Saturday, November 29, 2025

A Proposito di Certificazioni. Autistici e Disabili

Per gli alunni autistici e disabili niente più diploma se passa il decreto legislativo sulla valutazione L’inattesa novità è contenuta nella delega sulle nuove modalità valutative degli allievi, previste dall’Atto n. 384 contenente le nuove norme su valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, approvato sabato scorso dal CdM e da lunedì in discussione presso le commissioni parlamentari: se non si raggiungono gli obiettivi minimi nazionali, l’alunno non ha più possibilità di conseguire il titolo di studio, ma solo un attestato di frequenza. L’avvocato Salvatore Nocera: non ci convince. Per l’esperto di diritti dei disabili, ci sono anche altre parti da modificare: nella delega sul sostegno, l’Atto n. 378, non c’è traccia della continuità didattica e dell’annunciata formazione dei docenti curricolari sulla didattica speciale. Mancano le risorse e si alza il tetto massimo del numero di alunni in presenza di un compagno disabile da 20 a 22. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ci uniamo alla richiesta degli addetti ai lavori, che conoscono da vicino le problematiche dei giovani con limiti certificati di apprendimento, chiedendo alle commissioni di Camera e Senato di provvedere alle modifiche necessarie a non ledere i diritti dei disabili: lo Stato deve permettere loro di esprimere al meglio le potenzialità e conoscenze acquisite in ambito scolastico, senza porre inutili e discriminanti paletti normativi. Sulla continuità didattica, infine, non ci sono altre soluzioni se non quella di spostare in organico di diritto gli attuali 40mila posti di sostegno collocati in deroga. Qualora vi siano norme approvate con superficialità, vanno senz’altro modificate, altrimenti spetterà al giudice metterci mano. La riforma del sostegno agli alunni disabili non sembra nascere sotto una buona stella. La delega sul decreto attuativo della Legge 107/15, sulle nuove norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, approvata sabato scorso dal CdM, contiene infatti una brutta sorpresa per i titoli di studio da assegnare agli alunni autistici e disabili. Spariscono, infatti, le prove differenziate, introdotte dalla legge “faro” per i diritti dei disabili, la L. 104/1992: l’articolo 16 di tale legge prevedeva, per gli alunni disabili, delle prove differenziate, “equipollenti e tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte o grafiche e la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione”, e la loro valutazione “sulla base del piano educativo individualizzato” con discipline per le quali “siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline”. Raggiungendo gli obiettivi previsti dal proprio Piano educativo individualizzato e migliorando le proprie capacità conoscitive, l’alunno avrebbe conseguito anche il diploma, Con il decreto sulla nuova valutazione degli alunni approvato dal Governo, nella sezione riservata alla “valutazione degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento” (art. 12, comma 5) si parla di prove d’esame “equipollenti a quelle ordinarie” e valide ai “fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma finale”. Solo che se non si raggiungono gli obiettivi minimi nazionali, l’alunno non ha possibilità di conseguire il titolo di studio, ma solo un attestato di frequenza. “Questo non ci convince affatto”, commenta l’avvocato Salvatore Nocera, esperto di disabilità e di diritti delle persone che ne sono coinvolte. Nocera dalle pagine del sito specializzato ‘Per noi autistici’, si sofferma criticamente anche sulla delega riguardante in modo diretto la riforma del sostegno, che “non realizza molti degli obiettivi che si era posto: la formazione dei docenti curricolari sulla didattica speciale non c’è. La continuità didattica neanche. Le risorse mancano. Addirittura, con una gran “furbata”, si innalza il tetto massimo del numero di alunni in presenza di un compagno disabile da 20 a 22, peraltro senza porre alcun limite alle possibili ‘eccezioni’. Che vuol dire, in qualche modo, via libera a classi più numerose, se non “pollaio”, anche quando ci sia tra i banchi uno o più alunni con disabilità, anche grave”. Infine, c’è quella che l’avvocato considera una “trappola”, quale è il decreto sulla valutazione degli studenti, perché appunto “elimina la possibilità, per disabili intellettivi, autistici e pluri minorati, di conseguire il diploma”. Dello stesso pensiero è Flavio Fogarolo, già referente per la Disabilità dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza, che commentando la delega sulla “valutazione degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento”, attraverso la rivista ‘Superando’, parla di stravolgimento dell’articolo 9 del Dpr 122/09 e di “‘colpo basso’ ai ragazzi con disabilità che frequentano le scuole medie” e di “grave e inaccettabile passo indietro per gli alunni con disabilità, perché toglie loro la possibilità di conseguire il diploma di licenza media sostenendo prove differenziate e introduce il concetto di equipollenza, finora valido solo nella scuola secondaria di secondo grado”. Basta confrontare il testo in vigore con quello nuovo proposto, come riportato nella tabella successiva (realizzata sempre da Fogarolo): Testo in vigore (DPR 122/09, articolo 9, comma 2) Nuova enunciazione (schema nuovo Decreto) Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza Le prove differenziate, se equipollenti a quelle ordinarie, hanno valore ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma finale Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo Agli alunni con disabilità per i quali sono state predisposte dalla sottocommissione prove non equipollenti a quelle ordinarie, viene rilasciato un attestato di credito formativo Curiosamente, ma forse addirittura per errore, il decreto mostra invece maggior apertura verso gli studenti disabili delle scuole superiori, a cui non sarebbe precluso il diploma di maturità. “Ma forse il ‘diavoletto’ che fa prendere cantonate per l’uso frettoloso del “copia e incolla” si annida anche nei computer dell’Ufficio Legislativo del Ministero e non solo dentro ai nostri. Se è così, si fa presto a correggere. Altrimenti, se al Governo pensano veramente di rimangiarsi in questo modo decenni di integrazione scolastica, almeno spieghino perché”, conclude l’esperto di disabilità della regione Veneto. “Il nostro sindacato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - si unisce alla richiesta degli addetti ai lavori, che conoscono da vicino le problematiche dei giovani con limiti certificati di apprendimento, chiedendo alle commissioni di Camera e Senato di provvedere alle modifiche necessarie a non ledere i diritti dei disabili: lo Stato deve permettere loro di esprimere al meglio le potenzialità e conoscenze acquisite in ambito scolastico, senza porre inutili e discriminanti paletti normativi. Sulla continuità didattica, infine, non ci sono altre soluzioni se non quella di spostare in organico di diritto gli attuali 40mila posti di sostegno collocati in deroga. È chiaro che qualora vi siano norme approvate con superficialità – conclude Pacifico – vanno senz’altro modificate, altrimenti spetterà al giudice metterci mano”.
Per approfondimenti: Sostegno, Istat: l’8,5% delle famiglie con alunni disabili costrette a presentare ricorso al Tribunale civile o al Tar per ottenere l’aumento delle ore Ancora troppi alunni disabili senza sostegno, Anief proroga i termini per aderire a “Non un’ora di meno!” ed ottenere il docente secondo le effettive esigenze Sostegno ai disabili, dagli UU.SS.RR. meno ore di quelle indicate dalle commissioni mediche: in Veneto, Liguria e Lombardia mancano due docenti per istituto Scuola, insediato Osservatorio per integrazione dei disabili. Faraone: "Luogo importante di raccolta proposte e confronto" (Miur del 22 dicembre 2015) Milano, Brescia, Bergamo e Treviso. Scuole del Nord a caccia di supplenti (Corriere della Sera del 3 febbraio 2016) È emergenza supplenti anche per il sostegno: la Buona Scuola ha coperto 2 posti liberi su 100, i presidi costretti a nominare i laureandi Disabili, ogni anno più di 20mila famiglie costrette a ricorrere al giudice. Ultimo caso in Calabria: il Tar raddoppia le ore di sostegno dimezzate dal Miur Sostegno agli alunni disabili, per i tribunali non può essere attuato imponendo un numero predefinito di ore tendente al risparmio pubblico Sostegno alunni disabili, ora viene negato pure nei casi gravi: dal giudice risarcimento di 12 mila euro alla famiglia Sostegno: Anief mette a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato Sostegno disabili, l’anno riparte con 1 posto su 3 assegnato ai precari e ora pure non specializzati Sostegno ai disabili, una vera “Babele”: la Puglia non segue le regioni del Sud e vieta l’assegnazione di 3mila posti liberi ai non specializzati Sostegno, l’anno parte in salita: manca un insegnante su tre e gli alunni disabili finiscono nelle classi ‘pollaio’ Sostegno, non ci siamo: + 7mila alunni disabili ma Miur mette in organico 1.370 docenti in meno Sostegno negato, non c’è più ritegno: a Bologna gli alunni disabili fanno i turni perché mancano 30 docenti in un solo istituto Sostegno ai disabili, siamo alla follia: i docenti neo-specializzati rimangono fuori dal concorso e gli idonei dalle assunzioni, mentre le scuole si rivolgono ai non abilitati Faraone: "Aumenteremo il numero degli insegnanti di sostegno" (Live Sicilia del 21 ottobre 2016) Sostegno ai disabili, svolta in arrivo: il sottosegretario Davide Faraone ammette che i docenti sono pochi, a febbraio l’aumento di numero Legge di stabilità: nessuna stabilizzazione dei posti di sostegno (Tuttoscuola del 3 novembre 2016) Legge di Stabilità, beffa cosmica per il sostegno: spariscono pure le 5mila assunzioni annunciate Sostegno, Faraone conferma: saranno 5000 i nuovi posti di sostegno per assunzioni e mobilità (Orizzonte Scuola dell’11 novembre 2016) Sostegno, mentre il Governo pensa di risolvere tutto con 5mila assunzioni il Tribunale di Roma fa giustizia sugli anni di precariato Sostegno alunni disabili, legge delega in arrivo: stretta su certificazioni, nuovi vincoli e formazione universale Sostegno, con la riforma diventano 10 gli anni di permanenza minima d’insegnamento ai disabili. Ma il problema è altrove: 40mila cattedre continuano ad andare a supplenza

Palamara

Monday, November 24, 2025

Galileo

Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632) è un trattato scientifico in forma dialogo di Galileo Galilei (1564-1642) a sostegno della teoria eliocentrica copernicana rispetto al modello geocentrico tolemaico appoggiato all’auctoritas di Aristotele e della filosofia scolastica. L’opera di Galileo verrà messa all’Indice nel 1633 e l’autore costretto ad abiurare le proprie tesi. Temi e contenuti Il Dialogo si innesta nel più ampio processo di smantellamento della cosmologia aristotelico-tolemaica che anticipa la rivoluzione scientifica a cavallo tra Seicento e Settecento, culminando poi nella filosofia dell’Illuminismo. Il dialogo si pone del resto al culmine del percorso di ricerca galileiano, che va dal Sidereus Nuncius (1610) al Saggiatore (1623), passando per le Lettere Copernicane. In accordo con i principi del metodo sperimentale e fondando le proprie argomentazioni sulle osservazioni concrete condotte con l’uso del cannocchiale, Galilei focalizza l’attenzione sulla questione delle maree, sostenendo la tesi - al giorno d’oggi, rivelatasi errata - che esse sarebbero il risultato della rotazione della Terra (e quindi, come prova decisiva a sostegno del sistema eliocentrico). Tuttavia, per ottenere l’imprimatur ecclesiastico e per scansare le polemiche in ambito aristotelico e religioso (in particolar modo, tra i Gesuiti) sorte nel 1624 con Il Saggiatore, Galilei opta per modificare il titolo originario Dialogo sopra il flusso e il reflusso delle maree e appunto per la struttura dialogica, in cui, in modo apparentemente neutrale, i diversi personaggi presentano le due tesi e le prove a supporto. Da questo “dialogo”, protrattosi nell finzione dell’opera per quattro giorni, emerge la bontà delle tesi galileiane. L’ambientazione è quella del palazzo di Giovanni Francesco Sagredo (1571-1620). I personaggi del Dialogo sono: Giovanni Sagredo, nobiluomo veneziano amico personale di Galileo e gran appassionato di scienze, che è ipoteticamente è super partes, incarnando l’uomo di cultura che è naturalmente predisposto al dialogo culturale e all’apertura mentale. In questo senso, ben presto Sagredo propende per le assennate dimostrazioni a favore del copernicanesimo piuttosto che per le infondate tesi aristoteliche a base del geocentrismo. Filippo Salviati (1571-1620), astronomo e nobile fiorentino, è aperto sostenitore della teoria eliocentrica; egli contesta il principio d’autorità cui si appella Simplicio ed illustra a Sagredo, in modo chiaro e comprensibile, i fondamenti scientifici del modello copernicano. Spesso Salviati si appella allo stesso Galileo, celato dietro il nome di “Accademico Linceo”, per comprovare le proprie affermazioni. Simplicio, sostenitore dell’aristotelismo (il suo nome sarebbe quello di Simplicio di Cilicia, un commentatore di Aristotele del VI secolo d.C.) e delle teorie geocentriche. Simplicio - nel cui nome è presente una sfumatura ironica, tanto che alcuni critici ne hanno paragonato la caratterizzazione a quella di Calandrino nel Decameron - è l’emblema dello scienziato-filosofo rinascimentale, ancora legato al principio d’autorità e al rispetto deferente della filosofia scolastica, acnhe quando questa sia in evidente conflitto con i dati empirici. Nei confronti di Simplicio e del suo dogmatismo fine a se stesso il narratore del Dialogo oscilla tra l’ironia (come quando Simplicio viene bloccato dalla bassa marea) e una certa evoluzione, che lo porta talvolta a ragionare in maniera meno rigida ed ortodossa. Anche le scelte stilistico-linguistiche del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo contribuiscono al progetto galileiano di divulgazione delle tesi eliocentriche e di un metodo più “moderno” di affrontare la scienza e il mondo. Galileo scegli infatti il volgare come strumento per dialogare con il pubblico più ampio possibile, e non solo con la cerchia dei dotti che conoscono il latino. Al tempo stesso, lo stile limpido e chiaro, più attento a spiegare esattamente i concetti che ad abbellire retoricamente la pagina, si allontana dalla maniera affettata della prosa barocca per scegliere una lingua comunicativa ed efficace. L’autore privilegia così la scorrevolezza sintattica e la precisione del lessico, settore della lingua in cui il Dialogo ha avuto il ruolo fondamentale di introdurre una moderna terminologia scientifica. Riassunto La prima giornata si apre con la negazione, per voce di Salviati, della distinzione tra mondo celeste e mondo terrestre, cioè uno dei capisaldi della fisica aristotelica, e con la contestazione della perfezione del mondo, collegata al numero tre (secondo una tesi diffusa anche tra i pitagorici). Fondandosi sulle osservazioni col cannocchiale, che hanno mostrato l’irregolarità della superficie della Luna, e sulla scoperta di nuove stelle nella volta celeste, Salviati confuta anche la teoria sulla perfezione e l’incorruttibilità dei pianeti. Simplicio ribadisce il principio d’autorità e la validità dell’ipse dixit. Nella seconda giornata, dopo le critiche rivolte a Simplicio, vengono confutate le teorie a favore della staticità della terra e viene riproposta la questione della caduta dei gravi. In entrambi i casi, Salviati fa riferimento al al principio della relatività galileiana, ovvero quel principio secondo cui, in un sistema chiuso (come quello dell’uomo sulla terra) non è possibile capire, osservando le esperienze meccaniche che vi avvengono all’interno, se i suoi enti siano in quiete o in moto. Nella terza giornata, dopo che Simplicio è stato attardato da una bassa marea in laguna, Salviati dimostra la rotazione terrestre e sostiene che solo grazie alla teoria copernicana è possibile dare la spiegazione di quei fenomeni fino ad allora rimasti insoluti o, in alcuni casi, risolti con inutili complicanze. Si discute poi, sempre sulla falsariga delle argomentazioni galileiane in altre opere, sulla natura delle macchie solari e sull’apparizione di nuove stelle nel firmamento. La quarta giornata tratta il problema delle maree, collegato secondo Galileo ai moti di rotazione e rivoluzione del globo terrestre e da lui posto (seppur erroneamente) alla base del sistema di prove a favore dell’eliocentrismo copernicano.