Saturday, December 4, 2021
Maurizio Vitelli Direttore Generale della Motorizzazione
Dare all’Italia revisioni più certe, sicure e moderne, questo l’obiettivo del sistema MCTCNet2 giunto ora alla fase finale. Ne parliamo con chi ha diretto e fortemente voluto il progetto.
Non è la prima volta che incontriamo l’architetto Maurizio Vitelli, direttore generale della Motorizzazione Civile del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dobbiamo dire che in tutte queste occasioni, oltre alla cordialità che lo contraddistingue, non ha mai fatto mancare attenzione alle tematiche presentate e disponibilità alla ricerca di soluzioni ai problemi.
Vitelli, in qualità di direttore generale della Motorizzazione è, possiamo dire, di fatto e di diritto il “responsabile” di MCTCNet2. Questo progetto arriva adesso alla fase finale nella quale si comincia ad “accendere i motori”. Il primo di questi “motori” è l’infrastruttura telematica. La circolare del 19 giugno 2013 dà il via all’attivazione in tutta Italia dell’interconnessione telematica di tutte le officine che effettuano revisioni di veicoli a motore. In sintesi la circolare indica la data dell’8 luglio come il “D-Day” per l’interconnessione a livello nazionale, allo stesso tempo, indica alcune procedure off-line alle quali le autofficine ricorreranno per non perdere operatività in caso di caduta del collegamento telematico.
La circolare del 19 giugno, peraltro necessaria, a nostro avviso suscita qualche dubbio, forse anche perché abbastanza stringata ed essenziale. Ci siamo pertanto rivolti ancora una volta allo stesso Vitelli per approfondire l’argomento e fornire spiegazioni.
Architetto Vitelli, siamo al fatidico “allacciate le cinture si parte”. Tutta l’Italia delle revisioni è connessa in rete e l’infrastruttura telematica necessaria per MCTCNet2 sta per diventare operativa. Se non andiamo errati siamo i primi in Europa e forse nel mondo a mettere in pista un tale sistema in un schema misto pubblico-privato?
La domanda, così come formulata merita un approfondimento e la necessaria chiarezza. Non va confuso il “Nuovo Sistema Revisioni” con MCTCNet2. Ciò che è stato avviato con il “Nuovo Sistema Revisioni” costituisce un anello del più complesso sistema MCTCNet2 ed in particolare si è inteso procedere a una anticipazione di uno dei contenuti di MCTCNet2: l’acquisizione dei file.rev, ovvero il report delle prove effettuate nell’ambito della revisione. In sostanza i dati acquisiti dalle apparecchiature di controllo.
Gli aspetti innovativi introdotti con il nuovo protocollo Net2 sono in procinto di essere avviati, ma non sono ancora operativi. Non è questa la sede in cui esporre quanto è già stato detto nel passato sulle caratteristiche del nuovo protocollo, ma ci tengo particolarmente a sottolineare che quanto è stato avviato di recente, costituisce il primo passo verso il futuro della revisione. Difatti è ancora in discussione il testo definitivo della Nuova Direttiva sulle revisioni che andrà a sostituire la Direttiva 2009/40/CE e successiva 2010/48/UE, ma è certo che tale direttiva conterrà tra le altre novità, la creazione di una banca dati delle revisioni, che è proprio l’aspetto su cui si incentra il procedimento avviato col “Nuovo Sistema Revisioni”. La banca dati in questione è già in fase di implementazione, confermando di fatto che il nostro paese si pone ai primi posti nel contesto europeo.
Ma ancora oggi, come lei sa bene, c’è chi nutre dubbi o preoccupazione. Peraltro tutto questo è stato preceduto da una lunga fase sperimentale prima nella provincia di Grosseto e poi in altre regioni e province; quali sono stati i riscontri di tali fasi?
Il processo di informatizzazione in corso è stato avviato a Grosseto, è proseguito presso le Regioni Lazio e Toscana e la provincia di Como, a seguire nelle Regioni Lombardia e Liguria ed infine, con la circolare del 19 giugno scorso, presso le rimanenti regioni italiane. Nella fase iniziale non sono state evidenziate anomalie tali da prefigurare un rallentamento del progressivo estendersi della sperimentazione; con la successiva estensione alla Lombardia e Liguria sono emerse problematiche che sono state oggetto di attento monitoraggio da parte del Ced dell’amministrazione. In esito a tale monitoraggio, al fine di non interrompere la estensione del processo su tutta la penisola, si è ritenuto di adottare procedure operative che tenessero conto delle esigenze delle imprese coinvolte.
Ogni processo evolutivo può presentare alcune anomalie e la sperimentazione progressiva posta in essere ha avuto proprio il fine di evidenziarle; credo in proposito che l’amministrazione abbia responsabilmente riconosciuto le proprie difficoltà, assumendo di converso un atteggiamento di confronto con le categorie coinvolte e proponendo adeguate azioni di cautela. Ritengo quindi che i provvedimenti messi in atto siano, ancora una volta, la più chiara dimostrazione dello spirito di collaborazione che l’amministrazione ha sempre manifestato nei confronti degli operatori di settore.
Uno degli scopi della circolare è la definizione di procedure off-line mediante le quali le officine possono effettuare revisioni anche in caso di mancanza di collegamento telematico. Dobbiamo riconoscere che l’eventualità preoccupa un po’ non solo per l’utente ma anche per il business del centro di revisione. Ci può spiegare meglio in cosa consistono queste procedure?
La circolare del 19 giugno, nell’estendere a tutto il territorio nazionale il “Nuovo Sistema Revisioni”, al fine di garantire la uniformità di comportamento degli operatori professionali, ribadisce l’obbligatorietà di procedere alle operazioni di revisione secondo schemi e cronologie fisse: accettazione, pagamento, acquisizione dati veicolo, revisione, acquisizione dati tecnici, inserimento esito, stampa tagliando. Per non ostacolare comunque l’operatività delle officine, nei casi di problemi di collegamento col Ced, nelle fasi di pagamento, acquisizione dei dati tecnici, invio esito e stampa tagliando, si è ritenuto di consentire comunque lo svolgimento del servizio, adottando la procedura di rilascio del certificato sostitutivo della Carta di Circolazione, richiamando quanto già detto con precedente circolare 62 del 1998, assegnando a tale documento la validità di 30 giorni. Ribadisco che tale procedura di supporto va intesa eccezionalmente e non può rappresentare la normale prassi operativa dell’officina.
Verifiche in tal senso verranno eseguite dal Ced dell’amministrazione per verificare la frequenza del ricorso alla certificazione sostitutiva.
E’ chiaro che la via di fuga delle procedure off-line è necessaria. La preoccupazione è: quanto sarà la percentuale del lavoro off-line? E’ chiaro che il collegamento telematico è vitale per lo stesso MCTCNet2 e l’operatività delle officine.
La procedura “off-line” è uno strumento necessario per superare condizioni particolari di emergenza, e ripeto, non è uno strumento d’esercizio consueto e non può avere validità a tempo indeterminato; con l’introduzione di MCTCNet2 il sistema, verificata la sua completa funzionalità, verrà blindato in ossequio ai contenuti stessi di MCTCNet2. Diversamente ci troveremmo a gestire un sistema completamente innovativo con le lacune dell’attuale. Al riguardo colgo l’occasione per informare che stiamo completando la migrazione dell’intera base informatica nelle nuove strutture dati, pertanto le prestazioni del Ced e dei sistemi operanti saranno sicuramente in grado di soddisfare le esigenze degli operatori professionali coinvolti nelle varie attività di motorizzazione, e chiaramente quelli operanti nel servizio revisioni.
A questo punto sembra tutto pronto: infrastruttura operativa, omologazioni in dirittura d’arrivo e aggiornamenti apparecchiature pianificati. Non ci sono motivi per esitazioni o ritardi, giusto?
Questo complesso sistema è alla fase conclusiva. Le verifiche condotte dall’amministrazione relativamente ai software sono in corso, le procedure finalizzate alle omologazioni conformi a MCTCNet2 sono state determinate, la presente fase del “Nuovo Sistema Revisioni”, anticipatrice dell’invio dei dati al Ced in corso di attuazione. Ci sono tutti gli elementi per ritenere che le revisioni “nuovo corso” sono al nastro di partenza. Quindi buon lavoro a tutti.
Friday, December 3, 2021
Demolita la struttura del Mercato Ortofrutticolo Piacentino . Mercato di via Colombo Piacenza , da anni trasferito a spesa dei contribuenti .
E'stata praticamente ultimata la demolizione del complesso dell’ex mercato ortofrutticolo di via Colombo. Nel pomeriggio dell’1 dicembre le ruspe erano al lavoro per liberare l’area dalle macerie, e ora il complesso si presenta già completamente libero agli occhi dei passanti.
Sulla questione interviene con una nota, che riportiamo, il comitato Fondo Ambiente e Territorio di Piacenza.
«La demolizione dei fabbricati dell’ex Ortomercato identificati eliminati per la realizzazione di un parcheggio e, in parte, di un albergo, è praticamente ultimata. Verranno risparmiate solo due costruzioni e la cancellazione di una non piccola parte della storia sia artistica che “vissuta” della nostra città sarà definitivamente compiuta».
«Inutili sono stati gli appelli, dettagliatamente motivati, rivolti sia al Comune che alla Soprintendenza e alla Procura perché nessuno degli enti ha ritenuto di dare alcun riscontro su quanto contestato e sulle proposte di un possibile riutilizzo a fini culturali, ai numerosi esponenti della cultura piacentina appassionatamente coinvolti nella vicenda. In particolare si evidenzia che il parere positivo alla demolizione da parte della Soprintendenza si basa su datazioni errate relative sia ai fabbricati che alla tettoia».
«Da informazioni ricevute la Procura sta prendendo solo in questi giorni in esame la pratica, anche se, visto il celere procedere dei lavori di demolizione, ogni possibile intervento a tutela dei beni in oggetto risulterà del tutto inutile. Esprimiamo la più viva protesta per il danno irreparabile arrecato alla nostra città e per il modus operandi messo in atto in particolare dall’Amministrazione Comunale, che non ritiene di dare nemmeno un riscontro a più raggruppamenti di cittadini che chiedono, a ragione, di essere almeno ascoltati quando si prendono e attuano decisioni che non possono essere oggetto di successivo riesame o modifica».
Almeno fare un convegno ove si chiedono le scuse .
Wednesday, December 1, 2021
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