Tuesday, April 5, 2022
Cos’è il cablaggio strutturato delle reti e come funziona
La parola “cablaggio” indica un’infrastruttura formata da impianti fisici come cavi, connettori e permutatori.
Serve a formare una rete che connetta un gruppo di edifici o i diversi settori di un unico edificio. A seconda delle esigenze, il cablaggio può riguardare la rete elettrica, quella telefonica o quella informatica.
Il cablaggio strutturato è proprio degli edifici moderni destinati ad uffici e supporta lo scambio di informazioni. Questa complessa rete tecnologica veicola quindi telefonate, dati, video e così via.
Il cablaggio strutturato di reti LAN, ad esempio, crea delle reti informatiche che collegano tra loro i computer, i server e le stampanti di uno stesso edificio.
Ciò che caratterizza il cablaggio strutturato è l’utilizzo di sistemi conformi a standard nazionali e internazionali. Al contrario, i sistemi proprietari si appoggiano a una sola tipologia di protocollo dati, di solito proprietaria.
Questo significa che all’interno della rete ci possono essere solo prodotti di una sola marca. Invece il cablaggio strutturato supporta anche dispositivi multimarca.
Sommario:
Cablaggio strutturato delle reti: cos’è e come funziona
L’importanza del progetto in un cablaggio strutturato
In cosa consiste il cablaggio delle reti informatiche
Il cablaggio strutturato delle reti LAN
Cablaggio della rete aziendale: perché strutturato?
Tipologie di cavi usati negli impianti di cablaggio strutturato
Cavi in rame
Cavi in fibra ottica
Breve storia della fibra ottica
Differenza tra ADSL e fibra ottica
Vantaggi della fibra ottica nel cablaggio strutturato
Realizzazione di impianti di cablaggio solidi e affidabili
Cablaggio strutturato delle reti aziendali: a chi rivolgersi
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L’importanza del progetto in un cablaggio strutturato
Il cablaggio di una rete aziendale coinvolge diverse figure professionali, a volte una per ciascuna fase. Tutto parte però da un progetto, senza il quale è impossibile fare i passi successivi.
In questa fase si decidono le componenti e le dimensioni dell’impianto. In base alla grandezza della rete finale, si determina anche come configurare le componenti di cui sopra.
Il progetto di un cablaggio strutturato prescinde dal numero degli utenti e dalle finalità immediate.
Deve infatti tenere conto di come le tecnologie hardware e software si trasformeranno negli anni a venire. Solo in questo modo soddisferà sia le necessità di oggi sia quelle di domani, sempre nel rispetto degli standard internazionali.
A volte il progetto del cablaggio strutturato compare addirittura durante la costruzione dello stabile. In questi casi l’infrastruttura di comunicazione diventa parte integrante dell’edificio, come la rete elettrica o l’impianto di riscaldamento.
Un’eventualità del genere è di sicuro la migliore, ma non è sempre possibile. Il più delle volte, il progetto riguarda un edificio finito sul quale bisogna costruire un’infrastruttura da zero.
In cosa consiste il cablaggio delle reti informatiche
Parlare di cablaggio delle reti informatiche è in sé qualcosa di molto generico. Le reti informatiche sono infatti un insieme di dispositivi collegati tra loro che si scambiano dati. La grandezza delle diverse reti è variabile: ci sono reti che interessano una sola stanza e altre che si estendono in tutto il mondo, come internet.
Quando si parla di cablaggio delle reti informatiche in ambito aziendale, di solito ci si riferisce a reti locali chiuse o LAN. Si possono cablare anche edifici molto distanti tra loro con le cosiddette reti MAN (metropolitane). Ciononostante, in buona parte dei casi ci si tiene nei limiti delle reti LAN.
· Il cablaggio strutturato delle reti LAN
Con il cablaggio strutturato delle reti LAN si garantisce a più computer la connessione a internet e a una rete interna, senza dover ricorrere al Wi-Fi. Sono reti di dimensioni ridotte, limitate di solito a un solo edificio e che interessano un’area di massimo 2 km.
La topologia più diffusa è quella a stella, con un computer centrale che riceve e invia i dati a tutti gli altri.
I dispositivi connessi alla stessa rete LAN possono sia scaricare dati da internet sia scambiarsi informazioni tra loro. Due computer collegati in questa maniera sono quindi in grado di “vedersi” e inviarsi documenti in maniera diretta. Lo stesso vale per le periferiche, come le stampanti o gli scanner.
Una volta effettuato il cablaggio strutturato delle reti LAN, è possibile connettervi nuovi dispositivi o rimuoverne. Se quindi in ufficio arriva una nuova stampante, la si può connettere alla rete LAN. Tutti i computer collegati alla stessa rete saranno in grado di riconoscere la stampante e, se necessario, inviarle ordini. In questo modo è possibile stampare un documento dalla stampante al piano di sotto senza muoversi.
Cablaggio della rete aziendale: perché strutturato?
Arrivato il momento di far effettuare il cablaggio della rete aziendale, perché scegliere proprio quello strutturato?
Come visto sopra, questo tipo di cablaggio non è legato a sistemi proprietari e permette quindi una maggiore flessibilità. Al di là di questo, ci sono però altri vantaggi che facilitano il lavoro in azienda e aumentano la produttività.
Polivalente. Con il cablaggio strutturato si ottiene un sistema efficiente con tutti gli elementi di trasmissione, comprese videocamere e sensori.
Scalabile. Una volta fatto il cablaggio della rete aziendale, questa rimane aperta a future espansioni.
Flessibile. Si possono aggiungere o rimuovere dispositivi senza opere murarie o elettriche.
Internazionale. Il cablaggio strutturato si appoggia a standard internazionali, validi ovunque nel mondo.
Economico. Questo tipo di rete aziendale richiede costi di manutenzione inferiori rispetto a un sistema proprietario.
Versatilità. Con il cablaggio di una rete aziendale strutturale è possibile collegare dispositivi di marchi diversi.
Tipologie di cavi usati negli impianti di cablaggio strutturato
Tipologie di cavi usati negli impianti di cablaggio strutturato
Quando si parla di impianti di cablaggio strutturato ci si riferisce quindi a una vera e propria rete tecnologica che, all’atto pratico, è capace di trasportare segnali di diverso tipo: dalla fonia ai dati, passando per i segnali video. Il tutto si realizza attraverso diverse tipologie di cavi, come i cavi in rame o in fibra ottica.
Approfondiamo quindi questo ulteriore aspetto riguardante la realizzazione degli impianti di cablaggio.
· Cavi in rame
Nel ventaglio delle specifiche caratteristiche tecniche, i cavi in rame si contraddistinguono per un’elevata conducibilità sia elettrica sia termica. In virtù di queste caratteristiche i cavi in rame sono tra i materiali più usati negli attuali sistemi elettrici.
Nell’ambito del cablaggio strutturato, si utilizzano cavi costituiti da una o da più coppie di conduttori in rame, ritorti mediante un processo di binatura. Ciò consente di favorire l’eliminazione di eventuali disturbi nella linea.
Questa tipologia di cavi in rame viene abitualmente chiamata doppino. Tra le proprie peculiarità, i doppini si dimostrano affidabili oltre che facilmente installabili mantenendo dei costi contenuti.
· Cavi in fibra ottica
I cavi in fibra ottica nascono come risposta alle attuali esigenze richieste da Internet, ovvero quelle di scambiare una immensa mole di dati a grandi distanze e, soprattutto, ad altissima velocità.
Da un punto di vista strutturale, i cavi in fibra ottica sono costituiti da degli appositi filamenti in vetro, per l’appunto le “fibre”, che sono progettati per la trasmissione di segnali luminosi. Ogni fibra è composta a sua volta da due strati in silicio:
uno strato interno, definito “core” o “nucleo”;
uno strato esterno, definito “cladding” o “mantello”
Lo strato mantello è sua volta rivestito da una protezione in plastica, chiamata “coating”.
Per la realizzazione del cablaggio strutturato esistono svariate soluzioni, come la fibra ottica monomodale e la fibra ottica multimodale. La scelta della soluzione dipende essenzialmente dalle esigenze correlate alla specifica applicazione.
Breve storia della fibra ottica
Pur trattandosi di una tecnologia che ha trovato diffusione su ampia scala negli anni più recenti, la storia della fibra ottica affonda le sue radici indietro nel tempo.
La nascita della fibra ottica risale agli anni ‘50, più esattamente al 1956, anno in cui questa tecnologia fu brevettata per finalità di carattere medico, nella costruzione di un gastroscopio.
Negli anni ‘70, invece, la fibra ottica veniva usata per produrre lampade colorate, quindi per puro fine decorativo. Le cose sono tuttavia mutate con il passare degli anni.
Da alcuni decenni a questa parte, la fibra ottica è divenuta una componente di prim’ordine nel settore delle telecomunicazioni. Rispetto alle tecnologie di supporto al World Wide Web, in particolar modo, la fibra ottica sta sostituendosi ai cavi in rame e alla rete ADSL.
Differenza tra ADSL e fibra ottica
Le differenze esistenti tra una rete ADSL – acronimo che sta per “Asymmetric Digital Subscriber Line” ovvero “Linea Asimmetrica di Sottoscrizione Digitale” – e una rete in fibra ottica sono cospicue sotto il profilo delle prestazioni.
Al di là degli aspetti prettamente tecnici, il fattore più significativo tra le due tipologie di rete riguarda la velocità di connessione che risulta decisamente superiore quando si naviga con una rete in fibra ottica rispetto a una rete ADSL.
La tecnologia ADSL è diffusa da molti anni nel territorio italiano e, allo stato attuale delle cose, è da ritenersi ormai obsoleta, soprattutto in considerazione dei futuri sviluppi di Internet.
Nel mercato del nostro paese sono disponibili anche delle connessioni definite in fibra mista che sono soprattutto di tipo “fibra mista rame”. Negli ultimi anni in Italia abbiamo potuto assistere a una vera esplosione nella diffusione della fibra ottica, con un crescente numero di edifici raggiunti da questa innovativa tecnologia capace di migliorare le esperienze di navigazione degli utenti.
Il vantaggio sotto il profilo prestazionale è particolarmente apprezzato dalle imprese ma anche a livello domestico sono molte le persone che preferiscono questa tecnologia. Del resto, siamo in un momento storico in cui si fa un uso sempre più ampio di dispositivi connessi alla rete.
Un utilizzo destinato a crescere ulteriormente sotto l’impulso dell’Internet of Things e di un futuro che si fa sempre più Smart.
Vantaggi della fibra ottica nel cablaggio strutturato
Oggi come oggi, in ogni angolo del mondo la fibra ottica costituisce la principale tecnologia su cui viaggia la maggioranza delle informazioni Internet oltre che delle conversazioni telefoniche e dei segnali televisivi. Allo stato attuale l’upgrade alla fibra ottica rappresenta un eccellente investimento per ottimizzare le proprie infrastrutture IT.
I vantaggi che un’impresa può ottenere dall’adozione della fibra ottica nei rispettivi impianti di cablaggio strutturato sono svariati e tutti importanti. Il guadagno è innanzitutto in termini di velocità, aspetto di particolare rilievo per favorire la produttività aziendale.
È bene ricordare, tra l’altro, che una tecnologia come quella offerta dalla fibra ottica rende possibile un accesso più rapido ai sistemi Cloud, sempre più utilizzati all’interno delle imprese, a prescindere dalle loro dimensioni.
Nel ventaglio dei benefici garantiti dagli impianti di cablaggio strutturato basati su fibra ottica occorre poi annoverare l’affidabilità. La fibra ottica è molto più stabile rispetto ai cavi in rame e meno suscettibile alle interferenze antropiche ed elettriche.
Quando si parla del cablaggio strutturato su fibra ottica si possono ricordare anche questi significativi vantaggi di cui può usufruire un’azienda:
una larghezza di banda significativamente superiore che può risultare molto utile per operazioni quali le videoconferenze, il file sharing e lo streaming, contesti sempre più frequenti nell’era dello Smart Working;
una maggiore sicurezza contro eventuali attacchi compiuti da hackers e cyber criminali.
Se ne deduce che sul lungo termine puntare su impianti di cablaggio strutturato basati sulla fibra ottica appaia come una scelta più che valida per ottimizzare l’ecosistema IT di una impresa.
Realizzazione di impianti di cablaggio solidi e affidabili
All’interno delle imprese, siano esse di piccole, medie o grandi dimensioni, le reti occupano un ruolo di primo piano. Un ruolo che è destinato a crescere in futuro.
In un mondo che diviene via via più Smart, dove realtà come l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things e il Cloud Computing sono ormai protagoniste assolute, è impensabile per un’impresa non poter contare su infrastrutture di rete solide e dotate della migliore stabilità.
In prospettiva di quelli che saranno gli sviluppi tecnologici degli anni a venire, emerge con chiarezza come la realizzazione di impianti di cablaggio affidabili sia un obiettivo che qualsiasi azienda debba per forza di cose perseguire, se vuole rimanere competitiva e al passo con i tempi.
Oltre ad assicurare le migliori prestazioni in termini di connettività e di flusso dei dati, un buon progetto di cablaggio strutturato deve avere tutte le carte in regola per sostenere le evoluzioni tecnologiche che si fanno sempre più rapide.
Del resto, siamo in piena epoca di innovazione digitale. Chiunque resti indietro ne pagherà inevitabilmente le conseguenze.
Cablaggio strutturato delle reti aziendali: a chi rivolgersi
A chi può rivolgersi un’impresa per il cablaggio della propria rete aziendale? Ad occuparsi della realizzazione di tali infrastrutture sono realtà specializzate che, oltre a possedere competenze tecniche idonee, possono anche eseguire l’apposita certificazione prevista dalla legge.
Una volta conclusi i lavori di installazione, è infatti necessario procedere con l’esecuzione di un test che permetta di verificare il rispetto dei requisiti qualitativi e costruttivi dell’impianto.
A seguito del test, l’installatore procede con una dichiarazione, definita abitualmente “certificazione”, con cui attesta che l’impianto appena realizzato risponde a tutti i requisiti definiti nella specifica normativa tecnica.
Monday, April 4, 2022
La filosofia per una buona rete
La repentina trasformazione della tecnologia dell’informazione e la contemporanea diffusione e nascita di piattaforme multimediali (testo, immagini, audio, video) nonché applicazioni di diversa natura (ecommerce, videosorveglianza…) e di protocolli tipo IP, hanno creato l’esigenza di poter comunicare in modo sempre più rapido ed affidabile.
In linea di massima per connettersi alla rete telefonica o a Internet si possono usare due reti distinte: una per la fonia e uno per i dati.
Oppure, integrare e ottimizzare la rete interna del cliente utilizzando un CABLAGGIO STRUTTURATO.
Il CABLAGGIO STRUTTURATO è una rete tecnologica in grado di trasportare segnali di tipo differente come: fonia, dati, e segnali video, attraverso diverse tipologie di cavo come quello in rame, in fibra ottica, e via etere come lo wireless.
TIPO DI CABLAGGIO
I cablaggi, in linea di massima, li possiamo dividere in due categorie: quelli con un sistema proprietario, e quelli strutturati.
La differenza tra i due e che gli strutturati rispettano gli standard nazionali e internazionali, mentre quelli proprietari non sono tenuti a farlo. Ma la vera differenza è che quelli strutturati possono gestire un sistema aperto multiprotocollo e multimarca, con il risultato che tale sistema è definitivo e universale, indipendente dall’ubicazione, dal tipo di utenze, dal numero delle utenze, e dal protocollo trasmissivo che si utilizza.
STRUTTURA DEL CABLAGGIO
Il Cablaggio Strutturato è un sistema flessibile che, se ben progettato, permette di portare i servizi ai posti di lavoro, o spostarli senza opere murarie e/o elettriche aggiuntive, con il semplice cambiamento di posizione di un cavetto ( patch) nel box, di adottare prodotti di fornitori diversi, e se prendiamo come esempio la presa a livello utente, questa è sempre la stessa, quindi utilizza lo stesso il cavo e la stessa scheda di rete.
Il cablaggio strutturato è un insieme di componenti passivi standard (cavi, connettori, prese…) per supportare diverse applicazioni di telecomunicazione, come a esempio:
100Base-TX (Fast Ethernet)
1000Base-T (Gigabit Ethernet)
100BASE-FX-SX-BX una versione della Fast Ethernet su fibra ottica
Centralina telefonica digitale, VoIP, o analogica
È importante sottolineare che le apparecchiature attive, come lo Switch, l’Hub, Router,
e gli apparecchi terminali dell’applicazione, come il telefono analogico, digitale, VoIP, non fanno parte del cablaggio strutturato, in quanto il cablaggio si pone al livello fisico, cioè il primo livello del modello ISO/OSI.
MODELLO ISO/OSI
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NORMATIVE
E’ importante sottolineare che, in Italia, oltre le Normative Standard, si devono rispettare anche altre normative non comprese nella EN, come:
Sicurezza 626
Antincendio
Privacy
Eventuali normative ambientali
Le normative che regolano i sistemi di cablaggio sono applicabili ad un singolo
edificio privato o ad un gruppo di edifici facenti parte della stessa area privata e definiscono i requisiti minimi o specifiche tecniche per il cablaggio.
L’EIA/TIA 568 A è uno standard americano per il cablaggio di edifici commerciali ed è attualmente quello più applicato e diffuso in tutto il mondo. Questo standard specifica i requisiti minimi richiesti per il cablaggio di un edificio o un gruppo di edifici facenti parte di uno stesso comprensorio, come si vede dal Modello Stellare Gerarchico in figura.
CD: Distribuzione di Comprensorio, BD: Distribuzione di edificio, FD: Distribuzione di piano, TO: Presa utente.
Ogni livello gerarchico del cablaggio è un insieme di cavi che converge verso un centro stella (CD). Il cablaggio orizzontale è l’insieme di cavi che dalle singole prese utente (TO) raggiunge il distributore di piano (FD), il cablaggio verticale comprende i cavi che dai distributori di piano (FD) convergono
verso il distributore di edificio (BD), ecc. Ogni ramo del cablaggio termina su un’apparecchiatura attiva (es. Armadio Tecnico) che realizza il collegamento in rete degli utenti stessi.
Per un esempio di permutazione prendiamo il cablaggio orizzontale, fino al primo punto di aggregazione (FD), ma il concetto vale per tutti i centri della struttura (FD, BD, CD) ed è indipendente dalla tecnologia del cavo usato, sia esso in rame o fibra.
I cavi che provengono dalle postazioni fisiche (TO) vengono terminati in modo ordinato e numerato su pannelli di “permutazione” montati, in questo caso, sull’armadio di piano (FD) dove si trova anche l’apparato di rete che potrebbe essere uno switch, o un hub (questi apparati devono avere un numero di porte almeno quanti sono gli utenti). I pannelli di permutazione hanno un certo numero di connettori (porte) e ad ognuno è collegato, dalla parte posteriore, un cavo utente.
Ogni porta sarà etichettata, e identifica la postazione utente. Per associare le porte del pannello di permutazione all’apparato si utilizzano dei cordoni chiamati “patch cord” che permettono un’alta flessibilità di riconfigurazione, nel caso dovessimo spostare il singolo utente da una postazione all’altra.
CLASSIFICAZIONE DELLE RETI
La categoria attesta le caratteristiche trasmissive del singolo componente, escludendo il contesto installativo; La classe (la banda, bit-rate, ecc.) è invece riferita alle prestazioni di ogni singola linea.
Dalla “A” alla “C” : dalla categoria dalla 1 alla 4, e da una banda da 100 Hz a 16 Mhz, non sono più usate.
D: categoria 5 e 5E con Bit Rate 1 Gbps e banda 100 Mhz (Dati)
E: categoria 6 con Bit Rate 1 Gbps e banda 250 Mhz (Dati Banda Larga)
EΑ: categoria 6A con Bit Rate 10 Gbps e banda 500 Mhz (Dati Banda Larga)
F: categoria 7 con Bit Rate 10 Gbps e banda 600 Mhz (Dati Banda Larga)
FA: categoria 7A con Bit Rate 10 Gbps e banda 1000 Mhz (Dati Banda Larga)
OTTICA: Bit Rate ≥10 Gbps e banda 2 Ghz (Dati Banda Larga)
MEZZI TRASMISSIVI
Per mezzo trasmissivo si intende un canale fisico su cui veicolare i segnali che si sono stabiliti in fase di progetto, e da cui dipendono le caratteristiche stesse dell’intero cablaggio strutturato.
La scelta del tipo di mezzo trasmissivo deve permettere di:
Ottenere le prestazioni richieste
Supportare standard attuali e futuri
Garantire un’affidabilità prolungata nel tempo (il più a lungo possibile)
Garantire le dovute protezioni nell’ambiente di utilizzo
Si possono utilizzare, rispettando le normative, i cavi in rame, e la fibra ottica, in forma di cavo fisso (rigido o posato), o flessibile (anche detto volante).
Le normative stabiliscono le caratteristiche di un cavo certificato, cioè i requisiti minimi che il cavo deve soddisfare come limite superiore o inferiore di alcune misurazioni sui parametri fondamentali del cavo:
Rame: attenuazione, diafonia, banda passante, ecc.
Fibra: attenuazione
CAVI IN RAME BILANCIATI
Questi mezzi trasmissivi elettrici prevedono doppini in rame con impedenza 100 Ohm e quelli normalmente utilizzati nel cablaggio strutturato sono di tipo a 4 coppie ritorte (twisted pair o TP). Il doppino è il tipo di cavo che ha successo nel cablaggio strutturato perché è facile da installare, e ha costi contenuti.
CATEGORIA DEI CAVI IN RAME
Ogni tipo di cavo si distingue in categoria la quale attesta le caratteristiche trasmissive del cavo di appartenenza, a seconda delle prestazioni.
CAVO COASSIALE
Il cavo coassiale è stato per lungo tempo diffuso nelle reti locali, oggi è caduto in disuso, e sostituito dalle fibre ottiche nella fascia ad alte prestazioni, e dal doppino in rame in quella a media prestazioni.
FIBRA OTTICA
Per velocità di trasmissione elevate e su lunghe distanze, la fibra ottica è l’alternativa più comunemente usata. Nella maggior parte delle reti, la fibra ottica è utilizzata per le dorsali, mentre il cavo bilanciato UTP fornisce il collegamento alle singole postazioni. Tuttavia, con l’aumentare della velocità di trasmissione e con la riduzione dei prezzi degli apparati, tenderanno ad aumentare le reti che porteranno la fibra ottica direttamente alla postazione.
Il cavo in fibra ottica è formato da fili vetrosi minuscoli e flessibili, utilizzato per la propagazione della luce che viene contraddistinta da due numeri n/m, dove n è il diametro della parte conduttrice di luce ed m il diametro della parte esterna; per cui la classificazione 50/125 identifica una fibra ottica con 50μm di parte conduttrice e 125μm di diametro esterno, dove μ indica il micron pari a 10ˉ⁶.
TIPI DI TRASMISSIONE SU FIBRA
Multimodali (MMF),
utilizzate per brevi distanze, in cui la luce si propaga seguendo diversi percorsi o modi mediante diversi raggi (di luce).
Nel cablaggio strutturato si utilizzano fibre da 62,5/125 μm oppure da 50/125 μm.
Monomodali (SMF),
utilizzate per lunghe distanze, la propagazione avviene in un solo modo utilizzando un singolo raggio di luce.
Nel cablaggio strutturato si utilizzano fibre nell’intervallo da 8/125μm a 10/125μm.
Le differenze tra le due tipologie sono di ordine tecnico ed economico: nelle fibre multimodali si trasmette con led che sono poco costosi, sulle monomodali si trasmette con laser, che sono più costosi dei led, ma permettono di coprire distanze e velocità maggiori.
DORSALI OTTICHE
Se si dovesse optare per una rete Ethernet in fibra ottica si dovrebbe posare almeno un cavo a 6 fibre.
Due saranno utilizzate per la trasmissione Ethernet, mentre le altre quattro si potrebbero tenere come scorta, per usi futuri, o come back up; tenendo conto che i costi maggiori sono dovuti alla connessione ai connettori. In modo analogo le fibre montanti dovrebbero essere interfacciate a un centro stella attivo come un hub o switch che siano dotati di connessioni ottiche. Mentre all’interno degli armadi l’attestazione avviene in un cassetto ottico dotato di bussole di accoppiamento (o coupler).
POSA DELLA FIBRA OTTICA
Per la maggior parte dei casi il cavo in fibra ottica viene utilizzato per le dorsali, che in linea di massima sono di due tipologie:
fra gli edifici di un campus, e quindi nelle infrastrutture che collegano gli edifici
fra i piani di un edificio, e quindi attraverso il cavedo.
In impianti dove necessita un alto grado di sicurezza si consiglia di proteggere i cavi mediante tubazioni in acciaio.
CONNETTORI PER CABLAGGIO SU DOPPINO
Le interfacce che permettono di collegare, attraverso dei cavi, dispositivi vari, come a esempio nei cablaggi strutturati, sono i connettori d’entrata-uscita (sigla E/S o in inglese I/O per Input/Output). Essi sono composti da una spina (maschio), con dei pin sporgenti, che vanno ad inserirsi in una presa femmina (in inglese socket).
Nel caso del cablaggio su doppino esistono due tipologie di connettori, che
devono essere della stessa categoria o categoria superiore del cavo:
I Connettori che sono spinotti (plug) con contatti (pins) di tipo
maschio, come per esempio il connettore RJ45.
Le prese che sono moduli (jack) con contatti di tipo femmina, come
per esempio la presa RJ45.
In questo tipo di connettore il collegamento è pinto-pin, cioè dritto, e i cavi devono essere collegati al jack o al plug RJ45 secondo standard rigorosi
che stabiliscono: le Coppie, la Colorazione delle coppie, e l’ordine dei fili.
o Modalità di posatura
Esistono due assegnazioni dei piedini e raggruppamento delle coppie della presa a 8 posizioni universalmente utilizzate:
EIA 568A, obbligatoria USA e soluzione preferita
EIA 568B, soluzione alternativa.
Lo schema 568 A è un cavo multifilare con un minimo di quattro coppie il cui colore è di solito: bianco arancione/arancione, bianco blu/blu, bianco verde/verde, e bianco marrone/marrone, inseriti in un connettore chiamato plug del tipo RJ-45.
Anche se il cavo è formato da 8 fili, per esempio per il traffico dati ne bastano 4, e sono numerati 1,2,3,6.
I cavi di collegamento di due tipi: dritti e incrociati.
Quelli dritti sono caratterizzati da una corrispondenza delle anime tra i due plugs estremi RJ45 (1 con 1, 2 con 2 ecc.). Il cavo dritto viene utilizzato quando si devono collegare due apparati di rete con funzionalità differenti (es. un computer con un hub, un router con uno switch ecc.).
Quelli incrociati, detti anche cross-cable, hanno l’inversione del pin 1 col 3 ed il pin 2 col 6 e questa inversione coincide con l’inversione tra Tx ed Rx.
I cavi incrociati servono a collegare due apparati con le stesse funzionalità (es. due computer, due HUB, due router, due switch ecc.).
CONNETTORI PER CABLAGGIO IN FIBRA
Per connettere la fibra ottica si utilizza l’accoppiamento meccanico delle due fibre. Occorre accoppiare il core delle due estremità della fibra per permettere un passaggio della radiazione luminosa da una fibra all’altra.
Date le dimensioni delle superfici da accoppiare i dispositivi che dovranno garantire l’interconnessione dovranno avere caratteristiche di qualità e precisione notevoli. Per le esigue dimensioni ci sono delle difficoltà tecniche per l’accoppiamento ottico che aumenta al diminuire delle dimensioni del nucleo come le fibre SMF, per cui in molti casi viene preferito l’utilizzo delle fibre MMF.
Esistono tre componenti principali di un connettore di fibra: la ferula, il corpo del connettore, e il meccanismo di accoppiamento.
FERULA– è una struttura sottile che alloggia la fibra di vetro. Ha un centro scavato che forma una presa stretta sulla fibra. Le ferule sono realizzate generalmente in ceramica, metallo o plastica di alta qualità e solitamente contengono una fibra.
CORPO CONNETTORE – è una struttura in plastica o metallo che trattiene la ferula e si collega al buffer o rivestimento primario.
MECCANISMO DI ACCOPPIAMENTO – è la parte del corpo connettore che garantisce il corretto accoppiamento meccanico ad un altro dispositivo (uno switch, una scheda di rete, un accoppiatore bulkhead, ecc.). I tipi sono: a vite, a baionetta, a scatto, o altro. vedi: mccarlet.it
Nella pratica è più difficoltoso connettorizzare le fibre che giuntarle, per cui molto spesso la connettorizzazione viene fatta in laboratorio, mentre invece in campo ci si limita ad effettuare giunture con apposite macchine giuntatrici.
Data la difficoltà di effettuare giunzioni e connettorizzazioni tra fibre, nelle reti locali si tende ad adottare le fibre multimodali, più semplici da posare in opera, anche perché le ridotte distanze di una rete locale rendono meno rilevanti i vantaggi delle fibre monomodali rispetto alle multimodali.
I Connettori possono essere Simplex (1 connettore per estremità):
ST (attacco rotondo a baionetta)
SC (attacco quadrato a scatto)
oppure Duplex (2 connettori per estremità).
ST Duplex
SC Duplex
LC
PATCH CORD (cordoni di permutazione)
Le patch cord in fibra ottica hanno la stessa funzione delle patch
cord in rame, e servono per la connessione fra i cassetti ottici,
per le permutazioni tra apparato attivo (es. Switch) e cassetto ottico,
e le permutazioni alle postazioni di lavoro (Fiber To The Desk) con terminali che posseggono ingressi per fibra ottica.
MEZZI DI TRASMISSIONI WIRELESS
Con Wireless , che significa senza fili, si indica una tecnologia di comunicazione senza fili che utilizza do standard IEEE802.11 e permette a più dispositivi di collegarsi tra di loro senza necessariamente usare un cablaggio.
Questo garantisce flessibilità nel posizionamento delle stazioni, ed elevato grado di mobilità, e connessioni garantite e diffuse, anche in ambienti dove manca o dove non e possibile realizzare un’adeguata struttura di cablaggio.
Per accedere, con una tecnologia senza fili, a una rete cablata si deve utilizzare un dispositivo chiamato Access Point, che collegato fisicamente all’infrastruttura di rete permette l’accesso di uno o più apparati “client” che sono in grado di ricevere il segnale radio creato dall’access point.
APPARATI PER CABLAGGIO WIRELESS
I dispositivi da utilizzare in un cablaggio wireless sono: Access Point, e Power over Ethernet (PoE).
L’Access Point Wi-Fi, collegato al PoE (ciascun PoE può gestire fino a 4 Access Point Wi-Fi, installabile nel pannello di permutazione) può essere installato nel controsoffitto o a muro ed è in grado di ampliare la rete oltre i 600 m², e può assicurare una velocità di circa 300 Mbps.
Per saperne di più sul cablaggio strutturato.
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Sunday, April 3, 2022
Edy Ongaro, Pietro Senaldi: "L'italiano morto in Ucraina era un comunista. La sinistra tifa per Vladimir Putin"
Pietro Senaldi, condirettore di Libero, dedica il suo video editoriale di oggi al primo italiano morto nella guerra in Ucraina. "Ci dispiace, pace all'anima sua", esordisce Senaldi che poi spiega: "Si chiamava Edy Ongaro ed era un ultra-comunista. Era andato in Donbass, ma non è morto per difendere il popolo ucraino e dare una mano alla resistenza. No, è morto per difendere i russi da quello che lui stesso chiamava i fascisti ucraini". "Ciascuno ha le sue idee", puntualizza il direttore, "ma questa vicenda ci dimostra chiaramente che l'invasione di Vladimir Putin dell'Ucraina non mette in imbarazzo Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, ma la sinistra. Tanto è vero che sono di sinistra quelli che partono per sostenere Putin". "Si dirà che questo combattente era un invasato", continua Senaldi. "Può darsi, ma è in buona compagnia perché lo piange tutta l'estrema sinistra italiana che lo saluta dicendo 'chi ha veri compagni non muore mai', 'ti ricordiamo con il tuo motto: morte al fascismo' e altri messaggi di cordoglio che dimostrano che c'è tutta una comunità a sinistra, molto ben radicata e convinta, disposta non solo a stare con Putin, ma a combattere in Donbass in maniera ancora più convinta di quanto facciano i soldati russi". "Questo", conclude Senaldi, "per dire come stanno veramente le cose".
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