Monday, June 5, 2023
Verifiche e interrogazioni: quali diritti per chi ha un DSA?
Postato il 25 marzo 2019 di Maurizia Guderzo
Verifichi e interrogazioni quali diritti per chi ha un DSA
Bambini e ragazzi con DSA hanno diritto a forme di verifica e valutazione personalizzata degli apprendimenti, la cui scelta viene indicata nel PDP. Che cosa prevede la legge? Quali sono i criteri personalizzati di verifica e valutazione più usati?
Verifiche e interrogazioni: che cosa prevede la legge nei DSA
L’art.6 del DM 5669 del luglio 2011 sottolinea che la scuola deve:
consentire agli alunni con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto;
creare condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare (modificando se necessario tempi di effettuazione delle prove e loro strutturazione);
riservare particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria;
per l’apprendimento delle lingue straniere valorizzare le modalità che meglio consentono all’alunno di manifestare le competenze acquisite: privilegiando l’espressione orale, ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune;
utilizzare criteri di verifica e valutazione personalizzati anche in occasione degli esami di Stato.
Questi concetti si concretizzano in alcuni criteri facili da trovare in molti PDP (Piani Didattici Personalizzati). Vediamoli insieme.
Verifica e valutazione degli apprendimenti: i 19 criteri personalizzati più usati
Ti propongo questa carrellata dei criteri personalizzati di verifica e valutazione degli apprendimenti più comuni adottati dalle scuole, perché tu possa farti un’idea di quali siano e della loro utilità. Gli insegnanti, peraltro, potranno individuare criteri più specifici in relazione alle difficoltà peculiari di tuo figlio.
Ricorda che questi criteri devono essere inseriti nel PDP e che solo quanto è scritto in questo documento è realmente vincolante per gli insegnanti, sia durante l’anno scolastico, sia al momento degli esami di Stato. Presta quindi molta attenzione al suo contenuto e, se necessario, chiedi un incontro di revisione per segnalare eventuali problemi, cambiamenti, nuove difficoltà, ecc.
Le modalità di verifica e valutazione degli apprendimenti indicate di seguito valgono per qualsiasi tipo di verifica orale o scritta, ma vanno ovviamente adeguate al tipo di materia.
1. Strumenti compensativi
Consentire l’uso degli strumenti compensativi necessari durante interrogazioni e verifiche scritte.
Per chi: tutti i bambini e ragazzi con DSA in misura variabile da valutarsi caso per caso. Durante verifiche e interrogazioni, in particolare non dovrebbe mai mancare il quaderno con formule, tabelle, regole grammaticali, glossari tecnici, ecc. che il ragazzo si sarà costruito progressivamente per sostenere le difficoltà di memorizzazione.
Perché: le abilità carenti che richiedono una compensazione sono tali anche durante interrogazioni e verifiche scritte.
Un ragazzo discalculico al quale è stato consigliato l’uso della calcolatrice ha diritto ad usarla sempre, anche durante le verifiche e anche se ai compagni è invece chiesto di farne a meno.
Un ragazzo con DSA, abituato a studiare creando mappe concettuali o altri strumenti grafici per supportare uno stile di apprendimento e memorizzazione prevalentemente visivo, ha diritto a servirsene durante interrogazioni e verifiche (purché non si tratti di trascrizioni integrali del libro, ovviamente). Ecc.
2. Contenuto/forma
Valutare il contenuto anziché la forma dei testi scritti: non tener conto degli errori ortografici, della qualità formale della grafia e del disordine nel testo.
Per chi: disortografici e disgrafici di qualsiasi età che scrivono a mano. Nel caso di testi al computer non valutare comunque gli errori ortografici (in alcuni casi possono sfuggire al correttore ortografico).
Perché: errori ortografici e/o difficoltà di organizzazione dello spazio sul foglio e/o grafia disordinata o addirittura incomprensibile dipendono dalla disortografia e/o dalla disgrafia. Non si può pretendere che bambini e ragazzi scrivano “meglio” o commettendo meno errori, sarebbe come chiedere al miope di leggere la lavagna senza occhiali e valutare la correttezza di tale prestazione con gli stessi parametri usati per chi ha una vista perfetta. In altre parole, è sbagliato valutare correttezza e qualità della grafia dei disortografici e/o disgrafici al pari di quanto si fa con chi non è affetto da questo disturbo.
3. Procedimento anziché calcoli
In matematica valutare il procedimento di risoluzione di un problema (o di un esercizio) anziché i calcoli: non tener conto degli errori di calcolo, dell’errata trascrizione di simboli e numeri, del disordine della presentazione.
Per chi: bambini e ragazzi con DSA con dispense specifiche da valutarsi caso per caso.
Perché: errori di calcolo e/o errata trascrizione di simboli e numeri e/o disordine nella presentazione dipendono dalla discalculia e/o dalla disgrafia. Vedi anche quanto discusso al punto 2. Un errore ortografico nella scrittura del testo del problema può farne travisare il senso al momento della rilettura inducendo a svolgere un problema “diverso” da quello proposto. Analoghi travisamenti possono capitare per errori di lettura del testo nel caso della dislessia.
4. Correzione ortografica selettiva
Nelle prime due classi della scuola primaria non si possono diagnosticare i DSA, ma si possono sospettare. L’insegnante che sospetta una disortografia in un suo alunno dovrebbe correggere in modo “selettivo” i testi del suo alunno con sospetto DSA: correggere per un periodo prestabilito e concordato con famiglia, eventuale tutor o terapista, e con il bambino stesso solo un certo tipo di errore. Solo quando l’apprendimento si sarà abbastanza consolidato, si passerà a correggere un altro tipo di errore.
Per chi: bambini con sospetto DSA nelle prime due classi della scuola primaria.
Perché: quando un bambino commette molti errori ortografici fatica a controllare i processi implicati per correggerli tutti contemporaneamente. La correzione selettiva lo aiuta a concentrarsi su un errore per volta, offrendogli migliori margini di recupero.
Consiglio: questa strategia funziona bene con qualsiasi bambino e non solo con chi ha un sospetto DSA.
5. Correzione ortografica minima
Non valutare la correttezza ortografica non esclude la correzione degli errori. È bene però che la correzione ortografica sia ridotta al minimo.
Per chi: disortografici e/o disgrafici di qualsiasi classe che scrivono a mano.
Perché: una pagina fitta di parole segnate come errore penalizza anziché gratificare l’impegno profuso dal bambino o ragazzo nel produrre un testo. Ecco perché è bene limitarsi a segnalare solo i più importanti (o seguire un piano di correzione come detto al punto 4).
Consiglio: questa strategia funziona bene con qualsiasi bambino e non solo con chi ha un sospetto DSA.
6. Parole corrette
Nel correggere gli errori ortografici evitare di evidenziare graficamente gli errori, facendo in modo che siano invece in primo piano le versioni corrette.
Per chi: disortografici e/o disgrafici di qualsiasi classe che scrivono a mano.
Perché: evidenziare gli errori, anzichè la versione corretta fissa nella memoria la versione scorretta della parola stessa: si tratta di una prassi che rallenta l’apprendimento di qualsiasi bambino, ma è particolarmente negativa in caso di DSA.
Consiglio: questa strategia funziona bene con qualsiasi bambino e non solo con chi ha un sospetto DSA.
7. Lettura delle consegne
L’insegnante legge le consegne, le domande, il testo dei problemi, ecc. Se l’alunno fa uso di sintesi digitale, li fornisce su supporto digitale idoneo.
Per chi: alunni dislessici.
Perché: le difficoltà di lettura possono rallentare ma soprattutto sviare la comprensione delle richieste della verifica, portando ad errori non attribuibili a scarsa preparazione sulla materia oggetto della valutazione.
8. Tempi aggiuntivi
Prevedere tempi aggiuntivi di consegna delle verifiche scritte: usualmente si considera circa il 30% di tempo in più.
Per chi: dislessici, disortografici, disgrafici e discalculici, sia che scrivano a mano sia che scrivano al computer.
Perché: bambini e ragazzi con DSA impiegano più tempo dei compagni a leggere le consegne, a recuperare dalla memoria le informazioni necessarie, a scriverle in forma accettabile.
Consiglio: questa strategia può essere problematica per molti ragazzi con DSA che si stancano facilmente.
Se un ragazzo è stanco il tempo in più non lo aiuta. Se poi presenta anche un disturbo attentivo (anche se non necessariamente di rilevanza clinica), il tempo aggiuntivo è del tutto inutile, se non controproducente.
In questi casi è preferibile ricorrere alla misura successiva.
9. Riduzione
In alternativa ai tempi aggiuntivi di consegna si può prevedere la riduzione della quantità di domande, esercizi, quesiti. Ovviamente, ridurne il numero, non significa trascurare gli obiettivi di apprendimento previsti per quella materia in quella classe.
Per chi: dislessici, disortografici, discalculici, disgrafici sia che scrivano a mano sia che scrivano al computer.
Perché: vedi punto 8.
Consiglio: valutare con attenzione l’opportunità di questa misura, perché la riduzione del numero di quesiti ed esercizi può esporre a voti più bassi.
Ci sono, infatti, meno possibilità di dimostrare la propria preparazione. Ad esempio in una verifica scritta di storia che prevede per tutti dieci domande su un dato argomento e per chi ha un DSA solo cinque, si dimezzano le possibilità di rispondere correttamente.
10. Programmazione
Interrogazioni e verifiche devono essere programmate per tempo, possibilmente concordando le date con l’alunno. In ogni caso le date devono essere comunicate con largo anticipo. Sono assolutamente da evitare, invece, le interrogazioni o le verifiche scritte “a sorpresa”.
Per chi: tutti i ragazzi con DSA.
Perché: per bambini e ragazzi con DSA studiare richiede tempi particolarmente lunghi, sia che si sforzino di farlo leggendo con gli occhi, sia che si servano della sintesi vocale.
La programmazione di interrogazioni e verifiche consente ai ragazzi di organizzarsi (o di farsi aiutare ad organizzarsi) suddividendo il materiale oggetto di studio in piccole parti da assimilare poco per volta.
La comunicazione di una verifica da svolgersi magari dopo sole 24 ore, crea situazioni di ansia inutili e perniciose, sia che verta su una piccola parte del programma appena svolto, sia che richieda un ripasso di argomenti precedenti.
Consiglio: alla scuola secondaria evitare che i ragazzi con DSA siano inclusi nella programmazione autonoma delle interrogazioni da parte degli alunni. Capita, infatti, molto spesso che qualche ragazzo si assenti facendo saltare l’organizzazione, spesso costringendo i compagni a sostituirlo con poco preavviso. Come detto più sopra questo sarebbe negativo per i ragazzi con DSA.
11. Suddivisione del programma
È utile prevedere interrogazioni o verifiche su parti circoscritte del programma: il programma di studio viene frammentato in più momenti di verifica degli obiettivi di apprendimento. Da evitare invece interrogazioni o verifiche su “tutto il programma” del quadrimestre/trimestre o comunque su ampie parti di esso.
Per chi: tutti i ragazzi con DSA.
Perché: vedi punto 10.
12. Nessuna sovrapposizione
È importante evitare di sovrapporre nel corso della stessa giornata più interrogazioni e/o verifiche: soprattutto nella scuola secondaria occorre che gli insegnanti si accordino per evitare la programmazione di interrogazioni orali e verifiche scritte su più materie nello stesso giorno.
Per chi: tutti i ragazzi con DSA.
Perché: vedi punto 10.
13. Prove orali
Per molti ragazzi è più semplice dimostrare la propria preparazione oralmente, piuttosto che in forma scritta. In tali casi occorre prevedere prove orali integrative o sostitutive delle verifiche scritte. Questo vale per qualsiasi materia che lo consenta, ma soprattutto per le materie orali che diventano spesso occasione di verifiche scritte per la compressione dei tempi scolastici.
Ovviamente occorrerà ricordare che alcune parti dei programmi di matematica e di altre materie scientifiche non si prestano alle verifiche orali: come si fa, infatti, a svolgere un’operazione a più cifre o un’equazione solo oralmente?
Nei casi di discalculia, tuttavia, sarà necessario consentire ai ragazzi con DSA di servirsi degli strumenti compensativi per la matematica idonei a permettere di svolgere nel modo più agevole la prestazione richiesta (tavola pitagorica, fogli di incolonnamento, calcolatrice, software per la scrittura digitale di cacoli e formule, ecc.).
Per chi: quei ragazzi con DSA che riescono a dimostrare meglio la propria preparazione con l’esposizione orale.
Perché: per alcuni ragazzi con DSA l’elaborazione di un testo scritto può presentare diverse difficoltà. Oltre a quelle legate alla disortografia (errori ortografici) e/o alla disgrafia (grafia illeggibile, lenta), possono essere presenti anche difficoltà nell’organizzazione del testo (quali argomenti esporre prima e quali dopo) e nel dare loro una forma sintatticamente appropriata.
Consiglio: alcuni ragazzi con DSA manifestano difficoltà anche nell’esposizione orale. In tali casi può essere preferibile ricorrere alla misura 14 (verifiche a quiz).
14. Verifiche a quiz
Se non si possono sostituire le verifiche scritte con interrogazioni orali, valutare se per quell’alunno con DSA sia preferibile evitare quelle a domanda aperta e prevedere, invece, verifiche a quiz con domande a risposta multipla.
Per chi: ragazzi con DSA che manifestano difficoltà sia nella produzione di testi scritti “aperti” sia nell’esposizione orale.
Perché: la domanda a quiz evita al ragazzo di organizzare il proprio pensiero in forma scritta o orale, ma ne misura le conoscenze su un dato argomento.
Consiglio: nel proporre le domande evitare le frasi con doppia negazione o altri costrutti complessi (non si sta testando la preparazione sintattica, ma quella nella materia oggetto del test); evitare anche formulazioni ambigue.
Attenzione: questo tipo di verifica non è quello preferibile. Non abitua, infatti, i ragazzi a riflettere, organizzare il proprio pensiero ed esporlo, abilità importante nella vita quotidiana e in molte professioni. Viene testata solo la conoscenza di alcuni dati, spesso di tipo mnemonico (per i quali peraltro andranno forniti strumenti compensativi: vedi punto seguente).
Spesso si finisce con lo scegliere questo tipo di verifica quando non è possibile valutare la preparazione di un ragazzo con DSA in nessun altro modo.
15. Memorizzazione
Non valutare la memorizzazione di date, elenchi, poesie, unità di misura, tabelline e altri fatti numerici, parole difficili, regole grammaticali, forme verbali, ecc.
Per quanto riguarda le forme verbali limitarsi ad accettare l’uso corretto delle stesse durante le esposizioni verbali.
Per chi: quasi tutti i ragazzi con DSA.
Perché: nella maggioranza dei casi i ragazzi con DSA manifestano difficoltà più o meno gravi nella memorizzazione di dati. Queste difficoltà vanno supportate con l’uso di un semplice strumento compensativo costruito dai ragazzi stessi: un quadernino di supporto alla memoria contenente tutti i dati che non riescono a memorizzare.
16. Lingue straniere: spelling e correttezza ortografica
Non valutare spelling e correttezza ortografica nella lingua straniera: valorizzare la capacità di farsi comprendere in forma scritta anche se in modo non del tutto corretto.
Per chi: dislessici e disortografici.
Perché: alcune delle lingue straniere insegnate nelle scuole italiane (l’inglese soprattutto) sono lingue opache, cioé lingue in cui una stessa lettera o gruppo di lettere possono rappresentare suoni diversi (questo accade pochissimo in italiano e in spagnolo, che sono infatti considerate lingue trasparenti).
Più precisamente, l’italiano ha un alfabeto di 21 lettere che rappresentano 28 suoni, mentre l’inglese ha un alfabeto composto da 26 lettere che rappresentano 44 suoni. Il francese si colloca a metà strada con un alfabeto di 26 lettere che rappresentano 37 suoni.
L’apprendimento delle lingue opache è particolarmente difficile per i dislessici e i disortografici, perché li costringe a memorizzare un numero maggiore di corrispondenze tra suoni e segni, in presenza oltretutto di numerosi casi irregolari (almeno nel caso dell’inglese).
17. Lingue straniere: verifiche scritte
Se necessario si può dispensare l’alunno dalle verifiche scritte o comunque attribuire maggior importanza allo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte; la dispensa dalle prove scritte è possibile anche all’esame di Stato e non compromette il titolo ricevuto (diversamente dall’esonero).
Per chi: dislessici e disortografici.
Perché: vedi punto 16.
18. Lingue straniere: interrogazioni
Non valutare la correttezza nell’esposizione nella lingua straniera: valorizzare la capacità di farsi capire in modo chiaro anche se non del tutto corretto.
Per chi: alcuni ragazzi con DSA, soprattutto nel caso dell’inglese.
Perché: alcune lingue straniere hanno strutture frasali semplici, ma molte irregolarità (ad esempio nelle forme verbali, come accade in inglese), oppure hanno strutture frasali molto diverse dall’italiano (ad esempio il tedesco che prevede il verbo in fondo alla frase nelle subordinate). Per alcuni dislessici la memorizzazione delle regole sintattiche o delle numerose forme verbali irregolari, ecc. può essere molto difficile da raggiungere.
19. Altre prestazioni interessate dai DSA
Oltre a un disturbo della lettura, scrittura, calcolo, bambini e ragazzi con DSA possono presentare altre abilità carenti: ad esempio quelle di coordinazione motoria, discriminazione destra/sinistra, prassie complesse, ecc. secondo quanto indicato dalla certificazione e/o dalla relazione redatta dagli specialisti.
Anche in questi casi occorrerà evitare di valutare la prestazione nelle attività direttamente interessate dal DSA: questo potrebbe riguardare anche materie usualmente meno coinvolte dal DSA come educazione motoria, tecnica, musicale, ecc.
Per chi: tutti i ragazzi con DSA trasversalmente in ogni materia scolastica.
Perché: vedi ad esempio quanto affermato al punto 2.
Tuo figlio ha un DSA e stai cercando di orientarti fra gli aiuti che la scuola può e deve offrirgli?
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strumenti compensativi,
misure dispensative,
PDP.
Se vuoi, potrai poi completare la tua lettura con una raccolta globale di consigli su come aiutare un figlio con DSA.
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29 commenti
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29 pensieri su “Verifiche e interrogazioni: quali diritti per chi ha un DSA?”
Angelina ha detto:
10 gennaio 2023 alle 13:04
Buongiorno mia figlia era diagnostica dsa e dhd . Alla fine del 3anno di scuola media è stata diagnostica 104 con livello cognitivo bordelain. Mi chiedevo se è possibile che in una settimana mia figlia debba fare tutte verifiche ogni giorno e oltretutto nella stessa settimana fare in un solo giorno verifica e interrogazione. Grazie
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Renata ha detto:
6 dicembre 2022 alle 19:16
Vorrei sapere se un ragazzo di prima superiore confusa x calcoli matematici può’ essere rimandato a settembre?grazie
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Pina ha detto:
17 dicembre 2022 alle 15:04
Considerando che gli obiettivi da raggiungere sono gli stessi degli altri, se non li raggiunge, la scuola adotta gli stessi criteri di valutazione. Non esiste un percorso particolare per i dsa. L’unica cosa è che la scuola dietro certificazione medica sceglie gli strumenti compensativi e dispensativi adatti. Stop.
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Silvia Iannotti ha detto:
18 novembre 2022 alle 12:09
Buongiorno, mia figlia, secondo liceo classico con indirizzo Scienze Umane, è discalcula.
Diagnosticata un anno fa, perché ne alle elementari, ne alle medie, si sono accorti di questa cosa.
Quindi le manca una buona fetta di programma.
Ora, il prof di matematica, continua a parlare di misure dispensative e compensative ed io non capisco come possano bastare viste le lacune nel programma.
Inoltre, al primo compito in classe, le ha messo 3 facendole precipitare la media (nel resto delle materie è bravissima).
Mi è stato detto che con discalculia, non possono essere assegnati voti così bassi, è vero?
C’è una normativa alla quale posso fare riferimento?
Grazie e buona giornata.
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Mario ha detto:
18 dicembre 2022 alle 11:13
Non esiste una normativa che vieti di mettere voti così bassi. Se il compito, nonostante gli strumenti compensativi e dispensativi adottati, è da 3, 3 deve essere…
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Simo ha detto:
4 novembre 2022 alle 18:56
Salve. Al punto 10 si dice espressamente che i DSA hanno diritto alle verifiche orali programmate… Ma nella normativa e nelle linee guida non si parla di obbligo da parte della scuola. Semmai è una possibilità a discrezione dei vari consigli di classe alla luce delle certificazioni prodotte. Giusto?
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Capocci Fabiana ha detto:
16 ottobre 2022 alle 21:40
Buonasera mia figlia viola dislessica e discalcola attualmente al secondo anno all istituto agrario di Todi molto spesso ha verifiche doppie e a volte con interrogazioni a seguito tutto nello stesso giorno creando disagi di memoria e stanchezza importante non calcolando poi che i voti non sono come dovrebbero dovuti appunto a questo metodo mi può dire se è possibile fare passare giornate così
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Lucia ha detto:
5 novembre 2022 alle 18:04
vero
io vorrei sapere in terza superiore se la compensazione ad una verifica deve essere scritta sul registro oppure il prof può farla subito quando riporta il compito?
grazie a chi mi risponde
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Simo ha detto:
5 novembre 2022 alle 21:00
Se gli argomenti sono gli stessi del compito, non credo che ci siano problemi a farla subito.
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Mario ha detto:
18 dicembre 2022 alle 11:17
La scuola superiore italiana ha queste regole e cioè che i ragazzi devono studiare tutte le materie previste, senza poter scegliere quali sì e quali no. Spetta a tutti, anche ai dsa che devono raggiungere gli stessi obiettivi degli altri, visto che il diploma finale è lo stesso. Generalmente però la stessa scuola si organizza in modo tale da non avere più verifiche scritte nello stesso giorno. Per quelle orali la regola è valida per tutti.
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Claudia ha detto:
12 ottobre 2022 alle 21:14
Buonasera, volevo sapere se un alunno Dsa in quinta superiore non ha più diritto ad una interrogazione per compensare una valutazione negativa nella prova scritta.Il professore ritiene che il ministero dell’istruzione non lo permette.
Grazie per la risposta
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