Wednesday, April 10, 2024

Il Ponte sullo stretto di Messina a parlarne è il Prof. Solari che di anni al Politecnico di Milano ne ha passati e di strutture di Ponti ne ha viste tante

C’è una società che ha fatto la storia dell’ingegneristica dei ponti. È la Cowi, che nel suo portfolio, di recente, può vantare la collaborazione alla costruzione del ponte sullo Stretto dei Dardanelli – il Çanakkale Boğazı Köprüsü -, finito nel 2022: con una lunghezza pari a 2.023 metri di luce tra le due torri, è il più lungo ponte sospeso al mondo. Il ponte sullo Stretto di Messina, con la sua campata unica di circa 3.300 metri, è destinato a superare questo e altri record. E la Cowi è tra le aziende protagoniste della grande opera. Sul sito web del progettista danese, tuttavia, non c’è traccia del ponte che collegherà Sicilia e Calabria. Lo scrive il Fatto quotidiano, in un’inchiesta tesa a portare trasparenza sul fiore all’occhiello della propaganda di Matteo Salvini. Contattata, la Cowi tergiversa, non risponde alle domande e, solo dopo alcune insistenze, manda un virgolettato di Henrik Andersen, senior project director: «Non vediamo l’ora di completare la progettazione. Il ponte di Messina supererà tutti i limiti imposti dalle dimensioni dei ponti». Fine. «Al momento non abbiamo altri commenti da fare». Stessa riservatezza da Eurolink, il consorzio costituito per realizzare il progetto: «Non ci fanno parlare con il responsabile del progetto, né forniscono i nomi dei progettisti o chiariscono quando sono entrate alcune società», denuncia il Fatto.
Il giornale tira in ballo il nome di Marco Orlandini, «il capo dell’ingegneria di Webuild, l’uomo che firma la “relazione del progettista” sul ponte», 600 pagine. Il responsabile per legge del progetto, aggiornato a tutta velocità rispetto a quello del 2011. Anche il suo nome, per un’intervista, sarebbe stato schermato da Eurolink e Stretto di Messina spa. «Il Fatto avrebbe voluto chiedergli: “Garantisce che il ponte si può fare come da progetto?”». Anche un elenco completo dei progettisti risulta introvabile al quotidiano. Le criticità notate dal Prof. Solari Intanto, su Linkedin, l’ingegnere Emanuele Codacci-Pisanelli, «esperto del settore», rimarca alcune criticità dell’opera: l’ultima «relazione porta in sé grandi novità. La prima è certamente quella di introdurre le deroghe ai vincoli normativi. Con buona pace di chi affermava il contrario, ora il treno che viaggia dritto ma è inclinato potrebbe farlo. La seconda è certamente quella che se finora le prove aeroelastiche su modello del progetto definitivo non sono state fatte non è importante. Sono riprogrammate sul solo esecutivo in data da destinarsi e, si badi bene, solo a Milano. Certamente apprezzabile è poi il greenwashing secondo cui l’acciaio dei cavi, che viene ridotto, consente di ridurre la CO2». «In molti casi la relazione rimanda al progetto esecutivo. Sentito dal Fatto, l’ingegnere sintetizza che la relazione attuale è, in sostanza, il progetto del 2011 approvato a tempo record. L’aggiornamento, invece, altro non è che un elenco di impegni sulle modifiche da fare. «In molti casi si rimanda al progetto esecutivo, cosa che non ha alcun senso. Una delle più inconcepibili è lo studio sismico e aeroelastico senza prima definire le masse di impalcato. Se poi si considera che nella relazione di Orlandini vengono preannunciate variazioni di sezione di cavi e pendini, è impossibile solo pensare di poter sviluppare un serio modello di calcolo». A far riemergere i dubbi, tuttavia, non è solo l’ingegnere Codacci-Pisanelli. Le 68 raccomandazioni del comitato scientifico Lo stesso comitato scientifico nominato da Salvini lo scorso febbraio ha dato un parere favorevole al progetto, ma condizionato da «68 raccomandazioni»: materiali, carichi combinati, prove in galleria del vento, aggiornamenti sismici. «Si capisce che alcuni nodi rilevanti su deformabilità e percorribilità del ponte non sono stati ancora sciolti», scrive il Fatto. «La parola “prove” compare 63 volte in 57 pagine. Il ponte sorgerebbe su una delle aree più sismiche d’Europa, con forti turbolenze di venti e sarebbe 2,3 volte più esteso del ponte ferroviario più lungo al mondo». Manca il progetto esecutivo, ma si accelera sugli espropri e i proclami È proprio la fattibilità di adeguarsi a quelle 68 raccomandazioni che preoccupa gli esperti. Antonino Risitano, già preside della facoltà di Ingegneria di Catania, spiega: «La storia si ripete. Nel 2011, il comitato scientifico diede parere positivo con 13 prescrizioni, alcune a mio parere insormontabili. Ora dà 68 “raccomandazioni”. Alcune, se svolte in modo completo, impegnerebbero anni di campagne di prova e i risultati potrebbero contraddire la certezza sulla fattibilità dell’opera. Nel frattempo si corre ad avviare il cantiere». Altra dose di incertezza, al momento, la restituisce l’assenza del progetto esecutivo. Eppure già si corre a proclamare la data di partenza dei lavori, si avviano le procedure per gli espropri e si fanno promesse temporali che, in parte, sembrerebbero essere già state disattese. «Il senso comune suggerirebbe che non si può procedere senza prima accertare oltre ogni ragionevole dubbio che il ponte si può fare come da progetto», scrive il giornale. Che riporta anche la spiegazione che Pietro Ciucci, alla guida di Stretto di Messina spa, ha dato a Rai Radio 1: «Ci sono 40 chilometri di strade intorno da fare e quindi la progettazione esecutiva potrà essere fatta per tranche, in modo da accelerare al massimo l’avvio dei lavori. Entro fine giugno, il Cipess, insieme al definitivo, approverà un piano di opere anticipate che potranno essere avviate ancor prima della progettazione esecutiva, già in estate». «Che succede se il progetto esecutivo non dovesse essere approvato?» Solo per creare il cantiere, la Stretto di Mesisna spa prevede che siano svolte 422 operazioni, tra cui la bonifica dei terreni, le indagini – di tipo archeologico, geotecnico, geognostico, tipografico e ambientale -, le demolizioni, gli allestimenti, le opere di compensazione ambientale. Opere che, stimate, da sole valgono quasi 700 milioni, al netto degli espropri. E che andranno a impattare in modo irreversibile sul territorio. Allora il Fatto pone questo interrogativo: «Che succede se, per assurdo, il progetto esecutivo – che andrà sottoposto di nuovo al comitato scientifico -, non dovesse essere approvato o richieda modifiche tali da essere antieconomiche?». Ciucci, replicando a un ascoltatore, ha dichiarato di non vedere motivi per cui non si debba procedere, «ma che nel caso a pagare i danni “sarebbe lo Stato”».

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Monday, April 1, 2024

Idrodinamica della Nave

VMC

COS'È E COME FUNZIONA LA VMC L'abbreviazione VMC sta ad indicare il sistema di Ventilazione Meccanica Controllata. Adesso vedremo in cosa consiste questo sistema e perché andrebbe utilizzato.Per cercar di realizzare case che richiedessero meno energia per essere riscaldate sono stati introdotti dei sistemi atti all’isolamento termico, come materiali isolanti nelle pareti e serramenti a tenuta stagna per prevenire gli spifferi d’aria.Il favoreggiamento dell’isolamento termico dell’edificio va però a discapito del ricambio d’aria all’interno delle abitazioni e purtroppo, aprire le finestre, soprattutto durante la stagione invernale, fa sprecare molta energia termica.Spesso, l’aria che respiriamo nella nostra casa è di qualità peggiore di quella esterna e il suo inquinamento consiste in spore di muffe dovute all’umidità, anidride carbonica e VOC (composti organici volatili). E’ così che nasce il sistema di ventilazione meccanica controllata, ovvero un sistema in grado di forzare il ricambio dell’aria, riducendo al minimo il dispendio di energia.Oltre alla funzione di ricambio d’aria, questo sistema recupera la maggior parte del calore che sarebbe stato disperso (fino al 95%), migliora la qualità dell’aria respirabile, funge da “deumidificatore” ed inoltre ha un basso consumo elettrico. Non ci sono problemi di rumorosità in quanto questo sistema raggiunge la soglia di circa 10 dB, pari al fruscio delle foglie.
Adesso vediamo qual è il funzionamento di questo sistema.Mediante delle bocchette presenti sulle pareti viene estratta l’aria viziata e calda presente nei vari ambienti della casa, contemporaneamente l’aria esterna fredda e secca viene aspirata tramite i ventilatori. Essa intanto viene purificata grazie a dei filtri posti in ingresso ed uscita dell’impianto. A questo punto l’aria giunge nello scambiatore della VMC ed all'incrocio dei due flussi d'aria, viene recuperata l'energia necessaria da fornire per la stagione estiva ed invernale. E’ così che gli ambienti vengono “ripuliti e deumidificati”, perdendo una quantità irrisoria di calore durante la fase di ricambio. L’aria interna verrà ovviamente espulsa.Possiamo distinguere due tipi di VMC:- Centralizzata: Adatta per case nuove o soggette ad una profonda ristrutturazione. Questo tipo di VMC deve essere canalizzabile e le bocchette di aspirazione dell’aria interna vengono poste negli ambienti che sono tendenzialmente più sporchi (cucina, bagno), mentre sono poste bocchette per l’immissione di aria pulita nel salotto e camera da letto. Queste bocchette sono anche dette “igroregolatrici” perché sono in grado di aumentare/diminuire la loro apertura per la portata d’aria in funzione dell’umidità presente. La parte principale dell’impianto, che è uno scambiatore termico, può anche essere collegata ad una pompa di calore.E’ importante considerare che la VMC centralizzata richiede operazioni di manutenzione periodica per una pulizia completa delle condutture.- Decentralizzata: in questo caso, questa è la soluzione adatta ad edifici già esistenti poiché non prevede la canalizzazione e viene realizzata mediante un foro nel muro e il collegamento della VMC all’alimentazione elettrica. Il sistema può essere a singolo flusso (con una ventola che alterna il senso del flusso d’aria) o a doppio flusso. E’ stato dimostrato che vivere in un’abitazione che presenta fattori dannosi per la nostra salute aumenta la probabilità di soffrire di diversi tipi di malattie o disturbi.Se vuoi vivere in un ambiente salubre, valuta l’ipotesi della realizzazione di un sistema di VMC e farai del bene non solo alla tua casa, ma anche a chi la vive. Infine, osservando il lato economico, oltre a recuperare nel tempo le spese sul riscaldamento e condizionamento, il tutto ne risulterà un investimento, grazie all'innalzamento dell'efficienza energetica dell'edificio e di conseguenza, del suo valore commerciale.