello nei cavi Ethernet). Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE FC Il connettore FC (Ferrule Core) è stato il primo tipo di connettore a fare uso di una ghiera ceramica ma, al contrario del corpo in plastica dei connettori SC e LC, impiega un montaggio a vite arrotondata, costruita in nickel o acciaio inossidabile. Una volta che il connettore viene inserito, mantiene la sua posizione con estrema precisione. Con l’arrivo dei connettori SC e LC, il suo impiego è stato ridotto, in quanto quei connettori sono più veloci da connettere e più economici da produrre. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE ST Questo connettore è stato progettato dalla AT&T poco dopo l’arrivo del connettore FC. Utilizza un montaggio a baionetta, invece di un montaggio a vite. E’ impiegato nelle fibre multi-mode. Come per il connettore FC, il suo impiego è stato ridotto negli ultimi anni, anche perché non è pratico come connettore da fibre single-mode e FTTH. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE LC Il connettore LC (Lucent Connector) non ha avuto un’entrata in scena brillante a causa degli alti costi delle licenze richieste dalla Lucent Corporation per il suo utilizzo commerciale. Avendo un footprint che è di 1/2 rispetto a quello dei connettori SC, è diventato molto popolare nei datacenter e negli armadi e rack ad alta densità di collegamenti. E’ sempre più impiegato nel campo delle FTTH. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE SMA E’ un connettore ormai diventato obsoleto e non viene più utilizzato. E’ il connettore predecessore al ST, che è infine evoluto nel connettore SC. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE MTP/MPO Sviluppato dai laboratori Nippon Telegraph and Telephone (NTT), questo connettore esiste dagli anni 80. È più largo rispetto agli altri connettori, questo perché può contenere fino a 24 fibre in un’unica ghiera. Questo connettore sta iniziando a fare il suo ingresso in scena nelle fibre aggregate e nelle connessioni ad alta densità. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE FOC Questo tipo di connettori (Plastic Fiber Optic Cable Connectors) è nato con lo scopo di essere più economico rispetto alle classiche fibre ottiche. Sono completamente realizzati in plastica e sono destinati ad applicazioni basiche. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE ESCON Il connettore ESCON (Enterprise Systems Connection Connector) è stato realizzato dalla IBM per interfacciare ad alta velocità tutta una serie di periferiche tra cui principalmente le unità a nastro magnetico verso i mainframe. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE FDDI Il connettore FDDI (Fiber Distributed Data Interface Connector) consente una velocità di trasmissione pari a 100Mbps fino ad una distanza massima di 200km. Questo connettore contiene una ghiera di 2.5mm che può legarsi ai connettori SC e ST attraverso l’uso di specifici adattatori. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE OPTI-JACK Questo tipo di connettore ricorda vagamente l’RJ-45 (connettore impiegato nei cavi Ethernet). E’ composto da due ghiere di tipo ST con connettori maschio-femmina. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE LX-5 Il connettore LX-5 fornisce alte prestazioni e alta affidabilità. Fa uso di una tecnologia ad apertura automatica e contiene una ghiera da 1.25mm. Può essere anche impiegato per la televisione via cavo. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE MT-RJ Il connettore MT-RJ (Mechanical Transfer Registered Jack) è conosciuto per la sua dimensione ridotta e il fatto di ospitare al suo interno due fibre. Come aspetto ricorda un connettore RJ-45. Nella parte terminale (di attacco) contiene due pin, collegati alle due fibre. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE MU Il connettore MU è un connettore dalla forma quadrata e dal recente arrivo. Ne viene fatto uso in tutte quelle applicazioni ad alta densità. Si suddivide in Single Mode APC, Single Mode UPC e Multi Mode UPC. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE MT Questo tipo di connettore è composto da un cavo a nastro che contiene al suo interno 12 connettori. È impiegato nelle applicazioni ad alta densità Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre CONNETTORE E2000 Il connettore E2000 è stato realizzato dalla DIAMOND SA. Al contrario di tutti gli altri connettori, è fornito di un sistema di protezione a molla della fibra interna. Questo sistema impedisce alla polvere e allo sporco di depositarsi sulla superficie della fibra, inoltre evita alla stessa di subire graffi. È molto utilizzato nelle applicazioni FTTD, FTTH e TV via cavo. Quali sono le differenze tra i vari tipi e connettori di fibre.

Fibra da esterno

Fibra

Ogni singola fibra ottica è composta da due strati concentrici di materiale trasparente estremamente puro: un nucleo cilindrico centrale, o core, e un mantello o cladding attorno a esso. Il nucleo presenta un diametro molto piccolo di circa 10 µm per le monomodali e 50 µm per le multimodali, mentre il mantello ha un diametro di circa 125 µm. I due strati sono realizzati con materiali con indice di rifrazione leggermente diverso, il mantello deve avere un indice di rifrazione minore (tipicamente 1,475) rispetto al nucleo (circa 1,5). Come ulteriore caratteristica il mantello deve avere uno spessore maggiore della lunghezza di smorzamento dell'onda evanescente, caratteristica della luce trasmessa in modo da catturare la luce che non viene riflessa nel nucleo. La fibra ottica funziona come una specie di specchio tubolare. La luce che entra nel nucleo a un certo angolo (angolo limite) si propaga mediante una serie di riflessioni alla superficie di separazione fra i due materiali del nucleo e del mantello. All'esterno della fibra vi è una guaina protettiva polimerica detta jacket che serve a dare resistenza agli stress fisici e alla corrosione ed evitare il contatto fra la fibra e l'ambiente esterno. I diversi tipi di fibre si distinguono per diametro del nucleo, indici di rifrazione, caratteristiche del materiale, profilo di transizione dell'indice di rifrazione e drogaggio (aggiunta di piccole quantità di altri materiali per modificare le caratteristiche ottiche). Il nucleo e il mantello della fibra ottica possono essere realizzati in silice oppure in polimeri plastici. Canaline predisposte a contenere la fibra ottica La trasmissione dei dati attualmente si effettua mediante cavi di fibra ottica, ovvero una o più fibre ottiche contenute in un'unica protezione. In particolare, un cavo unico può contenere fino a 7 fibre, ma spesso due di queste vengono sostituite da due fili di materiale elastomerico (i cosiddetti filler) il cui fine è quello di irrobustire meccanicamente il cavo (la fibra ottica in sé è infatti molto fragile a flessione). Ognuna di queste fibre viene poi protetta da un buffer di colore diverso e, infine, due ulteriori guaine avvolgono interamente i 7 fili (5 fibre ottiche più i 2 filler). La prima guaina, più interna, è in aramide e aggiunge altra resistenza meccanica (impedisce al cavo di avere curve troppo strette nel suo percorso); la guaina più esterna, invece, in materiale termoplastico, fornisce isolamento termico e protezione dall'umidità. I cavi in fibra ottica usati nelle reti telefoniche per il trasporto di grandi quantità di informazioni, utilizzati sia in rete di accesso su reti NGN, sia su rete di trasporto (dove sono già presenti dalla fine degli anni settanta) sono costituiti da un cavo con un conduttore metallico interno, utilizzato per assecondarne la deformazione una volta posato, rendendolo più rigido. Le fibre in esso contenute sono a loro volta rivestite di guaina protettiva, mentre esternamente il cavo ha anch'esso una copertura che lo rende impermeabile all'acqua e trattato in modo da non essere attaccabile da roditori all'interno dei cavidotti. Lungo la tratta sono presenti amplificatori e rigeneratori per ovviare ai problemi di attenuazione e dispersione del segnale. Tra le tecniche di posa innovative oltre a quelle classiche sono da ricordare la minitrincea e la microtrincea con abbattimento dei costi e dei tempi di posa. La fibra ottica è una singola fibra di vetro. Le fibre vengono realizzate a partire da silice ultra pura, la quale viene ottenuta dalla reazione fra il tetracloruro di silicio e l'ossigeno. Nel silicio destinato alla produzione del nucleo viene aggiunto del germanio (sotto forma di tetracloruro di germanio) in modo da aumentarne l'indice di rifrazione senza variarne l'attenuazione. Nel silice destinato al mantello invece viene aggiunto del boro allo scopo di ridurne l'indice di rifrazione. Il principale svantaggio delle fibre ottiche realizzate in silice è la loro fragilità. A causa del diametro estremamente ridotto esse hanno anche una piccola apertura numerica (NA≈0,16) e sono difficili da raccordare. La fibra è costituita da una materia plastica, tipicamente polimetilmetacrilato. Queste fibre ottiche polimeriche sono molto più facili da maneggiare rispetto alle fragili fibre realizzate in vetro. La dimensione del nucleo è molto più grande (1 mm) rispetto alle fibre in silice, quindi si ha un'apertura numerica più elevata e la possibilità di realizzare fibre multimodali, tuttavia questo tipo di fibre ottiche ha un'attenuazione abbastanza elevata e una scarsa resistenza termica. Le fibre ottiche plastiche hanno un costo al metro lineare simile a quello delle fibre in vetro ma garantiscono un'ampia capacità di trasmissione dei dati, come i conduttori organici in genere, con una banda fino a un gigabyte/secondo per 100 metri. A loro favore vi è il minor costo dei componenti di ricetrasmissione e la facilità di montaggio dei terminali (se necessari) che ne ha portato l'utilizzo in ambienti di automazione industriale per distanze entro i 100 m. Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Sensore a fibra ottica. La luce che viaggia all'interno della fibra ottica è sensibile alle deformazioni della fibra stessa. Da questa considerazione sono emerse applicazioni che sfruttano l'analisi delle onde trasmesse e riflesse per valutare se lungo il percorso vi sono fattori che hanno provocato deformazioni, cercando di localizzare la zona interessata e l'entità del fenomeno. I sensori a fibra ottica nascono per sfruttare le caratteristiche della fibra, come l'immunità all'interferenza elettromagnetica, le ridotte perdite di segnale su lunghe distanze, lo scarso ingombro, l'ampia gamma di temperature di funzionamento. I sensori possono essere "intrinseci", cioè basati su cambiamenti dell'onda di luce, o "estrinseci", nei quali la luce convoglia informazioni derivate da sensori elettronici. I sensori intrinseci possono utilizzare l'analisi della rifrazione nel tempo ('time-domain') o nelle lunghezze d'onda ('frequency domain'). Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Propagazione guidata, Optoelettronica e Ottica quantistica. Funzionamento della fibra ottica step-index Riflessione totale interna (a) e rifrazione esterna (b) per due fasci luminosi in una fibra ottica step-index Uno studio rigoroso della fisica delle fibre ottiche richiede concetti di optoelettronica e ottica quantistica. Usando un paragone di ottica classica, nelle fibre ottiche avviene un fenomeno di riflessione totale interna, per cui la discontinuità dell'indice di rifrazione tra i materiali del nucleo e del mantello intrappola la radiazione luminosa finché questa mantiene un angolo abbastanza radente, in pratica finché la fibra non compie curve troppo brusche. In figura è rappresentato come due raggi luminosi, cioè due treni di radiazione elettromagnetica, incidono sull'interfaccia tra nucleo e mantello all'interno della fibra ottica. Il fascio a incide con un angolo θ a \theta _{a} superiore all'angolo critico di riflessione totale e rimane intrappolato nel nucleo; il fascio b incide con un angolo θ b \theta _{b} inferiore all'angolo critico e viene rifratto nel mantello e quindi perso. È importante ricordare che in ottica si indica l'angolo tra la radiazione e la normale alla superficie, cioè 90º- α \alpha dove α \alpha è l'angolo, più intuitivo ma più scomodo da utilizzare, tra la radiazione e la superficie. Confronto tra fibre ottiche All'interno di una fibra ottica il segnale può propagarsi in modo rettilineo oppure essere riflesso un numero molto elevato di volte. Il modo di propagazione rettilineo si dice di ordine zero. Le fibre monomodali consentono la propagazione di luce secondo un solo modo e hanno un diametro del nucleo compreso tra 8 µm e 10 µm, quelle multimodali consentono la propagazione di più modi, e hanno un diametro del nucleo di 50 µm o 62.5 µm. Il mantello ha tipicamente un diametro di 125 µm. È possibile conoscere a priori il numero di modi possibili Nm per una radiazione di lunghezza d'onda λ che attraversa una fibra step-index di diametro d con apertura numerica NA Nm= 0,5 × Le fibre multimodali permettono l'uso di dispositivi più economici (LED, E-LED, VCSEL), ma subiscono il fenomeno della dispersione intermodale, per cui i diversi modi si propagano in tempi leggermente diversi, e questo limita la distanza massima a cui il segnale può essere ricevuto correttamente, soprattutto ad elevate velocità (Gigabit/sec). Le fibre monomodali hanno un prezzo molto più basso rispetto alle multimodali e riescono a coprire distanze e a raggiungere velocità nettamente superiori. Di contro necessitano di dispositivi emettitori Laser più costosi e necessitano di un cablaggio terminale più preciso ed accurato. Le fibre multimodali possono essere divise ulteriormente in fibre step index e graded index. Nelle fibre step index l'indice di rifrazione è costante lungo tutta la sezione del nucleo e cambia improvvisamente allorquando si incontra il mantello. Nelle fibre graded index l'indice di rifrazione cambia gradualmente dal nucleo al mantello, permettendo l'uso di luce multicromatica. Attenuazione[modifica | modifica wikitesto] Meccanismi di perdita in fibra ottica. Idealmente, le fibre ottiche sono un mezzo di trasmissione perfetto. Infatti, oltre a non risentire in nessun modo di disturbi elettromagnetici o di diafonia, se strutturate adeguatamente per garantire la riflessione totale del segnale d'ingresso, teoricamente, permettono di trasferire completamente la potenza in ingresso nell'uscita. In pratica, però, intervengono dei fenomeni fisici che causano comunque attenuazione della potenza lungo la fibra; tali perdite, solitamente valutate statisticamente in termini di attenuazione specifica ovvero in dB/km, sono dovute a: proprietà intrinseche del mezzo; presenza di impurità all'interno del materiale; specifiche delle guide dielettriche aperte. Il materiale di cui sono realizzate le fibre ottiche è costituito da macromolecole che interagiscono fra di loro tramite forze dette di van der Waals. Normalmente queste macromolecole possono ruotare intorno a un asse o possono vibrare. Durante questi movimenti queste molecole assorbono la radiazione, vibrano, e possono emetterne dell'altra. La loro condizione di risonanza si innesca per alcune particolari lunghezze d'onda. Qualunque materiale che è trasparente a una radiazione risulta inevitabilmente opaco a un'altra lunghezza d'onda. Ad esempio il vetro è trasparente nel campo del visibile (≈ 400 nm ÷ 750 nm) mentre risulta opaco nel campo dell'infrarosso (≈ 750 nm ÷ 1000 nm). Quindi le fibre realizzate in vetro sono utilizzabili solo con sorgenti di luce visibile. Durante il processo di fabbricazione la fibra tende inevitabilmente ad assorbire il vapore acqueo. Nel vapore, così come nel vetro sono presenti dei gruppi OH. Ad alcune particolari frequenze le molecole OH vengono eccitate e assorbono energia elettromagnetica (lunghezze d'onda di 1,24 e 1,38 µm) causando perdite. Perdite per diffusione (Rayleigh scattering)[modifica | modifica wikitesto] Le perdite di segnale per diffusione sono causate da: anisotropia di polarizzabilità; fluttuazioni di densità del mezzo; piccole (≈ 0,1×λ) irregolarità del mezzo; Queste imperfezioni causano una lieve diffusione (ossia deviazione a vari angoli) del segnale. Ciò non è legato a una perdita di energia ma a una perdita di potenza. Nel vetro questa perdita è pari a: α ≈ 0,7×λ − 4 ^{{-4}} [dB/km]. Le perdite di segnale per effetto della diffusione possono essere stimate secondo una forma della legge di Rayleigh: τ d = C ( 8 π 3 3 λ 0 4 ) ( ( n 2 − 1 ) ( n 2 + 2 ) 3 ) 2 k T g β {\displaystyle \tau _{d}=C\left({\frac {8\pi ^{3}}{3\lambda _{0}^{4}}}\right)\left({\frac {(n^{2}-1)(n^{2}+2)}{3}}\right)^{2}kT_{g}\beta } C = Fattore di Cabannes, implementa nella formula un fattore dovuto all'anisotropia delle molecole. Ad esempio vale 1,1 per il Polimetil metacrilato oppure 2,7 per il Polistirene. λ 0 \lambda _{0} = lunghezza d'onda nel vuoto n = indice di rifrazione del nucleo k = costante di Boltzmann T g T_{g} = temperatura di transizione vetrosa β = coefficiente di comprimibilità isoterma del nucleo Un basso indice di rifrazione e una bassa compressibilità riducono la possibilità che il raggio venga diffratto a causa di variazioni nella densità del mezzo. Tuttavia nel caso di fibre ottiche polimeriche, la compressibilità del materiale è direttamente legata al volume molecolare. I polimeri densamente reticolati hanno bassa comprimibilità ma hanno un alto indice di rifrazione. Polimeri costituiti da molecole con un grande volume molecolare possiedono un'elevata compressibilità ma un indice di rifrazione basso. Perdite specifiche delle guide dielettriche[modifica | modifica wikitesto] Oltre alle perdite dovute al mezzo, esistono perdite di altro genere in una guida dielettrica. Queste non sono dovute al tipo di luce utilizzata ma sono legate alle deformazioni e alle discontinuità presenti nella guida; per avere effetti rilevanti è necessario che la periodicità delle perturbazioni sia tale da generare una interferenza costruttiva. Curvatura della guida dielettrica[modifica | modifica wikitesto] Ha un duplice effetto sul segnale ottico: deformazione della distribuzione di campo elettromagnetico; eccitazione di componenti dello spettro indesiderati. Curvatura della guida dielettrica La curvatura genera un accoppiamento tra il modo guidato e i modi radiativi dello spettro. Nel caso in cui il raggio di curvatura sia abbastanza grande, si può ipotizzare che la distribuzione di campo del modo guidato subisca una lieve e ininfluente deformazione. Quindi la perdita è legata all'angolo di curvatura della guida. Corrugazioni della guida dielettrica[modifica | modifica wikitesto] Durante la lavorazione della guida si possono creare delle corrugazioni lungo le pareti esterne. Esse possono essere periodiche e quindi danno luogo a una perdita di potenza che viene irradiata esternamente. Anche in questo caso si ha un accoppiamento tra modo guidato e modi radiativi. Imperfezioni nella fabbricazione[modifica | modifica wikitesto] La perdita di segnale può essere dovuta anche a imperfezioni nella fabbricazione della fibra: particelle di polvere, microvuoti e fessurazioni. Queste imperfezioni, se hanno dimensione paragonabile alla lunghezza d'onda interferiscono producendo fenomeni di diffrazione, assorbimento, ecc. Dispersione[modifica | modifica wikitesto] Lavorando con fenomeni fisici a elevatissima frequenza (le onde luminose), con le fibre ottiche sarebbero idealmente possibili velocità di trasmissione molto elevate. In pratica, però, intervengono dei fattori fisici che causano distorsione e quindi interferenza intersimbolica limitando la velocità di trasmissione possibile in una fibra ottica. Distorsioni nella fibra ottica Dispersione modale: fenomeno dovuto al fatto che il raggio luminoso non viaggia all'interno della fibra secondo un cammino prefissato, ma secondo un numero finito di modi (derivanti dalla legge di Snell). Vi saranno modi attraverso i quali il raggio arriva più velocemente a destinazione, altri che invece lo fanno arrivare più tardi (il primo caso limite è il modo che percorre la fibra ottica completamente dritto; il secondo caso limite è il raggio che entra nella fibra con angolo uguale all'angolo limite di accettazione, e deve quindi eseguire un numero molto alto di riflessioni. Ovviamente, un percorso del tutto dritto è più veloce di un percorso a zig-zag). A causa di questo, la forma del segnale originario viene dilatata nel tempo, e se la frequenza è troppo alta può arrivare a confondersi con l'impulso seguente (interferenza intersimbolica), impedendo dunque di leggere il segnale originario. Per ovviare a questo inconveniente, si possono utilizzare fibre multimodali graded index (nelle quali l'indice di rifrazione varia con continuità dal centro del nucleo fino al mantello) oppure fibre monomodali. Dispersione cromatica: fenomeno dovuto al fatto che la luce pura trasmessa in fibra dal trasmettitore non è perfettamente monocromatica, ma si compone in realtà di fasci di luce di colore diverso cioè con frequenze o lunghezza d'onda e quindi velocità di attraversamento diverse. Si ha lo stesso problema visto sopra: può capitare che il fascio luminoso di colore rosso (il più veloce) si confonda con il fascio luminoso di colore violetto (il più lento) dell'impulso inviato precedentemente, rendendo impossibile la decodifica del segnale originario. Per risolvere questo problema si utilizzano led monocromatici per trasmettere la luce. Dispersione di polarizzazione: fenomeno dovuto ad asimmetrie del nucleo cilindrico della fibra dovute a loro volta a stress meccanici o imperfezioni della fibra stessa durante il processo di produzione e che causano fenomeni di birifrangenza dell'onda elettromagnetica guidata: le componenti ortogonali del campo elettromagnetico, normalmente in fase, subiscono uno sfasamento tra loro causando distorsione dell'impulso ottico trasmesso. Ha caratteristiche tipiche di aleatorietà.

Thursday, May 12, 2022

Fisher Investments è una società di gestione del denaro indipendente con sede a Camas, Washington.[5][6] Contenuti 1 Storia 2 Cultura aziendale 3 Valutazioni e premi 4 Riferimenti Storia Ken Fisher ha fondato l'azienda nel 1979, costituita nel 1986, [citazione necessaria], quindi è stato CEO fino a luglio 2016, quando gli successe Damian Ornani, dipendente di lunga data di Fisher Investments. Fisher rimane attivo come presidente esecutivo e co-chief investment officer dell'azienda.[7] A giugno 2021, Fisher Investments e le sue sussidiarie gestiscono oltre 188 miliardi di dollari di asset per investitori individuali e istituzionali a livello globale.[8] L'azienda gestisce quattro principali unità di business: Fisher Investments Institutional Group, Fisher Investments Private Client Group, Fisher Investments 401(k) Solutions Group e Fisher Investments International Group.[9] L'azienda ha costituito Fisher Investments Europe Limited nel 1999 con sede a Londra.[10] Successivamente ha ampliato le operazioni dell'azienda negli Stati Uniti aprendo uffici a Vancouver, Washington; Plano, Texas; e Tampa, in Florida.[11][12] Nel 2005, l'azienda è stata riorganizzata come società a responsabilità limitata del Delaware. [citazione necessaria] L'azienda ha anche stipulato una joint venture in Germania per offrire servizi di investimento come Grüner Fisher Investments GmbH, che ora è una consociata interamente controllata di Fisher Investments.[ 13] Alla fine del 2011, Fisher Investments ha aperto una nuova sede nel campus di Fisher Creek di 120 acri a Camas, Washington. Nei tre anni successivi, Fisher Investments ha ampliato la sua presenza locale costruendo due edifici aggiuntivi nel campus di Fisher Creek.[14] Nel 2020, l'azienda ha aperto un quarto edificio nel campus. L'edificio di cinque piani può ospitare altri 1.100 dipendenti.[15] Fisher Investments ha anche aperto uffici internazionali, comprese sedi nel Regno Unito, Irlanda,[16] Germania, Giappone, Dubai[17] e Australia.[18] L'impronta globale di Fisher Investments richiede uno sforzo significativo per localizzare i contenuti per i clienti che non parlano inglese. L'azienda traduce i contenuti in olandese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, danese, svedese, finlandese, coreano, cinese e giapponese.[19] Cultura aziendale Nel 2020, Fisher Investments è stata certificata Great Place to Work® dall'azienda globale di cultura del posto di lavoro Great Place to Work.[20] Separatamente, nel 2019, l'ufficio di Fisher Investments a Plano, in Texas, è stato riconosciuto come uno dei migliori luoghi di lavoro in Texas™.[21] Secondo un articolo di Bloomberg del 2019 basato su interviste anonime con ex e attuali dipendenti di Fisher Investments, i lavoratori dell'azienda sono tenuti a obiettivi vaghi e alcuni dipendenti sostengono che esiste una cultura di paura e stress. Si dice che la pressione sui dipendenti per acquisire e mantenere i clienti sia particolarmente intensa. Alla fine del 2019, Ken Fisher è stato preso di mira per commenti sessualizzati, perdendo miliardi mentre i clienti ritiravano fondi per protesta.[1] Valutazioni e premi Per sette anni consecutivi (2014-2020) l'azienda è stata riconosciuta come uno dei primi 300 consulenti per gli investimenti registrati (RIA) con sede negli Stati Uniti nell'elenco dei 300 migliori del Financial Times. Il sondaggio classifica i gestori di denaro con almeno $ 300 milioni di asset totali in gestione.[22][23][24][25][26][27] Nel 2019 e nel 2020, Financial Times e Ignites Research hanno riconosciuto Fisher Investments come uno dei suoi migliori consulenti per la pensione nella sua lista FT 401. La formazione è descritta come "un elenco di professionisti d'élite specializzati nella consulenza ai datori di lavoro statunitensi sui loro piani a contribuzione definita".[28][29] Nel 2016, Fisher Investments si è classificata al 164° posto nell'elenco Pensions and Investments/Towers Watson dei 500 maggiori gestori di denaro del mondo.[30] Grüner Fisher Investments è stato valutato "Miglior datore di lavoro nel settore finanziario (tedesco)" nel 2015 dalla rivista di investimento tedesca Cash.Online[31] e di nuovo nel 2016 dalla rivista Das Investment.[32] L'onore si basa su un'indagine tra i dipendenti di 115 diverse aziende, classificate in base a 13 fattori individuali, tra cui opportunità di carriera, clima di lavoro e atmosfera.[32] Fisher Investments Europe, una consociata interamente controllata di Fisher Investments, è stata riconosciuta da ADVFN come Wealth Manager of the Year nei suoi International Financial Awards, annunciati l'8 marzo 2016.[33] I premi mirano a riconoscere e celebrare i migliori prodotti e servizi provenienti da tutto il settore finanziario, sia a livello nazionale che internazionale.[33]

Wednesday, May 11, 2022

Fritz!Repeater 3000 è un ripetitore WiFi universale, quindi può essere usato in congiunzione a un router WiFi di qualsiasi marca. Se associato ad altri prodotti di AVM può però essere usato in configurazione mesh. Mesh è una tipologia di rete a maglia, composta da vari nodi. Ogni nodo comunica con i client connessi, come smartphone e Pc, ma anche con i nodi adiacenti. In questo tipo di rete, non c’è un’entità superiore che accentra il traffico, ma una serie di nodi che funzionano da router per il traffico di rete, che viene instradato fino a raggiungere il router Adsl/ Vdsl o l’apparato per la fibra ottica. Con una rete mesh non si hanno perdite di prestazioni e su ha un sistema è fault tolerant, nel caso in cui uno dei nodi venisse a mancare, i client si collegherebbero automaticamente agli altri satelliti disponibili. L’estensione della rete è molto buona anche quando si presentano dei muri tra la fonte e la stanza da coprire. Di contro, quando le distanze cominciano ad aumentare, o in presenza di troppe pareti, il segnale tende a decadere velocemente. In base ai nostri test, la portata di questo dispositivo arriva intorno ai 30 metri, e anche con il decadimento si riesce comunque a navigare bene. Superati 30 metri, infatti, si passa dalla navigazione a 90 Mbit al secondo a quella a 30 Mbit al secondo circa. Va comunque specificato che, in assenza di troppi muri, il segnale si propaga in maniera ottimale, anche a distanze superiori, nonostante non si tratti di un ripetitore wifi da esterno. Va inoltre sottolineato che questo ripetitore è tra i pochi a potere sfruttare non solo due bande, ma addirittura tre, due a 5 GHz e una a 2,4 GHz. La prima serve esclusivamente per il link con il router primario, in modo da garantire la massima velocità di trasferimento dati con questo e contemporaneamente non sottrarre banda passante ai client collegati. Questo link dedicato è di tipo Mimo 4×4 per un totale di 1.733 megabit al secondo. Gli altri due apparati radio servono i client: il primo, a 5 GHz, è Mimo 2×2 a 866 Mbps, il secondo è a 2,4 GHz, sempre Mimo 2×2, a 400 MHz. Il ripetitore ovviamente supporta lo standard n/ac, oltre ovviamente ad offrire la retrocompatibilità con i precedenti a/b/g. Per potere supportare una velocità così elevata, Fritz!Repeater 3000 dispone di quattro antenne posizionate all’interno della struttura.

Renzi

Vaccini